Ora il Parco della Salute di Torino può contare su un Commissario, Marco Corsini, e ci auguriamo che si arrivi presto a determinare una data certa e prossima di completamento di un’opera strategica per la sanità regionale e non solo regionale.
Analoghe figure hanno garantito in altre Regioni risultati positivi e ci auguriamo che questo ruolo porti anche il Piemonte a un necessario rilancio di questo progetto, che dovrà essere portato a termine tempestivamente anche grazie ai poteri del Commissario, pur in un contesto di crisi e alto costo di materie prime ed energia. Dobbiamo peraltro rilevare che, in questo Paese, troppe volte non si riesce a portare a termine una grande opera in via ordinaria, tema che meriterebbe di per sé una seria e profonda riflessione.
Un mese fa (10 gennaio 2023) il Consiglio Regionale approvava all’unanimità il mio Ordine del Giorno che impegnava la Giunta a sollecitare presso il Governo l’emanazione dei decreti attuativi della Legge sulle “Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale”.
È arrivato all’attenzione della Conferenza Stato Regioni il decreto del Ministero della Salute sull’adozione delle “Linee di indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea primaria cronica”. Proprio in questa direzione andava il mio Ordine del Giorno che, approvato lo scorso 10 gennaio all’unanimità a Palazzo Lascaris, impegnava la Giunta Cirio a sollecitare l’emanazione dei Decreti attuativi relativi alla Legge 81 del 14 luglio 2020. Il testo di legge sul “Riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale” prevede, tra gli altri elementi, progetti finalizzati e nuovi metodi di presa in carico delle persone che soffrono di cefalea. Quasi un italiano su due, tra quelli che soffrono di questa patologia, attende oltre 5 anni prima di ricevere un trattamento efficace: conseguenza immediata è un significativo peggioramento della qualità della vita di queste persone, con inevitabili ripercussioni sociali, lavorative e familiari. L’applicazione del Disegno di Legge per il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale invalidante sarebbe un primo e importante passo: siano emanati al più presto i decreti attuativi. Siamo soddisfatti di questo passo e continuiamo a mantenere altissima la nostra attenzione sul tema.
Che anche la Consigliera della Lega Sara Zambaia abbia depositato in Consiglio Regionale del Piemonte una Proposta di Legge sulla Fibromialgia, che si aggiunge al Progetto di Legge presentato sullo stesso tema dai Moderati lo scorso 16 maggio (PdL 201), è una buona notizia.
Promuovere la conoscenza, la prevenzione, la diagnosi e la cura di questa patologia è necessario e urgente: ci fa dunque piacere che anche altre forze politiche si stiano muovendo nella nostra stessa direzione. Siamo sicuri che ci si potrà confrontare e che si potrà concordare un efficace testo condiviso. È oggi più che mai necessaria una Legge Regionale per il riconoscimento della fibromialgia quale sindrome invalidante, per l’istituzione di un Tavolo di Lavoro con la partecipazione delle Associazioni, per la creazione di programmi di formazione e aggiornamento per il personale medico e per il lancio di campagne di sensibilizzazione presso i cittadini, nonché per l’istituzione del Registro Regionale della Fibromialgia.
Situazione non più sostenibile: domani in Consiglio Regionale il mio Question Time per chiedere soluzioni alla Giunta.
I dati appena pubblicati dall’Associazione CittadinanzAttiva sono inequivocabili: nello studio che misura, città per città a livello nazionale, il numero di pediatri attivi per numero di potenziali pazienti, ben sei delle dieci peggiori città elencate sono piemontesi. Asti è in assoluto, secondo il report, la città peggio classificata, con 1.813 bambini per ogni pediatra. Sempre secondo CittadinanzAttiva la media nazionale è di non più di 1.060 pazienti per pediatra. Discuterò domani in Consiglio Regionale un Question Time appena presentato per sapere quali misure stia attuando la Giunta affinché la situazione descritta migliori e per garantire sul territorio un numero adeguato di pediatri attivi. Significativi sono anche i posizionamenti in classifica di Novara (terz’ultimo posto, 1.370 bambini per pediatra) e di Vercelli (quart’ultimo posto, 1.367 bambini per pediatra). Anche Cuneo (1.331), Torino (1.320) e Alessandria (1.236) compaiono nelle peggiori dieci città elencate dallo studio. Questa situazione penalizza le famiglie piemontesi e i cittadini più giovani, il cui diritto alla cura è messo a repentaglio dalla scarsità di pediatri. CittadinanzAttiva è un’Associazione che, dal 1978, promuove la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizioni di fragilità.
A questa cifra ammontano i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che potranno essere impiegati rispettivamente in Piemonte per l’ammodernamento delle grandi apparecchiature sanitarie (79 milioni) e per la digitalizzazione dei DEA (96 milioni). Per ottenere queste cifre, tuttavia, è necessario che le ASL piemontesi rispettino le scadenze del cronoprogramma approvato lo scorso aprile: a che punto sono? Lo chiederò alla Giunta in Consiglio Regionale con un’interpellanza appena presentata, nella convinzione che questi fondi siano un’occasione irripetibile.
L’accesso ai fondi del PNRR e il loro impiego virtuoso sono una sfida di cruciale importanza per la nostra Regione. L’occasione è imperdibile per esempio per rinnovare e digitalizzare il nostro Sistema Sanitario Regionale. Il Piano operativo regionale, approvato con Deliberazione della Giunta Regionale lo scorso aprile, riporta esplicitamente il cronoprogramma da rispettare per accedere alle risorse, con dettagli relativi agli interventi da realizzare attraverso l’utilizzo delle risorse statali del PNRR specifiche per ogni intervento. In gioco ci sono 175 milioni di euro: 79 milioni per l’ammodernamento delle grandi apparecchiature sanitarie e 95 milioni per la digitalizzazione dei DEA. L’innovazione non è solo il perno sul quale ruota buona parte degli obiettivi del PNRR, ma un’esigenza primaria del nostro Sistema Sanitario. Con un’interpellanza appena presentata chiederò alla Giunta a che punto siano le nostre Aziende Sanitarie nella realizzazione delle fasi previste. In particolare gli investimenti della Missione 6 Salute del PNRR sono finalizzati a rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, a modernizzare e a digitalizzare il Sistema Sanitario, a garantire equità di accesso alle cure, a migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, a promuovere la ricerca e l’innovazione, nonché lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale sanitario.