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Tag: Regione Piemonte

Impianti cocleari, a Torino numero anomalo di ritardi nelle autorizzazioni

Si accumulano, nel capoluogo, i casi di pratiche in attesa di via libera: riguardano soprattutto minori e ultraottantenni con fragilità. Grave il danno per le persone interessate; per la Regione c’è il rischio di un aggravio di spesa. Non si segnalano simili tendenze nei territori delle altre ASL. Porterò il tema, del quale si sta occupando anche l’APIC, in Consiglio Regionale con un’interpellanza, chiedendo risposte sulle ragioni di questi differimenti.

Siamo stati messi a conoscenza di un numero considerevole e crescente di casi di pratiche per la fornitura di endoprotesi cocleari, come anche di materiali e ricambi, che giacciono in attesa di essere autorizzate dall’Asl Città di Torino. Alcune di queste pratiche aspettano di essere approvate dallo scorso gennaio, con buona pace della normativa che prevede la concessione automatica in assenza di parere contrario entro 20 giorni. Niente autorizzazione, niente protesi: le persone che attendono di ripristinare o migliorare la propria funzione uditiva pagano ancora una volta un prezzo altissimo, in una fase – quella della pandemia – nella quale più persone patiscono condizioni di isolamento forzato. Vorremmo capire la ragione di questi ritardi, che si stanno verificando, a nostra conoscenza, nella sola Torino. L’Associazione Portatori di Impianto Cocleare (APIC) ha inviato sul tema all’Assessorato alla Sanità piemontese, alla Responsabile della Protesica Regionale e alla Responsabile dell’ASL Città di Torino una lettera i cui contenuti condivido in pieno. Ogni ritardo significa disagio per la persona che aspetta la protesi e, spesso, anche un aumento della spesa sanitaria, dal momento che l’assistito avrà bisogno di nuovi cicli di riabilitazione per il ripristino delle precedenti capacità uditive. Il fatto che molti di questi ritardi riguardino minori e over80 è un’ulteriore ragione di preoccupazione. Gli impianti cocleari sono considerati sostituti d’organo e tutte le componenti a essi collegati sono comprese nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e dunque erogate dal Sistema Sanitario Nazionale.

Vita indipendente, a Palazzo Lascaris passa anche il mio Ordine del Giorno

Il Consiglio Regionale approva l’atto dei Moderati che impegna la Giunta a valutare un incremento dei fondi annuali affinché percorsi di “Vita Indipendente” siano garantiti a tutte le persone aventi diritto: prosegue il nostro impegno a favore delle persone con disabilità. Questo risultato si aggiunge ai 30mila aggiuntivi garantiti per ogni anno dal 2021 al 2023 grazie a un nostro emendamento già approvato in Commissione. Due segnali importanti.

I Moderati provano a stimolare un cambio di passo rispetto ai diritti delle persone con disabilità: il Consiglio Regionale ha appena approvato un Ordine del Giorno che impegna la Giunta a valutare un incremento dello stanziamento annuale dei fondi regionali previsti per i progetti di “Vita indipendente”, affinché possano essere coperte tutte le richieste degli aventi diritto. I progetti di vita indipendente potranno contare inoltre, per il triennio 2021-23, su 30mila euro in più ogni anno, grazie a un nostro emendamento accolto in Commissione da Maggioranza e Giunta. Un ulteriore sostegno economico da parte della Regione è necessario, dal momento che l’accesso ai progetti di “Vita indipendente” è attualmente limitato a causa delle poche risorse disponibili: il nostro Ordine del Giorno va inteso in questo senso. I progetti di “vita indipendente” hanno lo scopo di permettere alle persone con grave disabilità di intraprendere percorsi di vita autonoma nella propria casa. Le misure mirano a favorire l’autodeterminazione della persona in alternativa a soluzioni di istituzionalizzazione. Ringrazio i colleghi Consiglieri che hanno sostenuto le mie proposte con il voto.

La Regione Piemonte sosterrà maternità e natalità: approvato il mio Ordine del Giorno

La mia richiesta passa in Consiglio Regionale: la Giunta dovrà attivarsi per reperire a Bilancio le risorse necessarie per il sostegno delle donne in gravidanza e in condizioni di difficoltà economica o lavorativa.

Passa a Palazzo Lascaris, con due soli voti contrari, il mio Ordine del Giorno che impegna la Giunta ad attivarsi per reperire nel Bilancio di Previsione 2021-23 le risorse necessarie per garantire un supporto concreto ed efficace alle donne in gravidanza e in condizioni di difficoltà economica o senza lavoro. Un risultato che accogliamo con soddisfazione.

Il sostegno alla famiglia è da sempre una priorità per i Moderati. Con l’atto di oggi, non assicuriamo soltanto un aiuto alle donne che vogliono fare una scelta a favore della vita nonostante condizioni di difficoltà, ma diamo anche un segnale politico. Altre Regioni, come la Lombardia, si sono già mosse su questo fronte, dimostrando che la strada è percorribile. Ora anche il Piemonte potrà imboccarla. 

Circa una donna in gravidanza su due, tra quelle che si rivolgono ai Centri di Aiuto alla Vita, dichiara di trovarsi in una situazione di difficoltà economica e una su cinque è senza lavoro. Nessuna scelta è davvero libera se dettata da una fragilità economica o lavorativa. Finalmente la Regione ascolta la richiesta dei Moderati, da sempre a favore della natalità e della famiglia, temi dei quali tanto si parla. Noi preferiamo far parlare i fatti. Un ringraziamento ai colleghi Consiglieri che ci hanno sostenuti con il voto in Aula.

Bilancio Regionale, per la cultura un’occasione gettata al vento

Dopo un anno di crisi mai vista prima, il centrodestra respinge tutti gli emendamenti dei Moderati per sostenere questo comparto con nuove risorse finanziarie per 3 milioni e 950mila euro. Il taglio sulla cultura è stato ridotto, ma è comunque maggiore che in altri settori. Oltre ad aver bocciato numerosi emendamenti in Commissione, il centrodestra ha detto no a un emendamento da 3 milioni e 300mila euro per sostenere l’Associazionismo culturale.

Questa Maggioranza e questa Giunta, prontissime a dire no a tutti i nostri emendamenti pensati per dare ossigeno al settore della cultura dopo un anno di crisi terrificante, ha perso oggi un’occasione: se gli emendamenti dei Moderati fossero stati approvati, avremmo almeno recuperato la cifra allocata lo scorso anno per questo comparto; invece, siamo a commentare un taglio che, per quanto in parte ridotto, resta maggiore che in altri settori.

Avevamo richiesto, in particolare, fondi pari a 3 milioni e 300mila euro per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali (con un emendamento pensato per sostenere in particolare l’Associazionismo culturale del nostro territorio), risorse pari a 600mila euro per il restauro e la manutenzione di immobili di interesse storico e una cifra pari a 50mila euro per le società di mutuo soccorso.

Il segnale dato oggi fa il paio con il fatto che risultavano, a Bilancio, oltre 3,2 milioni di euro impegnati e non spesi, per il settore, a fine 2020. Dati che ci inducono a riflettere sulla capacità di pianificazione e programmazione di questa Giunta e sul suo reale interesse verso un settore che significa posti di lavoro per decine di migliaia di famiglie in Piemonte.  

Crisi Embraco, la solidarietà non basta più

Fermo il progetto Italcomp, urge dare un futuro ai 400 dipendenti stamattina in piazza. Vogliamo sapere a che punto siano le trattative e che cosa stia facendo il Governo. Ribadiamo come Moderati la vicinanza ai lavoratori: ma adesso servono i fatti. Inoltre, la fine del blocco dei licenziamenti sarà una bomba sociale a orologeria pronta a esplodere: che cosa pensa di fare la Regione per disinnescarla?

Crisi Embraco, il 25 aprile, giorno dei licenziamenti, si avvicina rapidamente. I dipendenti, oggi in piazza, dell’azienda di Riva di Chieri sollecitano dalle Istituzioni un intervento immediato. Fermo attualmente il progetto Italcomp, che coinvolge anche i colleghi della Acc Wanbao, nel bellunese: ribadiamo la totale solidarietà e vicinanza ai dipendenti da parte del Gruppo dei Moderati, sapendo che ormai solidarietà e vicinanza non bastano più. Ora servono fatti. Ci auguriamo che il Governo agisca al più presto per salvare questi posti di lavoro, dietro i quali ci sono lavoratori che hanno avuto fin troppa pazienza e le loro famiglie.

Chiediamo poi un confronto in Commissione su tutte le crisi attualmente aperte a livello regionale. Inoltre, guardiamo con preoccupazione alla fine del blocco dei licenziamenti, che rischia di trasformarsi in una bomba a orologeria sociale. Da questa Giunta non abbiamo ancora sentito, sul tema, una parola su come intenda evitare o contenere l’esplosione.