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Tag: Regione Piemonte

Vigili del Fuoco all’Aeroporto di Collegno: Assessore Gabusi, se ci sei batti un colpo

Il mio Ordine del Giorno approvato all’unanimità lo scorso mese, che impegnava la Giunta a farsi parte diligente per garantire il trasferimento del Reparto Volo da Caselle a strada della Berlia, è ancora lettera morta: il Ministero sta per prendere la propria decisione e la volontà del Consiglio non deve essere ignorata. Ho chiesto, sul tema, un’informativa alla Giunta.

C’è un Ordine del Giorno, da me presentato e approvato con voto unanime dal Consiglio Regionale, che impegna la Giunta Cirio a farsi parte diligente affinché il Campo Volo dei Vigili del Fuoco sia trasferito da Caselle a Collegno: non c’è invece, o per lo meno a oggi non si è visto, l’impegno della Giunta, alla quale ho chiesto questa mattina un’informativa e un aggiornamento. Non ci risultano interlocuzioni né con il Ministero né con gli stessi Vigili del Fuoco per arrivare al risultato. Lo stesso Ministero potrebbe prendere una decisione nelle prossime ore e vogliamo scongiurare qualsiasi scenario nel quale la volontà del Consiglio Regionale, che è sovrano, sia ignorata. Ci aggiorni l’Assessore Gabusi sull’attività svolta dall’approvazione del mio atto a oggi e si metta in azione o acceleri sensibilmente il ritmo del proprio lavoro per evitare di venir meno agli impegni presi dal Consiglio. Realizzare a Collegno la sede dei Vigili del Fuoco è per noi la soluzione giusta. Il progetto sarebbe utilissimo anche per i nostri AIB e potenzierebbe ulteriormente il nostro già blasonato sistema di controllo e di intervento sugli incendi e sulle calamità naturali. L’aeroporto di strada della Berlia garantirebbe una più efficace operatività. Se realizzata a Caselle, l’ampliamento occuperebbe l’ultimo spazio di possibile ampliamento per le infrastrutture dedicate al traffico passeggeri.

Cirio come Appendino: anche il servizio radar di Caselle prende la strada di Milano mentre la Giunta sta a guardare

Liquidato il mio Question Time sul tema con una stringata risposta di sette righe: non è così che si affronta una questione di tale serietà, che ha a che fare con la vita e con il futuro di 37 lavoratori, con l’operatività dello scalo torinese e con la sua storia. Non ci consola sapere, come sottolineato dall’Assessore Tronzano, che altri grandi aeroporti italiani abbiano già fatto questa scelta. Anche in assenza di deleghe specifiche, la politica non deve rinunciare a far sentire la propria voce: se la Giunta tiene davvero al nostro territorio, si faccia sentire. Mi auguro che l’atto che ho presentato sia di stimolo per un’azione più incisiva: l’argomento deve entrare nei “radar” della politica piemontese.

Torino e il Piemonte rischiano di perdere un altro “pezzo” a favore di Milano: il servizio di controllo avvicinamento radar di Caselle. E la politica? Al momento, sta a guardare. Da questo punto di vista, l’affinità tra Cirio e Appendino è totale. La risposta della Giunta al mio Question Time sul tema appena discusso in Consiglio Regionale, lungi dal tranquillizzarci, fa aumentare la preoccupazione in merito alla prospettiva di un trasferimento del servizio da Caselle a Linate. Mi auguro che la discussione del mio atto possa essere di stimolo per un’azione molto più incisiva da parte della politica piemontese, a tutti i livelli.

Resto allibito nel ricevere sette striminzite righe di replica a fronte di una questione così importante, che coinvolge la vita e il futuro lavorativo di 37 professionisti e la stessa operatività dell’aeroporto di Caselle, presso il quale il servizio è attivo dagli anni ’70. Non ci bastano le “ampie rassicurazioni” fornite da Enav sul fatto che l’importanza dello scalo torinese resterà intatta, né che il trasferimento sia “esclusivamente finalizzato a migliorare le capacità ricettive” e che “tutti i maggiori scali italiani abbiano già fatto questa scelta”, come riferito dalla Giunta a verbale.

La politica non può limitarsi al ruolo di muta comparsa: pur, come in questo caso, in assenza di una delega specifica, mi aspetto che faccia la sua parte e che faccia sentire la propria voce. Cirio e Appendino dimostrino con il loro impegno che tengono a difendere questo servizio. Un’eventuale spostamento del servizio a Linate non sarebbe privo di conseguenze dal punto di vista della gestione operativa. Impatterebbe inoltre in maniera pesante sulla vita personale e professionale dei lavoratori coinvolti. Altri scali come Ronchi dei Legionari, Verona, Bari e Lamezia stanno già facendo emergere criticità. Né si possono dimenticare le ricadute su un territorio che da sempre non fa mancare il proprio contributo al comparto. Il servizio di controllo avvicinamento radar deve rimanere a Caselle. L’intenzione di centralizzare tutte le attività sui Centri di Controllo d’Area (ACC) di Roma e Milano è stata confermata dai vertici di Enav lo scorso 30 marzo, nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

Nessuno tocchi il servizio di controllo avvicinamento radar di Caselle

Nessuno tocchi il servizio di controllo avvicinamento radar di Caselle
Enav vorrebbe spostare il servizio a Linate: sul tema, ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale. Cirio (e Appendino) facciano sentire la propria voce. Se il servizio e le risorse umane saranno trasferite (il trasferimento è previsto dopo l’estate 2021), il danno per il nostro territorio sarebbe ingente. Domani la discussione del mio atto a Palazzo Lascaris.

Il servizio di controllo avvicinamento radar deve rimanere a Caselle. Esprimo forte preoccupazione per la progettualità di Enav (Ente Nazionale Assistenza Volo), che gestisce il traffico aereo civile in Italia, decisa a spostare il servizio a Linate. L’intenzione di centralizzare tutte le attività sui Centri di Controllo d’Area (ACC) di Roma e Milano è stata confermata dai vertici di Enav lo scorso 30 marzo nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale per chiedere al Presidente Cirio e alla sua Giunta di difendere questa eccellenza del nostro territorio. Anche la Sindaca della Città Metropolitana Chiara Appendino si impegni in questo senso. Al Question Time, che discuterò domani Palazzo Lascaris, seguirà, sempre a mia firma, un’interpellanza per approfondire ulteriormente il tema. Anche le risorse umane sarebbero trasferite, insieme al servizio di avvicinamento radar di Torino, attivo sin dagli anni ’70, presso il quale sono impiegati 37 controllori di volo. Il servizio si occupa anche, oltre al traffico di linea, della gestione dei voli di elisoccorso, del transito dei velivoli delle forze dell’ordine e di quelli delle scuole di volo torinesi e piemontesi. Un ridimensionamento del servizio a Caselle comporterebbe una dispersione del patrimonio di competenze maturato, sul territorio, in tutti questi anni e rappresenterebbe un grave danno per il Piemonte.

I3A, Torino di nuovo assente dal testo del PNRR

Il progetto sia finanziato con il Fondo Complementare, perdere l’occasione di essere la sede principale dell’Istituto sarebbe una beffa inaccettabile. Perdere l’occasione di essere la sede principale dell’Istituto sarebbe una beffa inaccettabile.

Intelligenza Artificiale, adesso siamo preoccupati davvero: ancora assente il nome di Torino nel testo del PNRR pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio e in via di trasmissione alla Commissione Europea. Succede per la terza volta di fila. La prima è stata chiamata svista, la seconda errore: questa terza ha tutto l’aspetto di una scelta consapevole. Il Governo prenda esplicitamente l’impegno di finanziare il progetto I3A con il Fondo Complementare, sul quale mette 30,64 miliardi, e dica altrettanto esplicitamente che la sede sarà a Torino. Subordinare la scelta di Torino a una gara o a un bando competitivo con altre città candidate sarebbe a questo punto una beffa palese e inaccettabile. Ospitare la sede principale dell’Istituto per l’Intelligenza Artificiale (I3A) è per Torino un’opportunità preziosa, garanzia di opportunità per i giovani, per l’Università e per il Terzo Settore e di ricadute positive in termini occupazionali, di sviluppo e di prestigio. Dal primo momento ho convintamente sostenuto la proposta di Don Luca Peyron, Direttore della Pastorale Universitaria e Coordinatore dell’Apostolato Digitale di Torino.

Vogliamo le Universiadi 2025 a Torino

Si avvicina il 15 maggio, data dell’assegnazione della XXXII edizione: abbiamo tutte le carte in regola per ospitare l’evento, il Governo sostenga politicamente ed economicamente la candidatura. Approvo e promuovo da sempre la candidatura torinese e continuerò a farlo: ospitare le Universiadi sarebbe la maniera migliore per riconoscere il grande lavoro portato avanti dal Cus, dagli Atenei e dalle Istituzioni e per rivivere i fasti del 2007. La vetrina per l’offerta cittadina in termini di Università, sport, ricerca e innovazione sarebbe preziosa.

Il 15 maggio, data dell’assegnazione della XXXII edizione delle Universiadi, si avvicina: a pochi giorni dalla scadenza, ribadiamo che Torino è la sede giusta per questo evento. Un’occasione da non perdere per l’importanza e il prestigio dell’evento in sé, per le sue ricadute sul territorio e per la sua eredità economica e infrastrutturale. Rivivere i fasti del 2007, edizione memorabile ospitata proprio a Torino, sarebbe la maniera migliore per riconoscere il grande lavoro svolto dal Cus, dai nostri Atenei e dalle Istituzioni. Le Universiadi sono una vetrina e un’occasione irripetibile per promuovere la Torino dell’Università, dello sport, della ricerca, dell’innovazione e per attrarre studenti e, anche, investimenti. Il Governo sostenga politicamente ed economicamente questa iniziativa. In Regione come Moderati ci siamo già a più riprese espressi favorevolmente e continueremo a farlo con convinzione.