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Tag: Regione Piemonte

DDL “Allontanamento Zero”, anche il Consiglio Metropolitano, con un Ordine del Giorno, dice no

Dopo l’ennesimo segnale, la Giunta Cirio torni finalmente sui suoi passi.

Anche il Consiglio della Città Metropolitana di Torino si esprime contro il DDL “Allontanamento Zero”, con un Ordine del Giorno che passa a maggioranza durante la seduta di ieri. Di fronte all’ennesima Istituzione che – insieme ad Associazioni di famiglie affidatarie ed esponenti della società civile – prende una netta posizione sul tema, ci aspettiamo che la Giunta Cirio tragga le dovute conclusioni, ripensando finalmente le proprie scelte. Non è con un testo così che si migliora la protezione dei bambini e delle famiglie. Tutt’altro: “Allontanamento Zero” rischia di far pericolosamente rima con “tutela zero”. La nostra regione si è sempre distinta per le buone pratiche, per il numero e la qualità delle realtà attive nel settore. Nella piena consapevolezza che le cose da cambiare e modificare non mancano, nella convinzione che gli eventuali errori siano da sanzionare senza sconti, affermiamo per l’ennesima volta che un argomento delicato quale l’affido di minori non può diventare un metaforico terreno sul quale piantare bandierine ideologiche, facendo campagna elettorale permanente e rischiando di creare un clima di sospetto su Associazioni e realtà di specchiata correttezza che svolgono un ruolo fondamentale. Si vuole davvero fare il bene dei minori e delle famiglie? Lo si dimostri, investendo seriamente nel settore socio-sanitario.

La Giunta sacrifica libertà di educazione, non autosufficienza e diritto allo studio sull’altare del Bilancio

Ci preoccupano i tagli di un milione di euro sulla Scuola (350mila euro in meno per il voucher iscrizione e frequenza) e di 5 milioni di euro per le prestazioni domiciliari destinate ai soggetti fragili: ma per esigenze varie e diverse, evidentemente considerate prioritarie, la Giunta è riuscita a trovare 14 milioni di euro. Tagli e scelte inaccettabili, così come tutt’altro che convincente è l’idea della Giunta di recuperare le risorse mancanti in tema di non autosufficienza pescando dal FSE.

In Commissione si discute il Bilancio e tanti sono gli elementi che non ci soddisfano: quello che si sta delineando è un Bilancio davvero non all’altezza delle aspettative e delle necessità dei piemontesi.

In particolare, ci preoccupano i tagli ai fondi, già non adeguati lo scorso anno, destinati al diritto allo studio, alla parità scolastica e alla non autosufficienza: tagli che consideriamo inaccettabili soprattutto alla luce dei 14 milioni invece trovati e destinati a esigenze varie e diverse, che evidentemente il centrodestra alla guida della Regione considera prioritarie rispetto a Scuola e Assistenza.

Sulla Scuola, tra voucher per “libri, materiale e trasporti” e voucher “iscrizione e frequenza”, faremo a meno di un milione di euro rispetto allo scorso anno (tagliati i 350mila euro per i voucher di iscrizione e frequenza alle Scuole Paritarie ottenuti lo scorso anno dai Moderati), mentre la non autosufficienza rinuncerà a 5 milioni. Rispetto a quest’ultimo punto, la Giunta promette di recuperare le risorse mancanti grazie al FSE (Fondo Sociale Europeo), ma è una soluzione che non ci convince assolutamente. Esprimiamo come Moderati forte preoccupazione anche rispetto ai tagli alle risorse destinate ai progetti di Vita Indipendente, alla disabilità e alla salute mentale.
Ci chiediamo come sarà possibile far scorrere le graduatorie con risorse ulteriormente tagliate: sul tema daremo battaglia in Aula.   Chiediamo che siano immediatamente ripristinate le cifre tagliate. Se così non sarà, ancora una volta saranno le persone più fragili e con meno disponibilità economica a subire il danno peggiore.

FESR, dall’Europa 1,5 miliardi di euro: alla Giunta Cirio chiediamo efficienza e puntualità

Fondamentale impiegare al meglio i fondi in arrivo per rilanciare il Piemonte.

La Regione Piemonte può contare oggi su risorse finanziarie mai viste nella propria storia: è in arrivo dalle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) quasi un miliardo e 500 milioni, somma alla quale si sommano le centinaia di milioni in arrivo dal PNRR e dal Fondo di Sviluppo e Coesione (altri 11,7 miliardi da dividersi tra le Regioni del Centro-Nord). Una simile opportunità deve essere sfruttata al meglio e rappresenta un’occasione irripetibile di rilancio per il Piemonte da qui al 2027. Ma ci sono elementi che ci preoccupano: per esempio il fatto che, per quanto riguarda il precedente programma 2014-2020 (da “soli” 974 milioni), a fronte di un importo impegnato per intero o quasi, l’avanzamento di spesa è fermo a 570 milioni appena e di questo chiederemo conto in Aula con un’interpellanza. Si impari la lezione per il futuro: iniziare con i bandi entro gennaio 2023 è cruciale e come Moderati terremo altissima l’attenzione affinché questo accada. Le risorse finanziarie vanno spese e rendicontate tassativamente entro i tempi stabiliti. Aziende, scuole, trasporti e territorio – tra gli ambiti oggetto degli investimenti – non possono permettersi di perdere una simile occasione.

L’emergenza suicidi si aggrava con la pandemia

Prevenzione e investimenti sono le sole risposte: gratitudine e sostegno per la nascita dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS).

Sosteniamo convintamente la nascita dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), presentato questa mattina in conferenza stampa, e ringraziamo sentitamente l’ideatore del progetto Raffaele Abbattista. Solo con una prevenzione tempestiva e organizzata si possono prevenire migliaia di morti, contrastando una delle più gravi emergenze del nostro tempo. Dati e cifre delineano una situazione di generale emergenza: in Piemonte il tasso di mortalità per suicidio è dello 0,82 per 10mila abitanti, nel 2019 le vittime sono state 339. A livello nazionale, secondo un’indagine recentemente pubblicata e promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano sugli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, il 17,3% degli adolescenti ha pensieri suicidi o autolesionistici. Il suicidio è la seconda causa di morte nella fascia d’età 15-24, secondo i dati diffusi lo scorso settembre dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione dei Suicidi. Abbiamo chiesto in tutti questi mesi con interpellanze e Question Time a Palazzo Lascaris e continueremo a chiedere, come Moderati, che i Servizi di Salute Mentale del Piemonte siano all’altezza, che i fondi arrivati da Roma per le assunzioni a tempo determinato siano impiegati a dovere e che il numero di posti letto nei reparti di Psichiatria, anziché essere tagliati, siano incrementati. Terremo alta l’attenzione affinché sia mantenuta in tempi ragionevoli la promessa, da parte della Giunta, di creare il mini-reparto per minori con tendenze suicide.

Trasporti sanitari e sociali a rischio causa caro benzina, ma per la Giunta va tutto bene

La risposta ricevuta, poco fa in Consiglio Regionale, al mio Question Time sul tema non fuga i dubbi e non dissipa le preoccupazioni: al momento i ritardi nei rimborsi delle spese extra raggiungono i quattro anni, mentre gravano sulle Pubbliche Assistenze, per quanto riguarda le convenzioni in forma estemporanea, i costi per l’acquisto dei DPI. Che le PA debbano pagare per svolgere il proprio servizio è assurdo: cambiare le cose è compito della Regione e ci aspettiamo che ciò avvenga in tempi brevi.

Non ci soddisfa e non ci tranquillizza la risposta della Giunta al Question Time sull’impatto del caro carburante sull’attività delle Pubbliche Assistenze. Affermare, come ha fatto l’Assessore Gabusi leggendo in Aula la nota dell’Assessore Icardi, che non sussistono problemi di sorta dal momento che le spese extra si rimborsano tramite rendicontazione è solo una mezza verità: i ritardi nell’erogazione di questi rimborsi extra arrivano infatti ai quattro anni.

Regolamenti alla mano, le Associazioni che erogano servizi di trasporto sanitario e sociale dovrebbero presentare preventivi annuali e quindi ricevere, in anticipo, i vari acconti: i fondi arrivano invece, spesso, alla fine del mese successivo. Non è nemmeno questo il problema più grave: in caso di attività più costosa rispetto al preventivo, infatti, per esempio a causa di un maggiore numero di uscite richieste o, appunto, a causa dell’aumento del costo del carburante, il saldo è versato non prima di quattro o cinque anni.

Per quanto riguarda le collaborazioni in forma estemporanea, cioè i servizi pagati a chiamata, i parametri dei rimborsi risalgono al 2019, cioè prima che per le Pubbliche Assistenze gravassero i costi per i Dispositivi di Protezione Individuale anti-COVID e prima che i prezzi di benzina e gasolio schizzassero alle stelle: le Associazioni stanno, in molti casi, lavorando in perdita.

Non è accettabile che siano le Associazioni di Volontariato a pagare di tasca propria per svolgere la loro attività di soccorso ai piemontesi: la Regione garantisca rimborsi adeguati ed erogati per tempo.