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Tag: Regione Piemonte

Dramma siccità, servono nuovi invasi

Domani il mio Question Time in Consiglio Regionale per chiedere alla Giunta misure urgenti e un aggiornamento sui nuovi progetti, in particolare sull’ipotesi di costruzione di un invaso all’imbocco di Traves/Germagnano del ramo della Stura di Viù.

Qualche esempio per descrivere la gravità del problema: già a fine inverno, al lago Maggiore mancavano i due terzi dell’acqua. Nell’anno tipo i metri cubi di neve normalmente accumulati sulle nostre montagne sono 1.600: quest’anno la stima non supera i 620. La portata del Po è dimezzata. Agricoltura, allevamento e industria stanno pagando un prezzo altissimo per questa situazione. Con un Question Time che, sul tema, sarà discusso domani in Consiglio Regionale del Piemonte, chiediamo quali misure intenda mettere in atto la Giunta. Chiediamo in particolare un aggiornamento sull’ipotesi di costruire cinque nuovi invasi artificiali a scopo multiplo sul territorio piemontese e un focus specifico sul nuovo invaso all’imbocco di Traves/Germagnano del ramo della Stura di Viù.

Ci è ben chiara la necessità di una migliore pianificazione e gestione della risorsa idrica sull’intero territorio regionale per affrontare questa situazione di crisi. Auspichiamo un confronto tecnico coordinato dalla Regione con Smat, Città Metropolitana, Unioni Montane e Comuni interessati dalle opere.

Sono di competenza regionale le dighe inferiori ai 15 metri di altezza e con un invaso inferiore al milione di metri cubi. Attualmente gli sbarramenti idrici di competenza regionale, censiti nell’apposito catasto, sono circa 700, di varie dimensioni e utilizzati principalmente per l’irrigazione o la produzione di energia idroelettrica, ma anche per numerosi altri scopi.

TSO e disagio mentale, ci preoccupano i dati in crescita

La lezione della tragedia di Andrea Soldi non sia dimenticata.

La crescita, già evidente a metà anno nel numero di TSO effettuati a Torino è un dato che va nella stessa direzione di diversi altri indicatori, confermandoli. Ci preoccupano i dati resi noti dalla Giunta Comunale di Torino e condividiamo la parola “emergenza” usata dall’Assessore. Da tempo ci battiamo in Consiglio Regionale, come Moderati, affinché i Reparti di Psichiatria e di Neuropsichiatria Infantile siano adeguatamente potenziati sul territorio regionale per far fronte alla drammatica situazione fotografata dai dati. Al momento, l’investimento (in impegno e in risorse economiche) da noi auspicato non si è stato adeguato. “Il Sole 24 Ore” riporta che, se nel 2019 quasi un miliardo di persone – di cui il 14% adolescenti – viveva con un disturbo mentale, già dopo il primo anno di pandemia queste patologie sono aumentate rispettivamente del 26% e 28% e i dati sono in ulteriore crescita. Mi auguro che la lezione impartita dalla tragedia di Andrea Soldi, morto durante un TSO nell’estate del 2015, sia finalmente appresa nella sua interezza, portando la politica a un sostanziale ripensamento del modello della psichiatria regionale e all’impegno per cambiare quanto, in questo ambito, ancora non funziona. Un risultato che non si potrà raggiungere senza che su questo settore si mettano finalmente risorse finanziarie adeguate. Le condizioni oggettive rendono questo cambio di rotta più che mai urgente.

Arranca la telemedicina piemontese e senza l’aiuto delle Fondazioni di Origine Bancaria saremmo ancora più indietro

Ringraziamo oggi Compagnia di San Paolo per aver reso possibile una sperimentazione di telemedicina, appena lanciata, in quattro ASL e su 4.800 malati cronici. Facciamo contemporaneamente notare la pessima gestione – su un fronte che non solo rappresenta il futuro del comparto sanitario, ma dovrebbe già costituire una buona parte del suo presente – da parte della Giunta negli ultimi due anni di pandemia. Sull’argomento della telemedicina avevamo presentato, come Moderati, un’interpellanza a Palazzo Lascaris lo scorso gennaio: ancora attendiamo una risposta.

In una regione dall’età media sempre più alta, la telemedicina può avere un ruolo decisivo nel dare risposte alle condizioni di fragilità e di cronicità dei cittadini. Il Piemonte è, attualmente, drammaticamente attardato e da tempo chiediamo iniziative e progetti su un fronte che non solo rappresenta il futuro del comparto sanitario, ma dovrebbe già costituire una buona parte del suo presente.

Oggi il nostro grazie va alla Compagnia di San Paolo, che ha reso possibile il lancio del progetto di telemedicina finanziato con 1 milione di euro e che coinvolge le quattro ASL Città di Torino, Cuneo 1, Cuneo 2 e Alessandria.

Il fatto che passi avanti si facciano soltanto grazie alle Fondazioni Bancarie è la misura di un’assenza totale di programmazione politica da parte di questa Giunta. Dallo scorso gennaio attendiamo, con un’interpellanza protocollata sei mesi fa e mai discussa, che l’Assessore Icardi renda conto in Aula in merito allo stato dell’arte della telemedicina in Piemonte, clamorosamente indietro, come peraltro altri dossier cruciali quali per esempio il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Ci aspettiamo che la Giunta, il cui Presidente Cirio ha nei mesi scorsi definito “inaccettabile” che i sistemi di diversi ospedali o strutture non siano attualmente in grado di scambiarsi dati e informazioni ribadendo la necessità di “lavorare su questo”, faccia seguito a questo condivisibile proposito.

Sicurezza in montagna: lo studio sul ghiacciaio della Bessanese va nella direzione da noi auspicata

Parte lo studio sulle condizioni del bacino glaciale della Bessanese, sul territorio del Comune di Balme (Torino): una notizia che apprendiamo con soddisfazione.

Ringraziamo la Giunta per aver voluto procedere nella direzione da noi auspicata in tema di sicurezza in montagna. Da giorni chiediamo che sia erogato il massimo sforzo possibile per evitare che anche in Piemonte si verifichino tragedie come quella della Marmolada: in questo senso, cominciare a lavorare fin da subito per l’immediato futuro e per la sicurezza di tutti è fondamentale. Lo scarso innevamento invernale, una primavera drammaticamente più calda della media e un inizio d’estate sulla stessa falsariga, alla base della tragedia di Punta Rocca, sono condizioni che caratterizzano anche il nostro territorio, che pure presenta le sue peculiarità. Il controllo sistematico delle condizioni oggettive dei nostri ghiacciai è alla base della possibilità di introdurre eventuali divieti, per zone o per fasce orarie, e per un’opera puntuale di informazione. La convenzione sottoscritta dalla Regione con Arpa, Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna e Istituto di Ricerca per la Protezione è alla base dell’iniziativa.

Tanti contagi, poche mascherine correttamente indossate sui mezzi pubblici: cara Giunta, l’appello al senso di responsabilità non è sufficiente

Servono, semmai, controlli: non possiamo permetterci una quinta ondata pandemica e sappiamo quanto fondamentale sia rendere sicuri i trasporti per tutti i passeggeri, utenti fragili, anziani e persone con disabilità in primis. Risposta fin troppo prudente e sostanzialmente deludente da parte della Giunta, poco fa, al mio Question Time: nel frattempo, i dati relativi ai nuovi casi di Covid-19 continuano ad aumentare.

Parlando di mancato rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici, oggetto del nostro Question Time appena discusso in Aula, ci saremmo aspettati da questa Giunta una risposta più incisiva. Ci fa piacere che l’Assessore “sposi le nostre considerazioni” su uno stato di cose oggettivo, ma avremmo preferito sentire parole che andassero oltre il semplice appello al senso di responsabilità degli utenti. Non possiamo permetterci una quinta ondata di Covid-19, che sarebbe drammatica dal punto di vista dei costi umani, sociali ed economici. Attendevamo (e attendiamo ancora) aggiornamenti su ipotetiche e assolutamente necessarie interlocuzioni, da parte della Giunta Regionale, con i Prefetti e con le altre autorità del territorio per assicurare controlli puntuali e garantire così a tutti – a partire dai soggetti fragili, dagli anziani e dalle persone con disabilità – condizioni di sicurezza sui mezzi pubblici, tornati ormai da mesi alla piena capienza. Non è questa la risposta che dà chi ha memoria di che cosa sono stati e che cosa hanno rappresentato gli ultimi due anni di emergenza pandemica.