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Tag: Regione Piemonte

Il Fascicolo Sanitario Elettronico dovrebbe già essere pienamente attivo: adesso la Giunta acceleri

Risposta piuttosto interlocutoria alla mia interpellanza appena discussa, sul tema, in Consiglio Regionale: sarebbe ora, invece, di stringere i tempi per garantire a tutti i piemontesi il pieno accesso a una tecnologia che risulti finalmente completa e pienamente funzionante. Chiederemo al più presto l’audizione dell’Assessore Icardi in Commissione Sanità. Ci auguriamo inoltre che alla promessa, da parte dell’Assessorato, di ascoltare le istanze delle Associazioni di categoria e gli Enti del Terzo Settore seguano i fatti.

La situazione è presto riassunta: a oggi, se un piemontese accede al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico, non sempre vi trova la documentazione nella sua interezza. Riteniamo, come Moderati, che questa tecnologia possa fare la differenza e pertanto stimoliamo la Giunta – che ha appena risposto in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema, protocollata undici mesi fa – ad accelerare i tempi. Sul tema, chiederemo che sia quanto prima audita la Giunta in Commissione Sanità.

Il Piemonte è tra le Regioni pilota per l’investimento nazionale del PNRR relativo proprio al Fascicolo Sanitario Elettronico e sarebbe imperdonabile sprecare l’occasione che questo comporta. L’obiettivo è fornire il prima possibile ai cittadini un Fascicolo Sanitario Elettronico completo, superando i fattori che al momento impediscono una corretta e completa alimentazione di questa tecnologia. Chiederemo di audire quanto prima l’Assessore Icardi in Commissione Sanità. Occorre poi capire come colmare i ritardi che si stanno verificando presso alcune delle nostre strutture (ASL Città di Torino, AOU Città della Salute, Aziende sanitarie private), sia in ambito pediatrico sia in ambito di medicina generale. Vogliamo evitare di ritrovarci, dopo ingenti investimenti, con uno strumento non completamente efficace e non compatibile con tutte le strutture del territorio. La Regione ha investito 19,4 milioni di euro nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e ha lavorato e sperimentato per due anni per la creazione della piattaforma digitale.

Manterremo alta l’attenzione anche in merito all’attuazione del percorso con relativa identificazione di tre aziende pilota (ASL Città di Torino, ASL Torino 3 e AOU di Novara). Il Fascicolo Sanitario Elettronico è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Da maggio 2019 i cittadini piemontesi, attivando sul portale regionale il proprio Fascicolo Sanitario, possono ritirare tutti i referti e le immagini degli esami effettuati senza dover tornare in ospedale o in ambulatorio, prenotare esami e visite specialistiche, consultare i verbali degli accessi in Pronto Soccorso, le lettere di dimissioni ospedaliere e il report delle vaccinazioni effettuate, visualizzare e quindi stampare le prescrizioni del medico di famiglia o dello specialista.

Variazione al Bilancio regionale 2022-24, ombre e luci

Bene l’esaurimento della graduatoria dei Voucher “Iscrizione e Frequenza” alle Scuole Paritarie, bene le risorse allocate per la stabilizzazione del personale sanitario e per la Vita Indipendente; attendiamo ancora, di contro, che la Giunta riceva i Sindacati degli Inquilini sul tema del caro energia e chiediamo un ulteriore impegno, politico e finanziario, relativamente al tema del diritto allo studio. Ci aspettiamo, in generale, più coraggio e una visione in grado di abbracciare un periodo non solo di pochi anni, ma di decenni.

Troviamo alcuni elementi di soddisfazione nella Variazione di Bilancio 2022-24. Riteniamo al contempo che manchi ancora qualcosa, a partire dalla capacità di dimostrare una visione e una programmazione politica in grado di abbracciare il lungo periodo.

Entriamo nello specifico dei vari temi: con alcuni Ordini del Giorno abbiamo provato a portare valore aggiunto e sostegno alle Scuole Paritarie, con l’obiettivo di arrivare a esaurire la graduatoria dei Voucher Scuola “Iscrizione e Frequenza”; dovremmo, alla stessa maniera, riuscire a garantire una maggiore attenzione anche al diritto allo studio presso le Scuole Statali, in un contesto di crisi economica che ha ampliato la platea dei richiedenti sostegno economico.

I 7 milioni per la stabilizzazione del personale sanitario sono un segnale di forza, ma non colmano tutte le carenze di questo comparto. Il numero di medici di Psichiatria Infantile è esiguo come da noi costantemente denunciato in tutti questi anni, ben consapevoli delle attuali difficoltà, per molte famiglie, nel trovare una risposta adeguata nel settore pubblico. Il tema della cronicità non trova attualmente, a nostro giudizio, risposte adeguate e pronte, che tengano conto dei dati epidemiologici e demografici di una regione dall’età media sempre più elevata.

Sulla Vita Indipendente, altro tema oggetto del nostro impegno costante in questi anni, sono stati allocati circa 2 milioni di euro in più: un dato positivo e un ulteriore tentativo, per quanto non sufficiente, di immaginare la cruciale questione del “dopo di noi”. Le politiche energetiche, materia peraltro prettamente nazionale, restano una questione aperta: chiediamo alla Giunta Regionale di accogliere e audire, al più presto, i Sindacati degli Inquilini.

Riaprire i Servizi Psichiatrici al Mauriziano di Torino per fronteggiare l’emergenza della salute mentale

Disturbi della salute mentale in costante crescita dal 2020 a oggi, numeri preoccupanti in tutte le fasce d’età: discuterò domani il mio nuovo Question Time sull’argomento per chiedere alla Giunta di rispettare gli impegni presi e di garantire la ripresa a pieno regime dell’attività nel reparto.

Salute mentale a rischio, soprattutto – ma non solo – tra giovani e giovanissimi, tra i quali uno su cinque presenta disturbi d’ansia e uno su quattro depressione, come riportato dal “Sole 24 Ore”. I disturbi neuropsichici sono a loro volta, come riportato dalla stessa fonte, in costante aumento: si contano 6,7 nuovi casi di depressione ogni 1.000 pazienti (addirittura 9 casi per 1.000 fra le donne): 6,4% in più rispetto al 2020, anno non certo facile per la pandemia. Il 13% degli italiani e delle italiane ha una depressione diagnosticata. Si tratta di percentuali in crescita dal 2019 per tutte le fasce d’età e per tutte le aree geografiche.

A maggior ragione in un simile contesto, torniamo a chiedere con forza la riapertura a pieno regime dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) presso l’Ospedale Mauriziano di Torino: la Giunta si è, a questo proposito, attivata? Lo domanderò domani, in Consiglio Regionale del Piemonte, discutendo un Question Time appena presentato.

Ho già affrontato altre volte questo argomento in Aula, ricevendo ripetute promesse e garanzie in risposta alle mie interrogazioni. L’approvazione dell’Ordine del Giorno dello scorso 28 aprile 2022 impegnava la Giunta ad attivarsi per raggiungere l’obiettivo di una completa riapertura del Servizio: torno in Aula dopo sei mesi da quel risultato per chiedere un aggiornamento sullo stato dell’arte.

Il reparto, chiuso a marzo 2020, garantiva fino allo scoppio della pandemia da Covid-19 16 posti letto sui 70 disponibili a Torino. Urge, dopo quasi tre anni, tornare a garantire ai pazienti un percorso di cura all’insegna della continuità terapeutica, limitando i disagi per i pazienti e per le loro famiglie (attualmente i pazienti con disturbi psichiatrici afferenti alla DEA dell’Ospedale Mauriziano sono trasferiti ad altri SPDC cittadini, provinciali e regionali o a case di cura private convenzionate con il SSN). Fino al 2020, al Mauriziano erano ricoverati in media 250 pazienti psichiatrici ogni anno (tra questi, anche migranti e persone senza fissa dimora, sulla base di un accordo con il Comune di Torino).

Cinque per mille erogato il prima possibile per salvare il Volontariato: la Giunta interloquirà con il Governo

Il mio Ordine del Giorno sul tema passa all’unanimità in Consiglio Regionale e impegna la Giunta Cirio a confrontarsi con l’Esecutivo affinché le somme relative al 2021 siano liquidate il prima possibile. Queste risorse servono nell’immediato alle Associazioni per far fronte alle spese, sempre più ingenti. Quella appena ottenuta in Aula è una bella vittoria. Ringrazio la Fondazione Promozione Sociale ETS, Anfaa (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie OdV), Utim (Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva OdV) e tutte le altre realtà che da tempo e con forza si impegnano per un’esigenza di tutti.

Mai come in questa fase storica di inflazione e caro energia le nostre Organizzazioni di Volontariato devono poter contare su risorse finanziarie erogate in tempi brevi e certi: un obiettivo, oggi, un po’ più vicino e concreto. Il Consiglio Regionale ha infatti appena approvato all’unanimità il mio Ordine del Giorno che impegna la Giunta a interloquire con il Governo nazionale affinché le somme relative al 2021 siano liquidate il prima possibile. Data la crisi, l’inflazione e il caro energia, le realtà del Terzo Settore hanno visto crescere le spese a fronte di entrate, talvolta, diminuite. Le Organizzazioni di Volontariato necessitano oggi più che mai che queste risorse siano erogate puntualmente.

I colleghi Consiglieri hanno compreso l’importanza del tema e hanno votato compattamente a favore del mio atto. Ringrazio la Fondazione Promozione Sociale ETS, Anfaa (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie OdV), Utim (Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva OdV) e tutte le altre realtà che si stanno impegnando, da tempo e con forza, per un’esigenza di tutti.

Gli enti che partecipano alla ricezione del 5 per mille 2021 hanno comunicato il proprio iban entro il 30 settembre 2022: il versamento delle quote dovrà in ogni caso avvenire entro il 31 dicembre 2022. Gli importi (quasi 507 milioni di euro a livello nazionale) sono già stati conteggiati e pubblicati dall’Agenzia delle Entrate per i 13.770 beneficiari. Le tariffe per le utenze delle sedi, i rimborsi ai Volontari, i costi generali o le spese destinate alla realizzazione di progetti sono generalmente aumentati, talvolta in maniera consistente, esponendo le organizzazioni a esborsi di cassa di notevole entità. La tempestiva erogazione delle somme del 5 per mille è dunque più che mai decisiva per permettere alle realtà di beneficiare concretamente delle proprie risorse, frutto della scelta dei contribuenti sostenitori.

Il 5 per mille è una misura fiscale che permette a ogni contribuente di devolvere una quota del proprio IRPEF (pari appunto al 5 per mille del totale) per sostenere attività che perseguono un interesse sociale. Il contributo del 5 per mille è destinato agli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Realtà di Volontariato, ricerca scientifica, ricerca sanitaria, attività svolte dai Comuni, Associazioni sportive dilettantistiche, attività di tutela e valorizzazione di beni culturali ed Enti gestori delle aree protette possono beneficiare dei fondi del 5 per mille.

Dental School, il potenziamento è necessario: si faccia ora

La disponibilità, riferita dalla Giunta Regionale rispondendo poco fa al mio Question Time sulla struttura della Città della Salute di Torino, a potenziare questo servizio della Città della Salute è una buona notizia: tuttavia, si sarebbe già dovuto fare negli scorsi mesi e speriamo dunque che ora i tempi siano rapidi. Manterremo alta l’attenzione sul tema e porteremo in Aula eventuali altre criticità emerse.

Dall’inizio della pandemia il diritto alle cure dentistiche per le persone con disabilità di Torino e dintorni è in buona parte negato: dal 2020 – inizio pandemia – a oggi, infatti, l’attività presso la Dental School Lingotto della Città della Salute di Torino è rallentata fino quasi a fermarsi. È poi ripresa, ma in maniera non adeguata ai bisogni. In particolare, la programmazione del periodico controllo dei pazienti, ovvero la visita di routine prevista mediamente ogni sei mesi, continua a far registrare un gravissimo ritardo. Ci sono pazienti con disabilità intellettiva grave in attesa dal 2020 di ricevere una chiamata per poter programmare una visita, che non possono programmare altrove. Si prova a far fronte al gran numero di richieste con misure volte a ridurre i tempi, quali l’introduzione della sedazione cosciente (che richiede tempi meno lunghi rispetto alla narcosi), ovviamente per i soli pazienti collaboranti.

Ho discusso poco fa il mio Question Time sul tema. Accogliamo come prova di buona volontà l’intenzione di potenziare il servizio per smaltire la lista di pazienti in attesa: ci assicureremo che alle parole seguano i fatti, sottolineando che questa misura si sarebbe già dovuta applicare. Auspichiamo tempi rapidi, manterremo alta l’attenzione sul tema e siamo pronti a tornare in Aula se dovessero verificarsi ulteriori criticità.

La Dental School eroga circa 80-100.000 prestazioni l’anno. Le strutture, pubbliche e private, regionali e non solo, inviano alla Dental School pazienti che diversamente non potrebbero ricevere cure ortodontiche adeguate: malati oncologici, persone cardiopatiche, pazienti affetti da malattie rare a interesse odontostomatologico, in particolare per la Epidermolisi Bollosa (malattia dei bambini-farfalla), di cui sono un centro pilota a livello nazionale. Le persone con disabilità intellettiva grave non sono in genere in grado di riferire eventuali problemi o dolori, non sono collaboranti né per l’igiene dentale quotidiana né per le normali visite. Anche semplici interventi di otturazione diventano un problema difficilmente gestibile se non in narcosi totale. La visita periodica preventiva tenuta da personale adeguatamente preparato è dunque fondamentale per alleviare loro sofferenze e complicazioni.