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Tag: Regione Piemonte

Nel giorno della sentenza Schmidheiny di amianto si continua a morire

Amianto: si chiude con la sentenza Schmidheiny un percorso di due anni e 41 udienze, la Legge n.257/92 di messa al bando dell’amianto è di trent’anni fa, ma di amianto si continua a morire. Questo avviene soprattutto a Casale e dintorni, con decine di casi ogni anno.

Dal 1990 a oggi si registrano in Piemonte oltre 300 nuove diagnosi di tumore. Numeri drammatici, che dimostrano tutta l’urgenza e la necessità di convocare il Tavolo Strategico con la partecipazione attiva e costante degli Assessori Regionali alla Sanità e all’Ambiente. Non c’è altra modalità di affrontare un problema enorme e riteniamo che la tendenza degli ultimi anni, aggravata dalla pandemia, a incontri meno frequenti e approfonditi debba essere subito invertita. Urge inoltre procedere speditamente nella bonifica dei siti contaminati in Piemonte (almeno 60mila), così come fondamentale è recuperare un rapporto di pieno dialogo tra le Istituzioni e le Associazioni dei familiari delle vittime, che possono rappresentare un fattore di stimolo e dare un contributo decisivo in termini di proposte.

Debiti per 45mila euro, luce e acqua calda a rischio per oltre trecento famiglie a Torino

Succede nelle case ATC di corso Agnelli 156 (quartiere Mirafiori), sede di 351 appartamenti, dodici dei quali abusivamente occupati: ho presentato un Question Time per chiedere soluzioni. Dopo la richiesta di sgombero di tutte le occupazioni in atto presso case ATC, continua l’impegno dei Moderati per gli inquilini torinesi di edilizia popolare.

I fatti, in breve: lo scorso 6 giugno gli inquilini di corso Giovanni Agnelli 156 a Torino hanno ricevuto, nella buca della posta, una lettera di diffida da parte di IREN, con la quantificazione in 45.147 euro dell’insoluto e la prospettiva di un’interruzione del servizio in assenza della dimostrazione dell’avvenuto pagamento entro 15 giorni. Gli inquilini hanno sempre e puntualmente pagato e la stessa ATC dichiara di aver provveduto a versare quanto dovuto. Ma non risultano conferme da parte di IREN. La preoccupazione è massima tra i residenti, che temono l’interruzione della corrente elettrica o della fornitura di acqua calda presso le loro abitazioni, pur nella consapevolezza di aver sempre pagato le proprie bollette. Altri due elementi restano da chiarire: se il debito sia relativo all’energia elettrica o al teleriscaldamento (entrambi servizi erogati, presso questi caseggiati, da IREN) e se siano da escludere connessioni di sorta tra le occupazioni abusive di 12 unità abitative presso questi caseggiati di Mirafiori Nord e la quantità di energia consumata, negli ultimi mesi, senza diritto. Ho appena presentato un Question Time in Consiglio Regionale per sapere dalla Giunta come si intenda procedere per scongiurare la prospettiva di un’interruzione delle forniture di energia elettrica e acqua calda per i residenti di questi caseggiati ATC.

Metro 2 Torino, la designazione del Commissario è una notizia positiva

Ora ci aspettiamo accelerata verso conclusione opera (che deve arrivare a Pescarito).

Linea 2 della Metropolitana di Torino: ora che il Commissario, Bernardino Chiaia, è stato designato dal MIT, fatto che rappresenta un’ottima notizia, ci auguriamo che si proceda speditamente verso il completamento di un’opera strategica per il trasporto regionale. Analoghe figure hanno garantito in altre Regioni risultati positivi e ci auguriamo che, anche con questa nomina, il Piemonte possa presto contare su un’infrastruttura adeguata. Come Moderati, da sempre chiediamo che la Linea 2 della Metropolitana arrivi fino a Pescarito e lo faccia il prima possibile: con altrettanta forza se lo aspettano i 230mila residenti dei Comuni dell’arco collinare, dell’Unione Net e del Chivassese, insieme ai loro Sindaci. Da anni ci impegniamo con atti e proposte – in Consiglio Comunale, Metropolitano e Regionale – affinché questo avvenga. La progettazione della mobilità urbana e suburbana di domani deve essere concepita in senso complessivo e integrato, perché unico è il territorio da servire, a prescindere dai confini amministrativi tra Comune e Comune. La competitività futura per il nostro territorio è la vera posta in palio.

Pediatria a Chieri chiusa d’estate? Forte preoccupazione

Ci impensieriscono tre elementi: il timore che l’interruzione “momentanea” del servizio possa prolungarsi a tempo indeterminato, i mesi di mancata copertura da qui a settembre presso il Maggiore e il futuro del personale. Presenterò un Question Time in Consiglio Regionale per chiedere soluzioni.

Non possiamo accettare che per due mesi e mezzo Chieri e dintorni siano privi del servizio di Pediatria e temiamo che, come spesso accade, l’interruzione “provvisoria” nel periodo estivo dalle ore 20.00 alle ore 8.00 tenda a diventare “definitiva” o per lo meno decisamente più lunga rispetto alla data prevista del 12 settembre 2023. Casi simili si sono già verificati in altri contesti. Nella convinzione che questa Giunta possa e debba fare la sua parte, presenterò un Question Time da discutere nella prossima seduta del Consiglio Regionale del Piemonte. È evidente l’urgenza di procedere a nuove assunzioni. La stessa ASL To5 ha confermato la prossima chiusura vista la carenza di personale infermieristico. In gioco è la difesa del diritto alla salute di una porzione di territorio, il diritto delle famiglie a poter contare su un presidio fondamentale che deve essere un servizio di prossimità (senza la necessità di doversi spostare a Moncalieri o altrove) e il diritto dei professionisti ad avere chiarezza sul proprio futuro lavorativo. Il reparto di Pediatria di Chieri è, dai tempi della pandemia, accorpato a quello di Ostetricia, nei cui spazi è ricavato con alcuni posti letto.

Passa l’Ordine del Giorno dei Moderati: no a una nuova cava di argilla a Druento

Approvato all’unanimità il mio Ordine del Giorno che chiede di stralciare il progetto dal Piano Regionale delle Attività Estrattive.

I Moderati (e il Consiglio Regionale nel suo complesso) si sono espressi in maniera chiara, affermando il loro no a una nuova cava di argilla in zona Misterletta a Druento. Ringrazio i colleghi Consiglieri per aver approvato all’unanimità il mio Ordine del Giorno: questo mio atto impegna la Giunta a rivedere il Piano Regionale delle Attività Estrattive, al fine di evitare l’insediamento del nuovo polo estrattivo “Druento TO3090”. Il buon senso, la necessità di tutelare i cittadini e il territorio rendono impensabile la collocazione in quell’area di una nuova cava. Il mio OdG impegna inoltre la Giunta a istituire un Tavolo di Confronto tra la Direzione Regionale competente, l’Amministrazione comunale di Druento, il Comitato “NO Cava Misterletta-Cortese-Balmera” e la III Commissione del Consiglio Regionale. Il Consiglio ha oggi dato prova di lungimiranza e ragionevolezza, approvando, oltre al mio, altri due atti sullo stesso tema. Una nuova cava in zona Misterletta avrebbe implicazioni ambientali e infrastrutturali preoccupanti. L’area non è attualmente percorribile da mezzi pesanti e richiederebbe interventi costosi e impattanti. I residenti esprimono inoltre preoccupazione per ipotetiche conseguenze sulla salute di una simile attività in una zona sulla quale insistono non solo attività agricole e di allevamento, ma presso la quale risiedono centinaia di famiglie. Quei quasi settantamila metri quadri di territorio, su area privata, sono attualmente incontaminati, non cementificati, rappresentano il contesto naturale di una variegata fauna selvatica e appaiono del tutto inadatti a destinazioni d’uso che non siano quella agricola. Nel raggio di meno di un chilometro si trovano inoltre, tra le altre attività, due strutture scolastiche e una residenza per anziani. Non risultano ragioni tecniche tali da rendere improponibile lo spostamento dell’attività in un altro terreno più consono. Non sono emerse, al momento, ragioni occupazionali o strategiche tali da rendere l’opera decisiva in positivo per la città proprio in quella zona. Il Parco della Mandria è a meno di due chilometri in linea d’aria. Oltre 3.000 cittadini hanno firmato contro la realizzazione della cava.