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Tag: Regione Piemonte

Suicidi, numeri sempre più drammatici: seconda causa di morte tra i giovani

I Moderati ribadiscono le loro richieste in Consiglio Regionale dopo la toccante audizione in IV Commissione, poco fa, dell’Associazione “La Tazza Blu”: sia subito approvata la normativa nazionale, la Regione Piemonte costituisca al più presto la Consulta per la Salute Mentale.

Toccante audizione de “La Tazza Blu”, questa mattina, in IV Commissione (Consiglio Regionale del Piemonte). Tutti i dati confermano un fatto: il problema del suicidio e degli atti autolesionistici è sempre più grave tra gli adolescenti. Il suicidio, nel mondo, è la seconda causa di morte tra giovani e giovanissimi. In Italia circa 200 decessi ogni anno riguardano ragazzi sotto i 24 anni. Le Volontarie de “La Tazza Blu” si occupano di prevenire tragedie come queste, ma anche di promuovere attività di prevenzione, di intervento post-traumatico e di attività di sensibilizzazione presso le scuole e non solo.

I Moderati ripetono da mesi che i dati sono allarmanti. Si approvi quanto prima la normativa nazionale (che attualmente giace ferma in Parlamento) di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo. Si costituisca altrettanto rapidamente la Consulta Regionale per la Salute Mentale, della quale Consulta mi auguro facciano parte Associazioni di Volontariato e di famigliari. Il mio ordine del giorno e la mia interpellanza sui due temi, da tempo presentati in Consiglio Regionale, siano discussi appena possibile.

Chiediamo inoltre una campagna di sensibilizzazione su questi temi da parte della Regione Piemonte e che si studino modalità di sostegno da parte delle Istituzioni nei confronti dei genitori e dei familiari, che attualmente possono contare soltanto sulle proprie forze, anche economiche, per garantirsi il necessario supporto psicologico.

Dietro il COVID-19, l’ombra minacciosa di una nuova emergenza: quella psichiatrica

Dati sempre più preoccupanti: il disagio non risparmia le fasce di età più giovani, sempre più spesso con rischio di esiti drammatici (35 ricoveri in un anno per tentato suicidio). Giunta Regionale inerte e immobile di fronte ai segnali d’allarme. Le richieste dei Moderati in Regione: subito la Consulta Regionale per la Salute Mentale, pressione sul Governo fino all’approvazione della normativa nazionale sulla prevenzione degli atti di autolesionismo.

È notizia oggi riportata da tutti i principali organi di stampa l’allarme lanciato dai neuropsichiatri infantili torinesi: in un anno 35 ricoveri per tentato suicidio, effetto dell’esplodere dell’emergenza psichiatrica tra gli adolescenti e i preadolescenti.

Siamo stufi di dover commentare simili notizie nella totale assenza, da parte della Giunta Regionale, di un Piano sulla Psichiatria degno di questo nome. Prenda atto la Giunta Cirio che, dopo il COVID-19, la nuova”pandemia” sarà proprio quella psichiatrica. Un’epidemica che è già qui, nelle nostre case, nelle nostre famiglie.

I dati oggi diffusi si sommano a quelli, altrettanto preoccupanti, diffusi negli scorsi mesi: da marzo a settembre si sono registrati sul territorio nazionale 72 suicidi (e 37 tentati suicidi) direttamente correlati al Covid-19. Per altri 44 suicidi per il quali il Coronavirus è stato una concausa. Di fronte a una simile situazione, la Regione taglia posti letto, a partire dai Servizi Psichiatrici del Mauriziano di Torino.

I Moderati ripetono da mesi che i dati sono allarmanti. È evidente che il dramma della pandemia sta avendo conseguenze terrificanti anche sui giovani e sui giovanissimi. Presto discuterò un’interpellanza e un ordine del giorno in Consiglio Regionale.

Con l’interpellanza, chiediamo se la Consulta Regionale per la Salute Mentale sia stata costituita, quali soggetti ne facciano parte e se sia prevista la partecipazione di Associazioni di Volontariato.

Con l’ordine del giorno (che spero che i colleghi Consiglieri vogliano votare compattamente), chiediamo alla Giunta di sollecitare Governo e Parlamento affinché sia approvata la normativa nazionale (che attualmente giace ferma in Parlamento) di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo.

Vaccini ai Volontari: a tutti, subito

Continua in Consiglio Regionale la battaglia dei Moderati: tutti i Volontari attivi nel contrasto alla pandemia rientrino nel primo scaglione di vaccini anti-COVID (21 gennaio 2021). Dopo mesi di ringraziamenti a parole, ora è tempo di fatti.

Piano regionale vaccinazioni anti-COVID: apprendiamo che il raggio dei vaccinati della prima fase, al via il 21 gennaio, sarà allargato anche a non meglio precisati “Volontari”. Vorremmo avere informazioni esatte su quali e quanti. È fondamentale che tutti i Volontari siano coperti fin da subito: quelli della Protezione Civile, ma anche chi – per esempio – è attivo a bordo delle ambulanze, a chi svolge il proprio compito presso gli snodi per la distribuzione alimentare e a tutti coloro che da mesi sono in prima linea in questa emergenza. C’è un Registro delle Associazioni al quale fare riferimento. Tutti hanno diritto a poter esercitare fin da subito la propria attività, fondamentale per l’intera popolazione, in sicurezza. Ribadiamo il concetto già espresso con un Ordine del Giorno che il centrodestra in Consiglio Regionale ha creduto di dover bocciare nella più recente seduta: anche i Volontari devono rientrare nel primo scaglione di vaccinazioni insieme al personale sanitario e sociosanitario e alle persone considerate a rischio. Le tante parole di ringraziamento e lode spese in questi mesi non restino vuota retorica: facciamo qualcosa di concreto per i Volontari e per le loro famiglie (a rischio tanto quanto quelle, per esempio, dei medici). Dalle parole si passi ai fatti.

La Maggioranza in Regione getta la maschera

Appena respinti tre miei ordini del giorno: nessun interesse da parte del centrodestra, evidentemente, a tenere bassi i prezzi dei test rapidi antigenici (meglio l’attuale Far West?), a garantire l’accessibilità dei nostri scuolabus e a vaccinare immediatamente i Volontari contro il COVID-19.

Tre su tre: questa Maggioranza esce allo scoperto, bocciando tre miei ordini del giorno in rapida successione. Ora i Colleghi del centrodestra dovranno spiegare perché secondo loro i piemontesi non abbiano diritto a test rapidi anti-COVID a prezzi ragionevoli; perché i Volontari – che tanto hanno fatto in questi mesi di pandemia – non debbano avere il diritto a essere subito vaccinati contro il virus; perché ritengano così poco importante che i nostri scuolabus siano attrezzati per il trasporto di alunni con disabilità.

Con il primo dei miei atti chiedevo appunto il calmieramento e l’omogeneità dei prezzi dei tamponi rapidi anti-COVID. Con il secondo, chiedevo il vaccino immediato, oltre che per personale sanitario e persone a rischio, anche per i Volontari attivi nel contrasto alla pandemia. Con il terzo, chiedevo sovvenzioni regionali per l’acquisto dei soli scuolabus attrezzati per il trasporto di studenti con disabilità. Ringrazio i colleghi Consiglieri che hanno voluto sostenere, con il loro voto, le mie proposte.

Cercando un accordo quadro con le realtà private del nostro territorio (la Regione Lazio si è già mossa, con successo, in questo senso), avremmo garantito, in piena seconda ondata e nella necessità di prevenire la terza, prezzi equi per i tamponi rapidi antigenici, evitando al contempo casi odiosi di speculazione. Invece, ci teniamo l’attuale Far West, nel quale tanti soggetti si stanno improvvisando erogatori di test rapidi e i prezzi raggiungono cifre assurde.

Garantendo ai Volontari la possibilità di vaccinarsi nelle prime settimane di disponibilità del vaccino anti-COVID (verosimilmente a inizio 2021), non avremmo perso l’occasione di fare finalmente qualcosa di concreto, dopo tante parole che erano evidentemente mera retorica, per un settore che ha dato tantissimo in tutti questi mesi di pandemia, spesso esponendo a rischio la stessa salute dei Volontari.

Limitando ai soli mezzi accessibili la possibilità di acquistare scuolabus con i fondi regionali, avremmo posto le basi per iniziare a costruire una flotta di minibus in grado di accogliere e trasportare, su tutto il nostro territorio, alunni con disabilità. Invece, abbiamo perso l’occasione per iniziare un vero cambio di mentalità e cultura, cambio peraltro già intrapreso con un’analoga misura dalla Lombardia, spesso vista come modello da questo Governo Regionale.

Ausili acustici, la Giunta non cambia rotta sulla gara (e glissa sul tema delle incompatibilità interne alla Commissione Tecnica)

Nessuna intenzione, almeno nell’immediato, di revocare la procedura aperta finalizzata alla conclusione di un accordo quadro per la fornitura di ausili per l’udito: appena discussa in Consiglio Regionale la mia interpellanza sul tema. Un intero settore rischia di essere messo in ginocchio; grande preoccupazione anche per la qualità del servizio che sarà garantito ai pazienti piemontesi (bambini e anziani compresi). Silenzio da parte dell’Assessore Icardi in risposta alla cruciale domanda: ci siamo assicurati che non ci fossero casi di incompatibilità nell’ambito della Commissione Tecnica?

Il Consigliere domanda (con un’interpellanza appena discussa in Consiglio Regionale), la Giunta non risponde. O meglio risponde in parte, glissando però, almeno per ora, su questo quesito fondamentale: la Regione ha provveduto a verificare le autocertificazioni di compatibilità da parte dei membri della Commissione Tecnica? Che cosa è emerso dai controlli?

Dopo il Question Time dello scorso luglio e l’interpellanza questa mattina, attendiamo ancora una risposta. Su altri aspetti, invece, risposte chiarissime: non c’è nessuna intenzione, almeno nell’immediato, di revocare la procedura aperta finalizzata alla conclusione di un accordo quadro per la fornitura di ausili per l’udito. Con tutte le conseguenze negative che questa scelta rischia di comportare: c’è un intero settore che rischia di essere messo in ginocchio; la mia preoccupazione è forte anche per quanto riguarda la qualità e la tipologia di servizio che metteremo a disposizione del pazienti piemontesi, tra i quali bambini e anziani.
Sul resto: continuo a ritenere assurdo rubricare gli ausili acustici come “dispositivi di serie non personalizzabili”. Sono stati presentati anche atti parlamentari per chiedere che questa tipologia di protesica torni a essere considerata personalizzabile. L’Assessore ha promesso l’apertura di tavolo di confronto permanente con la partecipazione dei vari soggetti associativi che rappresentano gli audioprotesisti: questa è una buona notizia. Dobbiamo tutelare al meglio i pazienti piemontesi e non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro.

Un po’ di storia e contesto

Lo scorso 15 maggio è stato pubblicato dalla Regione Piemonte il bando di gara per la stipula di un accordo quadro per la fornitura di ausili per comunicazione e informazione e relativi servizi: il 4 agosto 2020 tale bando di gara è stato pubblicato sul sito di SCR Piemonte. Solo le forniture della tipologia “dispositivi di serie non personalizzabili” (Elenco 2 dei LEA) si assegnano tramite bando di gara. L’acquisizione di lotti sarà così possibilità quasi esclusiva delle aziende più grandi. Anche i cittadini bisognosi aventi diritto saranno penalizzati, dal momento che non potranno più scegliere il loro professionista di fiducia liberamente, né scegliere la protesi più adatta alle proprie esigenze (neanche pagando personalmente la riconducibilità, salvo rinunciare alla fornitura regionale e acquistare privatamente il proprio dispositivo acustico). Il tutto, parrebbe, senza un risparmio economico per la Regione.