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Tag: Regione Piemonte

Superiori: il rinvio del rientro a scuola è conseguenza del tempo perso e degli errori commessi

La didattica a distanza, soluzione di emergenza, non deve diventare la norma: permettiamo ai nostri studenti, vera e grande risorsa del nostro Paese, di tornare in presenza. Rilevo gravi responsabilità da parte della politica: occasione e tempo persi.

Ancora rinviato il rientro a scuola per gli studenti delle Superiori: è prevista – al netto di sempre possibili aggiornamenti – per lunedì 18 gennaio la riapertura delle Scuole Secondarie di secondo grado. Mi associo alle richieste che da più parti – a partire dagli stessi studenti e dalle sigle sindacali – giungono per un ritorno a scuola in presenza e in massima sicurezza. Le lezioni in presenza sono fondamentali per la crescita dei ragazzi. Se oggi le scuole sono ancora in parte chiuse è anche per colpa del tempo perso e delle occasioni mancate dalla politica. Gli studenti dai 14 ai 18 anni pagano il prezzo più alto, così come le loro famiglie, di questa situazione. Da convinto sostenitore della didattica in presenza, continuo a parlare di occasione persa. L’unica cosa che mi interessa è il futuro dei nostri giovani, vero e unico capitale del nostro Paese.

Vaccino anti-COVID appena possibile per gli addetti alle vendite

Misura doverosa verso chi, fin dal primo lockdown, è in prima linea dietro alla cassa di un supermercato o a un bancone, assumendosi il massimo del rischio per permettere a tutti noi di condurre una vita quasi normale: porterò in Consiglio Regionale le ragioni di chi mi sta facendo pervenire, in questi giorni, decine di segnalazioni e richieste.

Sempre in prima linea – dietro a un bancone, alla cassa di un supermercato o in un magazzino – fin dalla scorsa primavera, tempo del primo lockdown (quando anche mascherine e guanti non si trovavano per tutti): cassiere, addetti alle vendite, magazzinieri e altre figure professionali hanno continuato a lavorare tutti i giorni, esponendosi in prima persona a tutti i rischi del caso, per permetterci di contare su una disponibilità costante di generi di prima necessità. L’impegno di queste persone sta continuando, con relativi rischi, in queste ultime settimane di zona gialla, arancione o rossa: permettere loro di fare il proprio lavoro in totale sicurezza è doveroso. La mia richiesta in Consiglio Regionale è che, subito dopo il personale impegnato a fronteggiare l’emergenza pandemica e subito dopo i soggetti più fragili, si proceda alla vaccinazione di chi lavora a contatto con il pubblico nelle strutture di vendita. Sarebbe un gesto degno di un Paese civile: mi farò portavoce a Palazzo Lascaris delle decine di segnalazioni che sto ricevendo. La Regione si muova e si faccia sentire per esempio presso il gruppo di lavoro permanente coordinato dalla Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute.

ORDINE DEL GIORNO – Prevenzione dei suicidi, urge anche in Italia una normativa nazionale: la Regione solleciti in questo senso Governo e Parlamento

Il Consiglio Regionale del Piemonte

Premesso che:

• nonostante la prevenzione del suicidio sia stata individuata come obiettivo prioritario dai maggiori Organismi Internazionali, solo pochi Paesi nel mondo hanno sviluppato una strategia nazionale per la prevenzione del suicidio e l’Italia non è ancora tra questi;
• una strategia nazionale di prevenzione del suicidio risulterà essere più efficace se implementata sulla base dell’individuazione dei principali fattori di rischio a livello locale con interventi mirati anche a livello di comunità.

Premesso, altresì, che:

• in data 8 ottobre 2019 è stata depositata presso la Camera di Deputati la Proposta di Legge n. 2151 “Disposizioni per la prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo” del Deputato Romaniello.

Tenuto conte che:

• tra i vari obiettivi e misure la suddetta Proposta di Legge intende: favorire la conoscenza del fenomeno del suicidio, i comportamenti ad esso connessi e i fattori e le cause che possono determinarlo; migliorare i sistemi di intervento e la formazione del personale; favorire la possibilità di inserimento nel proprio contesto sociale; promuovere la ricerca scientifica; limitare i rischi causati dal cattivo uso della rete; istituzione di un apposito numero verde.

Considerato che:

• in Italia si registrano ogni anno circa 4.000 morti per suicidio;
• secondo i dati ISTAT della “Indagine sulle cause di morte”, nel 2016 nel nostro Paese si sono tolte la vita 3780 persone. Il 78,8% dei morti per suicidio sono uomini, soggetti più vulnerabili a fattori sociali ed economici;
• questo periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 ha fatto emergere o esacerbare paure e/o disturbi mentali già presenti nella popolazione;
• le cronache di questi mesi di pandemia hanno raccontato tante storie di sofferenza e si stima che da marzo 2020 ad oggi in Italia si siano registrati 71 suicidi e 46 tentativi di suicidio connessi in maniera diretta o indiretta al Coronavirus.

Constatato che:

• le politiche di prevenzione del suicidio non possono essere confinate al solo ambito sanitario, ma devono tener conto anche dei potenziali fattori di rischio a livello di contesto sociale, economico e relazionale del soggetto;
• è necessario un intervento legislativo che miri nello specifico a prevenire il fenomeno del suicidio e degli atti di autolesionismo.

Impegna il Presidente e la Giunta Regionale a sollecitare il Governo ed il Parlamento affinché sia approvata una normativa nazionale di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo.

Ripresa della scuola, la Giunta non sa da che parte iniziare

Volevamo una parola chiara sul rientro a scuola e sull’ipotesi di prolungare l’anno scolastico fino all’estate: ma l’Assessore Chiorino, che ha appena risposto al mio Question Time sul tema, non ha dissipato i dubbi. Aumenta anzi la nostra preoccupazione: a poco più di una settimana dalla ripresa delle lezioni, la Regione Piemonte brancola nel buio. Al 29 di dicembre lasciare le famiglie piemontesi nell’incertezza non è accettabile.

Il Consigliere chiede, la Giunta quasi non risponde. Terminata la discussione del mio Question Time sul tema, non abbiamo capito, anzi proprio non ci è stato detto, quali saranno le modalità di ripresa dell’anno scolastico: ritorno sui banchi giovedì 7 gennaio? Lunedì 11? Secondo quali modalità? Con quali criteri? Chi vivrà, vedrà. Poco importa a questa Giunta, evidentemente, che le famiglie, e con loro alunni e docenti, abbiano la necessità di organizzarsi per tempo. Il tempo per pianificare ci sarebbe stato, in abbondanza: ma la Giunta ha sprecato settimane intere. Mi preoccupa anche la mancata volontà, da parte della Giunta, di prendersi la responsabilità della scelta relativamente all’ipotesi di una riformulazione del calendario scolastico. “A oggi non sono in programma revisioni del calendario, ma c’è la nostra disponibilità in merito in caso di urgenza” (così, a verbale, l’Assessore Chiorino) è una bella formula per passare la palla al Governo. Ancora una volta. Studenti, docenti e famiglie piemontesi meriterebbero ben altro rispetto. Delle due l’una: o si sostiene che la DAD sia una modalità di insegnamento in tutto equiparabile alle lezioni in presenza o si parla di “tempo perso da recuperare“. Sostenere le due posizioni contemporaneamente non ha senso: la Giunta decida.

Grazie, piemontesi, per la vostra generosità; ora la Regione garantisca trasparenza

Oltre 21 milioni di euro raccolti: chiediamo che le modalità di spesa dei fondi raccolti siano rendicontate con la massima limpidezza, per rispetto dei cittadini, sul sito (dove ancora non esiste ancora una pagina dedicata) e sugli altri altri canali istituzionali. Ci assicureremo inoltre che tutte le operazioni di acquisto siano state effettuate per cifre adeguate e livelli qualitativi congrui. Quasi un terzo dei fondi sono ancora in fase di assegnazione: anche qui, vigileremo sui tempi e sulle modalità. Ai piemontesi va tutta la nostra gratitudine e il nostro grazie per la grande generosità dimostrata. 

Donazioni nella prima fase di emergenza COVID: i piemontesi confermano la loro grande generosità. Oltre 21 milioni di euro sono stati raccolti sul conto corrente dedicato. A questa cifra si devono sommare le donazioni erogate direttamente ai destinatari. Ora ci aspettiamo che la Regione garantisca massima trasparenza riportando sul proprio sito (manca ancora, ed è grave, una pagina dedicata alla raccolta fondi) ed eventualmente su altri canali istituzionali, con chiarezza e nel dettaglio, le informazioni relative a come i fondi raccolti siano stati impiegati. Rispondendo, poco fa, alla mia interpellanza, la Giunta Regionale ha chiarito come questi fondi siano stati impiegati: mi assicurerò ora che queste risorse siano sempre state impiegate secondo i principi di efficacia ed efficienza, acquistando beni di qualità adeguata e a prezzi sensati. Le condizioni del mercato, a causa di varie e inaccettabili operazioni speculative, sono state difficilissime per settimane. Valuteremo attentamente tutti i parametri, facendo, sul tema, le verifiche del caso. Ci sono ancora fondi pari a 7,3 milioni di euro, un terzo del totale, in fase di assegnazione (1,5 milioni per le ASR e 5,8 milioni per l’acquisto di attrezzature): anche in questo caso, terremo alta l’attenzione su tempistiche e modalità.