Skip to main content

Tag: Regione Piemonte

Suicidio assistito materia di pertinenza dello Stato

Ecco la ragione della mia astensione sull’ammissibilità della Proposta di Legge.

La definizione dei principi fondamentali del nostro Sistema Sanitario è materia di pertinenza dello Stato, non delle Regioni: a questo dato di fatto si aggiunge il principio deontologico per il quale, come da giuramento di Ippocrate, ogni medico è tenuto a non effettuare azioni finalizzate a provocare la morte del paziente, neppure su richiesta di quest’ultimo. Il tema della Proposta di Legge regionale di iniziativa popolare sulle “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito” è dunque di piena ed esclusiva competenza statale: la competenza concorrente delle Regioni è del tutto esclusa. Queste sono le ragioni della mia astensione, che equivale a un voto contrario, circa l’ammissibilità giuridica della Proposta di Legge: mi esprimerò con altrettanta nettezza, sulla base dei valori nei quali credo da sempre, quando si entrerà nel merito contenutistico e politico della Proposta di Legge stessa.

GTT ha carenza di autisti? Introdurre un “Bonus patenti D” per risolvere il problema

Lo chiedo con un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale. La sempre più esigua disponibilità di autisti sta mettendo in grave difficoltà il Gruppo Torinese Trasporti e altri operatori della nostra regione, ma nuove assunzioni possono essere agevolate introducendo contributi per la frequentazione dei corsi per il conseguimento dei titoli. Sono convinto che attivare in Piemonte una misura analoga o di integrazione al “Buono patente autotrasporto” vigente a livello nazionale sarebbe utile e auspicabile.

Difficoltà nel trovare autisti, carenza di personale, dimissioni improvvise: tutti fenomeni ben noti in GTT, con conseguenze dirette sul servizio e sulla copertura dei turni. Anche altre imprese piemontesi di trasporto merci e persone lamentano da tempo la mancanza di conducenti, dovuta principalmente al costo elevato per ottenere i titoli necessari all’esercizio dell’attività. Ho appena chiesto e ottenuto l’inserimento nell’ordine del giorno del Consiglio Regionale del Piemonte del mio OdG che, se approvato, impegnerebbe la Giunta a promuovere l’introduzione in Piemonte di una misura analoga o di integrazione a quella vigente a livello nazionale, denominata “Buono patente autotrasporto”.

L’attuale normativa nazionale prevede che possa beneficiare del bonus patente chi, nel periodo tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2026, abbia sostenuto la spesa per il conseguimento di una delle patenti C, C1, CE, C1E, D, D1, DE e D1E e della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC, il titolo che abilita alla professione i titolari di una patente di guida C/CE o D/DE). Il rimborso previsto dalla norma è pari all’80% e fino a un massimo di 2.500 euro delle spese sostenute.

Bonus Trasporti: un’ottima iniziativa, con qualche criticità da correggere

Domani in Consiglio Regionale la discussione del mio Question Time sul tema.

Lunghe code e sito internet che fatica sotto il “peso” di oltre 10mila tentativi di accesso in contemporanea: sono gli “effetti collaterali” del successo del Bonus Trasporti. Ho presentato un Question Time per chiedere alla Giunta quali misure, per quanto di competenza regionale, saranno introdotte per evitare che simili criticità tornino a presentarsi anche nei prossimi giorni o in analoghe situazioni future. Si rendono necessari interventi dal momento che, in questi giorni, molti utenti hanno atteso ore in coda agli sportelli fisici, mentre altri, che hanno preferito la strada della richiesta online, non sono stati in grado di accedere al sito o ancora, a causa del malfunzionamento dello stesso, hanno involontariamente effettuato acquisti multipli, che peraltro saranno rimborsati. La Regione Piemonte ha introdotto il Bonus Trasporto Pubblico Locale in attuazione del Piano Regionale di Qualità dell’Aria. L’iniziativa, che consiste in uno sconto o un rimborso di 100 euro per l’acquisto di abbonamenti annuali o plurimensili per bus, treni, metropolitane e altri mezzi di trasporto pubblico, mira a ridurre l’impatto ambientale e promuovere la mobilità sostenibile sul territorio regionale.

Presidio Valletta, buone notizie

La Giunta risponde al mio Question Time e garantisce: «In via Farinelli a Torino servizi sociosanitari non solo mantenuti, ma incrementati». Ci assicureremo che così sia, nei tempi previsti e promessi.

«Non solo in via Farinelli a Torino i servizi sociosanitari saranno mantenuti, ma saranno incrementati.»

Accolgo con sollievo la risposta della Giunta al mio Question Time sul futuro del Presidio Valletta, quartiere Mirafiori Sud. Ai residenti garantisco, da parte mia, impegno assoluto e scrupolosa attenzione affinché alle parole seguano i fatti, secondo i dati elencati dallo stesso Assessore Icardi, che ha definito «significativo» il miglioramento assistenziale assicurato ai cittadini con l’incremento promesso di posti letto di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria (CAVS). La trasformazione di tutti i 177 posti letto disponibili in letti CAVS andrà a beneficio di tutti gli Ospedali metropolitani e contrasterà il sovraffollamento dei Pronto Soccorso. Resteranno pienamente operativi il Centro Diurno Integrato per Anziani non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti, i due hospice, la sede poliambulatoriale e la palestra per la fisioterapia.

Altri servizi saranno implementati: entro fine dicembre saranno terminati i lavori per la COT Fornitura Protesica/Integrativa, entro un mese cominceranno i lavori per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità (che sarà pronto entro il 31 dicembre 2025), entro metà 2024 cominceranno i lavori per la realizzazione di una Casa di Comunità (pronta entro il 31 dicembre 2026).

L’impegno dei Moderati continua e ci assicureremo che progettualità e tempistiche siano scrupolosamente rispettate. I residenti di Mirafiori Sud, che da anni vedono il proprio quartiere depauperato di diversi servizi sia pubblici sia privati, si aspettavano rassicurazioni in merito a quello che è stato in tutti questi anni un punto di riferimento. Dopo il mio sopralluogo sul posto giovedì scorso, tornerò prossimamente a incontrare e ad aggiornare i cittadini.

Subito un tavolo assessorile per il monitoraggio dell’applicazione della Legge sui PEBA

E il Governo preveda ulteriori risorse per la realizzazione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche: saremo in grado, con queste due misure, di compiere altri passi avanti verso l’accessibilità nei Comuni del Piemonte. Appena discussa in Consiglio Regionale del Piemonte la mia interpellanza sul tema.

Ho presentato una proposta dopo la discussione, poco fa in Aula, della mia interpellanza sul tema dei PEBA: si apra un tavolo di lavoro interassessorile con il compito di identificare quali siano, tra i 1.180 comuni piemontesi, quelli che hanno già assunto i piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). Se è un dato soddisfacente quello riferito dalla Giunta in risposta al mio quesito (ben 377 Comuni hanno presentato domanda e oltre 130 richieste sono state finanziate, fino all’esaurimento degli 865mila euro a disposizione per l’adozione dei PEBA), mi auguro che ora il Governo metta a disposizione altre risorse per questo obiettivo (con altri 700mila euro saremmo stati in grado di coprire tutte le richieste presentate lo scorso 29 settembre dai Comuni del Piemonte). Senza dati oggettivi e senza parametri quantitativi misurabili è impossibile immaginare politiche efficaci: ecco dunque provata l’urgenza di istituire un tavolo assessorile in grado di portare avanti l’opera di monitoraggio e di mappatura dello stato dell’arte presso i restanti 803 Comuni del territorio regionale. La Legge sui PEBA, del 1986, ha introdotto l’obbligo per le Amministrazioni di adottare Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche esistenti negli edifici pubblici non ancora adeguati alle prescrizioni che ne prevedono l’eliminazione; nel 1992 è stata estesa l’applicazione dei PEBA agli spazi urbani, garantendo così la libertà di spostamento sul territorio alle persone con ridotta capacità motoria. Non sarebbe perdonabile rinunciare alla completa e concreta applicazione di strumenti giuridici così utili.