Tre mie richieste, dopo che nel 2022 questa attività non è stata svolta, affinché il progetto riparta al più presto: la Regione non si limiti a erogare risorse economiche per realizzare questi eventi culturali, ma dia anche indicazioni programmatiche. Si torni alla bipartizione dei fondi, affinché una parte degli stessi sia specificamente destinata al “Regio Itinerante”. Si coinvolgano gli Enti del Terzo Settore che si occupano di musica. Appena discussa in Consiglio Regionale la mia nuova interpellanza sul tema.
Il “Regio Itinerante” deve tornare a portare la grande musica del Teatro Regio capillarmente sul territorio del Piemonte, nei piccoli centri e nelle aree interne. Per raggiungere l’obiettivo, tre misure sono necessarie: la Regione, oltre a erogare i fondi, dia tramite la Giunta indicazioni programmatiche su come impiegarli secondo una visione, appunto, politica; i fondi tornino a essere divisi e vincolati alla finalità, con un’aliquota destinata espressamente al “Regio Itinerante”. Si coinvolgano le realtà del Terzo Settore attive in ambito culturale sul nostro territorio: sono tante e svolgono un lavoro prezioso. Queste le mie richieste alla Giunta discutendo, poco fa, la mia nuova interpellanza sul tema.
Portare la grande musica di un “marchio” prestigioso come quello del Regio capillarmente su tutto il territorio regionale, e non solo nei grandi centri e nei grandi teatri, è o dovrebbe essere un obiettivo di questa Giunta e della Fondazione Piemonte dal Vivo: a maggior ragione poiché la Regione eroga risorse a questo fine, la Giunta dia indicazioni sul loro impiego sulla base dell’obiettivo. I concerti del Regio Itinerante, a costo abbordabile anche per i piccoli centri e per le aree interne della Regione, non vedevano protagonisti soltanto grandi e affermati nomi della musica, ma spesso anche talenti emergenti. Mi auguro che il “Regio Itinerante” torni pienamente attivo. Se aver “salvato” il Regio è stato senz’altro un risultato importante, ora l’obiettivo deve essere ripristinare il “Regio Itinerante”.
Proporre concerti e altri eventi culturali ai piccoli Comuni a prezzi di mercato e dunque, di fatto, non sostenibili (fino ai 5mila euro a evento: il triplo rispetto all’epoca pre-pandemica), come negli ultimi anni, ha poco senso e nega alla luce della realtà l’obiettivo di cui sopra. Portare cultura anche nei centri più periferici è compito della Giunta Regionale e questo obiettivo si raggiunge solo se il costo dei concerti si abbassa. “Il Regio Itinerante” è stato per anni un imprescindibile punto di riferimento delle politiche culturali regionali: ha permesso di organizzare, dal 1998 in avanti, oltre 1.500 concerti, per la maggior parte a ingresso gratuito e realizzati in tutto il territorio regionale, dai capoluoghi di provincia alle più remote zone collinari e di montagna, presso teatri, chiese, castelli, auditorium.