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Tag: Comune di Torino

Alleggerire gli Ospedali e riprendere visite e cure ambulatoriali a difesa della salute dei piemontesi

In questa fase di perdurante emergenza occorre puntare forte sul Covid-Hospital di Torino Esposizioni (attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) per alleggerire gli Ospedali del territorio e riprendere tutte le attività ambulatoriali, come da me più volte richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti. Anche patologie diverse  dal COVID-19 rischiano di avere conseguenze immediate e drammatiche. Condivisibile la richiesta da parte del collega Tresso di istituire un monitoraggio periodico dei dati relativi all’assistenza specialistica di comunità erogata dai Poliambulatori territoriali pubblici.

Evitare l’interruzione delle prestazioni specialistiche erogate dai Poliambulatori Territoriali pubblici significa tutelare i piemontesi, specialmente anziani o con situazione di pluripatologia. In questa fase di perdurante emergenza è fondamentale, come da me ripetutamente richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti, puntare sul Covid Hospital (presso il quale attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) approntato al V Padiglione di Torino Esposizioni al Valentino, per alleggerire gli Ospedali. Sostengo pienamente la proposta di Ordine del Giorno presentata in Consiglio Comunale dal collega Tresso: è fondamentale riprendere anche le visite categorizzate come programmate e differibili, che corrispondono pur sempre ad altrettanti casi di piemontesi che necessitano cure mediche. Il personale medico e sanitario dedicato alle visite ambulatoriali e specialistiche torni a occuparsi di questi ambiti: evitiamo così un ulteriore allungamento delle liste d’attesa, che sarebbe non più smaltibile in tempi ragionevoli.

“A Torino l’ospitalità non ha barriere”, ma neppure sottotitoli per gli utenti con sordità

Nuova gaffe da parte della Giunta, che questa volta dimentica di prevedere sottotitoli (o di citarne l’uso) per il convegno in streaming sul turismo accessibile in occasione del 3 dicembre. Ignorate ancora una volta le istanze di Associazioni e non solo (io stesso ho più volte richiesto l’uso dei sottotitoli): situazione frustrante, questa Giunta conferma il proprio pessimo rapporto con i diritti delle persone con disabilità

Ci risiamo: questa volta siamo riusciti, come Città di Torino, a organizzare un convegno sul turismo accessibile con traduzione simultanea in Lingua Internazionale dei Segni (LIS), ma senza sottotitoli (il loro uso non è citato sui canali ufficiali). Tutto questo non in una giornata qualsiasi, ma in occasione del 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. 

Il convegno dal titolo “Turisti in città: a Torino l’ospitalità non ha barriere”, in programma domani mattina in streaming, farà dunque a meno, per l’ennesima volta, dei sottotitoli. Avremmo dovuto garantire invece l’accessibilità completa: la Giunta è consapevole del fatto che diverse persone sorde e ipoacusiche, nonché persone con impianto cocleare, non comprendono la LIS?

A nulla sono valse le mie ripetute richieste nel corso di tutti questi anni, non solo in Comune ma anche in Regione. Forse è ancora più grave che le richieste delle Associazioni e delle realtà del territorio non abbiano avuto sorte migliore.

Strisce blu, abbonamenti non sfruttati causa lockdown: la Maggioranza nega il rimborso ai torinesi

Bocciata la mia mozione: ora i nostri concittadini sanno chi ringraziare. L’avversione dei Cinque Stelle contro chi usa l’auto privata arriva al punto di negare un diritto che invece dovrebbe essere pacifico.

Garantire il rimborso dell’abbonamento (o il suo prolungamento per un numero di giorni analogo al periodo non sfruttato) a chi, per causa di forza maggiore, non è stato nelle condizioni di beneficiare del servizio acquistato dovrebbe essere un fatto pacifico: ma non per questa Maggioranza. I Cinque Stelle in Sala Rossa hanno appena bocciato la mia mozione sul tema, preferendo negare il riconoscimento di un sacrosanto diritto. Non saranno rimborsati, dunque, i torinesi che non hanno usufruito degli abbonamenti per le strisce blu durante i mesi di lockdown. Avevo presentato la mia mozione pensando per esempio a chi si sposta in auto per lavoro e a chi, tutti i giorni, raggiunge l’azienda, l’ufficio o i propri clienti nei quartieri presso i quali, in struttura o su strada, la sosta è a pagamento. I professionisti e le partite IVA della maggior parte dei settori merceologici non hanno lavorato (e dunque non ha emesso fatture né percepito reddito) durante i mesi di quarantena. Assurdo non pensare a queste categorie, che dalla chiusura hanno subito un danno gravissimo e che non hanno potuto contare sullo stipendio puntualmente versato il 27 del mese. Che “non siano previsti provvedimenti dal Governo” o, come ho sentito dire più volte, che “nessuno abbia privato i titolari di abbonamento del diritto di parcheggiare in zona blu” è irrilevante: il rimborso degli abbonamenti non utilizzati è un diritto e oggi non è stato riconosciuto. A tanto arriva l’avversione dei Cinque Stelle contro chi utilizza l’auto privata.

Vanchiglia, stalli riservati ai residenti: la Città tuteli il diritto di chi paga per posteggiare

Strisce gialle e blu in Santa Giulia e dintorni: ho appena chiesto alla Sindaca Appendino, che ha risposto a verbale alla mia interpellanza sul tema, più controlli. Misura partita in ritardo a causa della mancanza di segnaletica e paline: effettuato un solo controllo, adesso si cambi marcia.

Strisce gialle e blu in Vanchiglia: i residenti pagano una quota alla Città di Torino per avere diritto a posteggiare l’auto negli stalli riservati e dunque la Città ha il dovere di tutelare questo diritto. Logica lineare: mi auguro che l’Amministrazione si comporti di conseguenza, incrementando i controlli (partiti con il freno a mano tirato) e sanzionando chi posteggia sugli stalli gialli senza averne titolo. Ho portato il tema in Consiglio Comunale con un’interpellanza appena discussa. Abbastanza deludenti le risposte della Sindaca Appendino: i primi (e unici) interventi di controllo sono stati effettuati lo scorso 17 novembre e sono state accertate 15 violazioni per sosta non autorizzata. Un solo passaggio ci sembra poco e ci auguriamo che questo fatto sia legato al lockdown e alla chiusura di ristoranti e locali. Con la riapertura dobbiamo cambiare passo. Prima di questa data non era stata neanche collocata la cartellonistica e dunque, benché molti cittadini pensassero il contrario (le strisce erano già state tracciate), la misura non era attiva. Apprendiamo che l’onere del controllo è in capo ai soli Agenti della Municipale: non si impiega invece personale GTT, che pure servirebbe. L’Amministrazione preferisce utilizzare le telecamere, speriamo sia sufficiente.

Ciclabile di via Nizza, intervenire prima che i bambini si facciano male

Pericolo durante gli orari di entrata e di uscita dei piccoli alunni delle Scuole Bonacossa e Fregonese: biciclette e monopattini sfrecciano a tutta velocità. Con un’interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale ho chiesto alla Giunta di mettere l’area in sicurezza.

La “furia ciclabile” dei Cinque Stelle dipinge di vernice gialla le nostre strade e fa sbocciare ovunque ciclopiste, spesso tutt’altro che sicure. Succede anche sulle vie già dotate di percorsi per biciclette e monopattini: esempio pratico, via Nizza.

Al civico 27/F di questa arteria cittadina si trovano le Scuole Bonacossa e Fregonese. Facile immaginare la quantità di persone presenti sul marciapiede nelle ore di entrata e di uscita delle bimbe e dei bimbi (sono circa 200 a frequentare le classi della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria). Sull’adiacente pista ciclabile sfrecciano talora a velocità folle, come da me verificato personalmente, biciclette e monopattini. A centro strada accelerano le auto dopo lo stop al semaforo di largo Marconi. Le situazioni di pericolo sono all’ordine del giorno. 

Ho portato il tema all’attenzione della Giunta con un’interpellanza, chiedendo alla Giunta Appendino interventi finalizzati a rallentare la velocità, in quel tratto di strada, sia dei veicoli a motore sia di biciclette e monopattini. La Giunta ha risposto promettendo bande ottiche e segnaletica orizzontale e verticale, oltre al limite di velocità a 30 chilometri l’ora per le auto. Mi auguro che possa trovare accoglimento anche l’ipotesi di collocare una piattaforma rialzata per mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale.

Soprattutto, mi auguro che tutte le misure siano messe in atto in fretta e che nel frattempo non capiti nulla a bimbi e adulti. La mobilità alternativa è un’ottima cosa finché non è lesiva della sicurezza altrui. E in ogni caso è più facile accompagnare i figli a scuola in auto che in monopattino.