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Tag: Comune di Torino

Vanchiglia, ora togliamo la moquette in via Cesare Balbo

Dopo anni di promesse, chiediamo questo banale ma utile intervento tra via Buniva e piazza Santa Giulia: la Giunta, dopo tante promesse, lo faccia rientrare tra le opere finanziate con i 115mila euro di ribassi di gara e approvate questa mattina.

Vanchiglia, si intervenga sulla zona pedonale di via Cesare Balbo: da anni chiediamo la rimozione della moquette presso le Cancellate. Chiediamo di procedere ora, facendo rientrare l’intervento tra i lavori finanziati con i 115mila euro dei ribassi di gara per la creazione di nuove aree di mobilità dolce a Torino e approvati in mattinata dalla Giunta. La stessa Amministrazione ha più volte garantito un intervento che, tuttavia, non mai è stato effettuato. Tra le opere appena approvate, nuove corsie ciclabili, abbattimento di barriere architettoniche e adeguamento di marciapiedi: si inserisca anche la rimozione, tra via Buniva e piazza Santa Giulia, di una pavimentazione ricettacolo di sporcizia. L’intervento non più rinviabile. Anche così possiamo contribuire a rendere più vivibile e pulito questo spicchio di città.

Il grido di aiuto delle Associazioni culturali e di Terzo Settore

La Città di Torino faccia di tutto per venire incontro con sgravi e rilevanti facilitazioni a queste realtà, messe alle corde da un anno di sostanziale inattività: se le Associazioni chiudono i battenti, il danno è di tutti. Servono ulteriori e nuove forme di sostegno per permettere loro di sopravvivere. Discussa poco fa in Consiglio Comunale la mia interpellanza sull’argomento.

Sostegno, sostegno, sostegno. Non c’è altro modo per permettere alle Associazioni culturali e di Terzo Settore del nostro territorio di non soccombere dopo un anno di crisi durissima, dodici mesi nei quali portare avanti le normali attività è stato a tratti impossibile. La Città di Torino intervenga subito prorogando l’abbattimento dei canoni di concessione a favore delle realtà che usufruiscono delle sue strutture. 

Sgravi sulle concessioni e sulle tasse comunali sono fondamentali per dare respiro all’intero comparto. Non possiamo permetterci una moria di Associazioni Culturali, ritrovandoci in un prossimo futuro con una platea di Associazioni ridotta di un quarto, di un terzo, della metà.

La Giunta ha affermato a verbale, rispondendo al mio quesito, che la delibera con la quale lo scorso anno fu concessa una riduzione pari al 90% dei canoni relativi ai periodi di chiusura forzata e pari al 30% per le fasi di calo dell’attività sarà in automatico prorogata, a favore dei conduttori e concessionari di immobili e di impianti sportivi di proprietà comunale, quest’anno: mi assicurerò che ciò avvenga. Le Associazioni stanno facendo registrare non solo un crollo delle attività svolte, ma anche un proporzionale crollo del numero degli associati, con le conseguenze anche economiche che possiamo immaginare. La Giunta si metta al lavoro.

Tutto fa pensare che l’emergenza continuerà nei prossimi mesi. Il mondo dell’Associazionismo si costruisce in tempi lunghi e rischia di essere abbattuto in tempi brevi dalle difficoltà. Evitiamo che si creino situazioni estreme, come i casi da me conosciuti di Presidenti che hanno chiesto personalmente prestiti per dare respiro alla propria Associazione in un momento di difficoltà.

Torino Zona Rossa: si sospenda immediatamente la Zona Blu

Chiediamo inoltre che la sospensione scatti in automatico nel caso in cui la Zona Rossa si attivi nuovamente in futuro.

Siamo in Zona Rossa: chiedo pertanto che si sospenda immediatamente la validità della Zona Blu del posteggio a pagamento. Chiedo inoltre che il Comune disponga che la gratuità del posteggio su strada su tutto il territorio cittadino si applichi automaticamente nel caso in cui la Zona Rossa scatti nuovamente in futuro, cosa che non ci auguriamo assolutamente. Le condizioni oggettive che hanno portato alla giusta decisione di sospendere, come da me richiesto, la sosta a pagamento nei mesi passati si stanno, purtroppo, verificando di nuovo. Vogliamo evitare che i mezzi pubblici tornino a essere affollati oltre un livello gestibile. Le tante richieste che, in questo senso, ci stanno arrivando da parte di cittadini ci fanno pensare che questo pensiero sia condiviso da molti: la Giunta Appendino prenda atto e agisca di conseguenza.

Corso Marconi sia sicuro e accessibile: a quando la “piazza” di fronte alla Scuola Manzoni?

Questo nuovo spazio pedonale è stato a più riprese promesso dall’Amministrazione insieme alla pedonalizzazione dei due controviali tra corso Massimo d’Azeglio e via Madama Cristina. Domani in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema: chiederò inoltre novità sulla mappatura delle barriere architettoniche e quali siano i progetti della Giunta per tutta la zona.
Alunni e genitori dell’Istituto Comprensivo Manzoni la chiedono a gran voce insieme agli insegnanti; la stessa progettualità del Torino Mobility Lab la prevedeva: quando vedremo la pedonalizzazione dei due controviali di corso Marconi? Quando sarà inaugurata la “piazza”, cioè l’area pedonalizzata di fronte alla scuola Manzoni, a disposizione della cittadinanza? Gli insegnanti chiedono inoltre di poter usufruire di un tratto di controviale per fini ludici e didattici. 
Ma l’Amministrazione – che di questo progetto è sempre stata promotrice, così come della sperimentazione Scuola Car-Free – non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza l’area. La Scuola Manzoni non è ancora stata messa nelle condizioni, dunque, di poter utilizzare lo spazio antistante per i propri alunni. 
Si discute domani in Consiglio Comunale la mia interpellanza per sapere se siano di prossima realizzazione la “piazza” e lo spazio pedonale tra corso Massimo d’Azeglio e via Madama Cristina. Chiederò inoltre se sia stata portata a compimento l’opera di mappatura delle barriere architettoniche in zona. Infine, dal momento che la realizzazione del progetto artistico previsto per la carreggiata centrale del corso ha recentemente ricevuto parere contrario dalla Soprintendenza, chiederò se quest’ultima sia stata coinvolta e interpellata dall’Amministrazione già in una fase antecedente all’avvio della realizzazione e ancora, in generale, quale sia il futuro di un’area che ha visto, recentemente, progetti di realizzazione di un parcheggio sotterraneo, pedonalizzazioni temporanee, nuove piste ciclabili e altri progetti ancora.

Niente IMU per chi concede l’uso gratuito di un proprio immobile a realtà non profit

Questa la mia richiesta alla Giunta Appendino: la legge nazionale lo permette, la Città adegui il proprio Regolamento di conseguenza. Non ci sono ragioni per non introdurre una misura che converrebbe a proprietari, Associazioni (sempre “affamate” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività), Comune e territorio. Serve un cambio di mentalità: assurdo dichiarare, come sentito poco fa in Commissione, di non voler procedere in questa direzione per il timore di ipotetici casi di speculazione o nell’impossibilità di sapere in anticipo quante richieste di esenzione si dovrebbero esattamente gestire.

Esentare dall’IMU chi concede gratuitamente l’uso di un proprio immobile a realtà del Terzo Settore serve a tutti: serve al Comune, serve ai soggetti proprietari, serve naturalmente alle Associazioni, serve al territorio. Il Comune modifichi dunque il proprio Regolamento di conseguenza: questa la mia richiesta in Sala Rossa. È gravissimo che in Commissione si affermi (come sentito poco fa) che, per il fatto che esistono alcuni soggetti che utilizzano il Volontariato per il proprio tornaconto, dobbiamo rinunciare a supportare chi gratuitamente e quotidianamente si spende per il bene di tutti. Neanche la necessità di definire la somma economica da allocare a bilancio dovrebbe essere un ostacolo. Se necessario, limitiamo la platea dei beneficiari alle sole concessioni ad Associazioni di Volontariato o di Promozione Sociale. Occorre, in ogni caso, favorire un cambio di mentalità, quella mentalità per la quale attualmente si preferisce “tenere fermo” un bene e pagarci l’IMU piuttosto che concederlo gratuitamente in uso al non profit. Le realtà del Terzo Settore hanno un’assoluta “fame” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività: vogliamo che anche i cittadini e le aziende si facciano carico dell’obiettivo di trovare una “casa” per queste stesse realtà. Con una simile misura difenderemmo da degrado e vandalismo negozi che altrimenti resterebbero vuoti e capannoni che non sarebbero utilizzati. Invito la Giunta ad allocare una cifra a bilancio: se non sarà completamente utilizzata, avremo comunque affermato un principio; se si dimostrerà troppo bassa per coprire tutte le richieste, sarà la prova del raggiungimento di un risultato storico. Che una stima sia in questo senso possibile, lo dimostrano i precedenti (vedi per esempio la cosiddetta “legge del Buon Samaritano” con una somma allocata pari a 20mila euro).