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Niente IMU per chi concede l’uso gratuito di un proprio immobile a realtà non profit

Questa la mia richiesta alla Giunta Appendino: la legge nazionale lo permette, la Città adegui il proprio Regolamento di conseguenza. Non ci sono ragioni per non introdurre una misura che converrebbe a proprietari, Associazioni (sempre “affamate” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività), Comune e territorio. Serve un cambio di mentalità: assurdo dichiarare, come sentito poco fa in Commissione, di non voler procedere in questa direzione per il timore di ipotetici casi di speculazione o nell’impossibilità di sapere in anticipo quante richieste di esenzione si dovrebbero esattamente gestire.

Esentare dall’IMU chi concede gratuitamente l’uso di un proprio immobile a realtà del Terzo Settore serve a tutti: serve al Comune, serve ai soggetti proprietari, serve naturalmente alle Associazioni, serve al territorio. Il Comune modifichi dunque il proprio Regolamento di conseguenza: questa la mia richiesta in Sala Rossa. È gravissimo che in Commissione si affermi (come sentito poco fa) che, per il fatto che esistono alcuni soggetti che utilizzano il Volontariato per il proprio tornaconto, dobbiamo rinunciare a supportare chi gratuitamente e quotidianamente si spende per il bene di tutti. Neanche la necessità di definire la somma economica da allocare a bilancio dovrebbe essere un ostacolo. Se necessario, limitiamo la platea dei beneficiari alle sole concessioni ad Associazioni di Volontariato o di Promozione Sociale. Occorre, in ogni caso, favorire un cambio di mentalità, quella mentalità per la quale attualmente si preferisce “tenere fermo” un bene e pagarci l’IMU piuttosto che concederlo gratuitamente in uso al non profit. Le realtà del Terzo Settore hanno un’assoluta “fame” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività: vogliamo che anche i cittadini e le aziende si facciano carico dell’obiettivo di trovare una “casa” per queste stesse realtà. Con una simile misura difenderemmo da degrado e vandalismo negozi che altrimenti resterebbero vuoti e capannoni che non sarebbero utilizzati. Invito la Giunta ad allocare una cifra a bilancio: se non sarà completamente utilizzata, avremo comunque affermato un principio; se si dimostrerà troppo bassa per coprire tutte le richieste, sarà la prova del raggiungimento di un risultato storico. Che una stima sia in questo senso possibile, lo dimostrano i precedenti (vedi per esempio la cosiddetta “legge del Buon Samaritano” con una somma allocata pari a 20mila euro).

Comune di Torino, IMU, terzo settore, Volontariato