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Tag: Comune di Torino

Borgata Lesna dice addio al capolinea del 15, ennesima beffa ai danni delle periferie da parte di questa Giunta

L’Assessore Lapietra lo ammette candidamente rispondendo alla mia interpellanza sul tema: la partenza del tram sarà spostata da via Brissogne a via Tofane, a un chilometro di distanza. Una scelta pensata? O ci è semplicemente sfuggito che i nuovi tram Hitachi sono di 6 metri più lunghi rispetto a quelli impiegati attualmente e dunque non possono sostare incolonnati presso l’attuale fermata?

Borgata Lesna e i quartieri Pronda e Aeronautica dovranno dire addio al capolinea del 15 in via Brissogne: l’Assessore Lapietra, rispondendo poco fa alla mia interpellanza sul tema, conferma convintamente e candidamente la decisione. La partenza della linea 15 si sposterà, dunque, in via Tofane, presso l’ospedale Martini, a circa un chilometro di distanza. Non proprio due passi, specialmente per i cittadini con disabilità motoria o ridotta mobilità, le cui esigenze sono per l’ennesima volta ignorate dall’Amministrazione Appendino.

Scelta strategica consapevole? O, semplicemente, non ci siamo resi conto che i nuovi tram ordinati sono lunghi 28 metri e non 22 e dunque non possono sostare incolonnati in via Brissogne? Non lo sapremo mai. Quello che è certo, invece, è che migliaia di cittadini saranno penalizzati e dovranno rinunciare a un servizio fondamentale. Non esattamente la maniera più efficace di convincere i torinesi a utilizzare i mezzi pubblici per la mobilità urbana.

Oltre al danno, la beffa: su un documento consultabile sul sito web GTT, la linea 15 risulta elencata tra quelle che non subiranno modifiche. Per l’ennesima volta, un territorio delle nostre periferie subisce un danno da questa Giunta.

Materne chiuse, chiediamo ristori adeguati e certi

Si dica subito come saranno sostenute le Scuole dell’Infanzia, che di certo non possono continuare la propria attività in regime di didattica a distanza, per queste settimane di mancata attività. Il Governo stesso, che ha chiesto la chiusura, immagini nuove forme di supporto economico. Difendiamo la libertà di educazione e tanti posti di lavoro.

Servono ristori e contributi per le Scuole dell’Infanzia che si apprestano ad affrontare settimane di chiusura. Lo scorso anno la Regione destinò 15 milioni per sostenere le Scuole Paritarie di fascia 0-6: quest’anno non abbiamo ancora visto misure analoghe. Non nascondo la mia preoccupazione. Mi auguro che  il Governo stesso possa immaginare nuove forme di ristoro alla luce del fatto sta chiedendo alle Materne di restare chiuse. È fondamentale che non solo questi fondi siano allocati, ma che siano erogati in tempi rapidi e certi. In queste settimane di mancata attività, le Materne non possono ricorrere alla didattica a distanza. 

Le Scuole Paritarie si sono organizzate e hanno risolto le diverse questioni necessarie per garantire anche in tempo di pandemia un’attività in presenza in assoluta sicurezza, talvolta dimostrando una flessibilità che non sempre si è riscontrata in altre scuole, statali o comunali. 

Permettere a queste scuole di sopravvivere in una fase di crisi mai vista prima significa difendere la libertà di educazione e di scelta per le famiglie piemontesi, a loro volta in grave difficoltà da tutti i punti di vista.

Vedremo finalmente la pista ciclabile in strada Castello di Mirafiori? Quando?

Il Biciplan prevede il collegamento tra corso Unione Sovietica e parco Colonnetti, l’inizio dei lavori ancora non si è visto: nel frattempo, bici e monopattini sfrecciano sul marciapiede davanti a condomini e negozi. Domani la mia interpellanza in Consiglio Comunale.

La pista ciclopedonale di collegamento tra il parco Colonnetti e la cascina Piemonte ancora non c’è: in attesa che il tracciato sia realizzato, biciclette e monopattini sfrecciano sul marciapiede nord di strada Castello di Mirafiori, in particolare nel tratto compreso tra via Morandi e strada delle Cacce. Per i pedoni, una situazione di assoluto pericolo: la voce di residenti e negozianti si è più volte fatta sentire per chiedere la soluzione del problema. Con una deliberazione dello scorso giugno, la Giunta ha approvato interventi per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’intera zona. Il progetto di completamento del parco Sangone prevede la costruzione della pista ciclabile. Quando inizieranno e quando saranno completati i lavori? Domani chiederò date e dati precisi con un’interpellanza.

Multati con il T-Red e costretti a scegliere: accalcarsi in coda in piena pandemia o pagare la contravvenzione maggiorata

Nella Torino a guida Appendino succede anche questo: il sistema informatico della Municipale avrebbe “perso” le comunicazioni di alcuni utenti che, multati con tecnologia T-Red, avevano poi puntualmente comunicato via email i dati del conducente: prendere un appuntamento? Impossibile, portare di persona i documenti in via Bologna sembrerebbe l’unica possibilità per chi intende far valere le proprie ragioni senza pagare la maggiorazione. I casi sarebbero migliaia. Non è così che si gestiscono i servizi in una fase di emergenza: lunedì la mia richiesta di comunicazioni urgenti in Sala Rossa.

Una situazione assurda, da dimissioni immediate: automobilisti multati con tecnologia T-Red che, pagata la contravvenzione, comunicano correttamente nome e dati del conducente che ha commesso l’infrazione, ma si trovano a dover pagare la sanzione maggiorata perché tali dati non risultano ricevuti.

Una situazione inaccettabile: vi sarebbero alcune migliaia di casi di simili errori a causa dei dati “scomparsi” nell’etere del sistema informatico. A questo punto, per l’utente la scelta è questa: mettersi in coda in via Bologna 76, documenti in mano, per dimostrare di essere in regola o pagare la cifra extra. 

L’ipotesi di fissare un appuntamento? Non è contemplata. Lo confermano diverse segnalazioni che mi sono pervenute: “Volevamo evitare di metterci in coda con chissà quante persone e per chissà per quanto tempo e abbiamo chiesto un appuntamento, ma ci è stato risposto che non era previsto“.

È così che pensiamo di gestire i T-Red e i software in questa città? Se sul sistema T-Red ci siamo spesso espressi, come Moderati, in termini critici, in questo caso stiamo varcando la soglia dell’assurdo. Non ha senso negare l’appuntamento e costringere l’utenza a mettersi in coda creando assembramenti, quasi non fossimo nel bel mezzo di una pandemia.

Chiederemo comunicazioni urgenti alla Sindaca già in occasione del Consiglio di lunedì. Chissà quanti automobilisti hanno preferito pagare due volte per evitare il rischio di contagio che comporta passare ora in coda. Forse questa Amministrazione non ha ancora ben capito che tipo di fase storica stiamo vivendo.

Via Balbo e dintorni, tonnellate di problemi

Nell’area pedonale delle “Cancellate” (ancora e sempre pavimentata in moquette) scarseggiano sicurezza, pulizia e illuminazione: in compenso abbondano spaccio e assembramenti. Le motivazioni della sentenza dello scorso gennaio su piazza San Carlo dovrebbero essere uno stimolo sufficiente a tenere la guardia molto più alta: abbiamo predisposto un piano per la gestione degli assembramenti e delle eventuali emergenze? I Moderati chiedono inoltre a gran voce la presenza in Santa Giulia di un presidio fisso interforze nelle serate di movida. Sta per iniziare un weekend da “Zona Arancione” che di per sé non rappresenta una ragione per abbassare la guardia. Lunedì la mia interpellanza in Sala Rossa.

Innumerevoli interpellanze presentate e discusse in Sala Rossa non sono bastate: i problemi, in via Balbo, sono gli stessi da anni. Anzi, la situazione è visibilmente peggiorata nell’ultimo quinquennio di Amministrazione Appendino, con l’ulteriore carico da novanta rappresentato dai dodici mesi di pandemia. C’è infine un altro elemento, non ambientale ma giuridico, del quale tenere conto: la sentenza di primo grado (27 gennaio 2021) del processo per i noti fatti avvenuti il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo. Le motivazioni della sentenza dovrebbero bastare come stimolo per tenere alta la guardia. Eppure proprio in via Balbo e nell’adiacente piazza Santa Giulia le norme del vivere civile raramente sono rispettate. Se la Zona Arancione può rappresentare una tregua sul fronte delle criticità più macroscopiche, non può essere il pretesto per abbassare la guardia. Che cosa intende fare l’Amministrazione? Vedremo la presenza fissa del “Pattuglione” interforze, come da sempre richiesto dai Moderati? Quali altre misure intendiamo mettere in atto contro sporcizia e degrado? Soprattutto: abbiamo predisposto un piano per gestire gli assembramenti in piazza Santa Giulia? Lunedì le mie domande alla Giunta discutendo in Consiglio Comunale la mia nuova interpellanza sul tema.