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Tag: Ahmadreza Djalali

Ahmadreza Djalali salvo e libero subito: anche il Consiglio Comunale dice sì

Passa all’unanimità il mio atto che impegna la Giunta Comunale a chiedere al Governo italiano di esercitare la necessaria pressione diplomatica con le autorità iraniane per la revoca della condanna capitale e per l’immediata scarcerazione del medico. La scorsa settimana anche il Consiglio Regionale ha approvato un analogo atto a mia firma.

Un sì unanime: i colleghi Consiglieri votano compattamente a favore del mio ordine del giorno e ora la Giunta potrà chiedere, forte del mandato della Sala Rossa, al Governo italiano di esercitare la necessaria pressione diplomatica affinché Ahmadreza Djalali sia immediatamente liberato. La scorsa settimana è stato approvato dal Consiglio Regionale un atto analogo a mia firma.

La difesa dei diritti umani deve essere trasversale per ambito istituzionale e per nazionalità. È nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare una vita innocente. Anche il Comune di Torino ora sarà in prima linea nella salvaguardia della vita e della libertà di una figura che ha tanto fatto per il nostro Paese e per la nostra regione – dove a lungo ha vissuto e lavorato (Università del Piemonte Orientale) – e di un uomo che da anni è in carcere da innocente.

Djalali, medico e ricercatore, è un noto e stimato esponente della comunità scientifica internazionale. Il suo arresto risale all’aprile del 2016. Totalmente infondata è l’accusa (spionaggio). Attualmente è in corso una mobilitazione a livello internazionale (a partire dalla petizione lanciata da Amnesty International) perché la condanna a morte sia revocata e lo stato di detenzione cessi immediatamente.

Ringrazio i colleghi per aver voluto sostenere una giusta battaglia, nella quale ho sempre creduto.

Ahmadreza Djalali salvo e libero subito: lunedì si discute il mio OdG in Consiglio Comunale

La Giunta Comunale chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica con le autorità iraniane per la revoca della condanna capitale e per l’immediata scarcerazione del medico. Il mio atto in Comune andrà in Aula, ex Articolo 93, già lunedì (14 dicembre 2020). Ieri il Consiglio Regionale ha approvato un analogo atto a mia firma.

Il Comune di Torino chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica affinché Ahmadreza Djalali sia immediatamente liberato. Lo chiedo in Consiglio Comunale con un Ordine del Giorno che si discuterà nella prossima seduta del Consiglio, quella di lunedì 14 dicembre 2020. Proprio ieri è stato approvato dal Consiglio Regionale un atto analogo, da me presentato insieme ai colleghi Domenico Rossi e Raffaele Gallo.

È nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare una vita innocente. La difesa dei diritti umani deve essere trasversale per ambito istituzionale e per nazionalità. Anche il Comune di Torino sia in prima linea nella salvaguardia della vita e della libertà di una figura che ha tanto fatto per il nostro Paese e per la nostra regione – dove a lungo ha vissuto e lavorato – e di un uomo che da anni è in carcere da innocente.

Djalali, medico e ricercatore, è un noto e stimato esponente della comunità scientifica internazionale. Il suo arresto risale all’aprile del 2016. Totalmente infondata è l’accusa (spionaggio). Attualmente è in corso una mobilitazione a livello internazionale (a partire dalla petizione lanciata da Amnesty International) perché la condanna a morte sia revocata e lo stato di detenzione cessi immediatamente.

Porto avanti a mia volta, con il mio Ordine del Giorno (che andrà in Aula, ex Articolo 93, in occasione della prossima seduta), le stesse richieste. Auspico che i colleghi Consiglieri votino compattamente a favore.

Ahmadreza Djalali salvo e libero subito: il mio OdG in Consiglio Comunale

Ho presentato un Ordine del Giorno in Sala Rossa che fa seguito a quello già protocollato in Consiglio Regionale: le due Giunte spingano il Governo a esercitare la necessaria pressione diplomatica con le autorità iraniane per la revoca della condanna capitale e per l’immediata scarcerazione. Il mio atto in Comune andrà in Aula, ex Articolo 93, già lunedì 14 dicembre.

Il Comune di Torino chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica affinché Ahmadreza Djalali sia immediatamente liberato. Lo chiedo in Consiglio Comunale con un Ordine del Giorno appena presentato in Sala Rossa. Ho presentato un analogo atto, insieme ai colleghi Domenico Rossi e Raffaele Gallo, anche in Consiglio Regionale.

È nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare una vita innocente. La difesa dei diritti umani deve essere trasversale per ambito istituzionale e per nazionalità. Comune di Torino e Regione Piemonte siano in prima linea nella salvaguardia della vita e della libertà di una figura che ha tanto fatto per il nostro Paese e per la nostra regione – dove a lungo ha vissuto e lavorato – e che è da anni incarcerata da innocente da un regime che in questo modo costringe al silenzio il dissenso politico e di coscienza.

Djalali, medico e ricercatore, è un noto e stimato esponente della comunità scientifica internazionale. Il suo arresto risale all’aprile del 2016. Totalmente infondata è l’accusa (spionaggio). Attualmente è in corso una mobilitazione a livello internazionale (a partire dalla petizione lanciata da Amnesty International) perché la condanna a morte sia revocata e lo stato di detenzione cessi immediatamente.

Porto avanti a mia volta, con questi Ordini del Giorno (quello in Comune andrà in Aula, ex Articolo 93, in occasione della prossima seduta), le stesse richieste. Mi auguro che i colleghi Consiglieri votino compattamente a favore.

Salviamo la vita di Ahmadreza Djalali: adesso è questione di ore

L’esecuzione potrebbe avvenire in giornata: dobbiamo impedirla a tutti i costi. La Regione Piemonte si schieri apertamente contro questo crimine e il Governo contatti immediatamente l’Ambasciatore iraniano per esercitare la necessaria pressione istituzionale e diplomatica.

Accolgo senza mezzi termini l’invito pervenuto al Presidente Cirio e a tutti i Consiglieri Regionali da parte dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta: il Piemonte sia in prima linea nella difesa della vita di Ahmadreza Djalali, figura che tanto ha fatto per l’Italia e per il Piemonte, dove a lungo ha vissuto e lavorato. 

Da anni in carcere da innocente, è stato costretto mediante tortura a confessare il mai commesso reato di spionaggio: da anni il regime iraniano utilizza la condanna a morte come metodo sistematico per la distruzione il dissenso ideologico, politico e di coscienza.

Il mio appello alla Presidenza e al Consiglio: la Regione Piemonte chieda al Governo di contattare immediatamente l’Ambasciatore iraniano esercitando la necessaria pressione diplomatica affinché un crimine terribile come l’esecuzione di Ahmadreza Djalali, la cui liberazione deve essere immediata, non sia commesso.