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Fondazione Maugeri, solidarietà ai dipendenti

Trattativa sindacale in corso per la ridefinizione dei contratti di lavoro per un centinaio di dipendenti del presidio Major, eccellenza sanitaria della Fondazione Maugeri nel cuore di Vanchiglia. I posti di lavoro non sembrano a rischio, ma lo stato di difficoltà della Fondazione impone una grande attenzione che, mi auguro, la Giunta voglia mantenere insieme all’Assessorato regionale alla Sanità.
La Fondazione Salvatore Maugeri è composta da circa ventuno strutture dislocate su tutto il territorio nazionale: tra queste il Presidio Major di Torino, situato in via Santa Giulia n. 60, ospita circa ottanta posti letto e conta un centinaio di dipendenti tra personale medico, fisioterapico, infermieristico, tecnico e amministrativo. La peculiarità del Presidio Major risiede proprio nella specializzazione e nella preparazione del personale medico in due rami scientifici importantissimi quali la cardiologia riabilitativa e la riabilitazione neuromotoria dei pazienti, prevalentemente oncologici, neurologici con ictus, paraplegici, politraumatizzati in seguito a tentativi anticonservativi, amputati, ustionati.

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Corso Cairoli: due vittime a causa dei mancati interventi della Giunta Comunale?

Corso Cairoli

In corso Cairoli i pedoni continuano ad essere coinvolti in sinistri stradali a causa della mancata esecuzione delle opere relative alla messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale. Con questa interpellanza domando alla Giunta per quale motivo non sia ancora stato effettuato alcun intervento fra quelli promessi e con quali tempistiche si intendano realizzare i lavori per evitare altre vittime.

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Campo Rom corso Tazzoli: l’amministrazione non vuole risolvere il problema

Oggi, durante il Diritto di Tribuna, ho avuto ulteriore conferma che la Giunta non vuole risolvere il problema del campo Rom abusivo di corso Tazzoli e, ancora una volta, mi sono trovato di fronte alla disperazione di cittadini, famiglie, abbandonati. Ribadisco le mie proposte: apriamo al traffico le vie tra corso Tazzoli e corso Orbassano per aumentare la sicurezza e diamo garanzie a chi fino ad ora ha visto i sacrifici di una vita venire devastati da furti, saccheggi, insicurezza e illegalità, ma nonostante tutto non si arrende.
Oggi, durante il Diritto di Tribuna dedicato al disperato grido di aiuto delle persone che vivono e lavorano nelle vicinanze del Campo Rom di corso Tazzoli, mi sono di nuovo trovato a fianco con tante persone che stanno perdendo la speranza e non ce la fanno più, famiglie e imprenditori che hanno investito tutto e che chiedono solo un motivo per non arrendersi, ma in cambio ricevono solo (poche) vane promesse e abbandono.

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La decisione del Tribunale di Torino è incomprensibile e apre scenari di totale e assoluta indeterminatezza

La Corte d’Appello ordina allo Stato Civile di registrare come madri di un bimbo nato in Spagna la sua mamma biologica e la sua ex compagna: una situazione che non ha precedenti in Italia, di cui non capisco i fondamenti giuridici, ma di cui soprattutto colpiscono le motivazioni, legate al benessere di un bimbo in una relazione con una persona che non è sua madre biologica e con la quale non avrà nemmeno un legame familiare. Il problema è che gli uomini non possono stravolgere la natura a loro uso e consumo, nemmeno se hanno la toga.

Stravolgente la decisione della Corte d’Appello di Torino che ha ingiunto allo Stato Civile di Torino di registrare come madri di un bimbo nato in Spagna e trasferito in città sia la mamma biologica, sia la sua ex compagna. A sconcertare maggiormente sono però le motivazioni della sentenza, quelle cioè di garantire la massima tutela per il bambino e la continuità di relazione, oltre che il diritto alla successione nei confronti della madre non partoriente. Quindi la tutela del bambino significa registrare per sempre come sua madre una persona che non l’ha partorita e che non convive neanche più con lei.

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Con l’appoggio della Presidenza del mio partito, continuerò a lavorare per costruire il Nuovo Centrodestra a Torino

Apprendo e sono sconcertato dalla scelta dei miei compagni di partito di arrivare alla mia esclusione dal Gruppo NCD in Comune a seguito di una situazione che chiaramente ha trasceso le mie intenzioni. Confortato dall’appoggio dei vertici di NCD, proseguirò nel mio impegno per il partito, sperando che i miei colleghi in Consiglio ritornino su una decisione chiaramente sproporzionata.

Apprendo con sconcerto dell’estromissione dal gruppo NCD in Comune in seguito a una lettera inviata con altri colleghi consiglieri a un quotidiano torinese, compiuta a livello personale. Ritengo che sia chiaramente un’azione fuori misura e inconsulta, nata tra l’altro da una serie di considerazioni non espresse da me direttamente. Ringrazio la Presidenza del mio partito, dalla quale mi è giunto appoggio totale e incondizionato: resto convintamente nel mio partito e continuerò a costruire il Nuovo Centrodestra, confermando la mia totale adesione ai principi e alle ragioni che hanno portato alla costituzione di un movimento politico innovativo per il quale nell’ultimo anno ho lavorato con attenzione e assiduità come testimoniano i dati del mio impegno in Consiglio Comunale. Mi auguro che i miei colleghi Consiglieri comunali possano ritornare sulla loro scelta assolutamente fuori misura e fuori luogo. Io, comunque, continuo a costruire il Nuovo Centrodestra, un movimento di cui il Paese ha bisogno come area popolare e liberale non estremista.