Accolta dal Consiglio Metropolitano la proposta di mozione che impegna la Sindaca della Città Metropolitana Chiara Appendino a negare al Comune di Torino l’area Ponte Mosca come sede del mercato del libero scambio: grande vittoria della buona politica.
L’Amministrazione Civica sia vigile nel seguire l’evoluzione degli eventi in corso in questa importante realtà del nostro territorio. Dopo l’audizione (su mia richiesta), questa mattina in Commissione, dei rappresentanti dei dipendenti, il prossimo passo sia la convocazione in Comune dei vertici dell’azienda.
Dopo un pomeriggio di neve e una notte di pioggia l’ingresso della Succursale “Sandro Pertini” di via Fea 2 è di nuovo una cascata di acqua gelida: eppure una squadra inviata dal Comune era intervenuta a fine novembre. Lavori fatti male? O, semplicemente, non si era identificata la vera causa del problema? Presto una mia interpellanza in merito.
Tema discusso in Commissione questo pomeriggio: in un primo momento l’Assessore Lapietra aveva usato, per indicare i tempi dell’intervento, la locuzione “nei prossimi anni”. Poi, dopo mia richiesta di spiegazioni, accorda la mezza promessa di un intervento l’anno prossimo, “salvo altre priorità”.
Ben due interventi nel 2016 per provare a risolvere il problema delle infiltrazioni non sono bastati: com’è stato possibile? Lo stesso Assessore Finardi, in risposta alla mia interpellanza sul tema, si aspetta tempistiche piuttosto lunghe per la riapertura al pubblico. Nel frattempo, gli utenti possono utilizzare i carnet-ingressi già acquistati presso altre strutture comunali.
Dovranno probabilmente attendere parecchio tempo gli utenti della piscina Parri, chiusa dalla scorsa estate a causa di un’infiltrazione d’acqua. Se, dopo l’ultimo intervento (solo in parte risolutivo) dello scorso luglio, dovessero essere necessarie altre azioni, i lavori, dichiara l’Assessore Finardi in risposta alla mia interpellanza, “dovrebbero andare a bando e pertanto i tempi non sarebbero brevissimi”.
Mi chiedo come sia possibile che ben due interventi in un anno sullo stesso problema non siano stati sufficienti a risolverlo. È stato fatto tutto a regola d’arte? O è possibile che, oltre al problema delle infiltrazioni, ci sia stato anche un più banale problema di imperizia da parte di chi ha fatto i lavori (con un investimento di soldi pubblici)? E com’è possibile che non si sia pensato di informare meglio e in maniera più tempestiva l’utenza della piscina (una delle più frequentate della Circoscrizione 8)?
Nel frattempo, parziale buona notizia per gli utenti: “i carnet-ingressi già acquistati potranno essere utilizzate in tutte le piscine comunali inferiori ai 35 metri”, riferisce ancora l’Assessore Finardi.