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INTERPELLANZA – Le opere edilizie sono ‘precarie’, l’Amministrazione aumenta le tariffe e i costi per i cittadini sono strutturali e in crescita costante: e se pagassero tutti?

PREMESSO CHE

  • a partire dai primi mesi del 2016 la Divisione Tributi ha iniziato un’ampia attività di controllo delle occupazioni di suolo pubblico effettuate con opere soggette a concessione edilizia (permesso di costruire) rilasciata a titolo precario;
  • le opere interessate sono essenzialmente le intercapedini, le bocche di lupo, i lucernari, le pensiline, le tettoie, le botole e le pedane, nel loro complesso solitamente denominate “precari edilizi”;
  • si trattava di svolgere una serie di verifiche (circa 700) presso quei contribuenti che non avevano aderito positivamente alla sanatoria iniziata anni addietro e relativa a 4000 indirizzi/fabbricati;

RILEVATO  CHE

  • l’articolo 1, comma 2 del Regolamento n. 257 COSAP definisce occupazione di suolo pubblico qualsiasi occupazione per l’utilizzo diretto di strade, aree e relativi spazi soprastanti e sottostanti appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune ovvero di aree private soggette a servitù di pubblico passaggio;
  • l’articolo 4, comma 1 prevede che le occupazioni di spazi e aree pubbliche possano essere permanenti o temporanee, in particolare alla lettera a) vengono considerate permanenti le occupazioni concesse a tempo indeterminato, di carattere precario, per le quali è necessario il rilascio di un permesso edilizio;
  • l’articolo 53, comma 1 stabilisce che per la costruzione di opere edilizie a titolo precario deve essere presentata istanza presso i competenti uffici per l’ottenimento del permesso di costruire, che costituisce il presupposto per l’occupazione del suolo pubblico;
  • l’articolo 1, comma 3 del suddetto Regolamento, in combinato disposto con l’articolo 63 d.lgs. n. 446/1997, stabilisce che il corrispettivo dovuto dal beneficiario di un provvedimento amministrativo di concessione emesso dal Comune è rappresentato dal canone di occupazione;
  • il canone è commisurato alla superficie occupata, alla durata dell’occupazione e alla relativa tariffa ed è dovuto per tutte le tipologie di occupazione;

CONSIDERATO CHE

  • per un fabbricato ad uso abitativo caratterizzato dalla presenza di un’intercapedine il canone COSAP rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti e, soprattutto, rispetto alla quale non si possono mettere in atto comportamenti virtuosi quali razionalizzazione dell’utilizzo e/o riduzione dei consumi;
  • le opere edilizie a titolo precario nascono con l’edificio e sono destinate a durare quanto lo stesso;
  • la precarietà dell’opera non è sinonimo di temporaneità della destinazione d’uso ma è connessa alla natura demaniale del suolo, che determina la discrezionale possibilità di revoca della concessione da parte della Città;
  • il canone COSAP per le opere edilizie precarie è, anno dopo anno, in costante crescita e non eludibile;
  • come rappresentato allo scrivente da cittadini residenti in Circoscrizione VIII e con specifico riferimento alla loro situazione, restando ovviamente immutata la dimensione dell’intercapedine (48 mq) presente nelle adiacenze del loro edificio, il canone è passato dall’importo di € 2.300 (anno 2002) a € 5.459 (anno 2017);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti siano gli edifici presenti in Città, quanti siano caratterizzati dalla presenza di “precari edilizi” e quanti di questi siano in regola con il pagamento del canone annuo;
  2. quale sia il gettito annuo del tributo COSAP per “precari edilizi”;
  3. se gli accertamenti della Divisione Tributi stiano proseguendo e con quali tempistiche si preveda di completare i controlli di tutti gli edifici cittadini;
  4. se l’Amministrazione si dichiari disponibile – se sì, in quali termini – a considerare la revisione, la rimodulazione o comunque a porre un freno alla costante crescita, anno dopo anno, della tariffa per i “precari edilizi”, considerata l’impossibilità per i cittadini di ricorrere a comportamenti virtuosi per limitarne il gravame.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Scuola Franchetti in Borgo Vittoria: l’amministrazione è in grado di reperire le risorse per intervenire a favore di una scuola di periferia?

PREMESSO CHE

  • la scuola primaria Franchetti si trova a Torino in via Randaccio 60, quartiere Borgo Vittoria nel territorio della Circoscrizione V;
  • lo scrivente ha effettuato un sopralluogo nel mese di dicembre 2016 e un secondo nelle scorse settimane;

RILEVATO  CHE

  • in data 20 dicembre 2016 lo scrivente ha presentato un’interpellanza (mecc. 2016 06619) in cui si chiedevano informazioni circa lo stato in cui versavano i sistemi oscuranti delle finestre in alluminio anodizzato collocati in facciata all’esterno dei serramenti (cd veneziane) e in merito ad un palo dell’illuminazione esterna collocato nel cortile della scuola e non funzionante da anni;
  • nonostante le risposte ricevute dall’Assessore in sede di discussione dell’interpellanza in Consiglio Comunale, ad oggi non risultano effettuati interventi in merito;
  • inoltre risulta che le piante messe a dimora all’interno del recinto scolastico meno di due anni fa, secondo quanto riferito dai cittadini presenti al sopralluogo, siano già ammalorate e presentino eloquenti segni di un attecchimento non andato a buon fine;

CONSIDERATO CHE

  • a più riprese, durante la campagna elettorale per le Comunali 2016, l’attuale Amministrazione aveva espresso l’impegno di operare a favore delle cosiddette periferie;
  • nel capitolo 7 (rubricato “L’istruzione”) del Programma di Governo per la Città di Torino 2016-2021, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale il 28 luglio 2016 (mecc. 2016 03358/002), è espressamente indicata l’intenzione di Giunta e maggioranza di “potenziare e implementare il lavoro di mappatura degli edifici scolastici per riconfigurare una programmazione pluriennale dei diversi ambiti di intervento…” (pag. 27) e di “potenziare la ricerca dei fondi per i lavori sull’edilizia scolastica, anche attraverso bandi e progetti italiani ed europei per superare le barriere architettoniche, attuare l’efficientamento energetico e poter attuare una maggiore manutenzione straordinaria degli edifici” (pag. 30);
  • nel capitolo 11 (rubricato “La Polizia Municipale e la sicurezza”) dello stesso documento di cui al capoverso precedente è espressamente indicato che “La città è sicura se nelle scuole i ragazzi trovano un ambiente sano” (pag. 46);
  • un piano di governo e gestione del territorio ha senso ed è utile ai cittadini solo se viene tradotto in decisioni e azioni concrete;
  • ad oggi i genitori e gli alunni della Scuola Franchetti sono ancora in attesa di un intervento da parte della Civica Amministrazione per la soluzione dei problemi descritti;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e con quali tempistiche l’Amministrazione intenda intervenire per la sostituzione dei sistemi oscuranti delle finestre (cd veneziane) collocati in facciata all’esterno dei serramenti;
  2. se e con quali tempistiche l’Amministrazione intenda domandare ad IREN di effettuare un sopralluogo per valutare lo stato di funzionamento e di sicurezza dei pali dell’illuminazione esterna collocati all’interno del cortile della scuola Franchetti;
  3. in esito al sopralluogo di cui al punto precedente, se, come e con quali tempistiche l’Amministrazione e IREN intendano operare per realizzare tutti gli interventi (manutenzioni, sostituzioni ecc…) che si rendessero necessari;
  4. se l’Amministrazione voglia eseguire una valutazione dello stato del patrimonio arboreo della scuola Franchetti, intervenendo in merito alle piante messe a dimora con scarso esito – per le quali dovrebbe essere ancora valido il termine biennale del periodo di garanzia – per chiederne la sostituzione a chi di competenza.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Complesso immobiliare tra corso XI Febbraio, via Fiochetto e via Bazzi: alienato il bene, l’Amministrazione non dismetta anche l’attenzione!

PREMESSO CHE

  • via Bazzi, via Fiochetto e corso XI Febbraio si trovano a Torino in zona Porta Palazzo nel territorio della Circoscrizione VII;
  • tra le suddette vie sorge un compendio immobiliare di 5 piani fuori terra a ballatoio realizzati nel 1949 dal Comune di Torino per dare alloggio ai propri dipendenti;
  • in anni più recenti il compendio è stato destinato ad edilizia residenziale pubblica;
  • lo scrivente ha effettuato una serie di sopralluoghi, sempre unitamente ad un gruppo di cittadini e commercianti della zona, nel corso dell’anno 2017 e nei primi giorni del corrente anno;

RILEVATO  CHE

  • lo scrivente aveva presentato un’interpellanza il 5 aprile 2017 (mecc. n. 2017 01277) discussa in Consiglio Comunale il 15 maggio 2017;
  • non avendo ricevuto risposte efficaci e avendo profondamente a cuore la situazione, lo scrivente aveva presentato una seconda interpellanza il 26 luglio 2017 (mecc. n. 2017 03083) discussa in Consiglio Comunale il 25 settembre 2017;
  • con DGC del 29 agosto 2017 (mecc. n. 2017 03371) veniva disposto di autorizzare gli uffici competenti ad indire un nuovo procedimento d’evidenza pubblica finalizzato all’alienazione del compendio immobiliare in oggetto al nuovo prezzo a base d’asta stimato dal Civico Ufficio Tecnico in € 1.120.000;
  • con Determinazione Dirigenziale del 14 settembre 2017 (mecc. n. 2017 43661) veniva indetta l’asta pubblica n. 62/2017, che si concludeva nella seduta del 31 ottobre 2017, in esito alla quale il complesso immobiliare in argomento veniva aggiudicato a società privata al prezzo di € 1.130.000;

CONSIDERATO CHE

  • si è recentemente venuti a conoscenza, da fonti di stampa, che l’alienazione si è perfezionata nel mese di dicembre 2017 a favore di un noto imprenditore del settore immobiliare;
  • la buona notizia della realizzazione della vendita del fabbricato, giungendo dopo anni di aste andate deserte, a parere dello scrivente non è di per sé garanzia né di soluzione né di superamento della situazione di degrado in molteplici occasioni segnalata;
  • la questione preoccupa molto sia lo scrivente sia residenti e commercianti della zona;
  • è precipuo interesse di tutti che il fabbricato sia bonificato dall’amianto, sia riqualificato e ristabilito dal punto di vista strutturale e sia destinato alle finalità stabilite nel bando di alienazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia il progetto per quell’area;
  2. se, nell’accordo contrattuale stipulato con il soggetto privato, l’Amministrazione abbia domandato precise garanzie in merito alla effettuazione dei necessari interventi di carattere ambientale (bonifica da amianto), di natura strutturale (messa in sicurezza, riqualificazione e ristrutturazione) e alla destinazione d’uso del fabbricato;
  3. quali siano le tempistiche previste per la conclusione dei lavori e se sia stabilito che l’acquirente presenti un cronoprogramma, ovviamente tenuto conto che resta nella facoltà del compratore di stabilire se intervenire mediante opere di ristrutturazione e rafforzamento oppure se procedere alla demolizione totale/parziale degli stabili per addivenire all’edificazione di un nuovo complesso immobiliare;
  4. se e quali azioni la Civica Amministrazione voglia riservarsi nel caso in cui il compratore non dovesse eseguire i necessari interventi e si rivelasse inadempiente rispetto a quanto stabilito dal bando di alienazione.

Silvio Magliano

Sopralluogo all’Istituto d’Istruzione Superiore Bosso Monti

Trecentocinquanta ragazzi divisi in quindici classi: ogni mattina, lezioni in una struttura fatiscente, in aule spesso anguste e inadeguate, in condizioni di sicurezza non certo ottimali. Ho visitato questa mattina la Succursale dell’Istituto d’Istruzione Superiore Bosso Monti. Le foto, scattate durante il sopralluogo, testimoniano efficacemente la situazione: gravi soprattutto le condizioni di alcuni ambienti e di alcuni controsoffiti, così come dei servizi igienici; alcune aule sono solo parzialmente agibili; del tutto precluso , invece, è l’accesso all’ultimo piano. Ho chiesto di procedere al più presto con la convocazione di una Commissione sul tema, per garantire un futuro a questo Istituto scolastico, che accoglie molti allievi provenienti da fuori Torino e che è ospitato in un edificio di proprietà della Città.