Questa la mia proposta per superare la crisi e rendere possibile una forte ripartenza al termine dell’emergenza. La politica si prenda la responsabilità di scegliere chi sostenere: le varie situazioni sono diverse e gli aiuti a pioggia non sono, in questi casi, efficaci.
Passaggi dei mezzi di soccorso: spetterà, pare, alla Municipale verificare se vi siano i presupposti per la circolazione in emergenza e non alle Associazioni dimostrarlo a posteriori. Dunque le mie obiezioni sono state ascoltate dopo un mese abbondante? Meglio tardi che mai. Adesso, si introduca una tecnologia countdown presso i semafori con Vista Red.
Le scelte dell’Assessora in merito alla non autosufficienza penalizzano tutti e faranno aumentare i dati relativi agli inserimenti in struttura. L’Assessora approfondisca la materia e chieda ulteriori fondi per poter replicare e moltiplicare le buone prassi (per esempio, gli assegni di cura) sul resto del territorio, invece di soffocarle con scelte discutibili. Moderati pronti a dare battaglia e a sottoscrivere ogni emendamento che preveda aumenti di risorse.
Nessuna volontà di risolvere i problemi di questa sorta di narcosala a cielo aperto: entro giugno sarà pronto un nuovo tracciato, parallelo e alternativo. A questo punto, però, si abbia l’onestà politica di ammettere la “sconfitta” e di smantellare l’attuale tracciato, progetto “sbagliato” fin dalla nascita e costato alla cittadinanza 340mila euro.
il 26 settembre 2009 è stata inaugurata la pista ciclopedonale intitolata a Sir Robert Baden Powell, fondatore dei movimenti giovanili mondiali dello scoutismo e del guidismo;
l’opera faceva parte di un risanamento ambientale delle sponde della Dora Riparia nel tratto tra corso Svizzera e corso Umbria e ha consentito il recupero di due ettari di verde pubblico;
l’ammontare complessivo della spesa è stato di circa € 340.000;
il tratto di sponda recuperata alla pubblica fruizione rappresentava un collegamento strategico tra il vecchio quartiere di corso Svizzera (Strada delle Ghiacciaie – Paracchi – corso Potenza) e il nuovo insediamento di edilizia abitativa e terziario della Spina 3;
RILEVATO CHE
il 29 ottobre 2016 è stata adottata l’ordinanza n° 2016 84140 che disponeva la chiusura “temporanea” della pista ciclopedonale a causa delle recinzioni in legno divenute fatiscenti e in buona parte cadute;
in prossimità della seconda uscita della pista ciclopedonale su corso Svizzera, vicino al distributore di carburante che costeggia il muro perimetrale dell’ospedale Amedeo di Savoia, vi è un area potenzialmente accessibile ma di fatto chiusa dal cancello della pista: l’area risulta essere una narcosala a cielo aperto, accessibile solamente ai tossicodipendenti e non alle forze dell’ordine, le cui pattuglie si vedono impedito l’accesso dalla presenza di una sbarra;
CONSIDERATO CHE
sono trascorsi quattro anni dall’ordinanza sopra citata e la pista ciclopedonale continua a rimanere inutilizzabile in sicurezza da pedoni e ciclisti;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
se l’Amministrazione abbia intenzione di riaprire la pista ciclopedonale, fornendo nuova e piena fruibilità all’area;
se l’Amministrazione intenda rendere inaccessibile (con una chiusura adeguata) anche il primo tratto di pista ciclabile che costeggia l’ospedale Amedeo di Savoia, vicino al distributore di carburante, inutilizzato e accessibile solamente ai consumatori di stupefacenti;
se e quali sopralluoghi abbia svolto la Polizia Municipale e quali gli esiti;
se l’Amministrazione ritenga utile incrementare la presenza di pattuglie della Polizia Municipale, specialmente durante le ore serali e notturne;
quanti siano i passaggi di AMIAT e se l’Amministrazione intenda disporre un servizio di pulizia e “bonifica” dell’area in oggetto.