Skip to main content

Santa Giulia: anche la riapertura della piazza al traffico sarebbe una soluzione preferibile all’attuale e disastrosa malamovida

Ho letto a verbale, discutendo poco fa la mia più recente interpellanza sul tema, una lettera aperta alla Sindaca firmata dai residenti esasperati: chiediamo la presenza fissa del Pattuglione e la tutela del diritto al riposo per tutti. Se l’Amministrazione non è in grado di garantire i diritti di chi in Vanchiglia vive, si dovranno percorrere strade diverse. Fino, per assurdo, a rinunciare all’area pedonale serale.

Malamovida in Vanchiglia, vero disastro. Di fronte a un Assessore che riferisce in Sala Rossa dati generici sulla città e non mirati sull’area oggetto della mia interpellanza, ho scelto di rispondere semplicemente leggendo ad alta voce a verbale la lettera che i residenti hanno scritto alla Sindaca Appendino (vedi allegato). Una lettera simile deve ricevere una risposta: non solo per iscritto, ma nei fatti. I cittadini stanno raccogliendo centinaia di firme per dire no a una malamovida incompatibile con il riposo e con la normale fruizione del quartiere, a una malamovida che porta con sé sporcizia, frastuono e, talvolta, violenza. I cittadini non possono dormire la notte: dopo queste notti insonni, la mattina dopo vanno a lavorare. I commercianti e i residenti devono pulire la lordura lasciata su portoni e marciapiedi da chi, poche ore prima, li aveva utilizzati come toilette a cielo aperto. In tutto questo le responsabilità dell’Amministrazione sono evidenti. Se la Giunta non è in grado di tutelare i residenti di quella zona dovremo trovare altre soluzioni, che possono arrivare fino alla riapertura della piazza al traffico veicolare nelle ore serali e notturne. Anche questa soluzione sarebbe preferibile alla situazione attuale, nella quale in piazza si vendono abusivamente cibo e alcolici dai bagagliai delle auto. Meglio questo che una piazza Santa Giulia terra di nessuno, com’è attualmente. La mia preoccupazione è anche per il prossimo futuro: la zona 30 che la Giunta sta immaginando racconta di una progettualità che non tiene assolutamente conto dei diritti dei residenti. Torno a chiedere la presenza fissa del Presidio Interforze. Urge una svolta: una svolta rapida.

INTERPELLANZA – Recepimento dell’Articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50 a sostegno dei concessionari di Associazioni Culturali e di Terzo Settore in sofferenza finanziaria causa crisi da COVID-19

PREMESSO CHE

  • l’Area Patrimonio della Città di Torino gestisce attualmente oltre 100 contratti di concessione di immobili a favore di Enti e Associazioni senza fine di lucro;
  • da mesi, a causa dell’emergenza da COVID-19, tante di queste Associazioni e realtà si trovano nell’impossibilità di svolgere le consuete attività didattiche, culturali e di intrattenimento;

EVIDENZIATO CHE

  • per le realtà di questo tipo, l’attività sociale è anche la principale e talvolta l’unica fonte sostentamento economico;
  • solo in un numero limitato di casi queste realtà hanno ripreso a pieno regime l’attività dopo i mesi di “lockdown”;
  • l’interruzione (o il rallentamento) dell’attività non corrisponde a un proporzionale calo delle spese, dal momento che utenze, canoni, tributi, assicurazioni e altre uscite continuano a doversi versare puntualmente;

RILEVATO CHE

  • il Decreto “Cura Italia” e l’articolo 216 del Decreto “Rilancio”, così come modificato dalla Legge di Conversione, prevedono la possibilità per i Concessionari delle sole A.S.D. di richiedere la revisione dei rapporti concessori “mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziario originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, comunque non superiore a ulteriori tre anni, in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati e l’ammortamento degli investimenti effettuati o programmati”;
  • in realtà, l’articolo 216 del Decreto “Rilancio” fa riferimento al preesistente articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50, meglio conosciuto come “Rischio ed equilibrio economico-finanziario nelle concessioni”, che non si riferisce alle sole A.S.D.;

 

CONSIDERATO CHE

  • l’unica misura a sostegno di queste realtà da parte del Comune di Torino è, a oggi, la dilazione della terza e della quarta trimestralità al 31 dicembre 2020, come da delibera della Giunta Comunale del 17 marzo 2020;
  • in caso di ritardo nel versamento del dovuto alla Città di Torino, le Associazioni rischiano sanzioni o, addirittura, di vedersi revocata la concessione;
  • diversi sono i casi di Associazioni che hanno investito somme anche rilevanti per la ristrutturazione degli spazi presi in affitto dalla Città di Torino;
  • senza misure adeguate di sostegno, un numero rilevante di queste realtà dovrà interrompere l’attività;
  • la Città di Torino non può permettersi di vedere drasticamente ridotta la platea di Associazioni attive sul territorio;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda recepire l’Articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50, estendendolo a tutti i concessionari delle Organizzazioni Culturali e del Terzo Settore in sofferenza finanziaria a causa della crisi;
  2. come si intendano sostenere, in virtù di tale auspicato recepimento, con sgravi e/o con proroga delle concessioni, le Associazioni Culturali e le realtà di Terzo Settore con le quali è in vigore un contratto di concessione pluriennale;
  3. se l’Amministrazione intenda prorogare ulteriormente il termine del 31/12/2020 per la corresponsione dei canoni del secondo semestre 2020 di cui alla delibera di Giunta del 17 marzo 2020 mecc. 2020 00831.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Dispositivi segnatempo ‘countdown’ per i semafori con sistemi di rilevazione automatica delle infrazioni: un aiuto concreto alla sicurezza stradale

PREMESSO CHE

  • con la deliberazione della Giunta comunale mecc. 2019 04619 dell’8 novembre 2019, come integrata dalla deliberazione mecc. 2019 05042 del 19 novembre 2019, l’Amministrazione provvedeva ad individuare 14 incroci ove installare sistemi di controllo semaforici ai fini della rilevazione automatica di cui all’articolo 201, comma 1 bis, lettera b) e comma 1 ter del Codice della Strada;
  • la finalità, in ragione del primario fine “di un migliore controllo della viabilità e di massima tutela della sicurezza stradale” (cit. DGC 2019 04619), consisterebbe nel sanzionare da remoto e con prova certa le infrazioni al Codice della Strada (con focalizzazione sull’attraversamento dell’intersezione con il semaforo rosso e la svolta ove non consentita);

RILEVATO CHE

  • in progresso di tempo, con l’avvio e il graduale incremento del numero delle intersezioni videocontrollate, lo scrivente ha ricevuto molteplici segnalazioni aventi ad oggetto alcuni comportamenti stradali poco prudenti e finalizzati ad evitare il sanzionamento automatico;
  • molti utenti della strada sono sempre più preoccupati per il fatto che possano essere sanzionati anche comportamenti “border line”, cioè manovre che il buon senso e la professionalità degli operatori della Polizia Municipale, valutata la contingenza empirica, non punirebbero;
  • accade sovente che, presso le intersezioni dotate di sistemi di controllo per la rilevazione automatica delle infrazioni, alcuni utenti della strada, per paura di incorrere in violazioni immediatamente recepite dall’occhio elettronico, si imbattano in comportamenti stradali in sé non vietati ma poco avveduti e potenzialmente molto pericolosi per sé e per gli altri;

EVIDENZIATO CHE

  • come riportato nel corso del mese di agosto da alcune testate giornalistiche (quali, ad esempio, La Stampa del 13 agosto u.s.), l’installazione dei sistemi di rilevazione automatica delle infrazioni ha incrementato il numero dei verbali a carico delle Associazioni di Volontariato che si occupano di soccorso (Croce Verde, Misericordia e molte altre): appare chiaro che l’occhio umano dell’operatore di Polizia Municipale, qualora presente in strada, avrebbe compreso lo stato di necessità/emergenza e non avrebbe sanzionato un comportamento per il quale l’occhio elettronico invece è stato tanto inflessibile da costringere i volontari delle Associazioni a sottrarre tempo alla precipua attività per dedicarsi alla compilazione dei ricorsi e alla raccolta della documentazione da allegare;

TENUTO CONTO CHE

  • con il Decreto 27 aprile 2017 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state approvate le norme inerenti le caratteristiche per l’omologazione e per l’installazione di dispositivi finalizzati a visualizzare il tempo residuo di accensione delle luci dei nuovi impianti semaforici, denominati “countdown”, di cui all’articolo 60, comma 1, della legge 29 luglio 2010, n.120, nel caso di installazione di nuovi impianti semaforici o nel caso della integrale sostituzione di impianti esistenti, intesa quale sostituzione delle lanterne e del regolatore semaforico;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se sia intenzione dell’Amministrazione di dotare le postazioni in cui sono presenti impianti di controllo automatico delle infrazioni stradali (e in quelle in cui verranno installati) dei sistemi per visualizzare il tempo residuo di accensione delle luci (dispositivi segnatempo ‘countdown’);
  2. se sia stato svolto uno studio previsionale circa il costo da sostenersi per l’installazione dei dispositivi presso le 14 intersezioni semaforiche in oggetto e se vi sia adeguata copertura finanziaria in bilancio;
  3. se l’Amministrazione abbia individuato una soluzione per fare in modo che gli impianti di controllo automatico delle infrazioni non sanzionino determinati comportamenti stradali quando risulti evidente dalla visione dei filmati trattarsi di finalità di soccorso/emergenza compiute con i mezzi delle Associazioni di Volontariato.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Riuscirà questa Amministrazione a risolvere il noto problema della mancanza delle staccionate nel Lungo Dora?

PREMESSO CHE

  • la Dora Riparia nasce sul Colle del Monginevro e, dopo 125 km, completa il suo percorso confluendo nel fiume Po;
  • nel suo tratto urbano, la Dora attraversa la nostra città essenzialmente nei territori delle Circoscrizioni IV e VII;

EVIDENZIATO CHE

  • con un’interpellanza presentata in data 23 ottobre 2019 (mecc. 2019 04535), discussa in Consiglio Comunale il 2 dicembre 2019, lo scrivente aveva inteso porre all’attenzione dell’Amministrazione il tema della pericolosa mancanza di staccionate-parapetti nel Lungo Dora cittadino a protezione dei passanti (si erano peraltro verificate recenti cadute nel fiume): nello specifico, lo scrivente aveva se l’Amministrazione possedesse  già un progetto per il completamento delle staccionate in legno sul Lungo Dora, quale fosse l’onere finanziario previsto per tale intervento, se esso godesse di adeguata copertura, a quanto ammontasse il costo annuale per la manutenzione delle staccionate in legno presenti e se, in un’ottica di contenimento della spesa, si intendesse valutare la loro progressiva sostituzione con barriere di metallo (pur non sottacendo il maggior pregio dei manufatti in legno in considerazione del contesto ambientale);
  • la risposta dell’Assessore fu molto particolareggiata e dettagliata, di seguito se ne riporta un ampio stralcio: “In merito alla parte tecnica competenza sulle staccionate e loro manutenzione si rende noto quanto segue: la Circoscrizione 4 segnala che il tratto del fiume Dora che attraversa il parco della Pellerina è di competenza del Verde Pubblico e gli altri tratti all’interno del suo territorio sono in attesa di manutenzione straordinaria. La Circoscrizione 7 invece comunica che all’interno del suo territorio vede l’attraversamento della Dora Riparia e il fiume Po, pertanto risultano a carico i loro servizi tecnici una notevole parte delle staccionate lungo le sponde fluviali manutenzione, precisamente lungo Dora Napoli, lungo Dora Colletta fino all’ingresso parco, Firenze, Voghera, Siena, Savona e lungo Dora Agrigento. Molti tratti spondali sono delimitati con siepi e/o staccionate lignee, onde evitare eventuali cadute accidentali, le quali però sono soggette al naturale invecchiamento, al deperimento a causa degli eventi atmosferici, all’uso improprio (utilizzati come supporti per attività sportive) e, non ultimo, oggetto di frequenti atti vandalici, ivi comprese asportazioni di tratti di manufatti lignei. ll costo di realizzazione delle staccionate lignee si aggira intorno ai 50 euro per metro lineare in caso di rifacimento totale e può lievitare in caso di sostituzione di parti ammalorate o vandalizzate, a causa di un maggior costo di manodopera, dovuta alle tempistiche della lavorazione. Da un’attenta ricognizione lungo le suddette aree, si evince come queste abbiano bisogno di interventi manutentivi “straordinari”, in quanto l’ordinaria manutenzione non riesce più a far fronte, in modo esaustivo, anche a causa delle limitate risorse finanziarie, ad un corretto ripristino delle stesse, sia nei tratti con staccionata lignea, sia in quelli con siepi (come ad esempio per Lungo Dora Voghera). Oltre alle “protezioni” arbustive, lungo le varie sponde, vi sono centinaia di metri di transennamenti che, a causa di costanti atti vandalici e, spesso, di asportazioni dei pali, nonché al naturale deterioramento dei manufatti lignei, molti dei quali ormai marcescenti, necessitano di radicali interventi. I diversi interventi di sostituzioni di parti ammalorate o asportate, assai spesso evidenziano maggiormente le problematiche esposte sui tratti adiacenti; si ritiene pertanto che, dette staccionate, necessiterebbero di maggiori e più drastici provvedimenti, attraverso la loro sostituzione completa o parziale, magari programmandola su un medio periodo e/o valutando contestualmente l’ipotesi di adottare, eventualmente, elementi di arredo urbano e delimitazione diversi da quelli lignei che, seppur maggiormente impattanti sul piano paesaggistico, potrebbero garantire una maggior efficacia ed efficienza, minori necessità manutentive e sicuramente maggiore durata nel tempo. ll Servizio Verde Pubblico premette nella sua relazione che le staccionate in legno presenti lungo la Dora sono numerose, attraversano diversi parchi torinesi e conferma che sono in carico manutentivo in parte al Verde Centrale ed in parte alle Circoscrizioni. Queste sono soggette al naturale invecchiamento ed all’usura oltre che a numerosi atti vandalici. (Attualmente il Verde Pubblico posiziona recinzioni in legno solo laddove necessarie mentre nelle zone più pericolose vengono posizionate recinzioni metalliche. ll costo di realizzazione delle recinzioni in legno si aggira intorno ai 50 Euro per metro lineare (oltre a 10 Euro per la rimozione dell’esistente), mentre per la loro manutenzione il costo quinquennale si aggira attorno ai 15 Euro per metro lineare. lnvece, il costo per la fornitura di una recinzione rustica in metallo si aggira intorno ai 190 Euro per metro lineare (ed a questo occorre aggiungere il costo di rimozione della vecchia staccionata in legno pari a 10 Euro per metro lineare). Non esiste al momento un progetto complessivo di sostituzione e completamento delle stesse, occorrerebbe a tal fine effettuare un intervento di manutenzione straordinaria, ma al momento non si dispongono dei fondi necessari per una loro sostituzione, a parte alcuni interventi mirati nei casi più particolari. Tra questi ultimi si possono citare, nell’ambito di un intervento di manutenzione straordinaria: i lavori recentemente ultimati di sostituzione della recinzione lungo il fiume all’interno di via Pianezza (dall’incrocio di corso Lecce all’ incrocio di corso Svizzera) ; nell’ambito di un nuovo intervento di manutenzione straordinaria (codice opera 4304), che andrà in gara nel primo trimestre 2O2O è prevista la sostituzione della recinzione del laghetto piccolo del Parco della Pellerina; in un altro intervento di manutenzione straordinaria (codice opera 44631è previsto il rifacimento della recinzione lungo il canale della Dora in via Monte Tabor lungo la ciclopista denominata “VenTo”. Nelle more dell’approvazione del bilancio preventivo 2020, è in corso di valutazione da parte dell’Assessorato lo stanziamento di una somma che possa permettere, nel corso dell’anno venturo, almeno una parziale sostituzione lungo l’asse della Dora valutando eventualmente, per alcuni casi particolari, il posizionamento di recinzioni metalliche in sostituzione di quelle in legno.”:

RILEVATO CHE

  • in ampi tratti del Lungo Dora non sono presenti staccionate/parapetti/transennamenti/siepi che impediscano fisicamente l’accesso alle sponde del fiume: laddove presenti, tali manufatti sono in ampi tratti ammalorati e inutili a sostenere il loro fine “protettivo”;
  • nel mese di agosto scorso lo scrivente ha ricevuto alcune segnalazioni da parte di cittadini particolarmente attenti allo stato del fiume Dora e alla fruizione in sicurezza dei percorsi ciclopedonali che lo costeggiano;
  • da quanto appreso, risulterebbe una situazione così sintetizzabile (alla presente si allega la documentazione fotografica ricevuta):

1) Sponda destra (Lungo Dora Voghera): da corso Tortona a piazza Fontanesi (Ponte Emanuele Filiberto) presenza di staccionate (alcune danneggiate o rotte) e/o piccole dune di terra lungo tutto il tratto, sponde scoscese ma presenza di pavimentazione con pietre al livello dell’acqua. Da piazza Fontanesi (Ponte Emanuele Filiberto) a corso Brianza (Ponte Washington) assenza totale di staccionate, presenza di siepi molto discontinua, sponde scoscese. In questo tratto una persona è caduta nel fiume ed è stata ritrovata annegata. Da corso Brianza a Lungo Po Antonelli nel tratto tra corso Brianza e corso Cadore presenza non continua di reti verdi, oltre corso Cadore assenza di protezioni fino alla zona adibita a parcheggio e sosta giostra per bambini nei pressi del Ponte Sassi (ove sono presenti staccionate in legno);

2) Sponda sinistra (Lungo Dora Colletta): da corso Novara a corso Nievo (rotonda- Ponte Emanuele Filiberto) presenza di staccionate in legno e poi muretto, salvo che in un piccolo tratto. Da corso Nievo (Rotonda-Ponte Emanuele Filiberto) a via Carcano (Ponte Washington) tratto quasi totalmente privo di staccionate con sponde molto scoscese e pista ciclo-pedonale vicina alle sponde, tratto molto pericoloso. Ulteriori criticità sono segnalate nel tratto da via Carcano a interno Parco (ad un recente sopralluogo risultano essere in corso lavori di costruzione di impianto idroelettrico);

CONSIDERATO CHE

  • a fini di sicurezza della cittadinanza e al fine di scongiurare rovinose cadute con esiti infausti e imprevedibili, appare non più procrastinabile il completamento delle staccionate, ove mancanti, e la riparazione di quelle ammalorate;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. ad una precedente interpellanza (sopra citata) sul medesimo tema, l’Amministrazione abbia novità e/o aggiornamenti da comunicare, aventi ad oggetto lavori svolti, risorse reperite, progetti alternativi ideati.
  2. se, rispetto a quanto risposto a fine 2019 ad una precedente interpellanza (sopra citata) sul medesimo tema, l’Amministrazione abbia novità e/o aggiornamenti da comunicare, aventi ad oggetto lavori svolti, risorse reperite, progetti alternativi ideati.

Silvio Magliano

Doposcuola, quali linee guida al tempo del COVID? Scuole e Associazioni brancolano nel buio

Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza.

Doposcuola al tempo del COVID: come siamo messi in fatto di protocolli nazionali (Ministero dell’Istruzione) e regionali (Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte)? In realtà, c’è davvero poco, pochissimo. Praticamente nulla. E così le istituzioni scolastiche, le Associazioni e le cooperative sono chiamate a definire al loro interno dei protocolli anticontagio per i servizi di pre e post scuola basandosi su questa quasi totale mancanza di indicazioni ufficiali. Lampanti sono le implicazioni in termini di rischi, sanitari e giuridici: per chiedere e fare chiarezza, ho presentato un Question Time da discutere a Palazzo Lascaris nella prossima seduta utile del Consiglio Regionale: domanderò alla Giunta quali protocolli debbano essere seguiti per l’organizzazione di attività di pre e post scuola svolti nelle scuole (Statali e Paritarie), nelle cooperative e nelle Associazioni di Volontariato, in locali scolastici e non scolastici.