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INTERPELLANZA – Corso Potenza angolo via Pianezza: le fermate GTT sono pericolose, invece il semaforo con sistema di rilevazione automatica delle infrazioni funziona alla perfezione

PREMESSO CHE

  • molte fermate del TPL in corso Potenza sono collocate sulle banchine che separano le semicarreggiate centrali dai controviali;

 RILEVATO CHE

  • la fermata numero 103 della linea 2 della GTT (direzione nord), denominata “Pianezza” poiché situata in corso Lecce nei pressi di via Pianezza, è posizionata su una banchina che divide la semicarreggiata centrale dal controviale;
  • è stato narrato allo scrivente che sino a qualche tempo fa esisteva un attraversamento pedonale in corrispondenza della fermata 103 che, allo stato attuale, risulta però soppresso;
  • al fine di raggiungere i mezzi pubblici alla fermata i pedoni devono attraversare il corso percorrendo poi la banchina, che presenta forti sconnessioni della pavimentazione tali da renderla de facto inaccessibile per chi ha una difficoltà deambulatoria o per un anziano o per chi ha un passeggino;
  • gli utenti della linea 2 lamentano la scarsa sicurezza della fermata 103 (e di altre, quale ad esempio la 104) e dell’attraversamento pedonale che non appare posizionato in corrispondenza della fermata stessa;
  • la documentazione fotografica che si allega al presente atto rende evidente quanto descritto e pone in evidenza la situazione di una famiglia con bimbi (di cui uno nel passeggino) costretta a raggiungere la fermata attraversando corso Lecce irregolarmente e percorrendo pericolosamente la corsia di destra della semicarreggiata  poiché la banchina non è idonea al transito dei pedoni (pessimo stato della pavimentazione con presenza di radici, terriccio, erba e alberi e mancanza di scivoli per garantire l’accessibilità di passeggini e carrozzine);

 CONSIDERATO CHE

  • nel Programma di Governo per la Città dell’Amministrazione Appendino era inequivocabilmente enunciata una particolare attenzione per il trasporto pubblico “Interventi a favore del TPL: infrastrutture (strade e segnaletiche comprese)” e per l’abbattimento delle barriere architettoniche “Salvaguardare il diritto alla mobilità delle persone con disabilità” (dal Programma di Governo per la Città di Torino 2016-2021, mecc. 2016 03358);
  • con la deliberazione della Giunta comunale mecc. 2019 04619 dell’8 novembre 2019, come integrata dalla deliberazione mecc. 2019 05042 del 19 novembre 2019, l’Amministrazione provvedeva ad individuare 14 incroci ove installare sistemi di controllo semaforici ai fini della rilevazione automatica di cui all’articolo 201, comma 1 bis, lettera b) e comma 1 ter del Codice della Strada. L’onere finanziario veniva determinato in circa € 400.000;
  • uno di questi impianti di controllo automatico delle infrazioni stradali è installato proprio di fronte alla fermata GTT in oggetto, cioè presso l’intersezione tra corso Potenza e via Pianezza;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda provvedere alla necessaria manutenzione e rimozione delle barriere architettoniche presenti presso le banchine che ospitano le fermate del TPL in corso Potenza, tra le quali vi è la fermata numero 103 “Pianezza” (espressamente citata nel presente atto), mediante la sistemazione della pavimentazione del percorso necessario per raggiungerle;
  2. se l’Amministrazione intenda disporre la tracciatura degli attraversamenti pedonali posizionati in prossimità delle fermate del TPL ospitate presso le banchine di corso Potenza, come nel caso della fermata numero 103 “Pianezza”, per garantire l’accessibilità in sicurezza ai pedoni ed eliminando ogni barriera architettonica.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Case ATC via Bologna 267 e occupazioni indebite: negare, negare sempre, negare anche l’evidenza. questo è il metodo giusto per governare la complessità della città?

RICORDATO CHE

  • con un’interpellanza depositata il 4 settembre 2020 (mecc. 2020 01863) lo scrivente ha inteso informare l’Amministrazione circa le numerose e preoccupanti segnalazioni provenienti da cittadini residenti in via Bologna 267 e aventi ad oggetto la presenza di insediamenti costanti di persone di etnia rom nelle aree e negli spazi comuni e a cui si legava eziologicamente il fenomeno dell’occupazione abusiva di unità immobiliari ATC nonché la creazione di situazioni di degrado e di disturbo della quiete pubblica. Quanto descritto nel testo dell’atto era corroborato da una corposa documentazione fotografica prontamente recapitata via mail alla Segreteria della Sindaca il 15 settembre 2020, subito dopo l’assegnazione dell’interpellanza;
  • questa la lapidaria risposta proferita dalla Sindaca il 19 ottobre 2020 (si riporta il testo della risposta tratto dal verbale): “Per quanto attiene a via Bologna 267 il personale del reparto Polizia Abitativa è intervenuto più volte, senza riscontrare i fenomeni segnalati. Dal colloquio con alcuni inquilini è altresì emerso che non appare vero che gli occupanti abusivi arrechino disturbo o che le masserizie accumulate nelle cantine appartengano a residenti dello stabile. I tre nuclei che occupano abusivamente gli appartamenti sono stati richiamati all’adozione di comportamenti rispettosi. Non si è provveduto allo sgombero, in quanto tutti i nuclei presentano alcuni componenti o minori o in stato di disagio. […] Nelle prossime settimane, ma in realtà in modo abbastanza costante, mi dice il Comandante, nelle prossime settimane comunque saranno effettuate ulteriori verifiche sulle occupazioni per poter aggiornare la situazione, cosa che farò e sono certa che il Consigliere Magliano nuovamente chiederà aggiornamenti in tal senso.”;

RICORDATO INOLTRE CHE

  • con una precedente interpellanza presentata il 5 giugno 2020 (mecc. 2020 01270) lo scrivente si faceva latore di alcune preoccupate e preoccupanti segnalazioni da parte di inquilini residenti presso le case ATC in via Bologna 267: da fine dicembre 2019 erano stati occupati diversi appartamenti da parte di persone di etnia rom. Si trattava di una ventina di persone che usavano stazionare in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. Gli inquilini/affittuari non avevano più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Inoltre, venivano scaricati vicino ai bidoni vari generi e tipologie di rifiuti e chi si azzardava a porre rilievi veniva ricoperto di improperi e insulti; si erano già verificati episodi di violenza e si stavano inoltre verificando numerosi furti nelle cantine. Altri punti di doglianza risiedevano nel fatto che gli inquilini/affittuari pagavano le spese generali anche per i consumi incontrollati degli occupanti abusivi;
  • questa la risposta ricevuta dalla Vice Sindaca nel corso del Consiglio Comunale del 6 luglio 2020: “Nel caso specifico gli accertamenti effettuati presso le case ATC di via Bologna 267 non hanno riscontrato particolari criticità a parte qualche caso di presenze piuttosto numerose nel cortile. Gli agenti, comunque, hanno provveduto a diffidare le famiglie occupanti abusive dal creare disturbi o assembramenti nelle parti comuni.”;              

RILEVATO CHE

  • nelle ultime settimane lo scrivente ha continuato a ricevere sempre più preoccupate segnalazioni provenienti da cittadini residenti nei condomini ATC in via Bologna 267;
  • è costante e perpetua la presenza di decine di persone di etnia rom presso il cortile condominiale, spazio che per queste persone è divenuto luogo di ricreazione, di svago, di attesa e osservazione e talvolta anche di lavoro (come officina a cielo aperto): da ciò ne deriva un indomito viavai negli alloggi e nelle cantine, la sosta di numerosi mezzi e furgoni, l’intimidazione e le minacce ai danni dei residenti regolari e molti altri comportamenti contrari sia al buon senso sia al senso civico;
  • è stato riferito allo scrivente della quotidiana quanto sospetta presenza di un cittadino di origine italiana, che non pare sia residente presso i condomini in oggetto ma che permane giornalmente per lungo tempo, posteggiando nel cortile la sua auto o il suo scooter o il suo furgone e trascorre molto tempo intrattenendosi in conversazioni con esponenti della comunità rom insediata abusivamente presso il cortile di via Bologna 267;
  • i cittadini temono che questa persona possa svolgere un ruolo di raccordo tra immobili ATC liberi e conseguenti occupazioni abusive, consistente essenzialmente nell’indicare ai rom le unità immobiliari libere e/o in fase di dismissione;
  • allo scrivente sono state fornite numerose foto e filmati che verranno allegati al presente atto e inviati alla Segreteria della Sindaca e del Comandante, se interessati al riconoscimento di questa persona e alla individuazione del ruolo svolto;     

 CONSIDERATO CHE

  • l’occupazione abusiva degli immobili ATC e delle loro pertinenze non può essere equiparata all’acquisizione di un diritto e tantomeno può essere inclusa nel novero delle azioni legali, va contrastata con prontezza e senza ritardi con gli strumenti di cui è titolare l’Amministrazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, in conseguenza di quanto risposto dalla Sindaca alla precedente interpellanza (“nelle prossime settimane comunque saranno effettuate ulteriori verifiche sulle occupazioni per poter aggiornare la situazione, cosa che farò e sono certa che il Consigliere Magliano nuovamente chiederà aggiornamenti in tal senso”) abbia svolto gli opportuni ulteriori accertamenti e abbia constatato qualcosa in più del poco precedentemente riferito;
  2. se e come avvengano gli interventi della Polizia Municipale a fini di ascolto dei residenti intimiditi e vessati dalla permanenza dei rom: se in modo tale da non far esporre questi cittadini e con le cautele necessarie all’uopo, in considerazione delle successive ripercussioni e vendette che chi segnala ha già subito e potrebbe ulteriormente subire;
  3. se siano stati individuati i minori di etnia rom in età di obbligo scolare, se sia stata opportunamente accertata la loro iscrizione alle Scuole e la effettiva frequenza dei percorsi formativi. Qualora iscritti, se l’Amministrazione abbia ritenuto meritevole di instaurare un dialogo con i genitori e con i Dirigenti scolastici;  
  4. se l’Amministrazione abbia identificato il signore cui si fa cenno nel paragrafo “rilevato che”, se abbia indagato il motivo della sua costante permanenza in via Bologna 267, se sia stata individuata la natura e l’oggetto del suo costante dialogo con la popolazione rom, se sia noto il suo luogo di residenza e se egli sia già conosciuto dall’Amministrazione;
  5. se l’Amministrazione, qualora ritenesse di non avere competenza in materia, desideri coinvolgere altri attori pubblici al fine di incrementare il livello di sicurezza dei cittadini residenti nei condomini ATC di via Bologna 267.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Tra Covid e DPCM: quando il comportamento di qualcuno rischia di danneggiare tutti gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole

PREMESSO CHE

  • come noto il Presidente del Consiglio dei Ministri, avv. Giuseppe Conte, ha firmato in data 3 novembre 2020 un provvedimento (avente veste di DPCM) contenente le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre 2020: il nuovo DPCM individua tre aree – gialla, arancione e rossa – corrispondenti ai differenti livelli di criticità nelle Regioni del Paese e per le quali sono previste misure specifiche. Nella fascia riservata alle Regioni a rischio di massima gravità, con scenario 4 (area rossa) sono concentrate le misure più restrittive; nella fascia per le Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario 3 (cosiddetta area arancione), sono previste misure lievemente meno restrittive, nella terza fascia, quella per tutto il territorio nazionale, rientrano le restanti Regioni (Area gialla);
  • la Regione Piemonte è stata inizialmente classificata come area caratterizzata da scenario 4, cioè area rossa;

TENUTO CONTO CHE

  • l’articolo 3 (“Ulteriori misure di contenimento del contagio su alcune aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”) del DPCM del 3 novembre 2020 al punto 4), lettera c) stabilisce che: “sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.”;
  • la disposizione di cui al punto 4) del DPGR del 6 novembre 2020 n. 127 conferma che: “l’attività dei servizi di ristorazione (fra cui, a titolo esemplificativo, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) è consentita per il solo asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”, andando poi a richiamare la lettera e gli allegati del DPCM del 3 novembre 2020;
  • ciò che dunque viene preminentemente in evidenza è la necessità che il consumo avvenga a seguito di asporto e non sul posto o nelle adiacenze dei bar e delle altre attività di ristorazione;  

RILEVATO CHE

  • a seguito dell’entrata in vigore del DPCM del 3 novembre 2020 e dell’inserimento della Regione Piemonte in area rossa, lo scrivente ha ricevuto numerosissime segnalazioni aventi ad oggetto la formazione di frequenti assembramenti di avventori intenti a consumare sui marciapiedi e nelle immediate adiacenze degli esercizi di somministrazione aperti (essenzialmente bar);
  • con particolare focalizzazione su quanto riferito circa il quartiere Santa Rita, sono stati segnalati (ma non documentati con video o foto per evidente tutela della sicurezza personale e dell’incolumità dei cittadini segnalanti) sia bar che consentono l’ingresso dei clienti sia frequenti stazionamenti e assembramenti di clienti nelle immediate adiacenze sia locali aperti con clientela presente anche ben oltre le ore 18 e senza mascherina (ad esempio verso le ore 19:30);
  • tali attività, secondo quanto riferito, si concentrano essenzialmente lungo l’asse di corso Sebastopoli, lungo l’asse di via Gorizia nei pressi delle intersezioni con via Barletta e corso Sebastopoli, lungo l’asse di corso Orbassano nei pressi dell’intersezione con corso Sebastopoli (lato nord) e nel tratto tra via Gessi e via Caprera, lungo l’asse di via Tripoli nel tratto compreso tra largo Tirreno e piazza Santa Rita e in prossimità dell’intersezione con via Boston;
  • pare peraltro che anche in un futuro ed eventuale passaggio della classificazione della Regione Piemonte da area rossa ad area arancione non siano previste particolari modifiche per le attività degli esercizi di ristorazione (nell’accezione più ampia del termine, come sopra indicata);

EVIDENZIATO CHE

  • lo scrivente intende rivolgere un pensiero di apprezzamento e vicinanza per tutti quegli imprenditori, liberi professionisti, commercianti ed esercenti che, seppure tra le infinite difficoltà del periodo, stanno affrontando la quotidianità delle loro attività con orgoglio, coraggio, onestà, profondo senso civico e nel pieno rispetto delle disposizioni e della normativa emergenziale: a tutti loro si intende esprimere un messaggio di sentito apprezzamento e di buona fiducia per il futuro;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia il piano di interventi e controlli previsto e svolto dalla Polizia Municipale presso gli esercizi di ristorazione (bar, ristoranti, pub, birrerie, gelaterie, pasticcerie) a seguito dell’entrata in vigore del DPCM del 3 novembre 2020;
  2. quanti controlli siano stati svolti e quante sanzioni irrogate, nell’intero territorio cittadino, per inosservanza della normativa vigente da parte degli esercizi di ristorazione;
  3. quanti controlli siano stati svolti e sanzioni irrogate dopo le ore 18, nell’intero territorio cittadino, per inosservanza della normativa vigente da parte degli esercizi di ristorazione;
  4. se la Polizia Municipale abbia svolto accertamenti presso le attività aventi sede presso gli indirizzi sopra indicati (quartiere Santa Rita), sia entro sia oltre le ore 18, in quali date e orari e quali gli esiti dei controlli.  

Silvio Magliano

Vaccino anti-COVID: e le persone non autosufficienti?

Al momento, non è prevista alcuna priorità per le persone con patologie croniche o disabilità (per esempio tetraplegia): il Lazio si è già mosso per garantire loro il vaccino in tempi brevi, il Piemonte faccia lo stesso per proteggere loro e chi sta loro vicino.

Persone non autosufficienti escluse, in questa prima fase, dal vaccino: si prevede che gli italiani con almeno una patologia cronica non potranno essere vaccinati prima della prossima primavera (o più tardi ancora). Mi auguro che questa fascia di popolazione possa essere inserita al più presto tra coloro che hanno diritto prioritario al vaccino. Molte persone non autosufficienti, tra l’altro, presentano vulnerabilità proprio all’apparato respiratorio: per esempio, i 20mila nostri concittadini tetraplegici. Vaccinare subito, o comunque nel tempo più breve possibile, le persone che vivono queste condizioni significa proteggere anche coloro che le assistono e che stanno loro accanto: badanti, caregiver, familiari. Ancora una volta, non autosufficienza e disabilità sono le grandi escluse, le grandi dimenticate. La Regione Lazio ha inserito nella “Fase 2”, con una propria determinazione, le persone di ogni età con comorbidità severa, immunodeficienza e fragilità, cioè le persone con disabilità e anche le persone che frequentano le RSA in modalità semiresidenziale (non considerata nel Piano nazionale). Chiederò in Consiglio Regionale che anche il Piemonte si muova in maniera analoga.

Superiori: il rinvio del rientro a scuola è conseguenza del tempo perso e degli errori commessi

La didattica a distanza, soluzione di emergenza, non deve diventare la norma: permettiamo ai nostri studenti, vera e grande risorsa del nostro Paese, di tornare in presenza. Rilevo gravi responsabilità da parte della politica: occasione e tempo persi.

Ancora rinviato il rientro a scuola per gli studenti delle Superiori: è prevista – al netto di sempre possibili aggiornamenti – per lunedì 18 gennaio la riapertura delle Scuole Secondarie di secondo grado. Mi associo alle richieste che da più parti – a partire dagli stessi studenti e dalle sigle sindacali – giungono per un ritorno a scuola in presenza e in massima sicurezza. Le lezioni in presenza sono fondamentali per la crescita dei ragazzi. Se oggi le scuole sono ancora in parte chiuse è anche per colpa del tempo perso e delle occasioni mancate dalla politica. Gli studenti dai 14 ai 18 anni pagano il prezzo più alto, così come le loro famiglie, di questa situazione. Da convinto sostenitore della didattica in presenza, continuo a parlare di occasione persa. L’unica cosa che mi interessa è il futuro dei nostri giovani, vero e unico capitale del nostro Paese.