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“Fare luce” sui giardini corso Tassoni angolo corso Appio Claudio

Non c’è nessun bisogno di militarizzare la zona, come vorrebbe l’Assessore Lavolta: un’illuminazione più intensa e razionale oltre che, eventualmente, un ripensamento della disposizione di cespugli e siepi potrebbero essere sufficienti per restituire l’area giochi ai bambini del quartiere.

Ma chi l’ha detto che l’unica soluzione possibile per questioni di inciviltà, degrado e sporcizia sia, sempre e comunque, “aumentare il numero di pattuglie“?

Se altrove questa soluzione può non essere efficiente (rapporto costi-risultati non ottimale), nel caso dei giardini di corso Tassoni angolo corso Appio Claudio non è neppure efficace.

Le segnalazioni dei cittadini, che lamentano la presenza di bottiglie di vetro e siringhe, riguardano infatti l’area-gioco per bambini, che resta nascosta per conformazione stessa del giardino e per la presenza di siepi e alberi. Queste siepi e questi alberi rappresentano non soltanto uno schermo per i clienti di spacciatori e prostitute che desiderano appartarsi, ma anche una barriera non superabile dagli sguardi degli agenti che effettuano i controlli.

Ci sono altre soluzioni più efficaci, più efficienti, più utili sul lungo periodo e meno costose. Un’illuminazione del parco più intensa e razionale potrebbe bastare, da sola, a disincentivare sia la domanda sia l’offerta dei mercati del sesso e dello sballo, e sarebbe un investimento a lungo termine, a differenza dell’aumento del numero degli agenti. Se il problema non dovesse risolversi del tutto, si potrebbe pensare a un ripensamento della conformazione del giardino (piante, siepi e cespugli). Altra soluzione definitiva e a lungo termine.

A quel punto e solo a quel punto anche un aumento delle auto in pattuglia potrebbe dare risultati, per risolvere eventuali “fasi acute” o recrudescenze del problema.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Edicole presto sgravate dalla doppia tassazione “Imu + Cosap”

L’approvazione all’unanimità della mia proposta di abbassare almeno una delle due tasse per giornalai e fiorai rappresenta una grande vittoria. Ora la mozione passa alla Giunta comunale.

Gli edicolanti e i fiorai della città potrebbero essere presto sgravati dalla doppia tassazione Imu e Cosap, rispettivamente sugli immobili di proprietà e sull’occupazione del suolo pubblico. La mia mozione sul tema è stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio ed è stata liberata per la Sala Rossa.

La Giunta dovrà ora valutare l’opportunità di sanare la doppia tassazione, con l’introduzione di opportuni sgravi che possano alleggerire il peso fiscale che pesa su due tra le categorie oltretutto più esposte ai rischi connessi alle questioni di sicurezza.

Con la mozione ho e abbiamo voluto dare un segnale preciso: non abbiamo certo dimenticato una categoria di esercenti che, fino a ora, ha patito condizioni sfavorevoli e disparità di trattamento sia rispetto a chi esercita in negozio (ed è quindi soggetto all’Imu ma non alla Cosap) sia rispetto a chi esercita in strutture mobili (e paga quindi la Cosap ma non l’Imu). Sia gli edicolanti sia i fiorai, nel caso in cui debbano spostare il proprio chiosco per far fronte a lavori pubblici, hanno l’obbligo di far registrare la variazione al catasto a proprie spese. I giornalai, inoltre, stanno patendo in prima persona la grave crisi strutturale che sta colpendo l’intero settore dell’editoria cartacea.

Ancora una volta ho cercato di dimostrare con i fatti che il mio obiettivo è ascoltare i bisogni dei torinesi e individuare soluzioni pratiche e praticabili per i loro problemi, con l’intento di produrre risultati tangibili.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Posteggi in prossimità degli incroci, il Comune fa due pesi e due misure

Multe salate (e rimozione del veicolo) per gli automobilisti che non rispettano la distanza minima di 5 metri per il posteggio a raso; nessuno scrupolo, invece, per fare cassa con le strisce blu (NB: le foto si riferiscono a via Monte di Pietà angolo via Viotti, via Bogino angolo via Giolitti e via principe Amedeo angolo via Bogino).
L’osservazione nasce da un’interpellanza presentata del consigliere Marco Bani in Circoscrizione 8, ma è valida anche per altre zone della città: le strisce blu del posteggio a pagamento arrivano fino a poche decine di centimetri dalla fine del marciapiede.
Multe salate sono invece comminate agli automobilisti che posteggiano i loro mezzi, in zona bianca, senza rispettare lo spazio minimo dall’incrocio più prossimo.
Evidentemente l’articolo 158 del Codice della Strada (articolo che, lo ricordiamo, vieta la sosta a meno di 5 metri da un incrocio stradale, pena una sanzione pecuniaria pari a 71 euro e la rimozione del veicolo) vale solo per i privati cittadini e non per il Comune. Un articolo che a Torino vale solo se non si paga, ma il senso del divieto è più ampio: sia garantire un’adeguata visibilità laterale (e quindi un’adeguata sicurezza) ai conducenti dei veicoli che si avvicinano all’incrocio sia permettere una sufficiente facilità di svolta anche ai mezzi di dimensioni maggiori.
Pur se l’Assessore Lubatti garantisce che in città restano solo una manciata di casi di strisce blu che non rispettano la distanza minima dall’intersezione più prossima, e concentrati in poche zone, l’impressione è che invece i casi siano (ancora) moltissimi e distribuiti su tutto il territorio cittadino.
Si provveda al più presto a normalizzare la situazione: una situazione che, ancora una volta, penalizza i cittadini. Nel frattempo, chiedo ai cittadini che hanno evidenza di strisce blu che non rispettano lo spazio minimo dall’incrocio di inviarci le loro segnalazioni. Chiederemo di farle repentinamente rimuovere.

Il Comune non venderà Gtt: ora non ci sono più ragioni per estendere la zona blu

Viene meno la necessità di solleticare i potenziali acquirenti del Gruppo Torinese Trasporti con la prospettiva di incassi extra:  viene meno anche l’ultima ragione vagamente logica di far pagare il posteggio anche nelle zone della fermata “Rivoli” del metrò, del campus Einaudi e della zona ospedali. Resta soltanto il motivo più profondo: fare cassa sulla pelle di degenti, studenti e pendolari. A maggior ragione ora ci batteremo in Sala Rossa e nelle Circoscrizioni perché non siano i cittadini a pagare per i buchi di bilancio della Città di Torino.
Cambio di rotta nelle strategie del Comune, Gtt non si venderà a privati. Questo significa che, insieme al progetto di cedere il Gruppo, viene meno anche l’ultima ragione vagamente logica per un allargamento della zona di sosta a pagamento:  rendere redditizia e appetibile la gestione dei posteggi a pagamento per allettare potenziali acquirenti.
È chiaro che questi nuovi 14 mila posti auto a pagamento altro non sono che l’ennesimo prelievo forzato compiuto dall’Amministrazione civica, con voracità vampiresca, sulle tasche dei cittadini. Il tutto con una dedica particolare agli studenti di lungo Dora Siena (1.600 nuovi stalli a 1 euro / ora), ai degenti (e ai loro parenti) della zona ospedali (4.000 stalli) e ai cittadini o pendolari fruitori della metropolitana.
Dopo le salsicce dei derivati, Fassino obbliga i torinesi a mangiare un’altra polpetta avvelenata, quella dei parcheggi un tanto all’ora. La mia e nostra opposizione, in Sala Rossa e nelle Circoscrizioni, sarà particolarmente dura: non sono i cittadini a dover pagare per le voragini di bilancio causate da 22 anni di malgoverno del centrosinistra.

Nessuna immunità per il “nuovo” Gabrio di via Millio 42

Contro il frastuono assordante di concerti e feste notturne del Centro sociale, così come contro degrado, sporcizia e sosta selvaggia, si intervenga come si farebbe con qualsiasi altro soggetto.
Le notti del venerdì e del sabato del “nuovo” Gabrio, che ha occupato la ex scuola media Pezzani di via Millio 42, si trasformano in feste che durano tutta la notte, con assordante frastuono e puntuale superamento dei limiti acustici consentiti. Per non parlare degli assembramenti di centinaia di (rumorosissime) persone in occasione dei concerti, delle auto e dei furgoni posteggiati anche in seconda o terza fila lungo tutta la via, delle bottiglie in frantumi e della sporcizia.
Una situazione intollerabile per i residenti della zona, ai quali è di fatto negato il diritto a un normale riposo notturno e alla fruizione serena di un tratto di strada che è e che resta, fino a prova contraria, pubblico.
Anche nei confronti del Gabrio l’Amministrazione civica ha il dovere di intervenire come farebbe con qualsiasi altro soggetto. Immunità e favoritismi assortiti, tali anche solo di fatto, non sono accettabili, così come non è accettabile un atteggiamento forte con i cittadini (privati, piccoli negozianti, …) e debole con i soliti noti (tra i quali il Gabrio) da parte della politica di questa città. Un atteggiamento che penalizza sempre e soltanto i cittadini stessi e che rappresenta l’ennesima prova di incapacità politica nella gestione degli spazi del nostro territorio.