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Il Comune non venderà Gtt: ora non ci sono più ragioni per estendere la zona blu

Viene meno la necessità di solleticare i potenziali acquirenti del Gruppo Torinese Trasporti con la prospettiva di incassi extra:  viene meno anche l’ultima ragione vagamente logica di far pagare il posteggio anche nelle zone della fermata “Rivoli” del metrò, del campus Einaudi e della zona ospedali. Resta soltanto il motivo più profondo: fare cassa sulla pelle di degenti, studenti e pendolari. A maggior ragione ora ci batteremo in Sala Rossa e nelle Circoscrizioni perché non siano i cittadini a pagare per i buchi di bilancio della Città di Torino.
Cambio di rotta nelle strategie del Comune, Gtt non si venderà a privati. Questo significa che, insieme al progetto di cedere il Gruppo, viene meno anche l’ultima ragione vagamente logica per un allargamento della zona di sosta a pagamento:  rendere redditizia e appetibile la gestione dei posteggi a pagamento per allettare potenziali acquirenti.
È chiaro che questi nuovi 14 mila posti auto a pagamento altro non sono che l’ennesimo prelievo forzato compiuto dall’Amministrazione civica, con voracità vampiresca, sulle tasche dei cittadini. Il tutto con una dedica particolare agli studenti di lungo Dora Siena (1.600 nuovi stalli a 1 euro / ora), ai degenti (e ai loro parenti) della zona ospedali (4.000 stalli) e ai cittadini o pendolari fruitori della metropolitana.
Dopo le salsicce dei derivati, Fassino obbliga i torinesi a mangiare un’altra polpetta avvelenata, quella dei parcheggi un tanto all’ora. La mia e nostra opposizione, in Sala Rossa e nelle Circoscrizioni, sarà particolarmente dura: non sono i cittadini a dover pagare per le voragini di bilancio causate da 22 anni di malgoverno del centrosinistra.