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Un autunno di sporcizia dopo un un’estate di schiamazzi

Per gli abitanti di lungopo Machiavelli si passa di disagio in disagio: dopo la rumorosa movida dell’Ippopotamo nei mesi estivi, si ripresenta in tutta la zona il problema pulizia. L’Amiat non è titolata a pulire oltre le siepi, mancano i soldi per derattizzare, ovunque si trovano rifiuti e sporcizia.

Qualcuno la chiamava “transumanza umana”: una definizione folkloristica ma efficace per definire la processione di persone che a notte fonda, dopo una lunga serata alla discoteca Casa dell’Ippopotamo di Parco Michelotti, sciamava – lasciando una scia di rifiuti e bottiglie rotte – verso il centro della città passando sul Lungo Po Machiavelli.

Ora a inizio autunno, se il problema della movida estiva man mano rientrerà, resta in tutta la sua gravità quello della sporcizia. Secondo le segnalazioni dei cittadini, la situazione da un paio di mesi è peggiorata ulteriormente. L’Amiat può operare solo lungo la striscia di asfalto del lungopo, mentre tutto ciò che si trova oltre le siepi è lasciato a se stesso: tocca alla Circoscrizione la sua manutenzione. Mancano, inoltre, i fondi per un nuovo ciclo di interventi di derattizzazione – e su questo fronte la situazione, secondo i cittadini, è di nuovo quella precedente all’ultimo ciclo di interventi.

Abbiamo uno dei lungofiume più meravigliosi d’Europa, eppure ne lasciamo interi tratti in condizioni da discarica a cielo aperto.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale

Via Martinetto, multe per divieto di sosta anche in assenza di segnaletica verticale

Varie contravvenzioni sono state comminate agli automobilisti che hanno posteggiato i loro veicoli nel tratto di strada compreso tra l’incrocio con via Alasonatti e quello con via San Donato. Ma il relativo segnale verticale non era presente.

Se “il cartello è stato ripristinato”, come dichiarato dall’Assessore Tedesco in risposta alla mia interpellanza sul tema, significa a logica che prima non c’era: la prova, superflua, che i cittadini che avevano segnalato la rimozione del segnale verticale non erano stati vittime di un’allucinazione.

Eppure sono molti (almeno trenta) gli automobilisti multati per non aver esposto il tagliando della zona blu sul cruscotto delle loro auto parcheggiate in via Martinetto, nel tratto compreso tra le vie Alasonatti e San Donato, durante il periodo di assenza del cartello (via Martinetto è un senso unico da corso Regima Margherita alla stessa via San Donato).

“Capisco” che fare cassa sia sempre e comunque il primo obiettivo di questa Amministrazione; capisco meno che questo obiettivo venga perseguito anche in situazioni limite come questa. Nel frattempo sto procedendo con le opportune verifiche per assicurarmi che il cartello sia stato messo esattamente nello stesso punto di prima.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Trasporto pubblico, a Torino il doppio dei dipendenti per passeggero rispetto a Milano, Berlino e Barcellona

Per ridurre i costi, si pensa di interrompere l’operatività di tutte le linee Gtt più trafficate intorno a mezzanotte, e l’operatività di quelle decentrate addirittura prima, tra le 21 e le 22. Come si può sostenere, come da dichiarazioni del Sindaco riportate dai media, che questo non significa “gravare sui cittadini”? E come si concilia questa proposta con le ambizioni da destinazione turistica matura e da polo universitario di livello della nostra città? E dire che basta dare un’occhiata ai siti di alcune delle aziende di trasporti pubblici in Europa per rendersi conto che altrove è tutta un’altra musica.

È evidente che, per questa Amministrazione, “tagliare” e “razionalizzare” siano concetti intercambiabili.

Applicando questa equivalenza al sistema dei trasporti pubblici, ecco la proposta di far rincasare a mezzanotte, novelle Cenerentole di ritorno dal ballo, tutti i mezzi pubblici delle principali linee cittadine allo scoccare della mezzanotte. Per le linee decentrate o meno utilizzate, il coprifuoco arriva ancora prima: tra le 21 e le 22. Il tutto avendo cura di sottolineare che il processo “non deve incidere sui cittadini”.

Alcune cifre tratte dai siti delle aziende di trasporto pubblico di altre città europee: a Barcellona TMB, con 7mila dipendenti, trasporta 560 milioni di viaggiatori l’anno; a Berlino BVG, con 13mila addetti, fa muovere 947 milioni di persone ogni dodici mesi; a Milano ATM, con 9mila dipendenti, trasporta circa 700 milioni di persone ogni anno. GTT ha 5mila dipendenti (di cui solo duemila autisti o tramvieri) per circa 200milioni di viaggiatori/anno (dati 2014). Il conto è presto fatto: Gtt ha circa il doppio dei dipendenti per passeggero trasportato rispetto alle aziende delle altre città menzionate.

I nodi di anni di gestione scellerata stanno man mano venendo al pettine, dapprima sotto forma di due aste deserte allorquando si è cercato di cedere l’azienda a privati e poi, ed è notizia recente, sotto forma di stipendi pagati in ritardo ai dipendenti.

Mi pare di poter dire che spazio per “razionalizzare” ce ne sia in abbondanza. Senza necessità di “tagliare” un servizio fondamentale sia per i cittadini sia per i turisti sia per gli studenti.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale

La custode è in pensione (da anni) e così nessuno apre la Circoscrizione 6

Storie di ordinaria disorganizzazione in via San Benigno: le chiavi non si trovano e così dipendenti e consiglieri restano chiusi fuori per quasi un’ora. Ho protocollato un’interpellanza sul tema.

Succede anche questa, nella nostra città: questa mattina dipendenti e consiglieri sono rimasti chiusi fuori dai cancelli della Circoscrizione 6 per quasi un’ora dopo le 8, orario solito di apertura della sede di via San Benigno.

Il motivo? Nessuno sapeva dove fossero le chiavi, o chi avesse la responsabilità di aprire gli uffici. Compito, questo, storicamente appannaggio della custode, che però è ormai in pensione da anni.

Un episodio poco rilevante di per sé, ma ahimè significativo del livello diffuso di disorganizzazione a tutti i livelli nell’Amministrazione anche circoscrizionale. La situazione si è sbloccata all’arrivo, alle 8.45, del direttore.

Da parte mia, ho già protocollato un’interpellanza sul tema.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale

CLE e collegamenti GTT: il carro davanti ai buoi

Prima si è progettato e costruito il Campus Luigi Einaudi, poi ci si è resi conto che non era adeguatamente servito dai mezzi pubblici: ora si cerca di “mettere una pezza” con l’idea di spostare il capolinea del 55, sperando che i tempi non siano biblici. Invece, l’aumento del costo della zona blu è arrivato con puntualità svizzera.

In una città normale la progettazione di uno dei maggiori campus universitari del territorio e quella del sistema di trasporto pubblico che dovrebbe servirlo procedono in parallelo. Non nella Torino di Fassino, nella quale ci si accorge con anni di ritardo che il Gruppo Torinese Trasporti non serve adeguatamente il complesso sul Lungo Dora.

Ora si pensa di spostare il capolinea del 55 di quei 200 metri che potranno fare la differenza. Forse però un ragionamento del genere si sarebbe dovuto fare prima, quando si è scelto di far sorgere in quella zona un polo universitario, evitando di abbandonare a se stessa un’arteria come corso Farini, molto utile come asse di collegamento. Di contro, l’aumento delle tariffe della zona blu per gli studenti è arrivato con assoluta puntualità.

A questo punto spero solo che il nuovo capolinea sia presto attivo, e che tutta la vicenda sia gestita diversamente, per esempio, dal problema dell’amianto a Palazzo Nuovo. Diversamente, chissà quanto tempo ci vorrà.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)