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Barriera di Milano, tre misure immediate per dare un segnale contro la criminalità

Per combattere il degrado dilagante lungo corso Giulio Cesare e corso Vercelli, propongo la reintroduzione del Vigile di Quartiere, il posizionamento di una cancellata in ferro attorno al giardino “Madre Teresa di Calcutta” e la presenza in zona di agenti in borghese.

I residenti di Barriera di Milano lamentano da dieci anni gli stessi problemi: spaccio, degrado, scippi; l’unica cosa che ciclicamente cambia sono i luoghi che di questa criminalità rappresentano i fulcri: un giardino di fatto sottratto alla cittadinanza, un tratto di via poco illuminato, un esercizio commerciale.
Propongo tre misure applicabili in tempi brevi per cominciare a dare un segnale alla cittadinanza: la reintroduzione della figura del Vigile di Quartiere, utile affinché i residenti sappiano di avere un punto di riferimento presente sul territorio nonché la sensazione di non essere abbandonati a se stessi; la recinzione del giardino recentemente intitolato, in corso Vercelli, a Madre Teresa di Calcutta (in attesa di un suo miracolo, confidiamo nei Vigili), che è tornato a essere, dopo la riqualificazione, appannaggio di chi spaccia; e la presenza di agenti della Municipale in borghese, per evitare il balletto stucchevole della fuga degli spacciatori all’arrivo della volante e la loro immediata ricomparsa non appena l’auto delle Forze dell’Ordine gira l’angolo.
Ritengo che ripristinare la vivibilità in un quartiere nel quale tanti nostri concittadini hanno investito, scegliendolo come luogo di residenza e magari aprendo un mutuo per acquistarvi un appartamento, debba essere la nostra priorità politica. Che “la coperta”, intesa come disponibilità di agenti (1.700 in tutta la città), sia corta è pacifico. Che “al freddo” debbano rimanere sempre gli stessi non è accettabile.