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Aziende di corso Tazzoli: garantiamo sicurezza o prepariamoci a chiusure a ripetizione

Senza l’attenzione delle Istituzioni, le quattro aziende che ancora, nonostante raid vandalici e furti, operano in zona non potranno che spostarsi altrove o chiudere bottega. Con grave danno anche a livello occupazionale per un quartiere già problematico.

Un’azienda che, oltre alle normali tasse, è costretta a sostenere esborsi pari a decine e decine di migliaia di euro l’anno di soli costi per la sicurezza (antifurti, vigilanza, telecamere) difficilmente sopravvive e sicuramente non riesce a essere competitiva: con queste parole non descrivo un caso teorico, ma la quotidianità delle quattro ditte che ancora resistono in corso Tazzoli, nonostante i furti e gli attacchi vandalici quotidiani o quasi a opera di soggetti riconducibili all’adiacente Campo Nomadi.
I danni sono gravi, talvolta fino all’assurdo: quando a “sparire” per mano dei ladri sono le materie prime, anche rispettare le commesse consegnando in tempo diventa impossibile. L’alternativa è investire decine di migliaia di euro in sicurezza (una vera e propria tassa extra). Qualche esempio: Autoeuropeo aveva già speso 40.000 euro nel corso del 2015 per riparare i danni subiti a seguito di diversi episodi prima dell’ultimo furto subìto, con sottrazione di merce per almeno 15.000 euro, ai quali si devono aggiungere le spese per il servizio di vigilanza durante il periodo natalizio. Lo scorso mese di settembre la stessa azienda era stata oggetto di lancio di pietre dal confinante campo nomadi, con danni alle autovetture e grave pericolo per le persone. Tutti questi fatti sono documentabili  tramite fatture e relative denunce fatte alle autorità.
Miroglio SpA ha già speso, nel corso del 2015, 22mila euro tra ispezioni notturne, interventi urgenti, servizio fisso durante la settimana di chiusura estiva, ampliamento e manutenzione dell’antifurto. L’azienda ha subito, recentemente, furti e danni per circa 10mila euro, e ha dovuto istituire un servizio di vigilanza attivo dal 23 dicembre 2015 al 4 gennaio 2016 per una cifra di circa 4.500 euro. A questo si aggiungono i furti e i danni alle auto dei dipendenti, frequenti soprattutto durante il turno serale. In totale, per l’anno 2015 il danno è di circa 35mila euro; anche questa cifra è documentabile con fatture e denunce alle autorità.
Apprendo con piacere – come riportato dall’Assessore Tedesco questa mattina in Sala Rossa, in risposta alla mia interpellanza sul tema – che il nuovo sistema di illuminazione a led sarà presto inaugurato in zona; ma di certo questa non è una misura sufficiente; così come non basterà, di per sé, la pur necessaria riqualificazione dell’area. Serve l’attenzione continua da parte delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine oltre, eventualmente, all’introduzione di misure assicurative speciali a favore delle aziende.
Le imprese che, nonostante i raid, hanno scelto di continuare a investire su quella fetta di territorio cittadino si contano sulle dita di una mano; se anche loro chiudessero o si trasferissero, come un ragionamento meramente economicistico peraltro suggerirebbe loro di fare, la ricaduta sul tessuto sociale di un quartiere già problematico sarebbe grave. Mai come in questo caso, supportare gli imprenditori significa supportare anche i loro dipendenti.