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Nuova occupazione del Gabrio, il tempo del lassismo è finito

Questa volta gli autonomi hanno occupato uno stabile in via Giacinto Collegno angolo via Vassalli Eandi; si faccia tesoro dell’esperienza di via Millio e si abbandoni la linea morbida, che ha dimostrato di essere fallimentare su tutta la linea.
L’Amministrazione civica ha l’occasione giusta per dimostrarsi pronta e imparziale: nei confronti della nuova occupazione da parte degli autonomi del Gabrio, questa volta in piena Cit Turin, mi aspetto un atteggiamento intransigente e scevro da ogni tipo di favoritismo.
Altrove e in passato – vedi via Millio negli scorsi mesi – gli attivisti del Gabrio sono stati trattati con un eccesso di tolleranza e lassismo: si è abbondantemente visto – tra feste non autorizzate, arroganza nei confronti dei residenti, utenze non pagate e atteggiamenti che superavano di molto il limite della legalità – che con loro non è quello l’approccio che paga.
Ora non sarà più possibile dire “speriamo funzioni”: quale sia la giusta modalità d’azione è evidente a tutti; serve solo la volontà e l’onestà politica di applicarla.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Cimitero Monumentale: lapidi rovinate in meno di dieci anni

A causa delle infiltrazioni il marmo di molti loculi si sbriciola e ingiallisce nel giro di una manciata di anni. Anche una perizia pubblica conferma i danni causati dall’umidità alle tombe del principale cimitero cittadino.

Se tra i compiti dell’Amministrazione civica vi è quello di garantire servizi di qualità ai propri cittadini, e se questo principio comprende anche i servizi cimiteriali, è innegabile che, almeno per quanto riguarda alcune aree del Cimitero Monumentale, questo compito non è stato svolto in maniera soddisfacente.

I lavori di isolamento e coibentazione di diverse delle strutture in muratura che ospitano i loculi non sono stati eseguiti a regola d’arte, tanto che le infiltrazioni di umidità creano il precoce ingiallimento dei marmi e lo sbriciolamento degli stessi dopo una decina di anni appena dal loro posizionamento.

Una mia interpellanza sul tema di questa mattina e due differenti perizie – una privata e una pubblica (quest’ultima eseguita dalla Sezione I Civile del Tribunale di Torino) che confermano in maniera sostanzialmente concorde i danni e le pessime condizioni attuali dei loculi – riportano d’attualità questo problema. Ma è sufficiente una passeggiata in alcune zone del Monumentale (per esempio nel Campo A) per rendersi conto di persona di come infiltrazioni, muffe e polverizzazione dei marmi siano all’ordine del giorno.

Al netto di tutte le doverose riflessioni etiche ed emotive (è inconcepibile che una città civile non sia in grado di mantenere in condizioni dignitose il luogo nel quale i propri cittadini conservano il ricordo dei loro cari) sul caso particolare, resta valido il principio generale: se la Città ha delegato a un proprio fornitore un lavoro e quel lavoro è stato eseguito in maniera non perfetta, il danno è duplice, dei cittadini e (se non altro in termini di immagine) della Città stessa.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

L’Amministrazione ha fallito nella gestione di San Salvario, ora lasciamo fare ai residenti

È evidente il fallimento delle politiche di questa Amministrazione, incapace di garantire qualsiasi tipo di sostenibilità alla movida nel quartiere di San Salvario. Ora, perlomeno, si abbia l’umiltà e la lungimiranza politica di accogliere le proposte dei cittadini: moratoria immediata degli eventi straordinari notturni e campagna di sensibilizzazione e informazione sul diritto a vivere in un quartiere civile.

Cronica mancanza di posteggi; clamoroso fallimento della misura delle strisce gialle, con i posti in teoria riservati ai residenti che diventano terreno di conquista per gli avventori e per le loro auto; morte dopo lenta agonia del commercio di vicinato diurno; sporcizia, degrado, schiamazzi fuori controllo (decine di decibel oltre ai limiti consentiti), assembramenti e atti di vandalismo nelle ore notturne. Anni di amministrazione scellerata stanno chiedendo oggi il loro prezzo da pagare: tutto insieme, e tutto a carico dei cittadini.

Se, da una parte, tanti residenti esasperati hanno preferito investire migliaia di euro nell’insonorizzazione delle loro camere da letto per poter dormire, dall’altra la risposta è stata l’immobilismo più assoluto o l’adozione di misure (vedi pattuglione) paragonabili, per incidenza ed efficacia, a un cerino nella notte. Il problema è che, sempre parlando di cerini, sono i residenti a rischiare ora di fare la fine della Piccola Fiammiferaia.

Prendere un provvedimento e poi non essere in grado di farlo rispettare è peggio che non prenderlo affatto: mi riferisco agli stalli segnati dalle linee gialle, in teoria riservati ai residenti di San Salvario ma in pratica terreno di conquista degli automobilisti in arrivo da fuori. La risposta? Pochissime multe di giorno e praticamente nessuna di notte: un numero talmente esiguo da non avere neppure un valore deterrente. Ci saremmo aspettati controlli a tappeto almeno per le prime settimane, per educare gli automobilisti.

Mi auguro che, dopo aver clamorosamente mancato dal punto di vista amministrativo, questa Giunta almeno dimostri almeno l’umiltà e la lungimiranza di accogliere la proposta dei residenti: immediata moratoria di tutti gli eventi straordinari in orario non diurno; introduzione di una segnaletica creativa e di impatto per ricordare a tutti – esercenti, residenti, avventori e ospiti – le regole base del vivere civile; e trasformazione dell’esedra pedonale (regolarmente bloccata dalle auto posteggiate) di largo Saluzzo 36 in un’area riservata ai residenti. Gli abitanti di San Salvario sono disponibili a mettere, di tasca loro, creatività, vernice, pennelli e manodopera.

Mi piacerebbe partire subito con un tavolo di lavoro e provare a sperimentare le nuove misure già entro Natale.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Torino non è una città per i bimbi: a che cosa servono 280 aree verdi in città se poi si lasciano nell’incuria?

Molti delle decine e decine di parchi della città sono abbandonati alla sporcizia e al degrado: in queste condizioni sono, di fatto, inutilizzabili per i cittadini e diventano terreno ideale per spaccio e delinquenza.

Le foto dei residenti e una semplice passeggiata tra Rebaudengo e Barriera di Milano bastano a dimostrarlo: il Parco Sempione è da tempo abbandonato all’incuria e perennemente invaso da cocci di bottiglia, sozzura e immondizia, anche e soprattutto nell’area con le altalene per i più piccoli.

Ma questo è soltanto uno dei tantissimi casi simili in città. Torino non è, ed evidentemente non aspira a essere, una città per bambini: nonostante la sua ampia disponibilità di giardinetti e aree-gioco.

Il problema è che lasciare in condizioni di incuria i (peraltro moltissimi) giardini della città non soltanto li rende inutili e non fruibili dai cittadini, dai bambini e dalle loro famiglie; ma rischia di farne terreno ideale per chi spaccia o delinque, e che quindi ha tutto interesse a trovare aree verdi non frequentate, mal illuminate e per nulla controllate.

A maggior ragione, è inaccettabile che siano i cittadini stessi – come accade proprio al Parco Sempione ma anche altrove – a doversi occupare della pulizia dei nostri giardini.

Investire oggi nella pulizia, nella sorveglianza e nella manutenzione delle aree verdi significa risparmiare domani il costi, economico e sociale, di nuove criticità legate alla microcriminalità e allo spaccio.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Mercati della città spesso privi di servizi igienici, con buona pace del regolamento comunale

Spesso inesistenti, oppure in condizioni disastrose, in rarissimi casi accessibili: è la condizione dei bagni che dovrebbero servire le aree mercatali di Torino. Tutto questo nonostante il fatto il che regolamento comunale prescriva che per ogni mercato debbano esservi servizi – privi di barriere architettoniche e separati per operatori e utenti – realizzati a cura e a spese dell’Amministrazione.

Non c’è circoscrizione immune dal problema: i mercati di tutto il territorio comunale sono spesso privi di servizi igienici fruibili (figuriamoci accessibili).

Ma non sono rari i casi in cui i bagni mancano del tutto: un elenco solo parziale dei mercati privi di servizi utilizzabili annovera piazza Santa Rita, corso Svizzera, via Di Nanni, corso Umbria, corso Toscana, via Cena, piazza Borromini, corso Spezia, piazza Madama Cristina, piazza Guala, via Plava e così via.

Il tutto trascurando nella maniera più clamorosa e manifesta il regolamento comunale, che invece parla chiaro: ogni area cittadina di mercato deve essere dotata di servizi igienici, in condizioni decorose, separati per utenza e operatori e privi di barriere architettoniche. E – ultimo ma non ultimo – realizzati “a cura e a spese dell’Amministrazione comunale”.

Nulla di preoccupante, però, per la Giunta, tanto che l’Assessore Mangone si è dichiarato addirittura “sorpreso” della mia interpellanza sul tema: nessuno gli “aveva segnalato il problema”.

Evidentemente, anche alcuni tra gli operatori e i clienti dei mercati cittadini stanno perdendo la fiducia nel fatto che segnalare un problema o una mancanza all’Amministrazione civica possa portare a qualche tipo di risultato.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)