Cimitero Monumentale: lapidi rovinate in meno di dieci anni
A causa delle infiltrazioni il marmo di molti loculi si sbriciola e ingiallisce nel giro di una manciata di anni. Anche una perizia pubblica conferma i danni causati dall’umidità alle tombe del principale cimitero cittadino.
Se tra i compiti dell’Amministrazione civica vi è quello di garantire servizi di qualità ai propri cittadini, e se questo principio comprende anche i servizi cimiteriali, è innegabile che, almeno per quanto riguarda alcune aree del Cimitero Monumentale, questo compito non è stato svolto in maniera soddisfacente.
I lavori di isolamento e coibentazione di diverse delle strutture in muratura che ospitano i loculi non sono stati eseguiti a regola d’arte, tanto che le infiltrazioni di umidità creano il precoce ingiallimento dei marmi e lo sbriciolamento degli stessi dopo una decina di anni appena dal loro posizionamento.
Una mia interpellanza sul tema di questa mattina e due differenti perizie – una privata e una pubblica (quest’ultima eseguita dalla Sezione I Civile del Tribunale di Torino) che confermano in maniera sostanzialmente concorde i danni e le pessime condizioni attuali dei loculi – riportano d’attualità questo problema. Ma è sufficiente una passeggiata in alcune zone del Monumentale (per esempio nel Campo A) per rendersi conto di persona di come infiltrazioni, muffe e polverizzazione dei marmi siano all’ordine del giorno.
Al netto di tutte le doverose riflessioni etiche ed emotive (è inconcepibile che una città civile non sia in grado di mantenere in condizioni dignitose il luogo nel quale i propri cittadini conservano il ricordo dei loro cari) sul caso particolare, resta valido il principio generale: se la Città ha delegato a un proprio fornitore un lavoro e quel lavoro è stato eseguito in maniera non perfetta, il danno è duplice, dei cittadini e (se non altro in termini di immagine) della Città stessa.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)