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Dalla parte di chi manifesta perché la scuola torni in presenza

Poco fa davanti a Palazzo Civico il sit-in di “Dalla parte dei ragazzi” e di “A scuola” per chiedere il rientro in classe anche degli studenti delle Superiori: condivido le ragioni della manifestazione, prolungare ulteriormente la DAD rischia di risolversi in danni ancora più gravi per i nostri ragazzi.

Ancora per questa settimana, niente riapertura delle Scuole Secondarie di secondo grado. E chissà che cosa ci attende per il futuro. Mi associo alle richieste di “Dalla parte dei ragazzi” e di “A scuola”, che hanno manifestato di fronte a Palazzo Civico, poco fa, per chiedere un pronto ritorno a scuola in presenza e in massima sicurezza. Tornare a una socialità quotidiana e a un rapporto diretto con insegnanti e compagni di studi è ormai un’urgenza assoluta, in particolar modo per gli studenti adolescenti. I danni, psicologici e fisici, del prolungarsi della modalità a distanza della didattica sono ormai un fatto pacifico e riconosciuto dagli esperti: non solo mal di testa e bruciore agli occhi, ma anche elementi preoccupanti di malessere e disturbi psicologici, con riduzione della capacità di apprendimento. Se oggi le scuole sono ancora in parte chiuse è anche per colpa del tempo perso e delle occasioni mancate dalla politica. Gli studenti dai 14 ai 18 anni pagano il prezzo più alto, così come le loro famiglie, di questa situazione. Da convinto sostenitore della didattica in presenza, continuo a parlare di occasione persa. L’unica cosa che mi interessa è il futuro dei nostri giovani, vero e unico capitale del nostro Paese.

Via Bologna 267: mentre la Giunta minimizza, i residenti chiedono aiuto

Appartamenti ATC occupati, furti, degrado negli spazi comuni: dopo aver ricevuto due risposte desolanti negli ultimi mesi, domani discuterò in Consiglio Comunale la mia terza interpellanza sul tema.

Decine di persone non autorizzate costantemente presenti nel cortile condominiale, ormai divenuto luogo di ricreazione, di svago, di attesa, di osservazione e talvolta anche di lavoro (qualcuno ha allestito una sorta di officina a cielo aperto): il viavai verso gli alloggi e le cantine è continuo, costante è la sosta di numerosi mezzi e furgoni, all’ordine del giorno sono le intimidazioni e le minacce nei confronti dei residenti. La situazione non è più sostenibile e gli inquilini chiedono soluzioni. Dopo aver ricevuto nei mesi scorsi, discutendo due interpellanze, risposte del tenore di “non si riscontrano i fenomeni segnalati” e “non si segnalano particolari criticità” nonostante le testimonianze degli inquilini e la prova delle foto, torno domani a discutere in Consiglio Comunale un nuovo atto sul tema, il terzo. Chiederò, tra le altre cose, quali esiti abbiano avuto le ulteriori verifiche a più riprese promesse dalla Giunta, se tutti i minori in età scolare frequentino la scuola dell’obbligo e come, in generale, si intenda garantire la sicurezza dei residenti. L’Amministrazione proverà ancora a ridimensionare la gravità del problema?

Vaccino anti-COVID: e le persone non autosufficienti?

Al momento, non è prevista alcuna priorità per le persone con patologie croniche o disabilità (per esempio tetraplegia): il Lazio si è già mosso per garantire loro il vaccino in tempi brevi, il Piemonte faccia lo stesso per proteggere loro e chi sta loro vicino.

Persone non autosufficienti escluse, in questa prima fase, dal vaccino: si prevede che gli italiani con almeno una patologia cronica non potranno essere vaccinati prima della prossima primavera (o più tardi ancora). Mi auguro che questa fascia di popolazione possa essere inserita al più presto tra coloro che hanno diritto prioritario al vaccino. Molte persone non autosufficienti, tra l’altro, presentano vulnerabilità proprio all’apparato respiratorio: per esempio, i 20mila nostri concittadini tetraplegici. Vaccinare subito, o comunque nel tempo più breve possibile, le persone che vivono queste condizioni significa proteggere anche coloro che le assistono e che stanno loro accanto: badanti, caregiver, familiari. Ancora una volta, non autosufficienza e disabilità sono le grandi escluse, le grandi dimenticate. La Regione Lazio ha inserito nella “Fase 2”, con una propria determinazione, le persone di ogni età con comorbidità severa, immunodeficienza e fragilità, cioè le persone con disabilità e anche le persone che frequentano le RSA in modalità semiresidenziale (non considerata nel Piano nazionale). Chiederò in Consiglio Regionale che anche il Piemonte si muova in maniera analoga.

Superiori: il rinvio del rientro a scuola è conseguenza del tempo perso e degli errori commessi

La didattica a distanza, soluzione di emergenza, non deve diventare la norma: permettiamo ai nostri studenti, vera e grande risorsa del nostro Paese, di tornare in presenza. Rilevo gravi responsabilità da parte della politica: occasione e tempo persi.

Ancora rinviato il rientro a scuola per gli studenti delle Superiori: è prevista – al netto di sempre possibili aggiornamenti – per lunedì 18 gennaio la riapertura delle Scuole Secondarie di secondo grado. Mi associo alle richieste che da più parti – a partire dagli stessi studenti e dalle sigle sindacali – giungono per un ritorno a scuola in presenza e in massima sicurezza. Le lezioni in presenza sono fondamentali per la crescita dei ragazzi. Se oggi le scuole sono ancora in parte chiuse è anche per colpa del tempo perso e delle occasioni mancate dalla politica. Gli studenti dai 14 ai 18 anni pagano il prezzo più alto, così come le loro famiglie, di questa situazione. Da convinto sostenitore della didattica in presenza, continuo a parlare di occasione persa. L’unica cosa che mi interessa è il futuro dei nostri giovani, vero e unico capitale del nostro Paese.

Piazza d’Armi nel degrado, l’area camper è un accampamento: ennesima sconfitta di questa Giunta

L’Amministrazione ci dica finalmente, prima delle elezioni, che cosa intenda fare di quello che è attualmente un vero e proprio ricettacolo di degrado (altro che zona campeggio turistica). La Circoscrizione 2, particolarmente colpita dal fenomeno delle occupazioni abusive, merita molto di meglio. Si accompagnino verso l’inclusione le 25 persone accampate con percorsi dedicati e si restituisca l’area ai torinesi.

Ma quale area camper turistica: in piazza d’Armi si trova attualmente un accampamento abusivo vero e proprio. Siamo giunti a questo punto per la totale assenza di progettualità da parte di questa Amministrazione, che a pochi mesi dalla fine del proprio mandato non è stata in grado di pensare a un futuro per questo spicchio di piazza. Vogliamo farne un’area attrezzata per i camperisti? Vogliamo estendere il parco? Preferiamo altre destinazioni d’uso ancora? Va bene (quasi) tutto, purché finalmente si decida. Attualmente sono 25 le persone accampate, che dovrebbero essere accompagnate con percorsi specifici di inclusione. I residenti che hanno presentato la petizione (li ringrazio ancora una volta per il loro impegno) non ne possono più di degrado, camper e bombole a cielo aperto, totale mancanza di sicurezza. Mi auguro che – dopo le mie innumerevoli interpellanze, l’impegno dei Comitati e l’odierna petizione – le cose cambino. La Giunta Appendino, che fa registrare oggi l’ennesimo fallimento di questa consiliatura, ci faccia sapere entro fine mandato che cosa intende fare per questa zona cittadina, che si trova in una Circoscrizione, la 2, già di per sé colpita in maniera preoccupante dal fenomeno delle occupazioni abusive. Finché questa Amministrazione non riconoscerà la gravità del fenomeno, di sicurezza non potrà neanche parlare.