Piena solidarietà alle forze dell’ordine e agli operai colpiti dalle violenze di questa notte.
Chi si oppone alla TAV porta avanti una visione della società, dell’economia e dell’Europa che guarda al passato e che non condivido; chi si oppone alla TAV con la violenza promuove questa sua visione del mondo secondo modalità inaccettabili che condanniamo senza appello. La costruzione di un’Europa più “vicina”, unita, compatta e coesa passa per la realizzazione della TAV, che adesso si deve fare in fretta, senza ulteriori rinvii. Dai Moderati piena e assoluta solidarietà alle forze dell’ordine e agli operai impegnati nell’area destinata a ospitare il nuovo autoporto a servizio dell’autostrada del Fréjus e colpiti dalle violenze. I gravi fatti di questa notte sono gli estremi tentativi di colpo di coda da parte di un’ideologia superata dai fatti e dalla storia.
Dalla Giunta non una parola, per saperlo presenterò una nuova interpellanza.
Avremmo voluto capire che cosa non ha funzionato lo scorso 10 gennaio, quando i mezzi di soccorso del 118 ebbero difficoltà a entrare nel parco del Valentino, dove il runner aveva avuto un malore: nessun approfondimento in Aula questo pomeriggio in risposta al mio quesito sul tema, nessun dettaglio neppure in risposta a un mio recente accesso agli atti. Altri Comuni italiani si sono dotati di pilomat automatici che si attivano all’arrivo dei mezzi di soccorso: anche Torino valuti questa opportunità. Collocare defibrillatori sul nostro territorio resta, a causa della burocrazia, un’impresa difficilissima: in questa Città di burocrazia si muore.
Appena discussa in Consiglio Comunale la mia interpellanza sulla sicurezza nei nostri parchi, ma non una parola, dalla Giunta, su che cosa non abbia funzionato la mattina dello scorso 10 gennaio. In particolare, avrei voluto sapere le ragioni della difficoltà, da parte dei mezzi di soccorso del 118, ad accedere all’interno del parco del Valentino, dove l’avvocato Luca Zambelli aveva avuto un malore mentre svolgeva attività fisica. L’episodio ha avuto esito drammatico. Già altre volte era successo che, nell’urgenza di sbloccare i varchi, nessuno rispondesse alle chiamate dei soccorritori: a mia conoscenza, due casi si sono verificati solo nel corso dell’estate scorsa. Sul tema, avevo presentato anche una richiesta di accesso agli atti, ma nella risposta mancava proprio il dettaglio sui pilomat del Valentino. Presenterò dunque una nuova interpellanza, mirata ad avere dettagli precisi su quanto avvenuto quel giorno. Ci sono Comuni che hanno adottato pilomat automatici che si attivano automaticamente all’arrivo dei mezzi di soccorso: anche la Città di Torino valuti questa possibilità.
Per quanto riguarda la collocazione di defibrillatori nei parchi della nostra città, talvolta sembra davvero un’impresa titanica: una montagna da scalare fatta di burocrazia. Ho portato, discutendo a verbale il mio atto, l’esempio del DAE inaugurato lo scorso gennaio al Parco del Valentino, grazie alla donazione di Specchio dei Tempi e dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco con il contributo dei runner torinesi e con il decisivo supporto del Circolo Cerea, che ha messo a disposizione i propri spazi affacciati su viale Virgilio 61 (aggirando così i ripetuti veti a collocare il dispositivo e la relativa segnaletica su spazio pubblico) e la corrente elettrica. Diversamente, sarebbe stato impossibile arrivare al risultato: cittadini e Terzo Settore arrivano ancora una volta dove le Istituzioni non sono state in grado di giungere. Questioni estetiche, questioni di forma procedurale, questioni relative alle alberate non dovrebbero intralciare l’intento di salvare vite: diversamente, la formula “di burocrazia si muore” rischia di non essere solo una metafora.
Discussa poco fa la mia interpellanza in Consiglio Comunale: appena le misure di sicurezza lo permetteranno, sia proprio questa la prima intitolazione da celebrare. Anche così ribadiamo con forza che tragedie come quella del 5 agosto 2015 non devono ripetersi mai più. Mi auguro che questo risultato sia da sprone anche ad altre Istituzioni, in una fase storica nella quale le patologie psichiatriche si diffondono in maniera drammatica e nella quale, tuttavia, ci troviamo a commentare chiusure come quella del Reparto Psichiatrico al Mauriziano.
Ora è solo questione di tempo: la volontà politica è confermata. La targa in memoria di Andrea Soldi sulla “sua” panchina in piazzale Umbria sia la prima intitolazione che celebreremo al termine della pandemia: Lo dobbiamo allo stesso Andrea, alla sua famiglia e a tutte le famiglie che convivono con simili patologie e che da oggi, forse, si sentiranno meno sole. Chiediamo, ancora una volta, che tragedie come quella del 5 agosto 2015 non si ripetano mai più. Possa la Città, con questa targa, essere di sprone anche ad altre Istituzioni: penso per esempio al fatto che, nonostante la preoccupante diffusione delle patologie psichiatriche, abbiamo visto negli scorsi mesi chiudere il Reparto Psichiatrico di Diagnosi e Cura al Mauriziano di Torino. Quasi quattordici mesi di pandemia, con relativo carico di dolore e incertezza, renderanno ancora più drammatica la diffusione delle patologie psichiatriche nel prossimo futuro.
Diversi i casi di automobilisti sanzionati, pur in possesso di abbonamento per residenti: sosteniamo le sottozone, a patto che le regole siano chiare. Nulla di peggio che sanzionare cittadini in buona fede, nulla di peggio della presenza di elementi non chiari nella comunicazione del regolamento. L’Amministrazione faccia luce. Poco fa la discussione della mia interpellanza sul tema.
Parcheggio a Torino: le sottozone sono una soluzione che condividiamo, a patto che non vi siano dubbi sulle regole, sulla loro comunicazione e sulla loro interpretazione. Ecco perché, con la mia interpellanza appena discussa in Consiglio, ho chiesto alla Giunta di chiarire: non c’è nulla di peggio, per un cittadino che rispetta le regole, di vedersi sanzionare. Secondo quanto mi è stato riferito da più parti, si sono verificati diversi casi di residenti multati benché in possesso di titolo di sosta in sottozona B1. Non risulta che episodi simili si verificassero in passato (quando ancora GTT rilasciava talloncini da applicare sul parabrezza con indicazione della sottozona). Stando alla testimonianza degli stessi residenti, non esisterebbe una specifica distinzione tra B1 e B1-Residenti al momento del rinnovo online dell’abbonamento “sosta per residenti” in sottozona B1. Un chiarimento su questo punto è fondamentale: fino a oggi, non pochi sono stati i problemi creati ai cittadini. Se attualmente non c’è modo, per gli operatori GTT, di distinguere un abbonamento B1-R da uno ordinario, si ponga rimedio; se invece ci troviamo di fronte a errori da parte di chi parcheggia, sarebbe utile spiegare loro dove sbagliano.
Domani in Sala Rossa la mia interpellanza per chiedere interventi risolutori per quest’area di Madonna di Campagna, pericolosa per gli utenti deboli della strada tra illuminazione insufficiente, segnaletica scarsa e manto stradale in condizioni disastrose.
Il rinvio del voto all’autunno prolunga la sofferenza delle nostre periferie, che sicuramente stanno peggio di cinque anni fa. Porto domani in Sala Rossa, con un’interpellanza, una delle molte manifestazioni locali di questo disagio generalizzato. I residenti di piazza Stampalia e dintorni (Madonna di Campagna) lamentano la scarsa illuminazione notturna, strade rese quasi inutilizzabili da buche e sconnessioni e segnaletica stradale insufficiente. La situazione ha conseguenze sulla sicurezza per gli utenti della strada, a partire da quelli più deboli (poco più di un mese fa l’ultimo pedone investito, all’incrocio con via Veronese). Un intervento da parte dell’Amministrazione non è più procrastinabile: urgono adeguate risorse e immediati interventi per la sicurezza, in tutti i sensi del termine. Domani in Aula chiederò inoltre una mappatura dei punti critici dai quali partire.