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Sicurezza nei nostri parchi, che cos’è andato storto la mattina della morte di Luca Zambelli?

Dalla Giunta non una parola, per saperlo presenterò una nuova interpellanza.

Avremmo voluto capire che cosa non ha funzionato lo scorso 10 gennaio, quando i mezzi di soccorso del 118 ebbero difficoltà a entrare nel parco del Valentino, dove il runner aveva avuto un malore: nessun approfondimento in Aula questo pomeriggio in risposta al mio quesito sul tema, nessun dettaglio neppure in risposta a un mio recente accesso agli atti. Altri Comuni italiani si sono dotati di pilomat automatici che si attivano all’arrivo dei mezzi di soccorso: anche Torino valuti questa opportunità. Collocare defibrillatori sul nostro territorio resta, a causa della burocrazia, un’impresa difficilissima: in questa Città di burocrazia si muore.

Appena discussa in Consiglio Comunale la mia interpellanza sulla sicurezza nei nostri parchi, ma non una parola, dalla Giunta, su che cosa non abbia funzionato la mattina dello scorso 10 gennaio. In particolare, avrei voluto sapere le ragioni della difficoltà, da parte dei mezzi di soccorso del 118, ad accedere all’interno del parco del Valentino, dove l’avvocato Luca Zambelli aveva avuto un malore mentre svolgeva attività fisica. L’episodio ha avuto esito drammatico. Già altre volte era successo che, nell’urgenza di sbloccare i varchi, nessuno rispondesse alle chiamate dei soccorritori: a mia conoscenza, due casi si sono verificati solo nel corso dell’estate scorsa. Sul tema, avevo presentato anche una richiesta di accesso agli atti, ma nella risposta mancava proprio il dettaglio sui pilomat del Valentino. Presenterò dunque una nuova interpellanza, mirata ad avere dettagli precisi su quanto avvenuto quel giorno. Ci sono Comuni che hanno adottato pilomat automatici che si attivano automaticamente all’arrivo dei mezzi di soccorso: anche la Città di Torino valuti questa possibilità.

Per quanto riguarda la collocazione di defibrillatori nei parchi della nostra città, talvolta sembra davvero un’impresa titanica: una montagna da scalare fatta di burocrazia. Ho portato, discutendo a verbale il mio atto, l’esempio del DAE inaugurato lo scorso gennaio al Parco del Valentino, grazie alla donazione di Specchio dei Tempi e dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco con il contributo dei runner torinesi e con il decisivo supporto del Circolo Cerea, che ha messo a disposizione i propri spazi affacciati su viale Virgilio 61 (aggirando così i ripetuti veti a collocare il dispositivo e la relativa segnaletica su spazio pubblico) e la corrente elettrica. Diversamente, sarebbe stato impossibile arrivare al risultato: cittadini e Terzo Settore arrivano ancora una volta dove le Istituzioni non sono state in grado di giungere. Questioni estetiche, questioni di forma procedurale, questioni relative alle alberate non dovrebbero intralciare l’intento di salvare vite: diversamente, la formula “di burocrazia si muore” rischia di non essere solo una metafora.