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Strisce gialle e blu: un contrassegno da esporre sul cruscotto garantirebbe più posti liberi per i residenti

Il solo rischio di essere multati in caso di passaggio della Municipale non è un deterrente sufficiente: con un un pass da esporre, invece, permetteremmo di capire immediatamente se un’auto è di proprietà di un residente oppure no e se dunque ha titolo oppure no a parcheggiare negli stalli riservati a chi risiede in zona. Milano e Firenze si sono già adeguate: la richiesta dei Moderati è di fare lo stesso anche a Torino. La dematerializzazione farà risparmiare carta, ma non tempo né pazienza da parte dei residenti.

Situazione tipo: sono un residente di Vanchiglia o di San Salvario o di qualsiasi altra zona di Torino nella quale vi siano stalli riservati per gli abitanti del quartiere, sono tornato a casa e sto cercando parcheggio ma, nonostante le strisce gialle e blu, non trovo un solo posto. Mi chiedo: queste auto saranno davvero tutte di residenti? O per caso qualcuno ha posteggiato senza titolo l’auto negli stalli gialli e blu? 

La domanda, al momento, è senza risposta: non c’è modo per l’automobilista-residente di riconoscere se un certo mezzo è di proprietà di un “vicino di casa” o di un “avventore”. Quanto possa essere utile, in termini di deterrenza, un ipotetico contrassegno “da residente” da esporre sul cruscotto è dunque immediatamente chiaro. 

Con una simile misura, chi cerca e spesso non trova posteggio potrà immediatamente identificare eventuali “abusivi” ed eventualmente chiedere l’intervento della Municipale. Gli Agenti possono sempre sanzionare chi posteggia senza titolo anche senza un contrassegno, naturalmente, ma solo in occasione dei passaggi sul territorio. Troppo poco per costituire un efficace elemento di deterrenza per i “furbetti”.

Chiederemo alla Giunta, come Moderati, di intervenire affinché anche Torino, come altri Comuni quali Milano e Firenze, adotti questa soluzione. Se la dematerializzazione fa risparmiare carta, di certo non sta evitando perdite di tempo e di pazienza ai torinesi. Gli stalli gialli e blu sono riservati, nell’orario serale dalle 19:30 alle 08:00, ai soli residenti o dimoranti in possesso dell’abbonamento di sosta D3.

L’Ospedale di Settimo resti un’eccellenza e possa ancora contare sull’apporto del personale della Cooperativa Frassati

Le ipotesi di internalizzazione e riorganizzazione di diversi servizi presso la struttura, con tanto di pubblicazione di un bando di selezione per 103 unità lavorative, fanno emergere diverse preoccupazioni, tra le quali quelle relative al futuro dei lavoratori della Cooperativa Frassati. Ci aspettiamo, come Moderati, che l’Ospedale non sia né snaturato né depotenziato: deve rimanere un punto di riferimento per il territorio.

I Moderati continuano a seguire con attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione relativa all’Ospedale di Settimo. In questi mesi abbiamo ripetutamente portato il tema all’attenzione della Giunta, con la discussione di un’interpellanza e di un’interrogazione. La questione è sempre la stessa: il futuro della struttura, che è stata gestita dal 2017 al 1° febbraio 2019 (proprio nel 2019 è scaduta l’ultima delibera regionale a conferma di questo assetto) in sperimentazione gestionale dalla Società SAAPA S.p.A. (Società Assistenza Acuzie e post Acuzie), alla quale partecipano in qualità di soci l’Asl To4, l’Asl To2, il Comune di Settimo e la Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati, oltre al Patrimonio della Città di Settimo. Ci chiediamo da mesi quale sarà il futuro dell’Ospedale, senza aver mai ricevuto una risposta definitiva. Ci chiediamo inoltre quale sarà il futuro dei 170 lavoratori della Cooperativa Frassati all’indomani della pubblicazione di un bando di selezione per 103 unità lavorative. La fase sperimentale (che ha garantito risultati ottimi) di gestione di tipo pubblico-privato non è più rinnovabile. Quale che sia la strada prescelta (passaggio a regime ordinario, gestione diretta da parte dell’Asl, cessione del presidio a un soggetto privato) ci opporremo a qualsiasi tentativo di snaturamento o di depotenziamento della struttura.

Chiedere indietro i soldi ora, ai medici di famiglia, per l’attività svolta nelle RSA è assurdo e offensivo

Un’azione di questo tipo, in piena terza ondata, è priva di qualsiasi senso. La richiesta dei Moderati alla Giunta Cirio: si interrompa immediatamente la procedura di recupero delle somme, adesso pensiamo a contrastare la pandemia. Al centro della questione, prestazioni, parrebbe autorizzate, degli ultimi 10 anni, relative all’assistenza domiciliare programmata nelle RSA. La platea è di centinaia di medici, le cifre da restituire sono considerevoli.

La sola priorità, oggi, dovrebbe essere il contenimento della pandemia. Non certo provare a chiedere indietro ai nostri medici di famiglia somme erogate per prestazioni – peraltro, parrebbe, regolarmente autorizzate e approvate – rese nelle RSA. Ecco perché chiediamo, come Moderati, un’immediata interruzione di questa azione volta al recupero delle cifre già incassate dai medici. Il tempismo è pessimo: le lettere delle ASL stanno partendo nel pieno della terza ondata, con migliaia di contagi e decine di morti ogni giorno sul nostro territorio.

Non senza ragione i medici di base si sentono traditi, colpiti alle spalle dal loro stesso Sistema Sanitario Regionale. Le prestazioni al centro della questione sono quelle degli ultimi 10 anni, relative all’assistenza domiciliare programmata in casa di riposo ai pazienti non convenzionati. La platea è di centinaia di medici, le cifre da restituire sono considerevoli.

In questa fase la medicina di famiglia si sta facendo in quattro tra tamponi, turni nei centri vaccinali e nuove incombenze burocratiche legate alla pandemia. Il tutto rischiando, quotidianamente, in termini di salute.

Contributi alle Paritarie FISM, puntualità nell’erogazione o Istituti a rischio

A maggior ragione in questa fase di crisi, aggravata dall’interruzione della didattica in presenza, è vitale che il Comune versi i fondi con assoluta tempestività per garantire la sopravvivenza di queste scuole: sul tema, ho appena presentato un’interpellanza in Sala Rossa, chiedendo anche altre misure integrative.

In queste difficili settimane di “Zona Rossa”, nelle quali la didattica in presenza è sospesa, la puntualità nell’erogazione dei fondi comunali a sostegno delle Scuole Paritarie FISM (Federazione delle Materne) è ancora più determinante. Ecco perché ho appena presentato un’interpellanza in Sala Rossa per chiedere alla Giunta quando abbia intenzione di versare il contributo comunale relativo al 2020. Vogliamo evitare che le Scuole FISM si trovino in ulteriore difficoltà, essendo consapevoli come Moderati che ogni eventuale chiusura rappresenterebbe non soltanto un impoverimento dell’offerta formativa, ma anche un problema di sostenibilità dell’intero sistema, senza trascurare le conseguenze dal punto di vista occupazionale. La puntualità è fondamentale, ma potrebbe non essere sufficiente in questa fase di crisi mai vista: chiederò dunque, in Sala Rossa, quali altre misure questa Giunta abbia individuato per sostenere gli Istituti Scolastici Paritari aderenti alla FISM in questa delicatissima fase.

Vanchiglia, ora togliamo la moquette in via Cesare Balbo

Dopo anni di promesse, chiediamo questo banale ma utile intervento tra via Buniva e piazza Santa Giulia: la Giunta, dopo tante promesse, lo faccia rientrare tra le opere finanziate con i 115mila euro di ribassi di gara e approvate questa mattina.

Vanchiglia, si intervenga sulla zona pedonale di via Cesare Balbo: da anni chiediamo la rimozione della moquette presso le Cancellate. Chiediamo di procedere ora, facendo rientrare l’intervento tra i lavori finanziati con i 115mila euro dei ribassi di gara per la creazione di nuove aree di mobilità dolce a Torino e approvati in mattinata dalla Giunta. La stessa Amministrazione ha più volte garantito un intervento che, tuttavia, non mai è stato effettuato. Tra le opere appena approvate, nuove corsie ciclabili, abbattimento di barriere architettoniche e adeguamento di marciapiedi: si inserisca anche la rimozione, tra via Buniva e piazza Santa Giulia, di una pavimentazione ricettacolo di sporcizia. L’intervento non più rinviabile. Anche così possiamo contribuire a rendere più vivibile e pulito questo spicchio di città.