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INTERPELLANZA – Menù per il prossimo anno scolastico: una volta al mese vegano e tutti i giorni trasporto puntuale?

PREMESSO CHE

  • da anni la ditta Tundo Vincenzo spa (già Tundo Vincenzo srl) ha in affidamento dal Comune di Torino il servizio di trasporto scolastico e per disabili;
  • lo scrivente, in forza del potere di sindacato ispettivo riconosciuto ai Consiglieri e avente ad oggetto tutti gli atti e le attività dell’Amministrazione, si è occupato dell’appalto affidato alla ditta Tundo, delle modalità di svolgimento del servizio e di molti altri aspetti mediante la presentazione di una molteplicità di atti consiliari (interpellanze, richieste di Comunicazioni, istanze di accesso atti);
  • l’ultima richiesta di Comunicazioni della Sindaca (“Il sottoscritto Capogruppo […] venuto a conoscenza degli incessanti ritardi nell’erogazione degli emolumenti ai dipendenti della ditta che da tempo ha in gestione il servizio di trasporto scolastico per alunni disabili, consapevole sia dell’attivazione della procedura ex articolo 30, comma 6 d. lgs. n. 50/2016 sia delle estreme difficoltà finanziarie a cui continuano ad essere esposti i dipendenti, chiede che la Sindaca riferisca nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì 22 marzo 2021 in merito alle azioni dell’Amministrazione finalizzate alla tutela dei lavoratori mediante l’accelerazione delle procedure relative ai versamenti degli emolumenti arretrati (alcuni lavoratori sono ancora in attesa della mensilità di dicembre 2020”) ha conosciuto il diniego dell’Amministrazione Appendino a fornire un pubblico riscontro. Decisione non condivisibile che ha danneggiato non tanto l’azione politica dello scrivente quanto piuttosto la quotidiana organizzazione di molte famiglie torinesi;

RICORDATO CHE

  • l’appalto in vigore genera dagli esiti del Bando numero 98/2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre 2018, che, suddiviso in 10 lotti per un valore complessivo presunto di € 6.180.000, ne vedeva assegnati soltanto due: il numero 8, relativo alla gestione amministrativa e il numero 10, avente ad oggetto il servizio di accompagnamento;
  • per completare l’affidamento complessivo del servizio per i lotti non assegnati, l’Amministrazione provvedeva ad indire una procedura negoziata (con determinazione dirigenziale n. mecc. 2019 40915/007 approvata il 4 marzo 2019) secondo quanto previsto dall’art. 63, comma 2 lett. A) del d. lgs. n. 50/2016 e s.m.i.: a questo punto accadeva che la ditta Tundo si aggiudicasse i lotti in una prima fase non assegnati;

EVIDENZIATO CHE

  • l’appalto tuttora in vigore ha una durata biennale e cesserà i propri effetti nei prossimi mesi estivi, fatte salve le disposizioni di legge in materia;
  • appare necessario che l’Amministrazione debba operare senza ritardo al fine di giungere quanto prima alla pubblicazione di un nuovo bando per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico e per disabili, per il relativo servizio di accompagnamento e gestione amministrativa integrata, e che esso si possa poggiare su parametri e caratteristiche tecniche tali da consentire al mercato di individuare il miglior concessionario, tale da essere adeguato per gli standard dell’Amministrazione torinese e funzionale ed efficiente per i cittadini fruitori del servizio;
  • come recentemente dichiarato dall’Assessore Di Martino e ripreso da molti organi di informazione, sembra palesarsi l’intenzione dell’Amministrazione di giungere ad un nuovo bando per il servizio di trasporto disabili con un “nuovo impianto che renda attrattiva a più soggetti la partecipazione alla gara” (La Repubblica del 18 marzo 2021), “Anche la durata quinquennale dell’appalto dovrebbe risultare più attrattiva per le aziende che hanno necessità di ammortizzare i
    costi di inizio servizio” (Torino Cronaca Qui del 18 marzo 2021);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. con quali tempistiche l’Amministrazione intenda pubblicare il prossimo bando per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico, per disabili e per i servizi connessi;
  2. quali siano le caratteristiche fondamentali del nuovo servizio che, senza incorrere nella divulgazione di indebite anticipazioni, l’Amministrazione intende delineare, tenuto nel giusto e doveroso conto l’esperienza più recente.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Occupazioni abusive di immobili ATC in via Bologna 267: ma davvero questa Amministrazione non riesce a vedere ciò che è sotto gli occhi dei cittadini?

RICORDATO CHE

– con una prima interpellanza presentata il 5 giugno 2020 (mecc. 2020 01270) lo scrivente si faceva latore di alcune preoccupate e preoccupanti segnalazioni da parte di inquilini residenti presso le case ATC in via Bologna 267: da fine dicembre 2019 erano stati occupati diversi appartamenti da parte di persone di etnia rom. Si trattava di una ventina di persone che usavano stazionare in cortile durante il giorno con le loro auto e caravan. Gli inquilini/affittuari non avevano più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Inoltre, venivano scaricati vicino ai bidoni vari generi e tipologie di rifiuti e chi si azzardava a porre rilievi veniva ricoperto di improperi e insulti; si erano già verificati episodi di violenza e si stavano inoltre verificando numerosi furti nelle cantine. Altri punti di doglianza risiedevano nel fatto che gli inquilini/affittuari pagavano le spese generali anche per i consumi incontrollati degli occupanti abusivi;

– questa la risposta ricevuta dalla Vice Sindaca nel corso del Consiglio Comunale del 6 luglio 2020: “Nel caso specifico gli accertamenti effettuati presso le case ATC di via Bologna 267 non hanno riscontrato particolari criticità a parte qualche caso di presenze piuttosto numerose nel cortile. Gli agenti, comunque, hanno provveduto a diffidare le famiglie occupanti abusive dal creare disturbi o assembramenti nelle parti comuni.”;

– con una seconda interpellanza depositata il 4 settembre 2020 (mecc. 2020 01863) lo scrivente ha inteso informare l’Amministrazione circa le numerose e preoccupanti segnalazioni provenienti da cittadini residenti in via Bologna 267 e aventi ad oggetto la presenza di insediamenti costanti di persone di etnia rom nelle aree e negli spazi comuni e a cui si legava eziologicamente il fenomeno dell’occupazione abusiva di unità immobiliari ATC nonché la creazione di situazioni di degrado e di disturbo della quiete pubblica. Quanto descritto nel testo dell’atto era corroborato da una corposa documentazione fotografica;

– questa la lapidaria risposta proferita dalla Sindaca il 19 ottobre 2020: “Per quanto attiene a via Bologna 267 il personale del reparto Polizia Abitativa è intervenuto più volte, senza riscontrare i fenomeni segnalati. Dal colloquio con alcuni inquilini è altresì emerso che non appare vero che gli occupanti abusivi arrechino disturbo o che le masserizie accumulate nelle cantine appartengano a residenti dello stabile. I tre nuclei che occupano abusivamente gli appartamenti sono stati richiamati all’adozione di comportamenti rispettosi. Non si è provveduto allo sgombero, in quanto tutti i nuclei presentano alcuni componenti o minori o in stato di disagio. […] Nelle prossime settimane, ma in realtà in modo abbastanza costante, mi dice il Comandante, nelle prossime settimane comunque saranno effettuate ulteriori verifiche sulle occupazioni per poter aggiornare la situazione, cosa che farò e sono certa che il Consigliere Magliano nuovamente chiederà aggiornamenti in tal senso.”; -con una terza interpellanza presentata il 15 dicembre 2020 (“Case ATC via Bologna 267 e occupazioni indebite: negare, negare sempre, negare anche l’evidenza. questo è il metodo giusto per governare la complessità della città?”, mecc. 2020 02871) lo scrivente, avendo continuato a ricevere sempre più preoccupate segnalazioni provenienti da cittadini residenti nei condomini ATC in via Bologna 267, aventi ad oggetto la costante presenza di decine di persone di etnia rom presso il cortile condominiale da cui ne deriva un indomito viavai negli alloggi e nelle cantine, la sosta di numerosi mezzi e furgoni, l’intimidazione e le minacce ai danni dei residenti regolari e molti altri comportamenti contrari sia al buon senso sia al senso civico, nonché la quotidiana quanto incomprensibile presenza di un cittadino di origine italiana, non residente presso i condomini in oggetto ma che abitualmente posteggia nel cortile la sua auto o il suo scooter o il suo furgone e trascorre molto tempo intrattenendosi in conversazioni con esponenti della comunità rom insediata abusivamente presso il cortile di via Bologna 267. I cittadini temevano che questa persona potesse svolgere un ruolo di raccordo tra immobili ATC liberi e conseguenti occupazioni abusive, consistente essenzialmente nell’indicare ai rom le unità immobiliari libere e/o in fase di dismissione;

– questa la risposta pronunciata dalla Vice Sindaca Schellino nel corso del Consiglio Comunale dell’11 gennaio 2021: “Occorre premettere, per quanto riguarda il primo punto delle richieste, che in via Bologna 267 sono attualmente occupati cinque alloggi, e quattro sono stati recuperati, uno con comunicazione di notizia di reato a carico di un cittadino italiano e tre a carico di ignoti. Sempre relativamente a questo primo punto, si informa che, nei controlli effettuati all’indirizzo in oggetto, non si sono riscontrate situazioni di particolare degrado, questo a carico ovviamente dei controlli fatti dalla Polizia Municipale; non sono stati individuati né camper, né furgoni, ad eccezione di un furgone in evidente stato di abbandono, intestato a un soggetto assegnatario deceduto, per il quale il personale del reparto di Polizia Abitativa provvederà a verificare la presenza di eventuali eredi. Rispetto alle segnalazioni di alcuni condomini, che hanno evidenziato alcuni comportamenti non rispettosi delle norme igieniche, in particolare il getto di rifiuti nelle parti comuni e il disturbo arrecato da minori, il personale ha nuovamente richiamato i soggetti responsabili all’attuazione di comportamenti più rispettosi della civile convivenza. Per quanto riguarda il secondo quesito, bisogna evidenziare che il personale effettua l’attività in borghese, personale di Polizia, ma comunque i condomini contattano spontaneamente gli Agenti durante i controlli in loco; altre segnalazioni pervenute agli Uffici sono state verificate senza contattare sul posto i reclamanti, a maggior tutela degli stessi. Per quanto riguarda il terzo punto, i nuclei identificati dal Reparto di Polizia Abitativa come occupanti abusivi in via Bologna 267, una coppia di anziani e i loro due figli, con le rispettive famiglie, non provengono dalle aree di sosta rom superate o ancora attive. L’ultima residenza, prima di Casa Comunale 1, risulta in un’altra via della città, in un’abitazione ATC. Gli adulti sono otto, i minori stabilmente presenti sono dieci, di cui sei in obbligo scolastico; tre minori risultano regolarmente iscritti in una scuola della zona, gli altri sembra siano ancora iscritti in scuole della cintura torinese – quindi fuori Torino -, dove probabilmente dimoravano fino all’anno scorso. Rispetto alla frequenza, va detto che il timore del contagio da Covid quest’anno ha notevolmente contribuito ad abbassare o addirittura, in qualche caso, annullare le presenze scolastiche della comunità bosniaca. Con questi nuclei, non seguiti dal Servizio Stranieri e Minoranze Etniche, abbiamo avuto contatti solo in seguito a due eventi critici, riguardanti loro parenti, risolti anche grazie alla loro disponibilità ad intervenire con i minori coinvolti. Nello specifico, hanno dato ospitalità temporanea prima ai cinque nipoti, di cui uno disabile, rimasti soli in seguito al ricovero per Covid dei genitori, ed in seguito ad altri due minori, dopo il decesso improvviso del loro padre. Il nostro Servizio accoglie con attenzione eventuali osservazioni dei cittadini e, quando possibile, fatte salve le azioni di ripristino della legalità, interviene con azioni di mediazione con le famiglie occupanti. In merito allo stabile in oggetto, non erano giunte segnalazioni specifiche. Per quanto riguarda il quarto punto, al momento non è stata riscontrata la presenza del cittadino italiano citato nell’interpellanza, ma il reparto della Polizia Municipale continuerà ad indagare per giungere a un’identificazione. Aggiungo ancora, a completamento delle cose dette, che, come forse avete avuto notizia, è stata firmato poco prima della fine dell’anno un Protocollo di collaborazione tra ATC, Regione, Comune e la Prefettura, che ha organizzato i lavori, diciamo, coordinato i lavori relativi a questo Protocollo, proprio per tutelare al massimo gli immobili ATC, all’interno del Protocollo l’ATC si sta impegnando, si è impegnata ad accelerare la riparazione degli alloggi di risulta e la messa in sicurezza degli immobili vuoti, quando vengono lasciati liberi per fine locazione o per altre liberazioni, in modo che non vengano occupati e vengano soprattutto dati alle persone che sono in lista d’attesa per l’assegnazione di casa popolare nel più breve tempo possibile. Sia da parte della stessa ATC e sia da parte della Regione è stato fermo l’impegno di accelerare al massimo perché, come sappiamo, meno immobili vuoti ci sono, meno è la probabilità che si rischino delle gestioni non lecite di quegli spazi.”;

CONSIDERATO CHE

– nelle ultime settimane lo scrivente ha continuato a ricevere sempre più preoccupate segnalazioni provenienti da cittadini residenti nei condomini ATC in via Bologna 267;

– è costante e perpetua la presenza di decine di persone di etnia rom presso il cortile condominiale di via Bologna 267, spazio che per queste persone è divenuto luogo di ricreazione, di svago, di attesa e osservazione e talvolta anche di lavoro (come officina a cielo aperto): da ciò ne deriva un indomito viavai negli alloggi e nelle cantine, la sosta di numerosi mezzi e furgoni, l’intimidazione e le minacce ai danni dei residenti regolari e molti altri comportamenti contrari sia al buon senso sia al senso civico;

– è stato riferito allo scrivente della quotidiana quanto sospetta presenza di un cittadino di origine italiana, che non pare essere residente presso i condomini in oggetto ma che permane giornalmente per lungo tempo, posteggiando nel cortile la sua auto (o il suo scooter o il suo furgone) e trascorrendo molto tempo intrattenendosi in conversazioni con esponenti della comunità rom insediata abusivamente presso il cortile di via Bologna 267: si desidera ricordare che in risposta ad una precedente interpellanza il Comandante della Polizia Municipale dichiarò che “al momento non è stata riscontrata la presenza del cittadino italiano citato nell’interpellanza, ma il reparto della Polizia Municipale continuerà ad indagare per giungere a un’identificazione.”;

– auspicando che il tempo non sia trascorso invano e che si sia giunti ad un’identificazione del soggetto, allo scrivente sono state fornite numerose foto (e filmati) che si allegano al presente atto e che possono essere utili per risalire all’identità – e conseguentemente al ruolo svolto – dalla persona in oggetto e che solitamente utilizza una Fiat Punto di colore rosso;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, in considerazione della risposta fornita dalla Sindaca ad una delle precedenti interpellanze (“Per quanto attiene a via Bologna 267 il personale del reparto Polizia Abitativa è intervenuto più volte, senza riscontrare i fenomeni segnalati. Dal colloquio con alcuni inquilini è altresì emerso che non appare vero che gli occupanti abusivi arrechino disturbo o che le masserizie accumulate nelle cantine appartengano a residenti dello stabile. I tre nuclei che occupano abusivamente gli appartamenti sono stati richiamati all’adozione di comportamenti rispettosi. Non si è provveduto allo sgombero, in quanto tutti i nuclei presentano alcuni componenti o minori o in stato di disagio. […] Nelle prossime settimane, ma in realtà in modo abbastanza costante, mi dice il Comandante, nelle prossime settimane comunque saranno effettuate ulteriori verifiche sulle occupazioni per poter aggiornare la situazione, cosa che farò e sono certa che il Consigliere Magliano nuovamente chiederà aggiornamenti in tal senso.”) abbia svolto gli opportuni ulteriori accertamenti, abbia constatato qualcosa in più del poco precedentemente riferito e abbia aggiornamenti  da narrare;
  2. se e in quali date e orari siano stati svolti i sopralluoghi della Polizia Municipale, quali gli esiti e le situazioni accertate e se per tali scopi siano state coinvolte le forze di polizia ad ordinamento statale;
  3. quale sia lo stato dei fatti: quante siano le unità immobiliari occupate e quali i motivi della perenne permanenza di numerosi soggetti di etnia rom presso il cortile condominiale;
  4. se e quando la Polizia Municipale abbia avuto opportunità di incontrare e identificare il signore cui si fa cenno nel paragrafo “rilevato che”, se si sia indagato il motivo della sua costante permanenza in via Bologna 267, se sia stata individuata la natura e l’oggetto del suo costante dialogo con la popolazione rom, se sia noto il suo luogo di residenza e se egli sia già conosciuto dall’Amministrazione (per semplificare il lavoro di identificazione si allegano le foto ricevute dai cittadini e da cui si può leggere la targa del veicolo condotto dal soggetto);
  5. se Amiat (Iren Ambiente) sia legittimata ad accedere al cortile condominiale di via Bologna 267 per rimuovere le masserizie di vario genere quotidianamente accumulate e se, a tale scopo, possa ricevere richieste e segnalazioni da parte dei cittadini residenti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Scuole partitarie FISM e pandemia: il Comune faccia puntualmente la sua parte

PREMESSO CHE

– il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33 comma 2 della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica Italiana individua come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita;

– si definiscono scuole paritarie le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali che, a partire dalla scuola per l’infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia specificati dalla normativa;

– alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l’insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione repubblicana. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque richieda di iscriversi accettandone il progetto educativo, compresi gli alunni e gli studenti con handicap;

– le scuole paritarie traggono i flussi finanziari da un lato dalle rette pagate dei genitori degli alunni iscritti e dall’altro lato dalla contribuzione statale, regionale e comunale;

– esiste da 40 anni una convenzione tra Comune di Torino e scuole paritarie, il contributo viene riconosciuto per calmierare le rette;

RICORDATO CHE

– le scuole paritarie aderenti alla FISM, la federazione delle materne, ospitano oltre 5.500 bambini e danno lavoro a più di 500 persone;

– molto spesso i versamenti del Comune sono avvenuti con forti e gravi ritardi;

– lo scrivente ha già avuto modo di portare il tema del ritardato versamento dei contributi comunali all’attenzione dell’Amministrazione con precedenti atti consiliari (quali, ad esempio, l’interpellanza “SCUOLE PARITARIE FISM DIMENTICATE DALL’AMMINISTRAZIONE: SE LE SI VUOLE SMANTELLARE LO SI DICA!” presentata il 7 giugno 2017 e l’interpellanza “FORTI RITARDI NEI VERSAMENTI DEI CONTRIBUTI ALLE SCUOLE PARITARIE FISM:
SE LE SI VUOLE SMANTELLARE LO SI DICA!” presentata il 27 marzo 2019);

CONSIDERATO CHE

– la sospensione dell’attività didattica “in presenza” e le restrizioni derivanti dalla “zona rossa” comporteranno inevitabili disagi finanziari per gli istituti scolastici;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e quando, al fine di lenire i disagi derivanti dagli effetti negativi che scaturiscono sulle istituzioni scolastiche dalla pandemia in corso, l’Amministrazione abbia intenzione di versare il contributo comunale 2020;
  2. se l’Amministrazione abbia individuato altre modalità per sostenere gli istituti scolastici paritari aderenti alla FISM in questo difficilissimo periodo storico.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Smart Parking e stalli disabili: l’Amministrazione inciampa dove il privato corre?

PREMESSO CHE

– con una deliberazione della Giunta comunale del 27 novembre 2018 (mecc. 2018 05794, il cui contenuto si intende richiamato integralmente) l’Amministrazione avviava la “Sperimentazione di un servizio informativo di smart parking per stalli disabili in area ospedali” affidando il servizio a 5T srl, società in-house del Comune di Torino, deliberando, tra l’altro, di “approvare l’offerta tecnico-economica presentata da 5T S.r.l., per lo sviluppo di un servizio smart parking disabili in area ospedali, che ricomprende una descrizione tecnica, il cronoprogramma di attività ed il quadro economico per un importo di Euro 130.000,00 IVA compresa;”;

– come riportato nel sito istituzionale della società 5T e nel relativo comunicato stampa del 28 giugno 2019: “SMART PARKING, A TORINO PARTE LA SPERIMENTAZIONE DEDICATA ALLE PERSONE CON DISABILITA’. A Torino, è partita la sperimentazione per fornire un servizio informativo di smart parking riservato alle persone con disabilità. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Torino per rispondere alle sentite esigenze di mobilità dei diversamente abili, in particolare per quella effettuata con trasporto privato, e verrà realizzata da 5T Srl, società in-house del Comune che gestisce la Centrale della Mobilità e dell’Infomobilità di Torino, e da Iren SpA, la multiutility che opera nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica per teleriscaldamento, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali, e dei servizi tecnologici. In una prima fase, la sperimentazione sarà attivata su 132 stalli disabili presenti nelle aree attigue agli ospedali cittadini, in particolare nell’area limitrofa alla Città della Salute (Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita, CTO). Successivamente, in base ai risultati ottenuti, si potrà valutare l’estensione anche ad altre zone ospedaliere della città (Martini, Mauriziano, Maria Vittoria). Per quanto riguarda gli aspetti più tecnologici, 5T si occuperà di infrastrutturare gli stalli interessati con sensori in grado di rilevarne lo stato di occupazione comunicando la relativa informazione ad un centro di controllo remoto. Mediante tali informazioni sarà poi possibile elaborare ed erogare un servizio di infomobilità di tipo “smart parking” allo scopo di comunicare agli utenti l’informazione in tempo reale sullo stato di occupazione dei parcheggi riservati alle persone con disabilità, mediante una mappa dedicata e mobile responsive (quindi fruibile sia da computer sia da smartphone) disponibile sul sito web Muoversi a Torino (www.muoversiatorino.it), il portale ufficiale di infomobilità della Città di Torino. Il nuovo servizio consentirà quindi agli automobilisti a bordo di vetture con contrassegno disabili di avere un’informazione utile per ottimizzare la propria ricerca di parcheggio. Inoltre, gli utenti disabili avranno a disposizione un’app per verificare la disponibilità dei posti riservati e, una volta raggiunto il parcheggio, identificarsi e certificare automaticamente il proprio diritto ad occupare lo stallo: attraverso questo canale, si potrà anche attivare in futuro un servizio di notifica per accertare e contrastare con tempestività eventuali occupazioni abusive di veicoli che non trasportino utenti disabili. Iren si occuperà di mettere a disposizione una rete di telecomunicazione IoT. La rete sarà composta da gateway, che sfruttano il protocollo di comunicazione LoRaWAN, a garantire la copertura del territorio cittadino e piattaforme per la gestione, manutenzione e visualizzazione dei dati. Sarà quindi possibile connettere dispositivi IoT di campo con la possibilità di ricevere e trasmettere dati, senza l’utilizzo di connessioni Wi-Fi o di operatori mobili. L’obiettivo di Iren è quello di dotare la città di Torino di una rete IoT (Internet of Things), capace di attivare servizi di interesse pubblico con bassi consumi energetici e ridotti costi di installazione e manutenzione. Per Paola Pisano, Assessora all’Innovazione del Comune di Torino, “Questa applicazione conferma la volontà di Torino di essere terreno di sperimentazione per nuove soluzioni capaci di migliorare la vita delle persone. Una tecnologia dolce, oltre che smart, che offre grandi vantaggi a fronte di un basso impatto nello spazio urbano. Grazie a Iren e 5T rendiamo più semplice la vita alle persone con disabilità e, nello stesso tempo, abbiamo il modo di testare questo nuovo strumento e di valutarne vantaggi e funzionalità, potenzialità di sviluppo e impatto economico positivo per il territorio” Per Maria Lapietra, Assessora ai Trasporti e alla Viabilità del Comune di Torino, “Così come per il trasporto pubblico locale si è alla ricerca di soluzioni che favoriscano la piena accessibilità per le persone con disabilità, con questa iniziativa si renderà più semplice e confortevole la ricerca di un parcheggio negli stalli riservati, con strumenti derivati dalle tecnologie più avanzate e innovative disponibili ad oggi. Grazie a Iren e a 5T queste tecnologie diventano un bene comune, un modo di ridurre barriere in un ambito, quello della mobilità urbana, dove l’innovazione può essere decisiva nel miglioramento della qualità della vita delle persone” “L’applicazione di soluzioni innovative per migliorare la qualità di vita delle persone – ha dichiarato il Presidente Iren Renato Boero – costituisce un esempio concreto di come la nostra vision trovi applicazione nella tecnologia e nello sviluppo d’impresa, driver fondamentali attraverso i quali raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile sui territori in cui operiamo. Per Iren è motivo d’orgoglio essere fra i partner di una sperimentazione ad alto contenuto tecnologico destinata a migliorare la mobilità delle persone diversamente abili in una città come Torino, che si conferma per l’ennesima volta, pioniera in ambito dell’innovazione a servizio dei cittadini”. Per Rossella Panero, Direttore Generale di 5T, “In generale le soluzioni di smart parking possono rendere più efficienti gli spostamenti in città, con notevoli risparmi di tempo e di stress. Con questo progetto, la Centrale della Mobilità del Comune di Torino si dota di un nuovo servizio che si rivolge ad un’utenza sensibile e attenta come quella delle persone con disabilità. Inoltre, la sperimentazione ci ha dato l’opportunità di mettere in relazione la nostra infrastruttura tecnologica con quella di Iren, aprendo nuove prospettive verso soluzioni di smart mobility più integrate sul territorio”.”;

– come ribadito dal sito Torino Wireless in data 1° luglio 2019: “Iren spa e 5T testano la soluzione per il parcheggio delle persone diversamente abili. Il servizio, lanciato il 28 giugno, fornisce in tempo reale informazioni sullo stato di occupazione degli stalli disabili, consentendo agli automobilisti a bordo di vetture con contrassegno disabili di ottimizzare la propria ricerca di parcheggio. La sperimentazione è attiva su un centinaio di stalli disabili presenti nelle aree attigue agli ospedali cittadini, in particolare quelli della Città della Salute (Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita, CTO). Successivamente, a seguito dei risultati conseguiti, si valuterà l’estensione anche ad altre zone ospedaliere della città (Amedeo di Savoia, Mauriziano). Dal punto di vista tecnologico la sperimentazione consiste nel dotare gli stalli di sensori magnetici alimentati a batteria che rilevano con continuità la presenza di un veicolo e comunicano l’informazione tramite una rete IoT (Internet of Things) che sfrutta il protocollo LoRaWAN predisposta da Iren per le aree di sperimentazione. La tecnologia LoRaWAN permette di connettere dispositivi di costo contenuto (telecomandi, sensori, contatori) con la possibilità di ricevere e trasmettere piccole quantità di dati a distanze considerevoli, in alternativa all’utilizzo di connessioni Wi-Fi o di operatori mobili. I dati rilevati dal monitoraggio saranno veicolati tramite una rete di connettività e salvati su database centrali, ove sarà possibile analizzare i dati e gestire procedure di retroazione. Gli utenti potranno consultare le informazioni in tempo reale sullo stato di occupazione del parcheggio mediante una mappa dedicata e mobile responsive (quindi fruibile sia da computer sia da smartphone) disponibile sul sito web Muoversi a Torino (www.muoversiatorino.it), il portale ufficiale di infomobilità della Città di Torino. Inoltre, gli utenti disabili avranno a disposizione un’app per verificare la disponibilità dei posti riservati e, una volta raggiunto il parcheggio, identificarsi e certificare automaticamente il proprio diritto ad occupare lo stallo: attraverso questo canale, si potrà anche attivare in futuro un servizio di notifica per accertare e contrastare con tempestività eventuali occupazioni abusive di veicoli che non trasportino utenti disabili. La sperimentazione rientra nell’ambito della collaborazione tra città di Torino e Iren spa, avviata con il progetto IoTorino che ha come scopo finale quello di dotare la città di un’ampia rete IoT (Internet of Things), capace di attivare servizi sfruttando una tecnologia a basso consumo energetico e contenuti costi di installazione e manutenzione.”;

CONSIDERATO CHE

– secondo quanto di conoscenza dello scrivente, pare che i 132 stalli di cui doveva occuparsi la sperimentazione affidata a 5T, richiamata nel paragrafo precedente, siano stati attrezzati con i sensori ma che manchi la tecnologia indispensabile per garantire una piena funzionalità;

– in sostanza, per quanto di conoscenza dello scrivente, pare che questi 132 stalli non siano ancora coperti dal sistema “smart parking”;

EVIDENZIATO CHE

– il 18 febbraio 2021, a distanza di un anno e mezzo e nelle more di conoscere i risultati della sperimentazione annunciata a giugno 2019 da 5 T, i cittadini hanno potuto leggere le seguente notizia, riportato da Torino Click (Agenzia quotidiana della Città di Torino, con sede a Palazzo Civico): “Al via la sperimentazione di DEPS, sistema di monitoraggio dei parcheggi riservati ai disabili. Con la posa dei primi sensori negli stalli riservati ai disabili di fronte all’ospedale Cottolengo oggi è stata avviata la sperimentazione di DEPS, progetto della startup IOT Solutions presentato nell’ambito di Torino City Lab, il laboratorio di innovazione a cielo aperto della Città di Torino. Il progetto DEPS – acronimo di “Disabled Easy Parking System” – mira a semplificare le operazioni di spostamento in città di una persona con disabilità. Tramite un’apposita app sarà infatti possibile conoscere in anticipo l’esatta ubicazione dei parcheggi e il loro stato di occupazione, a beneficio di una pianificazione ottimale degli spostamenti e di una più serena politica di mobility. DEPS si propone di affiancare la sperimentazione di 5T, che sta realizzando un servizio informativo di smart parking su 132 stalli disabili in zona ospedali, al fine di creare un protocollo aperto tra le varie tecnologie nascenti nel settore. Grazie alla collaborazione con Torino City Lab il progetto DEPS viene testato per la prima volta in una realtà urbana. Le aree di testing saranno due, l’ospedale Cottolengo e largo Cibrario, per un totale di 10 stalli interessati. Gli stalli saranno forniti di innovativi sensori a radiofrequenza inseriti nel manto stradale, con una batteria di lunghissima durata (5-7 anni) e costi di installazione e di fornitura minimi. Terminata la fase di posa dei sensori è prevista la fase di test dell’applicazione, che verrà rilasciata in via sperimentale ai soci della Consulta Persone in Difficoltà ed alla Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Torino, che contribuiranno a testare il servizio e l’app, sviluppata tenendo conto anche delle esigenze di utilizzo delle persone non vedenti. L’ultima fase del progetto prevede il monitoraggio degli stalli per comprendere il loro livello di utilizzo, proprio e improprio. Un momento di verifica importante per comprendere, ad esempio, se il numero di stalli riservati davanti all’ospedale siano sufficienti a coprire le reali esigenze degli utenti con disabilità dotati di Contrassegno Unico Disabili Europeo (CUDE). Allo stesso modo può essere interessante comprendere le dinamiche degli abusi, sia per prevenirli sia per garantire un servizio migliore agli effettivi aventi diritto. In questo frangente sarà possibile testare una ulteriore APP, dedicata unicamente al controllo di eventuali infrazioni in tempo reale. Il progetto DEPS si avvale del coinvolgimento di diversi attori: Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD), Lions Distretto Ia1 – L.C. Stupinigi 2001, Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti sez. Torino (UICI) e la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA).”;

CONSIDERATO PERTANTO CHE

– non si hanno notizie certe della sperimentazione avviata da 5 T a giugno 2019 ma paiono di buon auspicio i risultati ottenuti dal soggetto privato, intervenuto un anno dopo nel medesimo alveo tecnologico;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia lo stato della sperimentazione affidata a 5T con la DGC 2018 05794;
  2. se l’onere finanziario a carico dell’Amministrazione abbia trovato piena corrispondenza nel risultato raggiunto;
  3. per quali motivi dopo poco più di un anno sia stata concessa una sperimentazione nel medesimo settore di smart parking (relativa ad una decina di stalli disabili) ad una società privata;
  4. se e come, eccetto che per la recente conferenza stampa, l’Amministrazione abbia sostenuto il soggetto privato incaricato della sperimentazione e se per caso siano stati posti a carico del privato, a puro titolo esemplificativo, gli oneri relativi all’occupazione del suolo pubblico (diritti di segreteria, marche da bollo e altro) e ad altre incombenze;
  5. se l’Amministrazione desideri svolgere pubblicamente un raffronto tra costi pubblici e benefici collettivi relativi alla sperimentazione di 5T (a più di un anno dall’avvio del progetto) e quelli relativi alla sperimentazione avviata dal soggetto privato.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – La realizzazione del progetto “Vanchiglia zona 30” avvenga in armonia con le esigenze dei residenti

PREMESSO CHE

– con un’interpellanza presentata in data 26 ottobre 2020 (“Controlli in Vanchiglia della Polizia Municipale: strisce gialle, strisce blu, hanno senso solo se ci sei tu”, mecc. 2020 02296) lo scrivente citava quanto pubblicato da numerosi organi d’informazione e da un comunicato stampa del 22 maggio 2020 pubblicato sul sito istituzionale della Città di Torino (“Partiranno lunedì prossimo, 25 maggio, le operazioni di tracciatura che trasformeranno una parte degli stalli per la sosta a pagamento della zona Vanchiglia in strisce giallo e blu, con l’obiettivo di garantire a residenti e dimoranti un posto auto di sera e alla notte. Gli spazi saranno individuati su uno dei due lati delle strade lungo le vie Artisti (lato sud), Santa Giulia (lato nord, nel tratto compreso tra lungo Po Machiavelli e via Denina), Sant’Ottavio (lato ovest, nel tratto compreso tra i corsi Regina Margherita e San Maurizio), Buniva (lato ovest). Il completamento delle operazioni è previsto per l’8 giugno, condizioni metereologiche permettendo. Gli stalli riconoscibili dalle strisce di due colori e dall’apposita segnaletica verticale saranno riservati, dalle 19.30 alle 8 del giorno seguente, a residenti e dimoranti in possesso di un permesso di sosta rilasciato da GTT.”) e richiamava i contenuti espressi nella delibera della Giunta Comunale del 5 maggio 2020 (“Istituzione sosta riservata ai residenti nelle zone di sosta a pagamento”, mecc. 2020 00977) con cui si annunciava la “volontà dell’Amministrazione, viste anche le richieste presentate in diverse occasioni in sedute consigliari presso le sedi delle Circoscrizioni, di procedere con la regolamentazione in via generale della sosta riservata ai residenti in orario serale, in tutte le zone in cui è già in vigore la sosta a pagamento, con particolare attenzione a quelle aree in cui la domanda di sosta è elevata, soprattutto in fascia serale, a causa della presenza di esercizi commerciali nel settore della somministrazione e ristorazione. È stato quindi richiesto a tutte le Circoscrizioni, ove sono presenti aree di sosta a pagamento, di indicare all’Assessorato alla Mobilità in quali aree istituire stalli riservati ai residenti in orario serale. Al fine di garantire omogeneità di regolamentazione all’interno di tutte le aree ove è o sarà presente la sosta a pagamento, si ritiene opportuno che per l’individuazione degli stalli vengano adottati gli stessi criteri utilizzati per la zona D3, ovvero che gli stalli riservati siano presenti su uno dei due lati della strada, esclusi corsi e vie di grande scorrimento. Sempre al fine di uniformare la regolamentazione della sosta riservata ai residenti in tutte le aree della città in cui vige la sosta a pagamento, si intendono revocare i provvedimenti di istituzione degli “stalli gialli”, cioè riservati ai residenti 24 ore su 24, istituiti nell’area di San Salvario con deliberazione della Giunta Comunale del 26 maggio 2015 (mecc. 2015 02203/119), convertendoli in “stalli giallo – blu”. Il provvedimento è giustificato anche dal fatto che la domanda di sosta in detta area è elevata soprattutto nella fascia serale, a causa della presenza di esercizi commerciali nel settore della somministrazione e ristorazione. Sono state quindi acquisite le proposte delle Circoscrizioni, relative alle aree in cui delimitare gli spazi di sosta riservati ai residenti in possesso dello specifico abbonamento.”, deliberando di “approvare l’istituzione della riserva di sosta, ai sensi dell’art. 7, comma 11, del Codice della Strada, con orario 19.30 – 8.00, per i veicoli dei residenti e dei dimoranti in possesso di specifico abbonamento, negli appositi spazi delimitati da segnaletica orizzontale di colore giallo e blu, all’interno dei perimetri delle aree di sosta a pagamento istituite o di futura istituzione sul territorio cittadino. Gli spazi di sosta saranno riservati su uno dei due lati della strada, così come sarà meglio specificato nelle ordinanze attuative, esclusi i corsi e le vie di grande scorrimento. L’abbonamento rilasciato ai residenti e ai dimoranti da GTT S.p.A. autorizzerà la sosta all’interno della sottozona a cui si riferisce ed in esclusiva negli spazi riservati dalle 19.30 alle 8.00 all’interno del perimetro della stessa sottozona;”, nonché rinviando “a successive Ordinanze dirigenziali l’individuazione degli spazi di sosta riservati nelle aree di sosta a pagamento nonché l’eventuale integrazione con disposizioni finalizzate alla migliore implementazione della disciplina in oggetto ed in ragione di esigenze e problematiche tecniche che venissero ad essere evidenziate nell’attuazione del provvedimento.”;

TENUTO CONTO CHE

– con la sopra citata interpellanza del 26 ottobre 2020 lo scrivente domandava all’Amministrazione: “1) quanti servizi della Polizia Municipale in Vanchiglia, in orario serale- notturno, sono stati dedicati all’accertamento del corretto utilizzo degli stalli gialli per verificare che fossero effettivamente occupati dai residenti (dalla tracciatura degli stalli giallo-blu in Vanchiglia fino al 25 ottobre 2020); 2) quante sanzioni sono state comminate nel medesimo periodo; 3) se il personale in servizio presso il Corpo di Polizia Municipale sia in numero tale da poter consentire un efficace controllo serale-notturno in tutte le zone della città in cui sono state e saranno tracciate le strisce gialle (accanto a quelle blu) per favorire la sosta dei residenti; 4) se per i controlli in orario serale-notturno possa essere incaricato anche il personale GTT o altri.”; – si riporta uno stralcio del verbale recante la risposta pronunciata dalla Sindaca nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 30 novembre 2020: “In realtà l’interpellanza è sostanzialmente superata perché…. almeno credo nell’intento del Consigliere, perché è stata presentata il 26 ottobre. Noi avevamo preparato una risposta per il 10 novembre, poi non era stata discussa, in cui oggettivamente c’erano alcune problematiche legate al fatto che non era ancora terminata e non era stata ancora attivata, sostanzialmente, la sosta per i residenti perché mancavano tutta una serie di integrazioni per quanto riguarda la segnaletica verticale e orizzontale. Ad esempio, c’era via Santa Giulia, la segnaletica verticale non era posizionata correttamente perché c’era un problema rispetto a una palina; nella zona di via Guastalla, via Sant’Ottavio la verticale era coperta di impalcatura e il cantiere non era visibile, insomma, insomma tutta una serie., poi magari lascio la nota al Consigliere Magliano perché questa parte, in realtà, dell’interpellanza è superata, tant’è che la stessa Polizia Municipale ha segnalato, ovviamente, tutte queste problematiche che c’erano in modo tale da permettere poi ai dispositivi di controllo di partire come richiesto. Quindi in realtà ho un’integrazione appunto proprio di qualche giorno fa, per cui per rispondere poi al Consigliere: In seguito all’adeguamento della segnaletica verticale e orizzontale nelle zone di sosta riservate ai residenti di Vanchiglietta, il personale del Reparto sicurezza stradale integrata e del Corpo ha effettuato i primi servizi di controllo. Il primo è stato nella sera del 17 novembre, sono state accertate 15 violazioni per soste irregolari da parte di non aventi diritto”. Peraltro, aggiungo, giusto perché sicuramente il Consigliere continuerà ad avere l’attenzione alta sul tema, che sono stati ovviamente anche già previsti una serie di controlli per i prossimi mesi, sia per dicembre, sia per gennaio 2021, in alternanza a quelli già organizzati nel territorio delle Circoscrizioni 3, 4, 8, ovviamente salvo ulteriori implementazioni che valuteremo man mano. Quindi per rispondere, poi lascerò la nota in cui ci sono i dettagli di ogni singolo pezzetto della via dove c’erano delle problematiche legate alla segnaletica orizzontale e verticale, visto che non era ancora completata del tutto. I controlli sono iniziati a metà novembre, alla luce della sistemazione e appunto della cartellonistica corretta e al primo controllo, che è datato 17 novembre, ci sono state già 15 violazioni. I controlli proseguiranno nel mese di dicembre e di gennaio, ovviamente anche successivamente, e informeremo il Consigliere. Relativamente al punto 4: Sulla scorta degli accordi presi tra Città e GTT nel controllo della sosta nelle fasce serali e notturne, al momento non è impiegato personale GTT”, perché lo stiamo facendo, come dicevo, noi direttamente come Polizia Municipale. Invece torno un attimo al punto 3. Per il punto 3: Le verifiche serali e notturne all’interno delle zone riservate ai residenti, come già avviene nel territorio delle Circoscrizioni 3 e 4, saranno compiute mediante veicoli dotati di telecamere con sistema AD3 che consente di interfacciarsi nell’immediatezza con il supporto informatico GTT per il controllo sull’utilizzo regolare degli stalli.”;

CONSIDERATO CHE

– secondo quanto di conoscenza dello scrivente, nella primavera del 2021 dovrebbero prendere avvio i lavori relativi al progetto “Vanchiglia Zona 30”: si prevede un restyling del quartiere con l’ampliamento dei marciapiedi in prossimità dei plessi scolastici, la posa di alberi su via Santa Giulia e l’abbellimento delle vie con nuovo arredo urbano;

– tali interventi elimineranno circa una quarantina di posti auto in un’area che è in perenne sofferenza per la presenza di molteplici attività commerciali ed esercizi di somministrazione che attraggono centinaia di frequentatori;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. quali siano gli aggiornamenti che si intendano riferire, come annunciati dalla Sindaca nella risposta letta il 30 novembre 2020 (sopra citata), e aventi ad oggetto i controlli della Polizia Municipale che si sarebbe previsto di svolgere nei mesi di dicembre e gennaio;

2. se, contestualmente alla prossima realizzazione del progetto “Vanchiglia zona 30”, l’Amministrazione intenda riservare alla sosta dei veicoli di residenti e dimoranti con permesso E1 (con orario 19,30-8) entrambi i lati di via Santa Giulia e i controviali di corso Regina Margherita e corso San Maurizio compresi tra Rondò Rivella e Lungo Po Machiavelli.

Silvio Magliano