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INTERPELLANZA – Occupazioni abusive di immobili ATC in via Bologna 267: ma davvero questa Amministrazione non riesce a vedere ciò che è sotto gli occhi dei cittadini?

RICORDATO CHE

– con una prima interpellanza presentata il 5 giugno 2020 (mecc. 2020 01270) lo scrivente si faceva latore di alcune preoccupate e preoccupanti segnalazioni da parte di inquilini residenti presso le case ATC in via Bologna 267: da fine dicembre 2019 erano stati occupati diversi appartamenti da parte di persone di etnia rom. Si trattava di una ventina di persone che usavano stazionare in cortile durante il giorno con le loro auto e caravan. Gli inquilini/affittuari non avevano più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Inoltre, venivano scaricati vicino ai bidoni vari generi e tipologie di rifiuti e chi si azzardava a porre rilievi veniva ricoperto di improperi e insulti; si erano già verificati episodi di violenza e si stavano inoltre verificando numerosi furti nelle cantine. Altri punti di doglianza risiedevano nel fatto che gli inquilini/affittuari pagavano le spese generali anche per i consumi incontrollati degli occupanti abusivi;

– questa la risposta ricevuta dalla Vice Sindaca nel corso del Consiglio Comunale del 6 luglio 2020: “Nel caso specifico gli accertamenti effettuati presso le case ATC di via Bologna 267 non hanno riscontrato particolari criticità a parte qualche caso di presenze piuttosto numerose nel cortile. Gli agenti, comunque, hanno provveduto a diffidare le famiglie occupanti abusive dal creare disturbi o assembramenti nelle parti comuni.”;

– con una seconda interpellanza depositata il 4 settembre 2020 (mecc. 2020 01863) lo scrivente ha inteso informare l’Amministrazione circa le numerose e preoccupanti segnalazioni provenienti da cittadini residenti in via Bologna 267 e aventi ad oggetto la presenza di insediamenti costanti di persone di etnia rom nelle aree e negli spazi comuni e a cui si legava eziologicamente il fenomeno dell’occupazione abusiva di unità immobiliari ATC nonché la creazione di situazioni di degrado e di disturbo della quiete pubblica. Quanto descritto nel testo dell’atto era corroborato da una corposa documentazione fotografica;

– questa la lapidaria risposta proferita dalla Sindaca il 19 ottobre 2020: “Per quanto attiene a via Bologna 267 il personale del reparto Polizia Abitativa è intervenuto più volte, senza riscontrare i fenomeni segnalati. Dal colloquio con alcuni inquilini è altresì emerso che non appare vero che gli occupanti abusivi arrechino disturbo o che le masserizie accumulate nelle cantine appartengano a residenti dello stabile. I tre nuclei che occupano abusivamente gli appartamenti sono stati richiamati all’adozione di comportamenti rispettosi. Non si è provveduto allo sgombero, in quanto tutti i nuclei presentano alcuni componenti o minori o in stato di disagio. […] Nelle prossime settimane, ma in realtà in modo abbastanza costante, mi dice il Comandante, nelle prossime settimane comunque saranno effettuate ulteriori verifiche sulle occupazioni per poter aggiornare la situazione, cosa che farò e sono certa che il Consigliere Magliano nuovamente chiederà aggiornamenti in tal senso.”; -con una terza interpellanza presentata il 15 dicembre 2020 (“Case ATC via Bologna 267 e occupazioni indebite: negare, negare sempre, negare anche l’evidenza. questo è il metodo giusto per governare la complessità della città?”, mecc. 2020 02871) lo scrivente, avendo continuato a ricevere sempre più preoccupate segnalazioni provenienti da cittadini residenti nei condomini ATC in via Bologna 267, aventi ad oggetto la costante presenza di decine di persone di etnia rom presso il cortile condominiale da cui ne deriva un indomito viavai negli alloggi e nelle cantine, la sosta di numerosi mezzi e furgoni, l’intimidazione e le minacce ai danni dei residenti regolari e molti altri comportamenti contrari sia al buon senso sia al senso civico, nonché la quotidiana quanto incomprensibile presenza di un cittadino di origine italiana, non residente presso i condomini in oggetto ma che abitualmente posteggia nel cortile la sua auto o il suo scooter o il suo furgone e trascorre molto tempo intrattenendosi in conversazioni con esponenti della comunità rom insediata abusivamente presso il cortile di via Bologna 267. I cittadini temevano che questa persona potesse svolgere un ruolo di raccordo tra immobili ATC liberi e conseguenti occupazioni abusive, consistente essenzialmente nell’indicare ai rom le unità immobiliari libere e/o in fase di dismissione;

– questa la risposta pronunciata dalla Vice Sindaca Schellino nel corso del Consiglio Comunale dell’11 gennaio 2021: “Occorre premettere, per quanto riguarda il primo punto delle richieste, che in via Bologna 267 sono attualmente occupati cinque alloggi, e quattro sono stati recuperati, uno con comunicazione di notizia di reato a carico di un cittadino italiano e tre a carico di ignoti. Sempre relativamente a questo primo punto, si informa che, nei controlli effettuati all’indirizzo in oggetto, non si sono riscontrate situazioni di particolare degrado, questo a carico ovviamente dei controlli fatti dalla Polizia Municipale; non sono stati individuati né camper, né furgoni, ad eccezione di un furgone in evidente stato di abbandono, intestato a un soggetto assegnatario deceduto, per il quale il personale del reparto di Polizia Abitativa provvederà a verificare la presenza di eventuali eredi. Rispetto alle segnalazioni di alcuni condomini, che hanno evidenziato alcuni comportamenti non rispettosi delle norme igieniche, in particolare il getto di rifiuti nelle parti comuni e il disturbo arrecato da minori, il personale ha nuovamente richiamato i soggetti responsabili all’attuazione di comportamenti più rispettosi della civile convivenza. Per quanto riguarda il secondo quesito, bisogna evidenziare che il personale effettua l’attività in borghese, personale di Polizia, ma comunque i condomini contattano spontaneamente gli Agenti durante i controlli in loco; altre segnalazioni pervenute agli Uffici sono state verificate senza contattare sul posto i reclamanti, a maggior tutela degli stessi. Per quanto riguarda il terzo punto, i nuclei identificati dal Reparto di Polizia Abitativa come occupanti abusivi in via Bologna 267, una coppia di anziani e i loro due figli, con le rispettive famiglie, non provengono dalle aree di sosta rom superate o ancora attive. L’ultima residenza, prima di Casa Comunale 1, risulta in un’altra via della città, in un’abitazione ATC. Gli adulti sono otto, i minori stabilmente presenti sono dieci, di cui sei in obbligo scolastico; tre minori risultano regolarmente iscritti in una scuola della zona, gli altri sembra siano ancora iscritti in scuole della cintura torinese – quindi fuori Torino -, dove probabilmente dimoravano fino all’anno scorso. Rispetto alla frequenza, va detto che il timore del contagio da Covid quest’anno ha notevolmente contribuito ad abbassare o addirittura, in qualche caso, annullare le presenze scolastiche della comunità bosniaca. Con questi nuclei, non seguiti dal Servizio Stranieri e Minoranze Etniche, abbiamo avuto contatti solo in seguito a due eventi critici, riguardanti loro parenti, risolti anche grazie alla loro disponibilità ad intervenire con i minori coinvolti. Nello specifico, hanno dato ospitalità temporanea prima ai cinque nipoti, di cui uno disabile, rimasti soli in seguito al ricovero per Covid dei genitori, ed in seguito ad altri due minori, dopo il decesso improvviso del loro padre. Il nostro Servizio accoglie con attenzione eventuali osservazioni dei cittadini e, quando possibile, fatte salve le azioni di ripristino della legalità, interviene con azioni di mediazione con le famiglie occupanti. In merito allo stabile in oggetto, non erano giunte segnalazioni specifiche. Per quanto riguarda il quarto punto, al momento non è stata riscontrata la presenza del cittadino italiano citato nell’interpellanza, ma il reparto della Polizia Municipale continuerà ad indagare per giungere a un’identificazione. Aggiungo ancora, a completamento delle cose dette, che, come forse avete avuto notizia, è stata firmato poco prima della fine dell’anno un Protocollo di collaborazione tra ATC, Regione, Comune e la Prefettura, che ha organizzato i lavori, diciamo, coordinato i lavori relativi a questo Protocollo, proprio per tutelare al massimo gli immobili ATC, all’interno del Protocollo l’ATC si sta impegnando, si è impegnata ad accelerare la riparazione degli alloggi di risulta e la messa in sicurezza degli immobili vuoti, quando vengono lasciati liberi per fine locazione o per altre liberazioni, in modo che non vengano occupati e vengano soprattutto dati alle persone che sono in lista d’attesa per l’assegnazione di casa popolare nel più breve tempo possibile. Sia da parte della stessa ATC e sia da parte della Regione è stato fermo l’impegno di accelerare al massimo perché, come sappiamo, meno immobili vuoti ci sono, meno è la probabilità che si rischino delle gestioni non lecite di quegli spazi.”;

CONSIDERATO CHE

– nelle ultime settimane lo scrivente ha continuato a ricevere sempre più preoccupate segnalazioni provenienti da cittadini residenti nei condomini ATC in via Bologna 267;

– è costante e perpetua la presenza di decine di persone di etnia rom presso il cortile condominiale di via Bologna 267, spazio che per queste persone è divenuto luogo di ricreazione, di svago, di attesa e osservazione e talvolta anche di lavoro (come officina a cielo aperto): da ciò ne deriva un indomito viavai negli alloggi e nelle cantine, la sosta di numerosi mezzi e furgoni, l’intimidazione e le minacce ai danni dei residenti regolari e molti altri comportamenti contrari sia al buon senso sia al senso civico;

– è stato riferito allo scrivente della quotidiana quanto sospetta presenza di un cittadino di origine italiana, che non pare essere residente presso i condomini in oggetto ma che permane giornalmente per lungo tempo, posteggiando nel cortile la sua auto (o il suo scooter o il suo furgone) e trascorrendo molto tempo intrattenendosi in conversazioni con esponenti della comunità rom insediata abusivamente presso il cortile di via Bologna 267: si desidera ricordare che in risposta ad una precedente interpellanza il Comandante della Polizia Municipale dichiarò che “al momento non è stata riscontrata la presenza del cittadino italiano citato nell’interpellanza, ma il reparto della Polizia Municipale continuerà ad indagare per giungere a un’identificazione.”;

– auspicando che il tempo non sia trascorso invano e che si sia giunti ad un’identificazione del soggetto, allo scrivente sono state fornite numerose foto (e filmati) che si allegano al presente atto e che possono essere utili per risalire all’identità – e conseguentemente al ruolo svolto – dalla persona in oggetto e che solitamente utilizza una Fiat Punto di colore rosso;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, in considerazione della risposta fornita dalla Sindaca ad una delle precedenti interpellanze (“Per quanto attiene a via Bologna 267 il personale del reparto Polizia Abitativa è intervenuto più volte, senza riscontrare i fenomeni segnalati. Dal colloquio con alcuni inquilini è altresì emerso che non appare vero che gli occupanti abusivi arrechino disturbo o che le masserizie accumulate nelle cantine appartengano a residenti dello stabile. I tre nuclei che occupano abusivamente gli appartamenti sono stati richiamati all’adozione di comportamenti rispettosi. Non si è provveduto allo sgombero, in quanto tutti i nuclei presentano alcuni componenti o minori o in stato di disagio. […] Nelle prossime settimane, ma in realtà in modo abbastanza costante, mi dice il Comandante, nelle prossime settimane comunque saranno effettuate ulteriori verifiche sulle occupazioni per poter aggiornare la situazione, cosa che farò e sono certa che il Consigliere Magliano nuovamente chiederà aggiornamenti in tal senso.”) abbia svolto gli opportuni ulteriori accertamenti, abbia constatato qualcosa in più del poco precedentemente riferito e abbia aggiornamenti  da narrare;
  2. se e in quali date e orari siano stati svolti i sopralluoghi della Polizia Municipale, quali gli esiti e le situazioni accertate e se per tali scopi siano state coinvolte le forze di polizia ad ordinamento statale;
  3. quale sia lo stato dei fatti: quante siano le unità immobiliari occupate e quali i motivi della perenne permanenza di numerosi soggetti di etnia rom presso il cortile condominiale;
  4. se e quando la Polizia Municipale abbia avuto opportunità di incontrare e identificare il signore cui si fa cenno nel paragrafo “rilevato che”, se si sia indagato il motivo della sua costante permanenza in via Bologna 267, se sia stata individuata la natura e l’oggetto del suo costante dialogo con la popolazione rom, se sia noto il suo luogo di residenza e se egli sia già conosciuto dall’Amministrazione (per semplificare il lavoro di identificazione si allegano le foto ricevute dai cittadini e da cui si può leggere la targa del veicolo condotto dal soggetto);
  5. se Amiat (Iren Ambiente) sia legittimata ad accedere al cortile condominiale di via Bologna 267 per rimuovere le masserizie di vario genere quotidianamente accumulate e se, a tale scopo, possa ricevere richieste e segnalazioni da parte dei cittadini residenti.

Silvio Magliano