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INTERPELLANZA – Quotidiani problemi in strada delle Ghiacciaie

PREMESSO CHE

– lo scrivente ha recentemente ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini residenti in strada delle Ghiacciaie, nei pressi di corso Potenza, esasperati per la quotidiana collocazione di veicoli in divieto di sosta che impediscono o comunque rendono estremamente difficoltosa la percorrenza della strada (sia per i veicoli privati sia per i mezzi di soccorso sia per i veicoli della raccolta rifiuti, nonché per l’entrata/uscita dal passo carraio condominiale sito in strada delle Ghiacciaie 53/A);

– si tratta di veicoli parcheggiati quotidianamente, in orario 9/19:30, nonostante la segnaletica verticale di divieto di fermata, che occupano sia il lato destro sia il lato sinistro della strada in oggetto;

– secondo quanto riferito allo scrivente, si tratterebbe di veicoli di proprietà o comunque afferenti alla vicina concessionaria di corso Potenza 7;

– per ragioni di tutela della privacy verranno successivamente inviate alla Giunta le fotografie relative a quanto qui sinteticamente riferito;

CONSIDERATO CHE

– secondo quanto narrato, tale situazione proseguirebbe da almeno un anno e mezzo e sarebbe già stata segnalata con telefonate e scritti alla Polizia Municipale (già a settembre 2020) ma senza ricevere un riscontro concreto o comunque senza che si possa apprezzare una significativa modifica della situazione de quo;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se alla Polizia Municipale risultino le chiamate e gli scritti (essenzialmente mail) dei cittadini per chiedere interventi per la regolazione della sosta in strada delle Ghiacciaie nelle adiacenze di corso Potenza e in corso Potenza (numeri dispari) nelle adiacenze di strada delle Ghiacciaie;
  2. quali e quanti siano stati i conseguenti interventi della Polizia Municipale e quali gli esiti (negli ultimi 12 mesi);
  3. se l’Amministrazione intenda cogliere la presente quale suggerimento ad un intervento risolutivo della Polizia Municipale;
  4. se siano state verificate le coperture assicurative delle auto in quotidiano divieto di sosta in strada delle Ghiacciaie e quali gli esiti di tali accertamenti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Skate Park in piazza Zara: a queste condizioni, bisogna dire le cose per quello che sono, meglio darsi all’ippica!

PREMESSO CHE

– in un’area di piazza Zara (corso Sicilia 50) è presente da circa venti anni una piastra attrezzata per praticare liberamente attività sportiva con skate, pattini a rotelle e in linea, monopattini e bici bmx;

– l’impianto è stato recentemente visitato da alcuni cittadini che hanno desiderato inviare al sottoscritto un resoconto del sopralluogo svolto, unito a documentazione fotografica e ad alcune condivisibili osservazioni;

RILEVATO CHE

– i cittadini “segnalanti” hanno riferito e documentato una generale condizione di pessimo stato di conservazione dell’impianto, degrado e scarsissima manutenzione;

– la struttura, nata come piastra/rotelliera per il pattinaggio e successivamente adattata a skate park, è caratterizzata da pavimentazione fortemente sconnessa e ammalorata (piastrelle rotte, divelte e mancanti e talvolta rattoppate con colate di cemento, altrettanto pericolose), dalla presenza di spigoli vivi, gradini e scalini, da paratie divelte e pertanto potenzialmente molto pericolose, da strutture (rampe) apparentemente fatiscenti, dalla mancanza del cancelletto di accesso e da una sporcizia evidente;

– dagli elementi sinteticamente riferiti se ne desume una carenza di interventi manutentivi che, per onestà di ragionamento, vanno inevitabilmente a sommarsi all’inarrestabile intervento degli eventi atmosferici;

– anche la situazione di contorno alla piastra descrive un livello generale di scarsa manutenzione (alberi, erba e panchine) e di generale incuria e sporcizia;

CONSIDERATO CHE

– come riportato dal sito di informazione “TorinOggi” con un articolo pubblicato il 13 luglio 2018: “ “Lo skate park come lo vorremmo”: piazza Zara progettata dai ragazzi. Il progetto Co-City per l’area è tra quelli più votati a Torino. Hanno partecipato il gruppo giovani e genitori che frequentano il parco, Uisp, Circoscrizione 8 e Casa del Quartiere San Salvario. 15 mila euro i fondi a disposizione. “Mettiamolo a posto per ripopolarlo”. […] Il suono inconfondibile delle rotelline sull’asfalto, quell’attimo di sospensione durante il volteggio in aria, e poi di nuovo a terra, seguendo una nuova linea che porterà alla prossima acrobazia. Ogni skate park è un microcosmo con un continuo brulicare di adrenalina. E chi lo frequenta abitualmente sa di poterlo chiamare “casa”. Così è per i ragazzi che ogni pomeriggio si ritrovano in piazza Zara, in un’area, ex rotelliere, che nel 2013 è stata rimessa a nuovo proprio a partire dalla collaborazione tra giovani. Da lì sono poi nate diverse iniziative, negli anni, per favorire l’aggregazione, lo stare insieme, il movimento all’area aperta. Realtà territoriali come Uisp hanno contribuito a organizzare tornei, contest e altri eventi per la cittadinanza, soprattutto nel periodo estivo. E adesso è in arrivo una nuova occasione per la riqualifica: il contributo europeo per il bando Co-City, 15 mila euro da destinare a piccoli interventi di manutenzione e migliorie strutturali. Un progetto cui hanno lavorato in perfetta sinergia il gruppo giovani e genitori di piazza Zara, in collaborazione con Uisp e Casa del Quartiere San Salvario. Il tutto sotto il cappello della Circoscrizione 8, che già nel 2017 aveva contribuito con 7 mila euro alla dismissione delle parti più malmesse e pericolanti, sostituite con altri arredi, più il rifacimento della pavimentazione. “Il progetto è proprio arrivato al momento giusto, da tempo si parlava di riqualifica”, spiegano i coordinatori. E si tratta infatti di un’occasione importante non solo per lo skate park in sé, ma anche per l’area circostante, con un parco giochi frequentato dai bambini delle scuole limitrofe – Matteotti, Prato, Fioccardo – e un campetto da basket utile per partitelle e allenamenti. “Adesso il parco è parzialmente utilizzabile”, spiega Alessio Nobile di Uisp, che coordina le attività di educativa di strada nella zona da diversi anni. “Servirebbero strutture più resistenti nel tempo, per riuscire a ripopolarlo ed evitare la dispersione dei giovani verso altri skate park, tipo Parco Dora. Un tempo era molto più utilizzato, adesso sarebbe bello tornare a generare relazioni sane e positive tra le famiglie, coinvolgendo anche i genitori nelle attività dei ragazzi”. “Vorremmo un parco alla nostra portata, adatto per skate, monopattini, roller e bmx”, spiega Emanuel Poato, 23 anni, che ha partecipato attivamente alla stesura del progetto. “Era bello partecipare alle competizioni, qualche anno fa, vorremmo rifarlo. Dobbiamo però valutare le possibilità in base ai soldi a disposizione. L’asfalto andrebbe rifatto, è ruvido e cadendo ci facciamo male”. Per intervenire sull’area in modo completo servirebbero circa 200 mila euro, secondo una prima stima. Quindi i contributi di Co-City andranno incanalati verso lavori precisi e circoscritti. L’idea è anche di installare i pannelli mancanti sul perimetro del parco, coinvolgendo dei writers per decorarli come già fatto in passato. Per ora non si conoscono le tempistiche di erogazione contributi. La Circoscrizione 8 sta intanto valutando l’idea di porre una cartellonistica che indichi le norme di utilizzo e sicurezza del parco, e magari il patrocinio per qualche iniziativa sportiva nel corso dell’anno.”;

– la situazione che si presenta agli osservatori e ai frequentatori della piastra non consente di apprezzare alcun intervento di riqualificazione e/o messa in sicurezza della struttura;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia un progetto per la risistemazione dell’area (anche con riferimento al progetto Co-City);
  2. se l’Amministrazione intenda predisporre almeno un intervento per la risistemazione/ripavimentazione della piastra;
  3. se, contestualmente al rifacimento della pavimentazione della piastra, si possa prevedere la rimozione e lo spostamento delle rampe in altro spazio pubblico al fine di consentirne una libera fruizione da parte della cittadinanza;
  4. se sia allo studio e in quali termini una possibile cogestione o affidamento in gestione della struttura a un’associazione sportiva;
  5. se e quando si intenda provvedere alla manutenzione del verde (sia orizzontale sia verticale) e degli elementi di arredo (iniziando dalle panchine).

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Scuola di Applicazione dell’Esercito: un altro pezzo di storia della città abbandona la Mole?

PREMESSO CHE

– come riportato nel sito istituzionale del Ministero della Difesa: “Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, con sede a Torino, ha la responsabilità della gestione unitaria del settore ‘formazione’ per tutto il personale della Forza Armata. I compiti affidati al Comando sono ripartiti in due macroaree: area della formazione di base, area della formazione avanzata. Ha, pertanto, il compito di assicurare la formazione di base e avanzata degli Ufficiali di tutta la Forza Armata. In particolare, nella sede di Torino, il Comando ha il compito di presiedere alla formazione di base degli Ufficiali del Ruolo Normale (RN), del Ruolo Speciale (RS), della Riserva Selezionata, di quelli a Nomina Diretta, e degli Allievi Ufficiali a Ferma Prefissata, nonché di presiedere alla formazione avanzata degli Ufficiali del Ruolo Normale. Con circa 1000 Ufficiali frequentatori ogni anno, un centinaio di studenti civili, 118 professori universitari e 30 docenti militari che insegnano oltre 100 materie universitarie e 28 materie militari di carattere tecnico-professionale, la Scuola di Applicazione dell’Esercito oggi si caratterizza come uno dei poli didattici di eccellenza nel panorama italiano e come nuovo centro culturale di prestigio per la città di Torino. Nella stessa sede trova luogo anche il Centro Studi Post Conflict Operation, che ha la responsabilità di sviluppare il progetto connesso con la creazione di un Polo di Eccellenza della Forza Armata preposto allo studio e alla ricerca in materia di operazioni post conflittuali e alla formazione di personale militare e civile, promuovendo una ‘via italiana’ del post conflict management, destinato ad operare sul campo. Inoltre, per assolvere ai propri compiti, il Comando per la formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito ha alle proprie dipendenze l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Militare ‘Nunziatella’ di Napoli e la Scuola Militare ‘Teuliè’ di Milano.”;

– la Scuola ha sede presso il Palazzo dell’Arsenale: “La costruzione del Palazzo fu ordinata, nel 1736, da CARLO EMANUELE III al progettista e architetto Felice De Vincenti, capitano di artiglieria e, successivamente, ‘Gran Maestro di Artiglieria’, che diresse i lavori, svolti in prevalenza da personale militare del Corpo Reale di Artiglieria. L’esecuzione dell’opera richiese alcuni anni, ma già nel 1752 nel Palazzo erano ospitati l’Arsenale e le Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, assolvendo così alla duplice funzione di fabbrica d’armi e di fucina di Ufficiali. Sono tuttora individuabili le linee caratteristiche di un arsenale: i grandiosi sotterranei, collegati alla superficie con ampie rampe percorribili anche da traini ingombranti, i robusti pilastri ravvicinati per sopportare notevoli pesi, le vaste sale sormontate da volte a cupola che costituiscono l’elemento caratteristico dell’architettura del Palazzo. L’attuale facciata d’angolo fra le vie Arsenale e Arcivescovado, ingresso principale del Palazzo, fu realizzata solo nel 1890 dal Capitano del genio Emilio Marrullier, che modificò il progetto originale del De Vincenti. Sulle colonne ai lati dell’ingresso troneggiano due statue simboleggianti l’Artiglieria e il Genio; sul portale, una lapide ricorda gli scopi dell’opera: ‘Regnando CARLO EMANUELE III, cresciuto il Piemonte in militare grandezza, sorse, disegnato da Felice De Vincenti, questo Arsenale di guerra, e perché rimanesse, di sua militare difesa, presidio, scuola, officina, vi diè compimento l’Italia nuova regnante UMBERTO I.’ ”;

CONSIDERATO CHE

– come riportato dal quotidiano La Stampa nell’edizione di venerdì 26 marzo u.s. e successivamente del 3 aprile u.s., pare che l’Esercito stia per “trasferire” da Torino a Modena i corsi di laurea triennale avendo manifestato “la volontà di stipulare, tramite la Scuola di Applicazione, una nuova convenzione (con Unito, nda) per il solo biennio necessario al conseguimento della laurea magistrale in Scienze Strategiche”, privando così la città di un’importante sede di formazione per le future generazioni di professionisti della difesa nazionale;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza delle intenzioni dell’Esercito;
  2. se l’Amministrazione abbia svolto interlocuzioni di approfondimento con i vertici istituzionali della Forza Armata e del Ministero della Difesa;
  3. se l’Amministrazione abbia sollecitamente avviato un canale di dialogo con l’Università degli Studi di Torino al fine di individuare una strategia comune per trattenere in città i corsi di laurea triennale;
  4. se a parere dell’Amministrazione, a seguito delle interlocuzioni svolte o comunque in previsione, sussistano concrete probabilità di mantenere a Torino i corsi di laurea triennale, di integrarli con altre attività formative di alto livello e di implementare la presenza delle e donne degli uomini dell’Esercito evitando ulteriori ricadute negative per il tessuto economico, strategico, culturale e sociale della città.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Buio e sporcizia al giardino Vannucci

PREMESSO CHE

– il giardino Pietro Vannucci in via Venaria 42, nella Circoscrizione 5, presenta vari problemi di sicurezza e degrado, derivanti innanzitutto da una scarsa, quando non assente, illuminazione e da un uso incivile degli spazi pubblici;

– lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano l’inutilizzabilità del parco nelle ore serali;

RILEVATO CHE

– il problema della scarsa illuminazione – documentato nelle foto in allegato a questa interpellanza – trae origine soprattutto dall’incuria con cui vengono trattati gli alberi e le piante presenti nel giardino: i lampioni sono totalmente avvolti dalle chiome degli alberi e pertanto impossibilitati a diffondere a pieno il loro fascio luminoso;

– il degrado riportato (bottiglie ed altri rifiuti a terra, utilizzo delle aree in ombra come orinatoio a cielo aperto) è acuito da una pavimentazione parzialmente dissestata in alcuni punti, che rende pericolose le attività ludiche a cui parrebbe destinata l’area;

– una delle due cancellate d’ingresso è stata in parte rimossa divenendo, di fatto, inutile e pericolante per i frequentatori del giardino;

CONSIDERATO CHE

– l’urbanistica è stata uno dei temi centrali del programma elettorale dell’attuale Amministrazione, che nel 2016 immaginava “una città che abbia come priorità il benessere dei cittadini, attraverso il rispetto dei diritti di tutti, il diritto alla casa, alla salute, alla cultura, il rispetto dell’ambiente, la lotta all’inquinamento, lo sviluppo di opportunità economiche, la sicurezza”;

– il Comune di Torino inserisce tra le ragioni per le quali si effettuano potature “la riduzione dell’occultamento di impianti semaforici e di illuminazione” (http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/curaverde/alberate.shtml#potatura) e specifica che “il patrimonio arboreo torinese è gestito sulla base di una pianificazione puntuale, che definisce le priorità e i turni di potatura”;

– l’attenzione alla pulizia degli spazi pubblici è di vitale importanza;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere se (e secondo quali tempistiche) l’Amministrazione intenda predisporre un intervento presso il giardino Vannucci per mettere in sicurezza l’area e renderla più fruibile alla collettività attraverso la potatura degli alberi, il riassestamento della pavimentazione, l’incremento della pulizia, l’implementazione dei passaggi di AMIAT e la riparazione o messa in sicurezza del cancello sinistrato.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Nuovo assetto di corso Grosseto tra poche luci (nascoste dalle chiome arboree) e molte ombre

PREMESSO CHE

– come noto, i lavori per il nuovo passante ferroviario Torino-Ceres, gestiti da SCR Piemonte spa quale stazione appaltante, hanno preso avvio nel settembre 2017 e hanno previsto, tra i tanti interventi, un nuovo collegamento ferroviario sotterraneo (sotto l’asse di corso Grosseto), l’abbattimento del viadotto presso l’intersezione corso Grosseto/corso Potenza e il conseguente collegamento da un lato con la linea storica Torino-Ceres e dall’altro lato con il Parco Sempione- Passante ferroviario-Stazione Rebaudengo;

RILEVATO CHE

– la durata, l’ampiezza e la portata stessa del cantiere hanno inevitabilmente suscitato molteplici difficoltà sia per il traffico veicolare sia per i cittadini residenti sia per i commercianti della zona;

– anche in questo aspetto ha giocato un ruolo la pandemia di Covid-19: per ragioni di pubblico interesse e di necessità a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della popolazione dal 13 marzo 2020 al 4 maggio 2020 sono stati sospesi tutti i lavori del cantiere in oggetto. Conseguentemente, i luoghi e le aree del cantiere sono stati messi in sicurezza, custoditi e presidiati in misura ordinaria e straordinaria;

– ultimamente si è assistito al completamento della galleria artificiale di corso Grosseto e alla graduale copertura del sedime, nel tratto compreso tra lo svincolo del raccordo Torino-Caselle e via Casteldelfino;

– proprio con riferimento al nuovo assetto di corso Grosseto, unitamente a talune criticità derivanti dalla nuova pista ciclabile già emerse in precedenza, alcuni cittadini hanno desiderato segnalare allo scrivente due aspetti;

– il primo profilo riguarda l’illuminazione artificiale: è stato segnalato che, diversamente da quanto avveniva con il precedente assetto, i pali per l’illuminazione pubblica sono stati collocati lungo le banchine laterali che separano il viale centrale dai due controviali. Ne consegue un’inevitabile e facilmente prevedibile interferenza con le fronde arboree ed è facile prevedere, con una prospettiva di breve-medio termine, che ciò causerà danni sia alla vegetazione stessa sia alla sicurezza veicolare e personale dei cittadini;

– un ulteriore aspetto segnalato attiene al patrimonio arboreo: molti alberi sono stati abbattuti e sradicati per evidenti esigenze di cantiere ma non pare che siano stati sostituiti da nuove piantumazioni;

– alla presente si allega la documentazione fotografica ricevuta dallo scrivente;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia svolto le opportune considerazioni tecniche con SCR e altri soggetti eventualmente coinvolti in merito alla nuova collocazione dei pali dell’illuminazione pubblica lungo l’asse di corso Grosseto;
  2. se e come l’Amministrazione intenda rassicurare i cittadini preoccupati che la nuova collocazione dell’illuminazione pubblica possa confliggere sia con la sicurezza stradale e personale sia con la salute delle alberate;
  3. se i pali dell’illuminazione pubblica che sono stati collocati in corso Grosseto (e quelli che saranno installati al termine del cantiere) abbiano le medesime caratteristiche dimensionali e strutturali degli altri pali collocati in altre zone della città e se si possa individuare una collocazione che non confligga con il patrimonio arboreo;
  4. quale sia il numero degli alberi abbattuti per esigenze di cantiere lungo l’asse di corso Grosseto, quanti ne verranno piantumati presso la medesima sede e quale sia, in termini più generali, il piano per il ripopolamento arboreo della zona interessata dal cantiere.

Silvio Magliano