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Casi di salme di defunti non COVID-19 trattate come salme COVID-19? Spero davvero che non si siano mai verificati.

«Nei casi di infezione da COVID-19 esclusa con certezza, vale il protocollo previsto dalla normativa vigente in materia.» Con queste parole l’Assessore Icardi risponde a verbale alla mia interrogazione sulle “Procedure da adottare per i decessi in fase di emergenza da COVID-19”.

Ho presentato il mio atto dopo la pubblicazione, sul “Quotidiano del Canavese” dello scorso 19 aprile, dell’articolo dal titolo “Ciriè, coronavirus: «Morti non covid trattati come covid». L’Uncem chiede spiegazioni all’Asl To4”, dal quale si apprendeva che presso il Presidio Ospedaliero di Ciriè non sempre si sarebbero osservate distinzioni nella gestione delle salme dei defunti COVID-19 da quelli deceduti per cause diverse. Mi auguro davvero che non si siano mai verificati casi di salme trattate secondo le procedure riservate ai soli casi, conclamati o sospetti, di morte per COVID-19 senza che questi sospetti sussistessero. Sarebbe, diversamente, una cosa gravissima. L’ultimo saluto ai nostri cari è un momento sacro e intimo: come tale non può essere negato senza conclamate ragioni. Continuerò a vigilare con attenzione sia sull’Ospedale di Ciriè sia su altre strutture del nostro territorio.

Ciriè, Consiglio Regionale del Piemonte, Covid-19, Moderati, Silvio Magliano