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Tag: Volontariato

Blocco Euro 5 diesel, occorre prepararsi fin da ora

Un Ordine del Giorno per chiedere esenzioni per il Volontariato.

Il tempo guadagnato con i due anni di proroga è fondamentale, non metterlo a frutto per prepararci al 2025 sarebbe imperdonabile: urgenti sono per esempio misure per garantire l’operatività dei mezzi di Associazioni ed Enti del Terzo Settore. Non vogliamo che i piemontesi più fragili siano i più penalizzati dai blocchi del traffico, presenti e futuri. Ho chiesto e ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno della seduta in corso del Consiglio Regionale del mio atto che chiede apposite deroghe, alla luce di risorse sempre più scarse per il rinnovamento dei parchi auto.

Non possiamo permettere che le realtà che giorno dopo giorno garantiscono assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e ai malati – o che sono impegnate in altri fondamentali ambiti: dal trasporto di persone alla prevenzione, dal trasporto di derrate alimentari a quello di medicinali – si trovino nelle condizioni di dover interrompere la propria attività a causa dei blocchi della circolazione. I due anni di proroga al blocco rappresentano l’occasione per immaginare per tempo le misure necessarie. Chiediamo dunque specifiche esenzioni per il Volontariato al fine di garantire la continuità dei servizi, senza la quale gravissime sarebbero le ricadute negative su decine di migliaia di piemontesi. Anche le Associazioni che hanno ancora mezzi Euro 5 che non possono permettersi, al momento, di sostituire devono essere messe nelle condizioni di proseguire la propria azione. I bandi e dunque le risorse disponibili per il rinnovo del parco auto sono sempre meno e chiediamo, sulla base di un preciso elenco stilato sulla base del Codice del Terzo Settore, di poter prevedere altrettante esenzioni.

Blocco Euro 5 diesel, urgono esenzioni per il Volontariato

Bene soluzioni quali la scatola Move-In fornita gratuitamente dalla Regione, meglio ancora possibili (e necessari) incentivi governativi: altrettanto urgenti sono misure per garantire l’operatività dei mezzi di Associazioni ed Enti del Terzo Settore. Non vogliamo che i piemontesi più fragili siano i più penalizzati dai blocchi del traffico.

Non possiamo permettere che le realtà che giorno dopo giorno garantiscono assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e ai malati – o che sono impegnate in altri fondamentali ambiti: dal trasporto di persone alla prevenzione, dal trasporto di derrate alimentari a quello di medicinali  – si trovino nelle condizioni di dover interrompere la propria attività a causa dei blocchi della circolazione. Chiediamo dunque specifiche esenzioni al fine di garantire la continuità dei servizi, senza la quale gravissime sarebbero le ricadute negative sui più fragili. Anche per le Associazioni che hanno, nel proprio parco auto, mezzi Euro 5 che non possono permettersi, al momento, di sostituire devono essere messe nelle condizioni di proseguire la propria azione. Ci aspettiamo che anche il Volontariato sia oggetto di una specifica deroga, misura che consideriamo urgente quanto le altre esenzioni alle quali si sta pensando (per esempio a favore di certe categorie di lavoratori). Resta fondamentale l’introduzione di incentivi governativi per permettere a più persone di sostituire il proprio vecchio mezzo con altri meno inquinanti che non debbano sottostare alle soglie chilometriche massime della tecnologia Move-In, messa gratuitamente a disposizione dalla Regione.

I Volontari tornino nei reparti ospedalieri: subito, ovunque e senza restrizioni

A pandemia finita, non c’è più ragione di limitare l’accesso in corsia delle Associazioni. Buona notizia quella riferita dalla Giunta, rispondendo poco fa al mio Question Time, sul prossimo avvio di un monitoraggio da parte della Direzione Sanità: parta al più presto e si torni quanto prima alla normalità pre-pandemica. A tutti i Volontari la nostra gratitudine e il nostro grazie.

I fatti sono evidenti e la stessa Giunta li ha riconosciuti, rispondendo poco fa al mio Question Time: i Volontari svolgono un ruolo importantissimo in ambito ospedaliero e non c’è più ragione, a pandemia finita, di non aprire alle Associazioni le porte dei reparti e delle corsie di tutti gli Ospedali del Piemonte. Ho dovuto portare questo tema all’attenzione della Giunta a causa di una situazione ancora poco uniforme su tutto il territorio regionale, con limitazioni tuttora presenti in diverse strutture. Non c’è ragione di attendere ancora: accogliamo come buona notizia l’intenzione, riferita dalla Giunta rispondendo al mio interrogativo, di avviare un monitoraggio in merito alle modalità operative attivate dalle diverse strutture per l’accesso dei Volontari, allo scopo di fornire indirizzi per la gestione uniforme delle importantissime attività di volontariato nelle Aziende del territorio. Ci auguriamo che si proceda in fretta e ci assicureremo che così sia. Ai Volontari ribadiamo tutta la nostra gratitudine e il nostro ringraziamento. L’umanizzazione delle cure non può prescindere dalla presenza delle Associazioni nei reparti. Il valore, l’utilità, la forza della presenza dei Volontari nelle strutture piemontesi deve poter andare ben oltre la mera e quasi burocratica funzione informativa e di accoglienza. Si torni in fretta, anche da questo punto di vista, alla normalità pre-Covid 19.

Ucraina, da cittadini piemontesi e Volontariato grande lezione di solidarietà

Sono loro la parte migliore di questo Paese.

Sono oltre 1.800 le famiglie che, in tutto il Piemonte, hanno dato la propria disponibilità ad accogliere a casa propria chi sta fuggendo dalle zone di guerra; l’Istituto paritario “Sacro Cuore” di Novara è la prima scuola a livello nazionale ad accogliere alunni in fuga dall’Ucraina; innumerevoli sono i piemontesi che, dallo scoppio del conflitto, si sono mobilitati in una vera e propria gara di solidarietà donando beni di prima necessità, vestiario, cibo a lunga conservazione, offerte in denaro: il Piemonte dimostra ancora una volta il proprio grande cuore, in queste settimane drammatiche. Ancora una volta Volontari e cittadini si dimostrano la parte migliore del nostro Paese, in grado di fare la differenza nei momenti più bui e difficili.

Dal 1° gennaio le Organizzazioni di Volontariato rischiano di essere assoggettate al regime IVA: ennesimo attacco al non profit

Approvato in Senato un emendamento che assoggetta le Associazioni al regime IVA, pur non svolgendo attività commerciale. Facciamo nostre le proteste del Forum del Terzo Settore contro questa novità iniqua e ci associamo alla richiesta di cancellazione dell’Articolo 5 del DL Fiscale. Sul tema, presenterò un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale del Piemonte.

Non chiamatela “piccola variazione economicamente neutra”: per le Associazioni, il passaggio da un regime di esclusione IVA a un regime di esenzione per i servizi prestati e per i beni ceduti ai propri soci comporterà costi vivi, dalla necessità di tenere una contabilità agli oneri agli adempimenti burocratici.

L’approvazione, in sede di conversione del DL fiscale al Senato, di un emendamento che impone alle Associazioni, dal prossimo anno, di essere assoggettate al regime IVA, pur in assenza di attività commerciali di sorta, si configura dunque come l’ennesima fonte di spesa per l’Associazionismo. Una vera e propria presa in giro.

Ci associamo alle varie voci di protesta, a partire da quella del Forum del Terzo Settore, che si stanno alzando contro questa decisione priva di senso. L’articolo 5 del DL Fiscale deve essere cancellato e riscritto. Non crediamo che sia questo il modo migliore per ringraziare le Associazioni per gli eccezionali sforzi profusi in questi due anni di emergenza pandemica. Il rischio è che la sopravvivenza stessa di diverse realtà sia messa a repentaglio. Compito della politica, a tutti i livelli, dovrebbe essere il sostegno del non profit e non l’aggravio dei costi a suo danno.

Presenteremo un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale per dare mandato alla Giunta di chiedere che siano cancellati i commi da 15-bis a 15-quater dell’Articolo 5 del DL Fiscale.