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Un’assoluta priorità: riconoscere la specificità della sordocecità quale disabilità complessa (a prescindere dall’età della sua insorgenza)

Questo sarebbe un passo fondamentale per garantire alle persone sordocieche i dovuti diritti e le necessarie tutele: il mio Ordine del Giorno che chiede la revisione dei parametri per il riconoscimento della condizione di persona sordocieca e l’inserimento nei LEA delle protesi acustiche, oltre a un’integrazione economica regionale al contributo disposto dal SSN, è stato appena inserito nell’ordine dei lavori del Consiglio Regionale del Piemonte.

A oggi nessuna persona divenuta sorda e cieca dopo l’età evolutiva è riconosciuta come sordocieca: il riconoscimento della sordocecità quale disabilità distinta sarebbe tuttavia fondamentale per garantire nei fatti pieni diritti e tutele alle persone sordocieche. Se approvato dal Consiglio, il mio Ordine del Giorno appena inserito tra i temi da trattare in Consiglio Regionale impegnerà la Giunta ad attivarsi presso la Conferenza Stato Regioni affinché siano rivisti i parametri per il riconoscimento della condizione di persona sordocieca e a inserire nei LEA la voce “protesi acustiche” per le persone che, in condizioni di disabilità uditiva totale o parziale, siano riconosciute cieche assolute o parziali. La Giunta sarà inoltre vincolata a introdurre, tramite una specifica e nuova normativa, un’integrazione economica al contributo disposto dal Sistema Sanitario Nazionale per l’acquisto di protesi acustiche. Nel nomenclatore tariffario vigente la voce “ausili per persone sordocieche” non è attualmente prevista.

Il prossimo 1° aprile ricorreranno i vent’anni dall’approvazione della “Dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche”, con la quale il Parlamento Europeo ha riconosciuto la sordocecità quale disabilità distinta, invitando gli Stati membri a riconoscerne la specificità. La normativa italiana riconosce in via teorica la sordocecità come disabilità specifica, senza però superare, a livello pratico, la prassi secondo la quale non sono attualmente considerate sordocieche le persone che, non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età o che, senza alcuna disabilità sensoriale, siano diventate sordocieche dopo il dodicesimo anno di età. Alle persone con disabilità deve essere garantito il diritto di integrarsi in ogni ambito della società, di accedere a tutti i servizi, di non essere discriminate e di potersi autodeterminare. Occorre sollecitare, a tutti i livelli, interventi volti a correggere i limiti del nostro sistema di welfare, promuovendo un nuovo paradigma basato sulla presa in carico delle persone sordocieche e con disabilità psicosensoriali plurime, tramite percorsi personalizzati che tengano conto, da un lato, dei loro bisogni specifici di assistenza e cura, dall’altro delle condizioni e del contesto ambientale in cui esse vivono.

Regione Piemonte, Sanità, sordocecità