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Un Sistema Sanitario più umano e sostenibile? La telemedicina è la strada

Il Piemonte può ambire a essere, su questo fronte, un’eccellenza: ho portato il tema in Consiglio Regionale, poco fa, con un’interpellanza. Sappiamo bene che, senza una svolta tecnologica in grado di trasferire sempre più prestazioni e servizi dagli ospedali al territorio, l’intero sistema sanitario rischia di non reggere. Chiederemo, sul tema, l’audizione dell’Assessore Icardi e ci auguriamo che si registri un’accelerata in termini di infrastrutturazione tecnologica. Ci auguriamo che l’Azienda Zero sia un elemento propulsore e non un freno vero la messa in atto di questo nuovo modello, con il quale sarà possibile gestire al meglio, per esempio, le cronicità, in maniera capillare anche in aree periferiche o poco collegate del nostro territorio.

La popolazione invecchia: un fenomeno che accelera anno dopo anno, rendendo urgente una riconfigurazione – tecnologica e organizzativa – dei nostri servizi sanitari. In particolare, con la telemedicina è possibile dare impulso a un sempre più urgente processo di trasferimento di prestazioni e servizi dall’ospedale al territorio. Una convinzione che la Giunta ha dimostrato, sostanzialmente, di condividere, rispondendo poco fa in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema.

I più recenti dati Istat parlano chiaro: la popolazione piemontese presenta una struttura per età più vecchia di quella italiana, con un’età media pari a 46,8 anni contro i 45,2 del dato nazionale. Il 25,9% dei piemontesi ha più di 64 anni (contro il 23,2% della media italiana).  

La telemedicina, che permette di garantire continuità e capillarità di consulenze e servizi, è il futuro e il Piemonte può svolgere un ruolo di esempio e capofila: è positivo che già attualmente sia in corso una prima fase di sperimentazione (che riguarda l’assistenza domiciliare, con implementazioni nei settori pediatrico e oncologico), presso la ASL Città di Torino, l’ASL Alessandria, l’ASL Cuneo 1 e l’ASL Cuneo 2. Ci auguriamo che le diverse sperimentazioni citate dalla Giunta ci diano presto la possibilità di applicare su tutto il territorio regionale questa tipologia di approccio medico. Il trend demografico segna un andamento chiarissimo: un uso opportuno e ben gestito della telemedicina non soltanto potrà rendere più efficiente il sistema (limitando, tra l’altro, il fenomeno dei ricoveri inappropriati, con relativa spesa sanitaria), ma sarà un elemento di umanizzazione delle cure.

Chiediamo un’accelerata in merito all’implementazione delle infrastrutture tecnologiche necessarie (affidabilità della rete, qualità dei software) e chiedere all’Assessore Icardi un aggiornamento in Commissione Sanità. Ci auguriamo inoltre che l’Azienda Zero, che sta attualmente portando avanti un’attività di approfondimento proprio in tema di infrastruttura tecnologica, si dimostri un fattore di propulsione del processo.

Regione Piemonte, Sanità, telemedicina