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Recuperare posti letto per i pazienti Covid è purtroppo ancora necessario

Ma perché proprio togliendoli alla Psichiatria del Mauriziano?

I Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) presso l’Ospedale Mauriziano di Torino sono stati chiusi a marzo 2020 e mai più riaperti: garantivano fino allo scoppio della pandemia da Covid-19 16 posti letto, poi ridotti a 12, sui 70 disponibili a Torino. In questa fase quei 12 posti in meno pesano in maniera rilevante: non condividiamo la scelta di mettere “una pandemia contro l’altra”, quella da Covid e quella, sempre più grave, della salute mentale. La metafora della “pandemia” non è esagerata: tra giovani e giovanissimi, secondo le stime del “Sole 24 Ore”, uno su cinque presenta disturbi d’ansia e uno su quattro depressione. I disturbi neuropsichici sono a loro volta, come riportato dalla stessa fonte, in costante aumento in tutte le fasce d’età: si contano 6,7 nuovi casi di depressione ogni 1.000 pazienti (addirittura 9 casi per 1.000 fra le donne): 6,4% in più rispetto al 2020, anno non certo facile poprio per l’esplosione dell’emergenza Covid. Il 13% degli italiani e delle italiane ha una depressione diagnosticata. Si tratta di percentuali in crescita dal 2019 per tutte le fasce d’età e per tutte le aree geografiche. Di fronte a questa situazione, i Servizi Psichiatrici al Mauriziano riapriranno? La risposta della Giunta al mio Question Time appena discusso è chiarissima: «I Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura riprenderanno l’attività al Mauriziano, ma solo a emergenza Covid terminata». Terremo alta l’attenzione e ci assicureremo che questo avvenga. Fin da ora, esprimiamo perplessità per una scelta che ci pare discutibile: quei posti si sarebbero potuti trovare in altro modo.

covid, Psichiatria, Regione Piemonte, Sanità