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Tag: Regione Piemonte

Studenti con DSA o ADHD, in Piemonte situazione drammatica e tempi biblici: per chi non può permettersi il privato l’attesa per una certificazione è di mesi e altissimo è il rischio di abbandono scolastico

Grave carenza di personale e liste d’attesa infinite costringono le famiglie a scegliere: o affidarsi al privato per la valutazione e per la cura del disturbo, con costi rilevanti (che possono superare i 400 euro per una certificazione), o rassegnarsi a tempi d’attesa ignoti e lunghissimi. Evidente e inaccettabile la discriminazione per chi non può permettersi di pagare. La Regione investa nell’assunzione di personale specializzato, unica soluzione del problema e unico modo per garantire livelli di assistenza e tempi adeguati. L’impegno della Giunta, che ha appena risposto al mio Question Time sul tema a Palazzo Lascaris, di avviare il percorso diagnostico per i DSA o ADHD entro sei mesi non basta.

I “Gruppi Disturbi Specifici di Apprendimento” sono stati istituiti in ogni Asl del territorio regionale, ma, in pratica, i tempi per giungere, da parte degli studenti piemontesi con DSA o ADHD, alla definizione di un percorso di diagnosi e certificazione sono biblici: passano mesi soltanto per avere una prima valutazione, mentre per ottenere una cura i tempi sono ancora più lunghi.

Per le famiglie non c’è dunque altra scelta: chi se lo può permettere, cerca risposte nel privato sostenendo costi per gli altri proibitivi, tutti gli altri si rassegnano e aspettano. La discriminazione nei confronti di chi ha meno possibilità economiche è evidente e inaccettabile. Anche perché, senza una certificazione (che può sfiorare i 500 euro nel privato), il rischio di abbandono scolastico è, per gli studenti con DSA, altissimo.

La tempestività, specialmente nelle fasce d’età più giovani (nella fase della vita, cioè, in cui il processo di crescita è più rapido), è fondamentale: senza un tempestivo intervento, il disturbo diventa progressivamente sempre meno trattabile. I disturbi dell’apprendimento investono non solo la sfera scolastica, ma anche quella personale, incidendo sulla personalità e sul futuro del giovane.  

Il Piemonte è tra le Regioni nelle quali più alta è la percentuale di studenti con DSA (circa il 7,3% contro un dato nazionale del 4,9%) e il trend è in vertiginoso aumento. Gli studenti piemontesi con ADHD sono circa il 4%. Ci aspettiamo che la Giunta Regionale dia risposte a migliaia di studenti con DSA o ADHD e alle loro famiglie.

QUESTION TIME – Come intende rispondere la Giunta ai lunghi tempi d’attesa e assicurare adeguati livelli di assistenza agli studenti con DSA e ADHD?

Premesso che:

  • la Legge n. 170/2010 riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Tale legge contiene precise indicazioni per favorire il successo scolastico degli alunni e degli studenti con DSA attraverso l’attivazione di specifiche azioni didattiche ed organizzative a livello di classe, di
    scuola e di territorio;
  • la Regione e il Gruppo di Lavoro, in collaborazione con i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte, Ufficio IV e Associazione ADHD Piemonte, alla luce delle osservazioni, della letteratura e delle esperienze maturate nei rispettivi ambiti professionali, hanno predisposto le Linee Guida allo scopo di promuovere sia una maggiore conoscenza del fenomeno del Disturbo da Deficit di Attenzione, sia una presa in carico più completa e proficua da parte di tutti i soggetti coinvolti, attivando e consolidando, laddove possibile, tutte le opportune forme di collaborazione e integrazione tra le diverse istituzioni e servizi (approvate con Determina n. 842 del 10/08/2020).

Premesso, altresì, che:

  • il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato i principali dati relativi agli alunni con DSA anno scolastico 2018/2019, frequentanti le scuole italiane, a cui è stato diagnosticato un Disturbo Specifico dell’Apprendimento: sono 298.114, pari al 4,9 % del totale degli alunni;
  • il Piemonte è tra le Regioni con i valori di studenti con DSA più elevati (circa il 7,3%) e il trend è in vertiginoso aumento;
  • Gli studenti piemontesi risulta con ADHD sono circa il 4%.

Sottolineato che:

  • al fine di favorire l’inclusione scolastica la Regione Piemonte sostiene allievi che presentano qualsiasi difficoltà di funzionamento e/o apprendimento permanente, o transitoria, in ambito educativo – scolastico – formativo, che necessitino di percorsi personalizzati;
  • in particolare, presentano Bisogni Educativi Speciali (BES):

1) allievi con disabilità;

2) allievi con disturbi specifici di apprendimento (DSA): dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia;

3) allievi con esigenze educative speciali (EES): disturbi della condotta, dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD), disturbi dell’eloquio e del linguaggio, disturbo della funzione motoria, funzionamento intellettivo limite (FIL);

4) allievi in situazioni di svantaggio: culturale, linguistico, socio – economico.

Constatato che:

  • la Delibera n. 496 del 22 maggio 2014 “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) nella Regione Piemonte ad integrazione della D.D. n. 547 del 21 luglio 2011 e in applicazione della D.G.R. n. 16-7072 del 4.02.2014” ha:

1) istituito in ogni Asl il Gruppo Disturbi Specifici di Apprendimento (GDSAp) deputato alla gestione del percorso diagnostico;

2) dato mandato alla Direzione Sanità di adottare con successivi atti la definizione del percorso di diagnosi e certificazione omogeneo per tutto il territorio regionale con riferimento agli elementi precisati nell’art. 3 comma 1 e 2 dell’accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012;

3) riconosciuto la conformità del percorso diagnostico rilasciato da soggetti privati.

Considerato che:

  • i tempi di attesa nei vari centri pubblici sono lunghi, si attendono mesi per una prima valutazione e per ricevere un trattamento o cura i tempi sono ancora più lunghi;
  • la tempestività per un bambino è fondamentale, avendo un processo di crescita molto rapido il disturbo diviene meno trattabile e l’intervento meno efficace;
  • è necessario tutelare il diritto alla salute perché, visti i lunghi tempi d’attesa, chi ha la disponibilità cercherà una risposta nel privato, ma chi non ha le possibilità economiche per affrontare le spese si sentirà discriminato.

Rilevato che:

  • senza una certificazione, il rischio che gli studenti abbandonino la scuola è alto, poiché i disturbi sopra menzionati investono non solo la sfera scolastica ma anche quella personale nel suo insieme provocando scarsa autostima e incidendo sulla personalità e sul futuro del giovane.

INTERROGA L’ASSESSORE COMPETENTE

per sapere quali misure o azioni intenda intraprendere questa Giunta per ridurre i tempi d’attesa e per garantire ai pazienti e alle famiglie il personale necessario a raggiungere livelli di assistenza adeguati in favore di alunni e studenti con DSA e ADHD.

Sostegno agli Oratori, le promesse da marinai della Giunta Cirio: non un euro in più rispetto al 2020

Bando ex LR 26/02 uscito in pompa magna, ma la cifra resta identica all’anno scorso: 500mila euro, ai minimi storici o quasi rispetto al milione di euro del 2017. Il mio Ordine del Giorno che chiedeva ulteriori risorse, approvato in Consiglio Regionale, resta lettera morta. Sul tema, anche in fase di discussione del Bilancio di Previsione avevamo chiesto ulteriore impegno finanziario (1 milione di euro in più), ma il nostro emendamento fu bocciato lo scorso marzo a Palazzo Lascaris.

Da parte della Giunta Cirio, sul tema del supporto agli Oratori, parole, parole, parole. Il bando ex LR 26/02 è uscito in pompa magna, ma non prevede un euro in più rispetto agli anni precedenti. Ammonta a 500mila euro lo stanziato in competenza per il 2021: esattamente la stessa cifra del 2020 e del 2018, poco più dei 440mila euro del 2019 e la metà rispetto al milione del 2017. Gli enti di culto hanno tempo fino al 23 luglio per presentare istanza di accesso ai finanziamenti.

Non un euro in più: questo è dunque il valore che la Giunta Cirio dà agli atti, in teoria vincolanti, approvati dal Consiglio. Lo scorso 9 aprile è stato approvato in Aula un mio Ordine del Giorno che chiedeva ulteriori risorse da reperire per la LR 26/02 sul “Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di Oratorio”.

Come Moderati continuiamo a vedere negli Oratori luoghi di aggregazione, incontro e inclusione imprescindibili per la crescita delle nuove generazioni. Senza un adeguato sostegno pubblico queste realtà – 1.184 sul nostro territorio – rischiano in molti casi di dover ridurre non solo la propria attività ordinaria, ma anche i molti i progetti di inclusione sociale

Un protocollo di intesa è stato stipulato tra la Regione Piemonte, la Conferenza Episcopale Piemontese e i referenti di altre religioni e confessioni sulla base di una deliberazione della Giunta Regionale. Il protocollo definisce anche le modalità concrete per accedere ai contributi.

Lo abbiamo ripetuto in tutti questi anni, oggi c’è una targa che lo afferma pubblicamente: “Non accada mai più”

Appena inaugurata la targa in memoria di Andrea Soldi sulla “sua” panchina in corso Umbria a Torino: bello vedere questa mattina le Istituzioni presenti e unite, ma in precedenza per troppo tempo la famiglia è stata lasciata sola. È stata questa, come da noi richiesto, la prima inaugurazione a Torino dopo le chiusure da Zona Rossa: bel segnale. Ora si passi dalla testimonianza ai fatti: la politica provveda a un sostanziale ripensamento dell’intero modello regionale della psichiatria, allocando finalmente risorse finanziarie adeguate per fronteggiare un’emergenza, quella della salute mentale, che la pandemia ha ulteriormente aggravato.

Che non accada mai più“: lo abbiamo ripetuto in tutti questi anni. Oggi queste parole sono esposte sulla targa in memoria di Andrea Soldi appena inaugurata sulla “sua” panchina in corso Umbria a Torino. Bello vedere, questa mattina, tanti cittadini e la presenza compatta delle Istituzioni, ma per troppo tempo la famiglia è stata lasciata sola.

L’inaugurazione della targa in memoria di Andrea è molto più di un atto simbolico: è un fatto che deve indurre la politica a un sostanziale ripensamento del modello della psichiatria regionale e all’impegno per cambiare quanto, in questo ambito, ancora non funziona. Un risultato che non si potrà raggiungere senza che su questo settore si mettano finalmente risorse finanziarie adeguate. Le condizioni oggettive rendono questo cambio di rotta più che mai urgente: la pandemia da Covid-19 sta facendo aumentare in maniera drammatica i dati relativi alle patologie mentali. L’effetto della pandemia sulla salute mentale è stimato in un aumento di un milione di pazienti (+30%) presi in carico dal Sistema Sanitario Nazionale*,

Era il 5 agosto del 2015, sei anni fa: Andrea Soldi ci lasciava in un torrido pomeriggio d’estate, vittima di un TSO. La proposta di dedicare ad Andrea Soldi una targa ha sempre avuto la mia piena condivisione e il mio appoggio, umano e politico, in tutte le sedi.

La Gigafactory non sarà a Torino: da oggi il nostro territorio è un po’ più periferico

Amarezza e delusione per la sconfitta di Torino nella partita-Gigafactory.

La Giunta Appendino e la Giunta Cirio non sono state in grado di interloquire con il Governo e con l’azienda in maniera abbastanza convincente ed efficace da portare a casa un risultato diverso dall’ennesima batosta per il nostro territorio. Altra occasione gettata al vento: il ritorno in termini economici, occupazionali e di sviluppo sarebbe stato enorme. Torino e il Piemonte sono, oggi, un po’ più periferici rispetto alla parte che economicamente conta del nostro Paese. Faccio mie le parole dell’Arcivescovo Nosiglia, che parla di urgenza di varare una politica industriale condivisa e sottolinea come una città divisa non possa che perdere.