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Tag: Comune di Torino

L’Amministrazione Lo Russo non attenda una tragedia per mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale davanti alla Scuola Bonacossa di via Nizza a Torino

Che attraversare la strada di fronte alla Scuola dell’Infanzia Stefano Bonacossa sia pericolosissimo è un dato di fatto. Da anni chiediamo soluzioni, con un’interpellanza sul tema discussa in Sala Rossa già a fine 2020 con l’allora Giunta Appendino.

Due nonni sono stati investiti lo scorso maggio: che un nuovo incidente si sarebbe prima o poi verificato era chiaro a tutti e ora, dopo che un insegnante è stato investito da un furgone lo scorso lunedì riportando traumi, fratture e una prognosi di 40 giorni, speriamo che finalmente l’Amministrazione prenda coscienza di quanto sia urgente intervenire. Lo stesso Presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano, che ha a cuore la questione, è attualmente in attesa di risposte dalla Città. Facciamo nostra la richiesta dei genitori, che chiedono la collocazione di un attraversamento pedonale rialzato con dosso in prossimità delle strisce e la presenza negli orari di entrata e di uscita di Agenti della Polizia Municipale. Chiediamo inoltre il potenziamento della segnaletica sia orizzontale sia verticale e ogni altra misura utile a ridurre la velocità media di chi percorre – a bordo di un veicolo a motore, su una bici o in monopattino – il tratto di via Nizza compreso tra corso Marconi e via Thesauro.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Simone Fissolo – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale di Torino.

Il Duomo sia accessibile per tutti dall’ingresso principale

Sottoscriviamo le richieste della CPD, si trovi una soluzione al più presto.

Che il principale luogo di culto di Torino, la cattedrale di San Giovanni Battista, non sia accessibile dall’ingresso principale è un fatto che non possiamo più accettare. Facciamo convintamente nostre tutte le richieste della CPD. Ci sorprende che, da anni, il dibattito sia fermo allo stesso punto, come se chiedere il diritto di tutti a entrare in chiesa fosse una pretesa assurda. Il Duomo di Torino esiste dal XV Secolo: da oltre cinquecento anni l’accesso alle persone con disabilità motoria non è di fatto consentito dalla scalinata che si affaccia sulla piazza. Da qui – e non da ingressi laterali – ci auguriamo di vedere finalmente entrare tutti i fedeli, senza eccezioni. Non possiamo immaginare funzioni, battesimi o matrimoni ai quali non tutti (magari gli sposi stessi o i genitori del battezzando) possano accedere dall’ingresso principale. A maggior ragione alla luce delle nuove tecnologie in fatto di materiali capaci di garantire soluzioni non impattanti, progetti in grado di coniugare accessibilità e rispetto dei parametri estetici di un edificio rinascimentale sono assolutamente percorribili. Si trovi al più presto una soluzione. Lo dobbiamo a tutti i cittadini e in particolare ai tanti che hanno portato avanti questa battaglia, a partire dal compianto Presidente della CPD Paolo Osiride Ferrero. Una città la cui cattedrale non è accessibile non può e non potrà mai definirsi una città accessibile in senso assoluto.

Guidare mezzi GTT? Ormai dovrebbe essere considerato un mestiere pericoloso

Ne prendiamo atto dopo l’ennesimo episodio, verificatosi ieri sulla linea 4 a Torino: il conducente interviene in difesa del controllore ed è aggredito. Un problema ormai cronico, del quale le Istituzioni devono farsi carico.

Dobbiamo prendere atto che, ormai, autisti e controllori dei mezzi GTT svolgono un mestiere pericoloso. Ci troviamo a commentare l’ennesima aggressione ai danni del personale sui mezzi del servizio di trasporto pubblico: vittime, questa volta, autista e controllore sulla linea 4 a Torino, aggrediti in zona piazza d’Armi nel primo pomeriggio di ieri, subendo danni fisici (tumefazioni al volto) e alle cose (rottura dei cellulari). Giuste le richieste alla Prefettura e alle Istituzioni di farsi carico di un problema ormai cronico, episodi simili si registrano con una frequenza sconcertante.

Valentino non asfaltato? Ottimo, a patto che sia accessibile

La fruibilità per tutti deve essere l’obiettivo prioritario, non esiste riqualificazione senza inclusione. Si segua un percorso di coprogettazione con le Associazioni del territorio.

Buona notizia la riqualificazione del Parco del Valentino, a una condizione: che sia garantita la massima accessibilità. Non esiste bellezza senza inclusione né riqualificazioni sensate senza che sia garantita la fruibilità per tutti. Convinti di questo, non solo auspichiamo, ma pretendiamo e ci aspettiamo che la fruibilità di tutti gli spazi sia garantita alle persone con disabilità. In questa nostra richiesta facciamo nostre le sollecitazioni della Consulta per le Persone in Difficoltà e del suo Direttore Giovanni Ferrero, che ha più volte auspicato un percorso di coprogettazione con tutte le Associazioni del territorio affinché il principale parco della città sia sempre più fruibile e accessibile. Questa è la strada da seguire. Monitoreremo costantemente l’evolversi della situazione e auspichiamo che il nostro monito sia preso in considerazione, nel caso in cui fosse sfuggito all’ordine del giorno. Un Parco del Valentino più accessibile è un Valentino migliore per tutti: persone con disabilità, anziani, genitori con bambini piccoli e non solo.

Agenti aggrediti, a Mirafiori episodio di una gravità inaudita

Solidarietà agli agenti, subito interventi risolutivi.

Gravissimo quanto successo venerdì sera a Mirafiori: agenti sono stati aggrediti con bastoni. Gravissimo, ma non sorprendente, dal momento che da anni quella zona di Torino è alla mercé di queste persone, lontane da ogni senso di legalità. La nostra solidarietà agli agenti accerchiati e aggrediti dai nomadi è assoluta e sincero il nostro grazie ai rinforzi intervenuti con tempismo per evitare evitare danni ancora peggiori. Folle l’azione del soggetto che, alla guida del camper, ha rischiato di travolgere chi si trovava sul posto: si è rischiata la tragedia. Dopo gli sgomberi delle occupazioni delle case ATC quella zona continua a essere terra di nessuno ed è un fatto che non possiamo tollerare. Il problema rappresentato da queste persone è serio ed è ora che sia affrontato a tutti i livelli istituzionali e risolto: porterò il tema, da parte mia, in Consiglio Regionale del Piemonte.