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Tag: Comune di Torino

Appendino come Dracula: sospende la ZTL, ma non la zona blu

Ci saremmo aspettati una concomitanza di azioni, ma evidentemente per questa Amministrazione è più urgente fare cassa.

ZTL sospesa a Torino fino a venerdì 30 aprile: e la sosta sulle strisce blu? Si continua a pagare. Una Sindaca Appendino in versione novella Dracula prova a prosciugare le ultime gocce di sangue dei torinesi e le ultime residue risorse di coloro che, lavorando in centro, preferiscono evitare il rischio di muoversi sugli affollatissimi mezzi pubblici in piena terza ondata pandemica. Chi si aspettava una concomitanza di azioni è stato ancora una volta deluso. Neanche questa volta l’ideologia è stata messa da parte di fronte all’emergenza. I Moderati chiedono da settimane la sospensione della Zona Blu, misura non più rimandabile. La politica dovrebbe saper cogliere il senso dei tempi che stiamo vivendo e difendere il diritto dei cittadini alla salute: Appendino, sei d’accordo?

Riqualificazione di corso Verona, il progetto del Comitato Borgo Rossini è valido: utilizziamolo

Ignorato per oltre un anno, adesso sia preso in considerazione. Il parere della Circoscrizione VII è favorevole. Ho chiesto, discutendo poco fa la mia interpellanza sul tema, di accelerare in questi ultimi mesi di consiliatura – interloquendo con i residenti e la Circoscrizione – affinché, per una volta, i cittadini siano protagonisti per davvero.

La necessità di una riqualificazione di corso Verona è urgente. Il progetto presentato dal Comitato Borgo Rossini è di assoluta qualità. Sarebbe interesse di tutti (residenti, Amministrazione) prenderlo in considerazione, eppure il piano del Comitato di Quartiere Borgo Rossini è stato di fatto ignorato nell’ultimo anno. 

Attualmente corso Verona presenta criticità relative a viabilità, sosta selvaggia, barriere architettoniche, mancanza di illuminazione, qualità dell’asfalto su marciapiedi e carreggiata. Tutti elementi che il progetto del Comitato può contribuire a risolvere. Il progetto è nelle disponibilità da prima della pandemia ed esprime la volontà dei cittadini di contribuire a rendere la zona più vivibile e accessibile. 

Ho chiesto alla Giunta di cambiare passo e di dimostrare la volontà di sedersi attorno a un tavolo alla presenza del Comitato e della Circoscrizione. Il progetto, riferito all’intero asse di corso Verona, è stato redatto attraverso un proficuo dialogo con gli uffici tecnici e propone soluzioni puntuali per i problemi di sosta selvaggia, smog, traffico, barriere architettoniche e attraversamenti pericolosi. Tra le iniziative di riqualificazione del quartiere particolarmente importante è quella a breve termine dell’ex Mercato dei Fiori, strettamente collegata a quella del Comitato, e in un prossimo futuro la Metro 2, che attraverserà proprio corso Verona con una fermata nei pressi del CLE. I cittadini stanno dimostrando di saper guardare non solo all’oggi, ma anche al domani: l’Amministrazione faccia lo stesso.

Siamo a fine consiliatura e non possiamo perdere tempo: utilizziamo al meglio questi ultimi mesi. La proposta può essere, dove necessario, integrata. Borgo Rossini sta vivendo in questi anni una fase di rapida trasformazione. Il complesso degli interventi sul quartiere potrebbe rappresentare un ottimo esempio di progetto pilota per altre zone della città.

Le “code” di candidati in attesa di sostenere l’esame di guida sono un problema da risolvere, non da minimizzare

Dai dati emerge una situazione di vera emergenza, che va risolta e non relativizzata. Bene invece che la Città metta a disposizione, su nostra sollecitazione, le proprie graduatorie. Motorizzazione isolata, arrivarci è un’impresa, ma la Giunta fa orecchie da mercante da un anno e mezzo a questa parte: altro che servizio di prossimità, chiediamo una fermata di trasporto pubblico dedicata. Sul tema, si è appena tenuta una Commissione in Consiglio Comunale.

Isolata, dimenticata, abbandonata a se stessa: da un anno e mezzo la Motorizzazione attende da questa Giunta risposte rispetto alla necessità di essere collegata al resto della città da una linea di trasporto pubblico, con tanto di fermata dedicata, come qualsiasi altro servizio fondamentale del territorio. Di risposte, però, non ne ha ricevuta mezza: in queste condizioni, la Motorizzazione è il contrario di un servizio di prossimità, per usare un concetto caro agli stessi Cinque Stelle, e di un servizio accessibile e fruibile (non casualmente l’Associazionismo dei cittadini non vedenti ha presentato un esposto). Al momento, la fermata più “vicina” dista dieci minuti a piedi.

Sui dati, continuiamo a essere perplessi. Se la Direttrice Bosio, appena audita in Commissione, parla di tempi perfettamente in media con il dato nazionale, “Quattroruote” racconta una storia diversa, indicando per Torino in 100 giorni il tempo che intercorre dalla prenotazione dell’esame allo svolgimento del test (dato al quale si deve aggiungere l’attesa per l’esame di guida, al quale si può accedere solo dopo aver superato quello di teoria: e qui si raggiungono, nella nostra città, i 140 giorni).

Ma in generale, e al di là dei singoli dati, è l’approccio teso a minimizzare il problema che non ci convince: siamo e restiamo dalla parte delle autoscuole, settore gravemente colpito dalla crisi, e dei loro gestori. Quanto al confronto con realtà più piccole (Cuneo, per esempio, con i suoi 40 giorni necessari per prendere la patente), è ovvio che, per contesti più grandi come Torino, anche il personale impiegato deve aumentare in proporzione.

Ci fa piacere che l’Amministrazione, su nostra richiesta, metta a disposizione della Motorizzazione le proprie graduatorie. A questo proposito, ci piacerebbe sapere quale sia il tempo di intervento della Motorizzazione per assumere una volta resa disponibile la graduatoria; mi aspetto, inoltre, che con l’inserimento di nuovo personale amministrativo il personale esaminatore possa dedicarsi maggiormente agli esami.

Non possiamo negare l’esistenza di un problema strutturale. Serve un lavoro comune per azzerare ritardi che mettono in difficoltà chi fa impresa e paga le tasse. Alla fine del 2019 era stata rilevata una perdita di 1.700 posti d’esame rispetto al 2018 e nel 2020 la situazione è peggiorata ulteriormente. Il risultato sono circa 13.500 allievi che devono sostenere l’esame di guida e che con gli attuali ritmi saranno “smaltiti” in circa 7 mesi.

Strisce gialle e blu: un contrassegno da esporre sul cruscotto garantirebbe più posti liberi per i residenti

Il solo rischio di essere multati in caso di passaggio della Municipale non è un deterrente sufficiente: con un un pass da esporre, invece, permetteremmo di capire immediatamente se un’auto è di proprietà di un residente oppure no e se dunque ha titolo oppure no a parcheggiare negli stalli riservati a chi risiede in zona. Milano e Firenze si sono già adeguate: la richiesta dei Moderati è di fare lo stesso anche a Torino. La dematerializzazione farà risparmiare carta, ma non tempo né pazienza da parte dei residenti.

Situazione tipo: sono un residente di Vanchiglia o di San Salvario o di qualsiasi altra zona di Torino nella quale vi siano stalli riservati per gli abitanti del quartiere, sono tornato a casa e sto cercando parcheggio ma, nonostante le strisce gialle e blu, non trovo un solo posto. Mi chiedo: queste auto saranno davvero tutte di residenti? O per caso qualcuno ha posteggiato senza titolo l’auto negli stalli gialli e blu? 

La domanda, al momento, è senza risposta: non c’è modo per l’automobilista-residente di riconoscere se un certo mezzo è di proprietà di un “vicino di casa” o di un “avventore”. Quanto possa essere utile, in termini di deterrenza, un ipotetico contrassegno “da residente” da esporre sul cruscotto è dunque immediatamente chiaro. 

Con una simile misura, chi cerca e spesso non trova posteggio potrà immediatamente identificare eventuali “abusivi” ed eventualmente chiedere l’intervento della Municipale. Gli Agenti possono sempre sanzionare chi posteggia senza titolo anche senza un contrassegno, naturalmente, ma solo in occasione dei passaggi sul territorio. Troppo poco per costituire un efficace elemento di deterrenza per i “furbetti”.

Chiederemo alla Giunta, come Moderati, di intervenire affinché anche Torino, come altri Comuni quali Milano e Firenze, adotti questa soluzione. Se la dematerializzazione fa risparmiare carta, di certo non sta evitando perdite di tempo e di pazienza ai torinesi. Gli stalli gialli e blu sono riservati, nell’orario serale dalle 19:30 alle 08:00, ai soli residenti o dimoranti in possesso dell’abbonamento di sosta D3.

Contributi alle Paritarie FISM, puntualità nell’erogazione o Istituti a rischio

A maggior ragione in questa fase di crisi, aggravata dall’interruzione della didattica in presenza, è vitale che il Comune versi i fondi con assoluta tempestività per garantire la sopravvivenza di queste scuole: sul tema, ho appena presentato un’interpellanza in Sala Rossa, chiedendo anche altre misure integrative.

In queste difficili settimane di “Zona Rossa”, nelle quali la didattica in presenza è sospesa, la puntualità nell’erogazione dei fondi comunali a sostegno delle Scuole Paritarie FISM (Federazione delle Materne) è ancora più determinante. Ecco perché ho appena presentato un’interpellanza in Sala Rossa per chiedere alla Giunta quando abbia intenzione di versare il contributo comunale relativo al 2020. Vogliamo evitare che le Scuole FISM si trovino in ulteriore difficoltà, essendo consapevoli come Moderati che ogni eventuale chiusura rappresenterebbe non soltanto un impoverimento dell’offerta formativa, ma anche un problema di sostenibilità dell’intero sistema, senza trascurare le conseguenze dal punto di vista occupazionale. La puntualità è fondamentale, ma potrebbe non essere sufficiente in questa fase di crisi mai vista: chiederò dunque, in Sala Rossa, quali altre misure questa Giunta abbia individuato per sostenere gli Istituti Scolastici Paritari aderenti alla FISM in questa delicatissima fase.