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Tag: Comune di Torino

Come impiega la Città la liquidità derivante dalle sanzioni comminate a Tundo per inadempienze e disservizi?

La ditta gestisce il Servizio Trasporto Persone con Disabilità. Domani in Sala Rossa la mia interpellanza sul tema.

Dal 2016 a oggi, la ditta Tundo ha fatto registrare un numero più che considerevole di disservizi, ritardi e inefficienze, sia per quanto riguarda il servizio taxi per persone con disabilità sia per quanto riguarda il servizio di trasporto scolastico per alunni con disabilità. Le parti coinvolte – utenti, famiglie, dipendenti ed ex dipendenti – conoscono bene, per esperienza diretta, le conseguenze di tutto ciò. L’Amministrazione ha, da parte sua, la possibilità, anzi il dovere, di sanzionare con le penali del caso le mancanze della ditta affidataria di un servizio, in questo caso quello relativo al trasporto di persone con disabilità, in capo alla Città stessa. Domani chiederò alla Giunta, con un’interpellanza, il numero totale e gli importi delle sanzioni comminate per inadempienze o inefficienze nel corso del quinquennio di Amministrazione Appendino. Chiederò inoltre se, come più volte richiesto dai Moderati, l’Amministrazione abbia impegnato o creato un capitolo di bilancio della Città di Torino ove accogliere gli importi derivanti dalle sanzioni e donde trarre le risorse per ristorare le famiglie con rimborsi o servizi alternativi. Mi farò riferire, infine, se i versamenti siano corrisposti da parte della ditta o se le quote siano trattenute “alla fonte”, nonché se risultino tutti adempiuti. Esprimo ancora una volta la mia più totale solidarietà alle famiglie penalizzate dai disservizi, ai ragazzi che hanno visto attaccato, in questi anni, il proprio diritto allo studio e ai dipendenti ed ex dipendenti che hanno dovuto aspettare tempi francamente non accettabili per vedersi accreditato il dovuto (stipendi e TFR).

C’è l’esenzione IMU per chi mette un proprio immobile a disposizione delle Organizzazioni di Volontariato: ma l’Amministrazione sta promuovendo adeguatamente quest’opportunità?

Lunedì si discute in Sala Rossa la mia interpellanza per chiedere la più ampia ed efficace comunicazione delle innovazioni regolamentari in materia di IMU, nella convinzione che la sola pubblicazione sul sito istituzionale della Città di Torino non sia sufficiente. In particolare, l’opportunità garantita dalla Legge di Bilancio 2019 – che conviene a proprietari, Associazioni, Comune e territorio – dovrebbe essere promossa con forza.

Un’opportunità ignota è un’opportunità che, di fatto, non esiste: per questa ragione, è fondamentale che l’Amministrazione Civica si occupi di promuovere al meglio, tra le altre, le innovazioni contenute nel testo del nuovo Regolamento Comunale in materia di IMU. Lunedì chiederò alla Giunta, con un’interpellanza che sarà discussa probabilmente già lunedì in Consiglio Comunale, come l’Amministrazione abbia promosso e stia promuovendo le nuove possibilità garantite dal Regolamento Comunale n. 393 in materia di IMU. In particolar modo, mi aspetto che la Giunta pubblicizzi l’esenzione IMU per chi mette un proprio immobile a disposizione di un’Organizzazione di Volontariato. Questa misura conviene a tutti: proprietari, Associazioni (sempre “affamate” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività), Comune e territorio, con tanti luoghi abbandonati o non utilizzati che possono tornare a nuova vita. È dunque interesse di tutte le parti in causa che sia promossa in maniera opportuna. Chiederò inoltre secondo quali modalità, canali e strumenti l’Amministrazione intenda, da adesso in poi, fornire la più ampia conoscibilità alle innovazioni regolamentari in materia di IMU per gli Enti non commerciali. La mia proposta di modifica al Regolamento IMU è stata approvata dal Consiglio Comunale lo scorso marzo. Questa opportunità è garantita ai Comuni dalla Legge di Bilancio 2019, Torino è stata la prima Città ad avvalersene.

Rimozione delle gradinate dal ponte Carpanini, telecamere e presidio fisso: le mie richieste alla Giunta per Lungo Dora Napoli

Lunedì in Consiglio Comunale chiederò, con un’interpellanza sul tema, l’applicazione di queste e altre soluzioni necessarie alla sicurezza di cittadini e commercianti e alla fruibilità di questa porzione del quartiere Aurora.

Una piena sicurezza dei cittadini e dei commercianti e una reale fruibilità degli spazi pubblici non sono garantite, sul Lungo Dora Napoli e dintorni, da troppo tempo. Con un’interpellanza che si discuterà lunedì in Sala Rossa, proporrò all’Amministrazione alcune misure concrete e immediatamente applicabili. Il primo e urgente intervento è la rimozione delle gradinate presenti sul ponte Carpanini: queste sedute, nel progetto originale pensate come luogo di aggregazione, sono nei fatti da troppo tempo appannaggio esclusivo di chi spaccia o acquista stupefacenti. In parallelo, chiederò all’Amministrazione di garantire, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, un presidio fisso sul territorio. Mi aspetto infine un aggiornamento sull’utilizzo anche in questa porzione di Aurora telecamere e droni: quest’ultima ipotesi era stata illustrata in una recente Commissione relativa al progetto Argo.

Continuo a credere che le potenzialità anche commerciali di questo tratto di lungofiume siano importanti. Spetta all’Amministrazione porre le condizioni perché siano sfruttate: obiettivo che non si potrà pienamente raggiungere finché la zona sarà in mano a degrado, spaccio, sporcizia, bivacchi, violenza e microcriminalità. I residenti e diversi imprenditori che, per la zona, stanno facendo davvero molto meritano un deciso cambio di passo da parte di questa Giunta.

La Giunta lascia a piedi Mirafiori Sud

Il quartiere risulta penalizzato in maniera gravissima dalle modifiche al Piano del Trasporto Pubblico Locale: 7 le linee di superficie eliminate o ridotte, per migliaia di residenti andare a piedi sarà l’unica alternativa all’uso dell’auto privata per raggiungere, per esempio, la zona ospedali o il centro cittadino. Ho presentato un’interpellanza in Comune per chiedere che la Giunta, previo confronto con i residenti e con la Circoscrizione, torni sui suoi passi. Nel frattempo, chiediamo come Moderati l’attivazione di una linea Star che copra le zone del quartiere meno servite dai mezzi pubblici.

Piano del Trasporto Pubblico Locale modificato, Mirafiori Sud paga il conto: tagli e riduzioni riguardano sette linee e coinvolgono migliaia di residenti. Mirafiori Sud è un popoloso quartiere dall’età media avanzata. Queste scelte scellerate finiranno per scoraggiare i cittadini dall’utilizzare i mezzi pubblici, non più rispondenti alle reali necessità ed esigenze di spostamento della popolazione: che cosa pensa la Giunta, a parole così attenta ai temi ambientali, di questa prospettiva?

Le modifiche riguardano le linee GTT 14, 63, 34, 35, 63b, 18 e 40. La linea 34, con il nuovo tragitto, escluderebbe del tutto strada Castello di Mirafiori, impedendo di fatto ai circa 4mila residenti in quel tratto di poter raggiungere la zona ospedali. Anche il Presidio Sanitario Valletta, non transitando più la linea su via Farinelli, rimarrebbe non servito. La nuova linea 63 (63 + 63/) escluderebbe un tratto di strada del Drosso e tutta strada Castello di Mirafiori, impedendo alla popolazione residente di raggiungere la zona ospedali e il centro cittadino.

Ancora una volta, le scelte di questa Amministrazione penalizzano le periferie. Per l’ennesima volta il quartiere Mirafiori Sud perde un servizio essenziale, a pochi mesi dalla chiusura della sede della Polizia Municipale di via Morandi. Con la mia interpellanza, appena presentata in Consiglio Comunale, chiedo che la Giunta consulti i residenti e la Circoscrizione e agisca di conseguenza apportando i necessari correttivi al Piano. 

In attesa di individuare e applicare soluzioni efficaci per il territorio, chiediamo inoltre come Moderati l’attivazione di una linea Star che garantisca il collegamento delle aree del quartiere oggi non completamente servite dal servizio di trasporto pubblico (il cosiddetto “Villaggio”, l’area “Cime Bianche” e l’area “Basse Lingotto”).

Salviamo la Basilica di Superga

A rischio funzioni religiose e museo: non permettiamo che questo simbolo cittadino chiuda i battenti. Anche la Città deve fare la sua parte. Non nascondo la mia preoccupazione, mi dispiace che le Istituzioni abbiano fatto, finora, davvero poco e che poche voci si stiano alzando a difesa della Basilica. Sul tema, ho appena presentato un’interpellanza in Consiglio Comunale. Salviamo Superga, poi torniamo a valorizzarne pienamente le potenzialità turistiche.

L’Amministrazione si adoperi per evitare il rischio che la Basilica di #Superga chiuda al pubblico già dalle prossime settimane. Lo chiedo a Palazzo Civico con un’interpellanza appena protocollata. In particolare, la chiesa e il museo rischiano di interrompere le funzioni e le attività già dal prossimo mese di luglio.

Con il mio atto chiedo alla Giunta come si stia muovendo per preservare un così importante simbolo religioso, architettonico e storico della nostra Torino e quali misure stia attuando e intenda attuare per scongiurare il rischio di chiusura. La Basilica di Superga riveste, non ultimo, un importante ruolo turistico, per quanto mai abbastanza valorizzato. 

Non nascondo la mia preoccupazione e il mio dispiacere per aver sentito poche voci alzarsi, in questi giorni, a difesa di questo simbolo cittadino. Scongiurare la chiusura di Superga è solo il primo passo: sarà poi necessario impegnarsi dal punto di vista finanziario e strategico, promozionale e trasportistico per una sua piena valorizzazione culturale e turistica.

Urge convocare un tavolo con tutte le parti interessate per individuare una soluzione positiva per questo monumento e per l’intera città. Se i Servi di Maria dovessero lasciare Superga, nel santuario non sarebbero più celebrate funzioni religiose e sarebbero interrotte le visite alla Cupola e alla Cripta Reale. L’Ordine dei Servi di Maria gestisce le attività di culto, mentre il controllo patrimoniale risulta in capo al Demanio; la ditta “Artis Opera” si occupa dei servizi di biglietteria, biblioteca, museo e bar. 

Anche l’Amministrazione Civica ha il dovere di fare la propria parte. La Basilica di Superga fu eretta, su voto di Vittorio Amedeo II, su progetto dell’architetto Filippo Juvarra. La prima pietra del santuario, dedicato alla Madonna delle Grazie, fu posta nel 1717.