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Tag: Comune di Torino

Superga a rischio chiusura, ma la Giunta Comunale sta (sostanzialmente) a guardare

Risposta abbottonatissima, poco fa in Consiglio Comunale, alla mia interpellanza sul tema: non una parola sulle realtà con le quali, secondo quanto riportato dai media cittadini, sono in corso interlocuzioni (Legionari di Cristo, Sermig); silenzio assordante anche relativamente alle prospettive religiose e di culto, che restano, fino a prova contraria, l’elemento cardine dell’attività della Basilica. Questo momento di difficoltà dovrebbe trasformarsi in un’occasione di rilancio e di valorizzazione di un monumento e di un simbolo che ovunque in Europa sarebbe al centro di una progettualità turistica poderosa. E da noi? Limitarsi a “fare il compitino” non basta più.

Di fronte al rischio di chiusura di Superga, la Giunta Comunale sta sostanzialmente a guardare. O per lo meno dà questa sensazione in Aula, rispondendo in maniera timida e abbottonatissima alla mia interpellanza sul tema, senza fare alcun riferimento agli ordini religiosi e alle realtà del privato sociale che, come pubblicato dagli stessi media cittadini, potrebbero essere interessati a subentrare e senza rivelare nulla, o quasi, della propria strategia.

Superga è un monumento e un simbolo della nostra città. Sul tema si dovrebbe riunire un grande tavolo interistituzionale, con la partecipazione non solo del Comune, ma della Città Metropolitana e della Regione, del Demanio e delle Fondazioni Bancarie. Questo momento di difficoltà dovrebbe essere trasformato, con un impegno degno di questo nome e proporzionato all’importanza della sfida, in un’occasione di rilancio per quel sito e quel simbolo, che ovunque in Europa sarebbe al centro di un indotto turistico enorme. Resto convinto che si possa fare anche a Torino.

Certo è che risposte prudenti sul tenore di “sono in corso interlocuzioni” non possono bastarci. Anzi, ci preoccupano profondamente. Mi auguro inoltre che, lungi dal voler trasformare Superga in una Basilica laica, si preservi e si valorizzi anche l’elemento religioso e di culto, che è fino a prova contraria quello principale della Basilica. Non abbiamo sentito una parola su chi garantirà nel futuro prossimo e meno prossimo le funzioni religiose, né sulla strategia esatta che la Città sta portando avanti.

Alla risposta interlocutoria della Giunta corrisponde la preoccupazione mia e dei torinesi. Mi auguro che ora la Giunta risponda con i fatti. Da parte nostra, vigileremo in tutte le sedi.

Tendopoli abusiva di via Brenta, incolumità dei netturbini a rischio: Forze dell’Ordine chiamate a scortarli mentre puliscono

Un intervento straordinario (e assolutamente necessario) sarà organizzato nel giro di un mese presso l’accampamento sorto da un anno in parco Sempione (Borgo Vittoria): saranno presenti Agenti per garantire la sicurezza fisica degli addetti. Ecco a che punto si arriva quando un territorio è per anni abbandonato dalla politica. Poco fa, sul tema, la mia interpellanza in Consiglio Comunale.

Un fatto gravissimo, che dà la misura della situazione di via Brenta e dintorni: un intervento straordinario di pulizia sarà effettuato dietro l’area cani di via Brenta, dove da un anno si è creata una tendopoli abusiva con una trentina di occupanti, ma, poiché l’intervento è pericoloso, saranno chiamati Agenti delle Forze dell’Ordine per garantire l’incolumità fisica degli addetti.

La notizia, comunicata poco fa dalla Giunta in risposta alla mia interpellanza sul tema, è particolarmente impressionante: ma in zona la quotidianità nel suo complesso è fatta di spaccio, degrado, insicurezza, atti vandalici e aggressioni. Tanto che, appunto, per gli stessi addetti dell’impresa incaricata intervenire significa rischiare in prima persona dal punto di vista fisico. Nelle prossime settimane i rifiuti ingombranti saranno rimossi con un intervento speciale, alla presenza delle Forze dell’Ordine.

Ecco che cosa succede quando non si interviene immediatamente e si lascia che le situazioni incancreniscano: questo spicchio di Borgo Vittoria è di nuovo terra di nessuno. Un danno enorme per la zona, sulla quale si era investito tanto (vedi riqualificazione di Cascina Fossata). Quando sarà sgomberato quell’accampamento abusivo? Quando restituiremo ai torinesi questa porzione di Città?  Due domande alle quali, poco fa in Sala Rossa, non ho ricevuto risposta.

Registriamo, per finire, l’ennesima promessa da parte della Giunta in merito all’allacciamento di via Brenta alla rete del metano: prima o poi il gas arriverà. Nulla è cambiato da quell’ormai lontano 3 novembre 2016, data della mia prima interpellanza sull’argomento. Capiamo che le gare d’appalto sono procedure lunghe ma capiamo di più ancora l’insofferenza dei residenti. 

Dietro via Brenta, un “villaggio” abusivo di trenta abitanti

Borgo Vittoria, zona parco Sempione: i residenti, che aspettano da anni il più volte promesso e mai realizzato allacciamento al metano, si “godono” nel frattempo la presenza di un vero e proprio accampamento irregolare. La situazione va avanti da almeno un anno: lunedì la mia interpellanza in Sala Rossa.

Via Brenta e dintorni: se in questo spicchio di Borgo Vittoria mancano metano e sicurezza, in compenso abbonda il degrado. I residenti, che attendono da anni un servizio che non dovrebbe essere un lusso in un popoloso quartiere di una città europea quale l’allacciamento alla rete del gas, possono in compenso “godersi” la presenza di un accampamento abusivo presso il quale trenta persone circa stazionano da un anno. Degrado e spaccio sono ai massimi storici. La piccola tendopoli sorge alle spalle della locale area cani.

Non solo tende e giacigli: i residenti devono tollerare sporcizia e insicurezza. La situazione è aggravata dall’attività di spaccio di stupefacenti svolta dagli occupanti; i cui clienti spesso utilizzano proprio l’area cani come attraversamento pedonale per accedere alla zona di vendita. 

La situazione dell’accampamento improvvisato è preoccupante anche dal punto di vista igienico. In zona, sono in aumento i furti e si segnalano aggressioni e molestie. Le siringhe abbandonate al suolo non si contano.

Che cosa intende fare la Giunta? Come si intendono garantire sicurezza e serenità dei residenti? Quale sarà il destino dell’area cani? Quale progettualità è prevista per l’area della ex fabbrica degli aromi? Queste e altre domande rivolgerò alla Giunta in Sala Rossa.

Chiederò inoltre un aggiornamento circa la ricollocazione presso la stazione Rebaudengo del Terminal Flixbus.

Piazza Bengasi, prezzi folli per le strisce blu: e così gli automobilisti snobbano il parcheggio di interscambio

La sperimentazione non sta funzionando: se vogliamo incentivare l’uso della metropolitana e degli altri mezzi pubblici per chi arriva da fuori città con l’auto, urge una nuova politica tariffaria. Fondamentale garantire la possibilità, al momento preclusa, di acquistare titoli per soste di un giorno o di mezza giornata. Sul tema, ho presentato un’interpellanza in Comune.

Il parcheggio di interscambio di piazza Bengasi è un deserto: 400 i posti auto delimitati dalle strisce blu, pochissimi, di solito, i mezzi privati posteggiati. Un flop assoluto. Quali le ragioni del fallimento della sperimentazione? Prezzi per la sosta fuori mercato, nessuna alternativa alla tariffa oraria o all’abbonamento almeno settimanale. Inevitabile che chi arriva a Torino per una sola giornata di soggiorno o lavoro il più delle volte scelga di raggiungere il centro in macchina, rinunciando a posteggiare e utilizzare la metropolitana o i mezzi pubblici.

A quindici giorni dall’apertura al pubblico, difficile non parlare di fallimento: la sperimentazione non sta dando buoni risultati e qualcosa occorre cambiare. L’attuale politica di prezzi non è, nei fatti, un incentivo efficace a rinunciare all’auto privata: soprattutto in questa fase di crisi profonda, con le famiglie che hanno pochi soldi in tasca. Con i nuovi titoli di abbonamento “trasporto pubblico+sosta” si può pagare un minimo di 17 euro per un settimanale. Per chi arriva da fuori città con l’auto per una sola giornata di lavoro, non c’è alternativa alla tariffa oraria (1 euro ogni 60 minuti). 

Sul tema ho presentato un’interpellanza per sapere se l’Amministrazione consideri soddisfacente questo primo periodo di apertura del parcheggio di piazza Bengasi sia in termini di occupazione che di introiti. Chiederò nuove politiche di prezzo e la possibilità di introdurre frazionamenti giornalieri con tariffe forfait per stimolare un reale utilizzo integrato del posteggio.

Mi auguro di ricevere risposte convincenti da una Giunta che, in teoria e a parole, da sempre si dice pronta a promuovere l’uso dei mezzi pubblici.

C’è l’esenzione IMU per chi mette un proprio immobile a disposizione delle Organizzazioni di Volontariato: ma la Giunta fa di tutto perché non si venga a sapere

Se questa Amministrazione crede davvero in quella che è senza dubbio una misura utile per tutte le parti coinvolte, la promuova diversamente e convintamente, per esempio contattando tutte le 400 realtà di Volontariato del territorio torinese potenzialmente interessate. I comunicatori della Sindaca, oltre a ripetere continuamente quanto il quinquennio di Appendino sia stato a loro giudizio positivo, trovino una maniera creativa ed efficace per veicolare una proposta di valore e di contenuto. Questa la mia richiesta discutendo, poco fa in Consiglio Comunale, la mia interpellanza sul tema. Un arido post sul sito istituzionale della Città e poco altro (questo solamente, al momento, è stato fatto) serve solo a poter dire, tra un anno, che la misura, approvata lo scorso marzo, non ha funzionato.

Un’opportunità ignota è un’opportunità che, di fatto, non esiste: ci dispiace che l’Amministrazione Civica abbia finora rinunciato a promuovere con convinzione le innovazioni contenute nel testo del nuovo Regolamento Comunale n. 393 in materia di IMU. Sul tema, l’Assessore Rolando ha appena risposto in Sala Rossa alla mia interpellanza: l’ha fatto in maniera assai deludente. Un’arida notizia pubblicata sul sito web istituzionale della Città e pochi altri contenuti sono il tipo di “promozione” cui si ricorre quando, tutto sommato, forse si preferisce che una notizia non circoli troppo: ma l’esenzione IMU per chi mette un proprio immobile gratuitamente a disposizione di un’Organizzazione di Volontariato è misura conviene a tutti – dai proprietari alle Associazioni (sempre “affamate” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività), dal Comune al territorio, con tanti luoghi abbandonati o inutilizzati che possono tornare a nuova vita. 

Se si vuole dire al mondo del Volontariato che esiste questa opportunità, a favore della quale il Consiglio ha votato compattamente, bisogna comunicare in maniera ben diversa. Per esempio coinvolgendo i Centri di Servizio per il Volontariato, il Forum del Terzo Settore e le grandi reti del Volontariato del nostro territorio. I social media manager e i comunicatori della Sindaca, pagati anche con i soldi dei torinesi e ultimamente sempre impegnati a ribadire quanto i cinque anni di Appendino siano stati secondo loro un’esperienza politica alla quale dare seguito, provino a mettere la giusta inventiva e un giusto senso di appartenenza alla comunità per promuovere questa opportunità sui vari canali. Le modalità possibili sono molte e siamo sicuri che troverebbero la più efficace.

Una comunicazione come quella raccontata dall’Assessore poco fa in Aula può essere utile, invece, solo se l’intento di chi la porta avanti è poter dire, l’anno prossimo, che la misura non ha funzionato. Con quella decisione avevamo deciso di affermare un principio. A Torino sono 400 le realtà di Volontariato: la Giunta le contatti tutte. Dimostri questa Amministrazione di voler valorizzare davvero una misura, approvata dal Consiglio lo scorso marzo, che segna un vero cambio di rotta culturale. Questa opportunità è garantita ai Comuni dalla Legge di Bilancio 2019, Torino è stata la prima Città ad avvalersene.