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Tag: Accessibilità

Monopattini abbandonati come trappole, indegno di una città civile

Eccoci a commentare l’ennesimo caso di persona con disabilità che inciampa su un mezzo in sharing posteggiato come capita. E la Giunta? Tante parole e ancora nulla di fatto. Presenterò in Consiglio Comunale una nuova interpellanza per chiedere controlli, regole certe, sanzioni inesorabili.

Monopattini e biciclette in sharing sono una realtà cittadina da mesi e mesi, eppure siamo ancora qui a chiederci che cosa stia facendo la Giunta per limitare, controllare e prevenire il loro uso non congruo. Perché se è vero che la principale responsabilità è ascritta al senso civico degli utenti è altrettanto vero che il compito della gestione e della supervisione spetta alle Istituzioni.

Dalla mia precedente interpellanza in Sala Rossa, nulla di fatto o quasi. Avevamo chiesto interlocuzioni con le Associazioni e il posizionamento di stalli: a che punto siamo?

A fare le spese del “posteggio selvaggio” di questi mezzi di mobilità dolce sono, ancora una volta, le persone con disabilità motoria o sensoriale, che si trovano a fare i conti con una nuova e insidiosa tipologia di barriera architettonica.

Presenterò immediatamente una nuova interpellanza in Consiglio Comunale per chiedere alla Giunta tempi, dati, numeri e strategia per arginare un fenomeno che non è più accettabile in una città come Torino. La situazione è, se possibile, peggiorata durante le settimane di lockdown.

L’ultimo incidente occorso al 63enne Giovanni Spataro, nostro concittadino non vedente, è l’ennesima prova che le cose devono cambiare. In fretta. Urgono regole semplici, chiare e applicabili, con sanzioni inesorabili per chi trasgredisce. La Giunta faccia la sua parte prima di dover commentare un nuovo e più grave incidente.

Abbattimento barriere architettoniche in case ATC, i fondi non bastano

Dal 2006 la Regione Piemonte non eroga finanziamenti specifici per effettuare gli interventi: le sole economie residue non bastano per coprire tutti i lotti e le richieste che provengono da inquilini con disabilità inferiore al 100% vanno “in coda”. Servono quasi 1,4 milioni per coprire le 154 richieste in attesa dal 2016. Non nascondo la mia preoccupazione e mi impegnerò in Comune e in Regione perché si trovino altre risorse. I dati sono forniti dall’Assessorato in risposta a una mia interpellanza sul tema appena discussa in Consiglio Comunale.

Un quadro allarmante e una significativa sproporzione tra il gran numero di interventi necessari e le scarse risorse: questa la situazione relativa ai necessari abbattimenti di barriere architettoniche nelle nostre case ATC. Sul tema ho appena discusso un’interpellanza in Consiglio Comunale. Se fino al 2006 la Regione Piemonte (presenterò un analogo atto anche a Palazzo Lascaris) destinava finanziamenti specifici per l’eliminazione di barriere architettoniche in edifici di Edilizia Sociale, da quasi quindici anni l’Agenzia può contare sulle sole economie residue, che bastano appena per i casi più urgenti Troppo poco, alla luce di un patrimonio immobiliare che risale, in gran parte, ai decenni passati, quando gli standard erano ben diversi. I tempi, per fortuna, sono cambiati: l’aspettativa di vita è aumentata e le carrozzine motorizzate, molto più ingombranti, sono sempre più diffuse. L’età media dei torinesi si sta a sua volta alzando: sono sempre più numerose le richieste di trasferimento da alloggi non accessibili a unità abitative prive di barriere architettoniche, cosa che, anche quando è concessa, richiede tempi lunghissimi. Le risorse che stiamo mettendo a disposizione per abbattere le barriere non sono sufficienti: al momento l’Agenzia sta dando priorità agli interventi richiesti da persone con disabilità al 100%, senza riuscire a coprire 154 richieste (importo stimato: 1,36 milioni di euro) da parte di inquilini con invalidità parziale. Urgono fondi per finanziare altri lotti di interventi. Spero che il tema sia messo all’ordine del giorno per i prossimi mesi, sia a livello comunale e sia a livello regionale. Una vera e completa accessibilità conviene a tutti e aumenta il valore economico degli appartamenti.

Sui diritti delle persone con disabilità, questa Amministrazione arriva sempre dopo

Ultimo caso in ordine cronologico: affinché l’Assessorato intervenisse, una delegazione di cittadini ha dovuto far presente a questa Giunta la mancanza, sulle app delle società che gestiscono sul territorio cittadino il servizio di sharing di monopattini e biciclette, di indicazioni puntuali sulle modalità di posteggio. Un monopattino abbandonato “di traverso” su un marciapiede rende quest’ultimo non accessibile: discussa poco fa in Sala Rossa la mia interpellanza proprio su questo tema.

Dopo, non prima: succede spesso così, quando si parla del rapporto tra questa Amministrazione cittadina e i diritti delle persone con disabilità. Se – come ho fatto presente poco fa in Sala Rossa discutendo la mia più recente interpellanza sul tema – sui nostri marciapiedi e sulle nostre strade si trovano moltissimi monopattini e altrettante biciclette posteggiate in maniera selvaggia dopo l’affitto in sharing, la responsabilità è, certo, dei singoli utenti, ma non solo loro. In questo caso, l’Amministrazione forse ignorava, fino all’incontro di pochi giorni fa con una delegazione di Associazioni che avevano manifestato davanti a Palazzo Civico, che sulle app delle società di sharing mancavano spesso indicazioni puntuali sulle modalità di parcheggio di monopattini e bici. Impegnata com’è nella propria furiosa lotta all’auto privata, questa Giunta tralascia troppo spesso i diritti delle persone con disabilità. Una buona Amministrazione non dovrebbe aspettare una manifestazione di piazza per capire che un monopattino parcheggiato “di traverso” su un marciapiede rende quello stesso marciapiede non accessibile. I diritti delle persone con disabilità non possono arrivare sempre dopo.

INTERPELLANZA – É nato prima l’albero o la pista ciclabile? Paradosso contemporaneo in salsa 5 Stelle

PREMESSO CHE

  • l’asse di corso Francia è interessato da un nuovo progetto dell’Amministrazione in tema di viabilità ciclabile, mediante adeguamento della segnaletica, introduzione del limite di 20 km/h nei controviali (che diventano condivisi tra veicoli e velocipedi) e altri interventi necessari all’uopo, tra cui l’impegno alla rimozione delle barriere architettoniche;

RILEVATO CHE

  • nei pressi di piazza Rivoli/via Piedicavallo, in direzione Collegno, ha sede un attraversamento ciclabile e pedonale collocato proprio in corrispondenza di un’evidente barriera architettonica: un albero;
  • lo scrivente è stato contattato da numerosi cittadini (tra cui molti con disabilità) che hanno desiderato esprimere il loro disappunto e tutte le loro difficoltà nell’attraversare la strada nel punto appena descritto;
  • pare che l’albero non permetta il regolare attraversamento in sicurezza dei pedoni, rendendo l’attraversamento poco sicuro ed evidentemente non a norma (art. 40 CdS e art. 145 Regolamento Esecuzione CdS);
  • inoltre l’attraversamento supererebbe la pendenza dell’8%, limite al di sotto del quale è garantito il transito in sicurezza delle persone in carrozzina;
  • la riduzione dello spazio per l’attraversamento dedicato ai pedoni, per dare maggiore ampiezza all’attraversamento ciclabile, fa sì che i pedoni abbiano uno spazio inferiore a quanto previsto dalle norme;
  • l’attraversamento in questione è stato oggetto di recente revisione per rendere il tratto percorribile anche dai ciclisti, senza però garantire allo stesso modo l’attraversamento pedonale, che risulta essere interrotto dall’albero;
  • come evidenziato da un cittadino sui social: “Dopo aver misurato 18 cm verticali in circa 70 cm orizzontali, quindi circa 25% di pendenza, possiamo dire che l’attraversamento pedonale non è a norma. La pendenza di una rampa per disabili che va dallo 0% al 4% è facilmente accessibile; diventa moderatamente accessibile una pendenza dal 4% all’8%. Una pendenza maggiore dell’8% è accessibile solo con accompagnatore. La pendenza delle rampe non deve superare l’8%. Sono ammesse pendenze superiori, nei casi di adeguamento, rapportate allo sviluppo lineare effettivo della rampa. In tal caso il rapporto tra la pendenza e la lunghezza deve essere comunque di valore inferiore rispetto a quelli individuati dalla linea di interpolazione. Il dislivello, tra il piano del marciapiede e zone carrabili ad esso adiacenti non deve, salvo giustificate eccezioni, superare i 15 cm. La larghezza dei marciapiedi realizzati in interventi di nuova urbanizzazione deve essere tale da consentire la fruizione anche da parte di persone su sedia a ruote. Nelle strade ad alto volume di traffico gli attraversamenti pedonali devono essere illuminati nelle ore notturne o di scarsa visibilità. TUTTO CIÒ NON VIENE RISPETTATO NELL’ATTRAVERSAMENTO DI CORSO FRANCIA (PIAZZA RIVOLI – ATTRAVERSANDO DAL LATO TESORIERA AL LATO SUD DI CORSO FRANCIA). Fonti: decreto “SCIA 2” (d.lgs. 222/2016) e artt. 5 e 6 D.P.R. 503/96.”;

CONSIDERATO CHE

  • il 1° luglio u.s. l’Assessore Lapietra è intervenuta in Commissione II in merito alla realizzazione della nuova pista ciclabile Torino-Collegno e sulla nuova viabilità di corso Francia, garantendo un miglioramento della circolazione per pedoni e ciclisti;
  • l’Amministrazione si è più volte espressa, a parole, a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche della Città;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia notizie da riferire circa l’origine della questione: se sia sorto prima l’albero o la pista ciclabile e se quest’ultima non potesse essere realizzata senza costringere i pedoni (gli utenti più deboli della strada) allo sconveniente incontro con l’arbusto;
  2. se l’Amministrazione intenda intervenire per rivedere/ristudiare/risistemare/adeguare l’attraversamento in oggetto, in modo tale da consentire il transito a norma e in sicurezza sia dei pedoni (compresi quelli con disabilità e in carrozzina) sia dei ciclisti, senza ricorrere alla potatura e sradicamento dell’albero in questione;
  3. se, di pari passo con la creazione di nuove/adeguamento delle preesistenti piste ciclabili, sia prevista la realizzazione di una mappatura delle barriere architettoniche cittadine;
  4. se gli attraversamenti stradali, in corrispondenza della realizzazione o dell’adeguamento delle piste ciclabili, siano realizzate secondo caratteristiche tecniche e di legge tali da consentire l’attraversamento anche da parte delle persone con disabilità che utilizzano la carrozzina elettrica.

Silvio Magliano

Scadenza patenti speciali, concessa la proroga

Era in gioco il diritto alla mobilità delle persone con disabilità: l’Anglat* ha ottenuto la posticipazione delle scadenze fino a giugno. Il Ministero dei Trasporti aveva già concesso analoghe proroghe per le patenti per il trasporto di merci pericolose e per i permessi provvisori di guida.

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