Spigoli taglienti nel giardino per i più piccoli in piazza Marmolada; ma sono diverse, in città, le aree verdi non fruibili
Tavolini dai bordi acuminati, materiale metallico appuntito e arredi affilati come armi: è la situazione della cosiddetta “Borgata Polo Nord”; ma in tutta la città non mancano altri esempi di aree verdi di fatto non fruibili, per vari motivi, dalla cittadinanza: Torino è sempre meno una “città per bambini”.
Il giardino di piazza Marmolada è nuovo, sia come progetto sia come realizzazione. E ciononostante è, di fatto, inutilizzabile per i più piccoli, ricco com’è di vere e proprie trappole: dai paraspigoli appuntiti ai lati dei tavolini al metallo tagliente del cartello “Borgata Polo Nord”, dai fiocchi di neve taglienti agli sgabelli fissi il cui profilo rischia di ferire piccoli e meno piccoli.
Se in piazza Marmolada il problema è la sicurezza degli arredi, altrove il problema è o è stato, in tempi recenti, la presenza di siringhe e di altri rifiuti (come nel caso del giardino ex Italigas in corso Regina Margherita o delle aree verdi all’angolo tra i corsi Tassoni e Appio Claudio in via Macerata), la vandalizzazione di arredi e giochi (via Roccavione su tutti) o ancora la progettazione stessa dell’area verde (giardino Francesca Laura Morvillo).
A cosa servono le 280 aree verdi della città se poi si lasciano nell’incuria? La questione è annosa: un giardino non fruibile dalla cittadinanza rischia di farne terreno ideale per chi spaccia o delinque, e che quindi ha tutto interesse a trovare aree verdi deserte, mal illuminate e per nulla controllate.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)