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Protezione Civile e comitati di cittadini sono due cose diverse

Preoccupanti le modalità di allertamento dei cittadini in zona Fioccardo in occasione dell’alluvione dello scorso novembre (ci sono stati danni materiali tra il fiume e corso Moncalieri, ma si sono rischiate conseguenze ben peggiori): si faccia chiarezza sull’ipotesi, emersa oggi in Commissione, secondo la quale l’Amministrazione avrebbe identificato in un comitato di residenti il soggetto deputato all’allertamento dei cittadini. Un gruppo di cittadini che si organizza in comitato per ragioni di autotutela può fungere da supporto e integrazione all’opera della Protezione Civile, ma non sostituirla.

Non possono e non devono essere i cittadini organizzati in comitato a occuparsi dell’allertamento della cittadinanza. Auspico che venga fatta chiarezza sulle modalità di allertamento della cittadinanza residente in zona Fioccardo in occasione dell’alluvione dello scorso autunno e che, se necessario, si ristabiliscano modalità più consone. L’alluvione dello scorso novembre è stata un fenomeno di dimensioni rilevanti e particolarmente insidiosa è stata la situazione in zona Fioccardo. Non è accettabile rischiare una tragedia a causa di una non efficiente trasmissione delle comunicazioni o, peggio, perché si è delegata ai cittadini un’incombenza che dovrebbe essere della Protezione Civile. Solo per caso la piena è arrivata al punto massimo in una fascia oraria durante la quale non erano presenti persone con difficoltà motoria. Diversamente questa mattina in Commissione avremmo commentato tutt’altro scenario.