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Picco di ricoveri infantili per malattie respiratorie al Regina Margherita: il nuovo reparto serve subito

Non possiamo attendere fino alle festività natalizie, come ipotizzato dalla Giunta, per l’attivazione dei dieci ulteriori posti letto presso l’Ospedale Infantile di Torino. Polmoniti, bronchiti, influenza (e Covid) colpiscono duramente e lo stanno facendo da mesi, intasando i reparti: sarebbe gravissimo farsi trovare ulteriormente impreparati.

La situazione è chiara da tempo e i dati non lasciano spazio a interpretazioni: i ricoveri per problemi respiratori – polmoniti e bronchiti, influenza e bronchiolite – sono più che raddoppiati presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, passando da 29 a 59 (senza contare i ricoveri per Covid). La stessa Giunta ha riconosciuto, rispondendo poco fa al mio Question Time sul tema, la necessità di un intervento, rivendicando misure apprezzabili ma di per sé non sufficienti (vedi gli 8 posti letto introdotti progressivamente da inizio ottobre e il pur importante reclutamento di personale infermieristico e di supporto). Gli ulteriori 10 letti del nuovo reparto, che la Giunta ha menzionato come ipotesi “in caso di necessità” per i giorni di Natale, servono senz’ombra di dubbio e servono subito: che la necessità ci sia è provato dai numeri stessi. La situazione si sarebbe potuta prevedere da settimane ed è grave essersi fatti trovare impreparati. I reparti sono colmi e vi è carenza di posti letto: presso il Regina Margherita si sta verificando una delle situazioni più gravi a livello regionale. Diversi altri virus sono stati isolati: adenovirus, rinovirus, virus parainfluenzale, virus respiratorio sinciziale (la causa più comune di bronchiolite, infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni). In assenza, dopo due anni, di misure obbligatorie di distanziamento e relative all’uso della mascherina, l’incidenza settimanale di casi è nettamente in aumento rispetto: siamo a 14 casi per mille settimanali segnalati dai medici sentinella, con crescita costante. Fondamentale è, ora, evitare di farsi cogliere ulteriormente di sorpresa, dal momento che la pressione verosimilmente continuerà ad aumentare nelle prossime settimane. 

Regione Piemonte, Sanità